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Autore: Tony Stark    24/06/2016    2 recensioni
Quel giorno la sorte di un nuovo mondo era stata già scritta. Quel giorno in cui lui, Chris Redfield disse... Sì Capitano.
Genere: Angst, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albert Wesker, Chris Redfield, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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That day, he said... yes, captain.
 
  Capitolo 5: Dicembre 1998-Assalto a Rockfort Island
 
Due mesi, Raccoon City era stata cancellata dalle mappe da esattamente due mesi.
 
Chris sapeva che in fondo avrebbe anche dovuto sentire un briciolo di colpa, ma non gli importava minimamente. Per quanto poteva interessargli quella città sarebbe anche potuta non essere mai esistita.
 
L'unica cosa che importava era non deludere il suo capitano, mostrargli di essere degno della sua fiducia. 
 
 
 
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Rockfort Island. Questo era il loro prossimo obiettivo. Contava di raggiungerla entro gli inizi di Dicembre e poi recuperare il T-Veronica virus sintetizzato da Alexia Ashford.
 
Il suo pointman sarebbe andato con lui, non avrebbe permesso a quegli incompetenti dell'Organizzazione di trattare col suo uomo migliore senza la sua supervisione.
 
 
 
 
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Il Capitano gli aveva affidato il compito di memorizzare i dati riguardanti: Rockfort Island e il laboratorio situato in Antartide.
 
Ed era giunto alla conclusione che i due gemelli Ashford lo inquietavano al quanto. Non capiva come fosse possibile che il gemello di Alexia fosse tanto ossessionato dalla sorella.
 
Ma questo non era un problema per loro, soprattutto visto che Alexia pareva essere morta circa quindici anni prima.
 
 
 
 
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Claire Redfield stava ancora cercando il suo fratellone. Sapeva che lui fosse ancora vivo, lo sentiva. Ma non riusciva a non essere preoccupata per lui, perché non l'aveva più contattata? Perché sembrava essere scomparso?
 
E perché, esattamente come la scrivania del Capitano, la scrivania di suo fratello era stata rivoltata come da qualcuno alla ricerca di qualcosa d'importante? 
 
Almeno aveva una traccia da seguire, la STARS era a Parigi, stava per attaccare il laboratorio Umbrella situato nella città e lei sarebbe stata lì. Chris doveva essere lì con la sua squadra.
 
 
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L'attacco a Rockfort Island era stato un successo, il T virus si era propagato velocemente e facilmente per l'isola  e gli Hunter evoluti erano alla ricerca di Alfred Ashford per liberare l'isola dalla sua presenza.
 
In modo da liberare del tutto l'isola da possibili minaccie per sé e per il suo pointman.
 
 
Chris seguì il suo capitano mentre egli si dirigeva verso la villa. 
 
Un T Vettore si avvicinò e in un istante la creatura non-morta ricadde sul terreno con un foro di proiettile in mezzo agli occhi.
 
Stavano raggiungendo il portone della villa e poi videro una ragazza lì che stava per aprirlo. E Chris avrebbe riconosciuto ovunque quella giacca con la valchiria con su scritto "Made in Heaven".
 
Il ragazzo spalancò gli occhi sorpreso "Claire..." pensò.
 
 
Wesker voltò appena lo sguardo verso Christopher e un bagliore rossastro brillò nei suoi occhi. 
 
Quella sorpresa non doveva esserci, non doveva! Il suo pointman avrebbe dovuto mostrare la sua classica freddezza, avrebbe dovuto puntare l'arma sulla sorella, attendendo il suo ordine per terminarla.
 
Bene, l'avrebbe costretto a farlo. Christopher non doveva avere distrazioni, di nessun genere.
 
 
 
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Claire stava per aprire il portone di Villa Ashford, quando sentì una voce.
 
<< Devi essere  la dolce Claire Redfield >>
 
La ragazza si voltò e immediatamente il suo sguardo cadde non sull'uomo che aveva parlato, ma su quello che lo seguiva. Un sorriso spuntò sul viso della giovane, era Chris! Il suo fratellone.
 
