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Autore: xxpetruzxx    24/06/2016    1 recensioni
Scatoloni ovunque.
Qualcuno si era davvero trasferito nella porta accanto?
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TRAILER: https://youtu.be/zSqsHe12yLY
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All Rights Reserved © xxpetruzxx
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<<Allungò il braccio e raggiunse il comodino, spegnendo quella fastidiosissima sveglia. Belle guardò l’ora e notò felicemente di essersi svegliata in tempo per almeno rendersi presentabile. Aveva quel maledetto esame da conseguire e non aveva la minima voglia di arrivare in ritardo.
Corrugò la fronte quando sentì due braccia sulla sua vita, stringerla debolmente. Girò il viso abbastanza per vedere il suo caro vicino di casa che dormiva pacificamente come un bambino. Belle non sapeva come comportarsi: non voleva interrompere il suo sonno – la mamma le diceva sempre che quando svegli qualcuno improvvisamente, rovini inconsapevolmente la sua giornata – e quindi decise di osservarlo per qualche secondo. Il ciuffo colorato di un rosso tenue ricadeva sulla sua fronte pallida, nascondendo il piercing che a quanto pare si era fatto recentemente. Belle spostò delicatamente la frangia dal suo viso, facendola unire al resto dei capelli. Quando dormiva le piaceva guardarlo: sembrava un’altra persona.
Michael mugugnò e la tirò a sé, pensando che Belle fosse un cuscino. La notte precedente era talmente ubriaco da non ricordarsi niente. Per questo quando sentì il calore del corpo della ragazza, aprì immediatamente gli occhi, come se qualche sconosciuto si fosse intrufolato nel suo letto. Invece era il contrario. Si rilassò all’istante quando guardò gli occhi di Belle, e rimase fermo ad osservarla.
Belle lo guardava non sapendo che fare, e si sentì in imbarazzo quando notò lo sguardo del ragazzo indirizzato verso lei. Probabilmente non si ricordava nemmeno cosa fosse successo poche ore prima, per questo cercò di spiegare.

“Sei venuto qui ubriaco e ti avevo messo su quel materasso per terra.” spiegò indicando un punto dietro la testa del ragazzo. Ma lui continuava a guardare lei, e la ragazza deglutì continuando.

“E-e poi a quanto pare sei venuto qui…” finì generalizzando abbastanza. Non gli raccontò dei baci e del tocco delle sue dita sul suo corpo, era troppo imbarazzata solo a vederlo. Belle si morse il labbro guardandolo, aspettando una qualsiasi reazione da parte sua. Michael spostò lo sguardo sulle sue labbra, che sembravano davvero invitanti. Belle fece la stessa cosa con le sue, e il ragazzo accorciò le distanze avvicinandosi al suo viso.
Proprio in quel momento squillò il telefono, e la canzone di Bruno Mars iniziò a riecheggiare nella stanza. Belle si mise a sedere e prese il telefono rispondendo.

“Hey tesoro! Allora sei già in classe?” chiese la madre allegra e speranzosa. Belle per un momento si scordò dell’esame, e pensò a quello che era successo pochi istanti prima. Michael si grattò la nuca e si alzò sospirando.

“U-uhm si si.” mentì la ragazza alzandosi velocemente. Diede uno sguardo veloce al ragazzo e sospirò.

“Dai tesoro allora buona fortuna. Ti chiamo dopo!” chiuse la madre. Belle lanciò il telefono in fretta e furia e aprì l’armadio prendendo i vestiti che aveva preparato qualche ora prima. Corse in bagno chiudendosi dentro, e si vestì. Michael prese il suo telefono e scese le scale, notando Calum in cucina. Quest’ultimo fu fin troppo sorpreso di vedere Michael in casa di Belle di prima mattina. Iniziò a crearsi filmini mentali sui due, ma prima che potesse aprire bocca Michael lo zittì con la mano.

“Non è successo niente ero solo ubriaco.” ammise il ragazzo guardando Calum.

“Sicuro? Appunto che eri ubriaco forse non ti ricor-.”

“Non è successo niente.” confermò Belle spuntando dalle scale, intenta a creare una veloce crocchia coi capelli. Michael abbassò lo sguardo mangiando un biscotto, in particolare uno di quelli che piacevano tanto a Belle, e che la ragazza aveva rifiutato di dare a Michael pochi giorni prima.

“Belle! Sta mangiando i tuoi biscotti! Nessuno può toccarli!” esclamò Calum alternando lo sguardo fra i due. Belle ne mangiò uno e guardò Calum.

“Non li fai mangiare nemmeno a me! Perché a lui si?”

“Perché si.” disse addentando un biscotto, per poi pulirsi la mano sulla maglietta di Cal. Lui sbuffò scacciando via le briciole dalla sua spalla e continuò a mangiare in silenzio.

“Io vado, se hai bisogno uhm…avete bisogno...” iniziò per poi correggersi, visto che probabilmente anche faccia d’ebete sarebbe rimasto a casa sua. Non che lei approvasse.

“…chiamatemi okay?” finì prendendo la borsa guardando anche Michael. Lui annuì guardandola e tornò ad osservare Calum, che in quel momento era particolarmente interessante agli occhi del ragazzo.

“Vuoi un passaggio?” chiese gentilmente Calum, visto che lei sarebbe dovuta andare a piedi. Probabilmente quest’anno avrebbe preso la patente, ma non aveva nemmeno i soldi per pagarsi i corsi di scuola guida.