<< Chris! >>
 
Stava per avvicinarglisi, lasciare perdere la Villa Ashford e correre verso suo fratello, ma poi notò che c'era qualcosa che non andava. Sì, c'era certamente qualcosa di sbagliato.
 
Chris non le aveva sorriso. Non aveva fatto neanche un passo, era rimasto al fianco del biondo, la sua espressione era forzatamente vuota.
 
Cosa...?
 
<< Chris? >>
 
E lui alzò la pistola contro di lei, Claire si trovò immobilizzata. 
 
Shock. Incredulità. Tradimento. Terrore.
 
Queste erano le emozioni che si leggevano nei suoi occhi celesti.
 
 
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Chris non ci riusciva, non riusciva a trovare la forza di premere il grilletto. Aveva tradito, ucciso per il Capitano Wesker... ma... ma non poteva sparare alla sua sorellina. 
 
Per la prima volta  da quando Chris Redfield era diventato il Traditore, le sue mani tremarono. 
 
"Mi dispiace, Claire, mi dispiace" queste erano le parole che non riusciva a pronunciare, come se avesse le labbra sigillate. Come se sentisse che queste parole non gli appartenevano più.
 
 
<< Christopher... >>
La voce del capitano era calma e carezzevole, ma c'era qualcosa... che gli fece comprendere che era un avvertimento.  E questa era la presa che aveva sulla sua mano.
 
Sotto un punto di vista esterno come quello di Claire, pareva che Wesker stesse semplicemente aiutando Chris a mantenere ferma la sua presa, stringendo la sua mano su quella del suo pointman. Ma invece Chris poteva sentire la pressione che stava esercitando. 
 
Ricordandogli che avrebbe potuto rompergli una mano con un semplice gesto, che avrebbe potuto ucciderlo con tanta facilità quanta quella con cui l'aveva reso partecipe, complice, del suo piano.
 
E i suoi occhi brillavano inumanamente oltre le lenti scure dei suoi occhiali da sole.
 
 
<< ... non deludermi >>
Aggiunse in un sussurro appena inudibile. E quando vide lo sguardo del suo pointman diventare freddo, rettiliano. Allora si allontanò, rilasciando la sua presa.  E ghignando appena.
 
Claire poteva essere la sua dolce sorella minore, ma Christopher non l'avrebbe mai deluso, mai. Anche a costo di uccidere quella ragazzina.
 
 
 
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Non sapeva cosa quell'uomo avesse detto a Chris. Ma sapeva che quello non era un uomo,  gli occhi di un essere umano non potevano brillare di rosso. 
 
Un altra cosa che sapeva era che quell'espressione forzatamente vuota sul viso di suo fratello era sparita, sostituita da un leggero sorrisetto furbo, che la Redfield conosceva bene.
 
Chris abbassò la pistola. E Claire pensò che avesse deciso di ribellarsi a quel mostro, ma tutto ciò che fece fu camminare lentamente verso di lei. 
 
Il mostro biondo glielo permetteva.
 
<< Claire... >> 
 
Cominciò suo fratello, il suo tono le sembrava normale.
 
<< non sai quanto mi sei mancata, sorellina >>
 
E la ragazza si convinse che sì, qualunque fosse stata la cosa che il biondo aveva detto a Chris, lo aveva convinto ad abbassare la pistola e a tornare sé stesso.
 
 
Fu un attimo, vide quel sorrisetto furbo prendere una piega velenosa, fredda. Ma era già troppo tardi, ebbe appena il tempo di rendersi conto che Chris le si era fatto vicino, troppo vicino. Prima di sentire le mani guantate del fratello stringersi attorno al suo collo.
 
<< Chris... lasciami >>
 
Portò le mani alla presa del fratello nel tentativo di allentarla, ma pareva come se di colpo la presa di Chris fosse diventata d'acciaio.
 
Il demone biondo si era avvicinato in un battito di ciglia, ora era lì appena dietro Chris. 
 
 
Claire sentiva di stare per soffocare. Non voleva crederci, Chris non poteva essere colui che l'avrebbe uccisa. Non il suo fratellone!
 
Il biondo si allontanò da Chris. Sembrava parlasse a qualcuno tramite un auricolare.
<< Cosa? Aspettateci, stiamo arrivando >>
 
L'uomo si voltò verso Chris.
<< Christopher, lasciala. Dobbiamo andare. >>
 
Chris la lasciò andare senza delicatezza, voltandosi a seguire il biondo. 
<< Sì, Capitano >>
 
 
 
Claire era in ginocchio davanti la porta di Villa Ashford mentre riprendeva fiato. Passandosi una mano sul collo lì dove Chris aveva stretto.
"C-Chris... perché?"
 
 
 
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"Mi dispiace, Claire. Ma non posso deludere il Capitano Wesker"
 
A questo pensava Chris Redfield mentre lui e il suo capitano raggiungevano l'Antartide a bordo di un jet super-veloce dell'Organizzazione.
 
 
Erano atterrati, nell'eliporto interno di una struttura Umbrella. E avevano raggiunto una sala di controllo, nessuna difficoltà, gli Hunter si erano occupati dei T-Vettori per loro.
 
Da uno degli schermi Chris vide Alexia che cullava dolcemente il cadavere del suo gemello, Alfred.
 
<< 'till one day... >>
 
Il capitano si voltò verso il monitor.
 
<< Alexia?! Non può essere già completamente sveglia. >>
 
Chris aveva già sentito quel tono freddo e infastidito, questo era un imprevisto.
 
<< ... strolling in his court, an arrow pierced the kings king heart. >> 
 
<< Cosa dobbiamo fare adesso, Capitano? >>
 
<< Recuperare il T-Veronica, Alexia dovrà seguirci che lo voglia o no >>
 
Chris annuì alle parole del suo capitano
<< Sì, Capitano >>
 
<< He lost his life and his lady love. >>
 
 
 
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Alexia Ashford era ormai un essere superiore, lei lo sentiva. Lasciò che la sua coscienza si espandesse per tutta la base e li sentì, il mezzo Tyrant e l'umano che lo seguiva. 
 
Uhm, sono davvero interessanti. Potrebbero essere loro i miei primi soggetti. Pensò l'Ashford. Sì, lo saranno.
 
Alexia sorrise freddamente e si preparò ad accogliere le sue nuove cavie.
 
 
 
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Avevano raggiunto l'atrio della seconda villa degli Ashford, anche se era stato tutto troppo semplice. Era stato come se qualcuno li guidasse fra i corridoi labirintici della struttura fin lì. 
Alexia li attendeva in cima alla scalinata. 
 
<< Benvenuti nella mia villa >>
La bionda sorrise in maniera altezzosa come fosse certa di essere la loro regina.
 
 
Quando li vide rimanere lì a guardarla senza accennare ad un saluto rispettoso degno del suo rango, Alexia Ashford rimase a guardarli con un cenno di disappunto a mutarle lo sguardo stoico.
 
Le sue due nuove formiche non erano poi così ... recettive come le erano sembrate. Eppure le era parso che l'avessero sentita, che avessero sentito il suo richiamo.
 
Il mezzo Tyrant fece un passo avanti verso di lei, l'umano rimase indietro.
<< Finalmente, ti abbiamo trovata Alexia. Vieni con noi >>
 
L'unica reazione della Regina alle parole della sua formica fu ridere soavemente divertita dalla sicurezza nascosta dietro quelle parole.
 
L'umano strinse la presa sulla sua pistola ma lei sapeva che non avrebbe potuto farle nulla comunque e quindi non si preoccupò.
 
Il mezzo Tyrant parlò ancora
<< Sei la creatrice del T Veronica Virus. E ora l'unico campione esistente del virus è nel tuo corpo. E io lo voglio, adesso! >>
 
Gli occhi del mezzo Tyrant luccicarono di rosso, in una maniera che avrebbe spaventato qualunque pavido e fragile essere umano, ma non lei, lei che era la Regina.
 
<< Lo vuoi? >>
Chiese sarcasticamente la Regina facendo un passo verso la scalinata, scendendone il primo gradino.  
 