“Al ritorno ti chiamo.” rispose Belle annuendo ringraziandolo. La ragazza uscì velocemente dall’appartamento, lasciando dietro di sé gli avvenimenti accaduti.
Michael chiamò Luke, chiedendo se avesse mandato via tutti da casa sua. L’amico annuì e disse che addirittura aveva ripulito casa. Michael lo ringraziò minimo trenta volte e chiuse la chiamata. Calum lo osservava pensieroso e Michael lo guardò alzando un sopracciglio, mettendo in risalto il piercing.

“La vai a prendere tu.” lo indicò col dito sghignazzando. L’amico scosse la testa, pensando che si sarebbe solo incazzata maggiormente vedendolo nuovamente.

“Calum si incazza se mi vede.”

“E’ questo il punto. Devi farla impazzire, così che possa vederti sotto una luce diversa.” sorrise Calum alzando le spalle.
 
 
 
 
“Girate i fogli e portateli qui.” annunciò il professore a fine lezione. L’ora era passata molto lentamente, in quanto Belle era stata la prima a consegnare e si era annoiata per tutto il tempo. Aveva fatto la maggior parte del test, salvo un paio di domande. Era più che soddisfatta e per questo uscì da quell’aula con il sorriso più grande che potesse sfoggiare. Anche Ashton era soddisfatto e quando la vide sorridere esageratamente, ridacchiò mettendole un braccio attorno alle spalle. Belle si lasciò andare a quel contatto e rise con lui, uscendo dall’Università che in quel momento sembrava una nube di fumo che si stava dissolvendo lentamente.

“Non ti ho mai vista così felice.” ammise Ashton sorridendo.

“E’ vero ma non importa.” ridacchiò la ragazza, guardandosi intorno alla ricerca della macchina di Calum.

“Hai il passaggio?” chiese Ashton premurosamente. Seguì il suo sguardo e non notò nessuna macchina posteggiata nel parcheggio dell’Università. Poteva essere un’occasione per portarla a casa sua, visto che Luke era chissà dove.

“Sisi Calum dovrebbe arriv-.” cercò di dirgli prima di sentire il telefono suonare. Notò un messaggio da un numero sconosciuto e lo lesse senza indecisioni.
Da: +61 355 998 323
Vieni sul retro.
 
Belle guardò Ashton, che la guardava con un sopracciglio alzato.

“E’ arrivato. Ciao Ash.” lo salutò velocemente, prima di avviarsi verso il retro dell’edificio. Forse Calum aveva finito il credito e stava usando il telefono di qualcun altro? E poi perché non l’aveva chiamata? Arrivò nel parcheggio posteriore e vide l’ultima persona che si sarebbe immaginata di vedere.
Clifford.
Era appoggiato alla sua Harley Davidson che fumava una sigaretta, probabilmente fatta sul momento. Sembrava osservare l’edificio e quando alzò lo sguardo, notò Belle avvicinarsi a lui. Gettò la sigaretta che ormai era composta solo dal filtro, e fece un ghigno.

“C-che ci fai qui?” chiese soltanto la ragazza, cercando di non balbettare.

“Calum ha avuto dei problemi all’ultimo.” disse mettendosi il casco rigorosamente nero. Calum ultimamente ha sempre problemi, pensò sbuffando la ragazza. Prese il casco che le porse il ragazzo e lo indossò senza ribattere. Voleva solo tornare a casa e festeggiare per il test.

“Tieniti a me o cadi.” se ne uscì Michael, dopo essersi seduto sulla moto. Belle alzò un sopracciglio anche se non la poteva vedere a causa della visiera oscurata e salì dietro di lui, posando delicatamente le mani attorno al suo busto. Michael ridacchiò leggermente e accese il motore, sfrecciando via.
Belle era leggermente impaurita, non era mai stata su una moto così veloce. Sembrava quasi che il ragazzo lo facesse apposta ad accelerare, in modo tale da spaventare la ragazza. Belle strinse di più la presa sulla sua giacca di pelle quando lo sentì accelerare a dismisura. La pesante brezza colpì le sue braccia, facendola tremare leggermente dal freddo.
Il ragazzo si fermò al semaforo e posò un piede sull’asfalto, per bilanciare il peso della moto in modo da non farli cadere. Girò la testa per guardarla e sorrise.

“Hai passato l’esame?” chiese con un tono più alto del normale per farsi sentire.
La ragazza annuì sorridendo guardandolo. Era talmente felice che non le importava a chi avesse sorriso in quel momento. Michael ritornò a guidare quando il semaforo scattò e in poco tempo arrivò a casa. Belle scese dopo di lui e si tolse il casco fin troppo opprimente, scuotendo leggermente i capelli.

“Sembri un cane dopo il bagnetto.” rise Michael. Belle incrociò le braccia corrugando la fronte e lo guardò.

“E tu sembri un leone che si è appena svegliato.” controbattette indicando i suoi capelli ormai scompigliati. Lui rise scuotendo la testa e si passò una mano fra i capelli, nel vano tentativo di renderli almeno decenti. Belle lo guardò e distolse lo sguardo arrossendo quando lui alzò un sopracciglio verso di lei.

“G-grazie per il passaggio.” lo ringraziò sinceramente la ragazza.

“Di niente piccola.” rispose riponendo i caschi nel garage. Belle si morse il labbro guardandolo e si guardò le mani. Le piaceva quando la chiamava così, e in un istante un flashback della notte precedente le percorse la mente. Michael le pizzicò il fianco per farla riprendere dai suoi stessi pensieri e ridacchiò guardandola.

“Entriamo o stiamo qui fino a domani?” chiese retoricamente ridendo. Belle lo seguì ed entrò nel condominio, prendendo le chiavi di casa. Con un gesto veloce il ragazzo gliele sfilò di mano e se le mise in tasca. Belle lo guardò confusa e cercò di riprendersele avvicinandosi a lui.

“Stai da me oggi.” disse solo il ragazzo.
 





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