 
<< Tu non sei degno del suo potere >>
Terminò Alexia, la sua voce che si perdeva in una soave risata cristallina che rimbombò nell'atrio. Scese lentamente le scale, mentre il fuoco di Veronica la avvolgeva. Liberando la sua nuova forma.
 
Il mezzo Tyrant rimase immobile e lei sapeva che era dovuto alla sorpresa. Una sorpresa che gli sarebbe stata fatale, lui non era stato rispettoso, non come l'altra formica, l'umano, che era rimasto ad osservare la scena in silenzio.
 
Colpì il mezzo Tyrant, o almeno tentò di farlo, ma questo schivò il suo colpo con un agile balzo, quasi felino.
 
 
La Regina si preparò ad attaccarlo ancora, quando un colpo la distrasse. Uno sparo che di per sé oltre a sorprenderla non fece null'altro. Ma la precisione con cui era stata colpita... se fosse stata ancora umana l'avrebbe uccisa.
 
Era stato l'umano a colpirla.
 
 
 
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Alexia li aveva raggiunti con un balzo, ma sia lui che il suo capitano erano riusciti ad evitarla. Sebbene ora fossero ai lati diametralmente opposti della sala. Come i raggi di un cerchio che come centro aveva Alexia, nella sua forma così orrendamente mutata.
 
La Tyrant si concentrò sul suo Capitano. Lanciandogli contro delle vampate di fuoco originate dal suo sangue infetto.
 
Chris cercava il punto debole della Tyrant mentre Alexia era distratta dal capitano.
 
Non aveva il cuore esposto e la testa non era così vulnerabile, visto che le aveva già sparato. Forse...
 
 
Alexia stava per spedire un altra vampata infuocata contro Wesker, quando un colpo la prese al collo poco sotto la nuca. L'umano... Come poteva essersi dimenticata di lui?
 
Un getto infuocato di sangue uscì dalla ferita e l'ossigeno continuava a entrare in questa, incendiando il suo sangue. Era una sensazione estranea, quasi dolorosa ma non del tutto.
 
<< Nessuno, nessuno osa ridere del mio Capitano. >>
Fu il ringhio del ragazzo. 
 
Allora quel mezzo Tyrant era un suo nemico, aveva la sua formica soldato che quindi non poteva essere la sua. 
Li avrebbe eliminati. Entrambi.
 
Alexia allargò le braccia con un gesto repentino e due ampi getti di fiamme aranciate seguirono il movimento. Wesker schivò le fiamme con uno scatto disumano, Chris (nei limiti imposti dalla sua umanità) riuscì comunque ad evitare che il fuoco lo raggiungesse.
 
 
 
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Jill Valentine era lì, nascosta dietro ad una colonna ad osservare il combattimento. Lei era arrivata fin li per salvare Claire, ma poi, poi li aveva visti. 
Loro erano distratti dalla loro ricerca e  non l'avevano notata. 
 
Una rabbia incontenibile le bruciava nello sguardo mista ad odio profondo verso quei due esseri.
 
 
Non potevano essere umani, aveva visto il Tyrant trafiggere Wesker uccidendolo sul colpo. Aveva visto il Tyrant colpire Chris al petto con tanta di quella forza da rompergli tutte le costole... eppure ora erano entrambi lì vivi e vegeti che si scontravano con un mostro loro pari.
 
 
Il mostro aveva lanciato delle fiammate contro i due. Jill aveva visto Wesker schivarle con uno scatto troppo veloce per essere visto che lo aveva fatto diventare come una sfocatura nera ai suoi occhi e Chris le aveva evitate con un balzo all'indietro fin troppo agile per essere normale, anche se la coscienza, non ottenebrata dall'odio, gli diceva che quello che Chris aveva fatto non era inumano e che qualunque agente ben addestrato avrebbe potuto compierlo.
 
E poi il fuoco raggiunse anche lei che fu costretta a rivelarsi pur di non finirne colpita.
 
Wesker e Chr...Redfield la guardarono, il loro sguardo era gelido. Gli occhi di due mostri schifosi, come quelli che vagavano per i corridoi di quel laboratorio, come quello che avevano davanti.
 
Gli occhi di Wesker la sconcertarono alcuanto con quel loro brillante rosso sangue  e la pupilla verticale, felina.
Gli occhi di Chr...Redfield-si corresse nuovamente- parevano ancora essere quelli che erano sempre stati, ma erano... oh, così gelidi, così crudeli. Per nulla simili a com'erano prima, nella STARS...
 
"Non sono mai stati in quel modo, era solo una menzogna come quella di Wesker. Loro non ci consideravano la loro squadra, i loro amici... per loro eravamo solo cavie... " Pensò "Erano mostri ancor prima che lo diventassero davvero"
 
 
<< Jill >>
La chiamò Redfield. Il suo tono non era freddo, era calmo e gentile... quel tono che Chris usava quando credeva che lui fosse suo amico quando non si era ancora rivelato per il traditore che era davvero. 
 
<< Redfield >>
Fu il suo ringho pregno d'odio e poi Alexia lanciò un getto di fuco verso di loro. Chris lo evitò appena in tempo e anche lei riuscì a cavarsela. Wesker pareva irritato.
 
<< Jill... visto che siamo amici... ti dispiacerebbe occuparti di questa piccola seccatura per me? >>
 
La Valentine rimase in silenzio scioccata dalla domanda in sé con che coraggio quel mostro diceva che erano amici?
E poi in un battito di ciglia vide i due fuggire via dallo scontro. Chiudendosi appena in tempo il portone alle spalle prima che Alexia li colpisse col suo fuoco. 
 
"Codardi!"
 
 
 
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Wesker era infastidito, non era così che doveva andare. Il suo piano prevedeva di recuperare il T-Veronica direttamente da Alexia, che sarebbe dovuta essere ancora in stasi, e poi lasciare l'impianto. 
Ma adesso non poteva, perché quella bionda si era risvegliata e si era dimostrata più forte di lui, e i poteri fornitigli dal suo virus, e del suo pointman.
 
 
<< Capitano, come faremo a recuperare il T-Veronica virus? >>
 
<< Troveremo un modo, Christopher >>
 
Il suo fedele pointman gli era sempre a fianco, anche se quando gli aveva ordinato di eliminare la sorella aveva esitato... Non l'avrebbe fatto una prossima volta, ne era certo.
E poi fortuna, o destino, volle che assistettero allo scontro di Claire con quel mostro armato di ascia.
 
Mostro che dopo essere stato colpito da uno dei tentacoli di Alexia tornò nella sua forma umana, poco prima di spirare.
 
 
Wesker ghignò, adesso il T-Veronica sarebbe stato nelle sue mani. Informò gli agenti dell'Organizzazione. Loro avrebbero recuperato il corpo di Steven Burnside.
Ma lui e Christopher avevano un altra cosa da fare. Liberarsi definitivamente di Jill Valentine.
 
 
 
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Jill era riuscita a stento ad eliminare Alexia, ma dopo una lunga battaglia che pareva non voler finire mai, scandita dal conto alla rovescia che avrebbe poi portato all'esplosione del complesso, c'era riuscita.
 
 
Jill stava per raggiungere Claire, sicura che fosse finita, ma non appena voltò l'angolo. Vide Claire imprigionata con una presa di ferro dal suo stesso fratello.
E Wesker ghignante al suo fianco.
 
<< Claire! >>
 
Jill puntò lo sguardo su Chris
 
<< Sapevo che eri un mostro, Redfield. Ma arriveresti davvero ad uccidere persino il tuo stesso sangue pur di avere quel potere che tanto adori?! >>
 
<< Mia cara Valentine, non è il potere ad averci attirato qui, ma la vendetta! Hai rovinato i nostri piani già una volta, ma dopo oggi non potrai mai più farlo >>
La voce di Wesker era tanto gelida da farla rabbrividire.
<< Se è così, lasciatela. >>
 
<< Bene. Christopher, lasciala >>
 
Chris lasciò Claire spingendola poi verso Jill.
 
<< C-Chris cosa ti è successo? >>
La domanda di Claire sembrò come rimanere sospesa nell'aria ancora riempita dal continuo avviso di evacuazione.
 
 
 
 
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Aveva convinto Claire a lasciarli. E ora si trovava da sola contro quei mostri.
 
<< Metterò la parola fine a tutto questo >>
 
<< E cosa ti rende tanto sicura, Valentine? >>
Dopo aver posto la domanda fu come se Wesker fosse scomparso, per poi ricomparirle davanti, per poi scagliarle un pugno dritto nello stomaco.
 
Non ebbe neanche il tempo di capire quanto fosse effettivamente forte che si trovò lanciata dall'altro lato della loro "arena". 
 
Chris la raggiunse e le sembrò che fosse stato veloce quanto Wesker (sebbene la sua mente la smentisse) e la colpì con un violento calcio allo stomaco, senza darle tempo di rialzarsi. Ancora un altro calcio e poi le sembrò che Wesker si fosse sostituito a Chris ...
Come avrebbe fatto con quei due mostri?
 
Vide delle pesanti travi metalliche che oscillavano sopra le loro teste, appese ad un cavo metallico controllato da qualcosa, e non molto distante da lei c'erano i comandi.
Poteva farcela.
 
Riuscì ad evitare un colpo di Chris ed uno di Wesker.
 
Prima che Redfield la bloccasse di nuovo con molta difficoltà riuscì a divincolarsi dalla sua presa prima che Wesker la colpisse, ma non ebbe la fortuna di portare i due mostri a scontrarsi uno contro l'altro.
Raggiunse i comandi e fece cadere le travi addosso ai due.
 
Pensava di averli sconfitti. Quando una delle travi si smosse. Wesker e il suo pointman si ergevano sulle travi, completamente illesi.
 
<< Bel tentativo, Valentine >>
 
<< Peccato che hai fallito, Jill >>
 
Quei mostri la disgustavano ad un livello tutto nuovo nemmeno le altre creature della Umbrella la disgustavano tanto.
 
Un esplosione li divise in una frazione di secondo e per un istante le parve di vedere Wesker schermare Chris dalle fiamme. Ma questo ovviamente non era possibile... 
 
I due mostri erano quasi del tutto illesi, se non per Wesker che aveva una metà del viso ustionata dalle fiamme.
 
<< Oggi è il tuo giorno fortunato, Valentine. Ma non ce ne sarà un altro. >>
 
<< La prossima volta vi eliminerò dalla faccia di questo mondo, bastardi! >>
Ringhiò la mora
 
Redfield e Wesker parvero appena divertiti dalla sua esclamazione
 
<< Alla prossima volta allora Jill... E ti assicuro a scomparire non saremo noi >>
Queste furono le parole di Chris prima che lui e Wesker si ritirassero.
 
 
 
I due lasciarono il complesso a bordo di un sottomarino, mentre Claire e Jill a bordo dell' harrier.
 
 
 
 
 
 
Un altro virus era in mano ad Albert Wesker adesso... 
Un altro passo in più verso la fine...
Un altro passo ancora verso un nuovo epilogo...
Il serpente si sta attorcigliando su se stesso pronto ad addentarsi la coda e a divorare il proprio corpo.
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'Autore
 
Scusatemi il ritardo... e che ieri stavo poco bene :(
 
Piccole spiegazioni: Come avete notato Chris è reticente all'idea di uccidere la sorella fino a che Wesker non gli dice che se non l'avesse uccisa l'avrebbe deluso. Semplicemente come visto nei precedenti capitoli, Chris non sopporta l'idea di deludere Wesker, anche se deve uccidere la sua stessa sorella pur di continuare a mantenere il suo capitano orgoglioso di lui.

E Jill crede che Chris sia un "mostro infetto" come Wesker al punto tale da ingannare la sua mente e vedere quello che normalmente avrebbe visto come abilità come "potere" fornitogli dal virus.
 
Ringrazio ancora: Summer_Moon e Mattalara per aver recensito il precedente capitolo.
 
-Anthony Edward Stark
   
 
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