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Autore: SofyTrancy    24/06/2016    7 recensioni
Ciao a tutti! Insieme all'altra mia storia in questo fandom, ho deciso di inziare anche questa AU! OwO
Spero vi piaccia.
La storia è ambientata in un mondo di ispirazione medievale, Marinette è una contadina che vive nel bosco vicino alla capitale, continuamente vessata e stressata dalle tasse che impongono alla sua famiglia.
Peccato che il principe di questo regno metta gli occhi su di lei... e la voglia in tutti i modi come sposa!
In più la nostra protagonista farà uno strano incontro voluto dal destino...si ritroverà davanti a Chat Noir! il mostro che tutto il regno sta cercando...
Le farà del male? Come evolverà il loro rapporto?
La storia di due fuggitivi in cerca di una sola cosa: la libertà.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Adrien

Sogno e realtà
 

«Mamma, cosa fai oggi per cena?» chiesi, avvicinandomi felicemente alla figura slanciata di mia madre che, sorridendomi, si voltò.

«Sorpresa.» disse, ridacchiando.

Ridacchiai a mia volta, correndo poi verso la finestra della piccola casa in cui mi abitavamo e guardando fuori, nel bosco che ci circondava.

«Mamma, ci sono delle persone!» esclamai, indicando coloro che erano appena usciti dal bosco.

La bionda mi guardò, incerta.

«Quella tua amica con cui parli sempre nel bosco sa che abitiamo qui?» chiese, avvicinandosi.

«No, visto che non me l'ha mai chiesto non gliel'ho mai detto!» risposi io, sorridendole nuovamente.

La mamma si affacciò alla finestra.

Il mio sorriso scomparse dal mio volto, vedendo che la donna stava chiudendo velocemente la piccola apertura per poi portarsi una mano al viso.

«Mamma...?»

«Devi andare via Adrien.» disse lei, afferrandomi il braccio e correndo verso il retro dell'abitazione.

La guardai spaventato.

Cosa stava succedendo?

Tre forti colpi arrivarono alla nostra porta di casa e io sussultai.

«Chi è?» chiese gentilmente mia madre, portandomi una mano sulla bocca per fare in modo che non parlassi.

«Siamo le guardie del castello, siamo qui per Chat Noir.– risposero loro –Apriteci immediatamente e consegnateci il mostro.»

«Non è qui!!»

«Mamma... cosa?» sussurrai.

Lei aprì l'armadio, rivelando una porta nascosta che dava verso l'esterno.

«Sappiamo che è lì dentro! Ci apra!»

«Mamma...»
«Adrien, inizia a correre e non fermarti, ok? Cerca quella bambina di cui sei diventato amico. Sono sicura che lei potrà aiutarti.» iniziò a dire mia madre, stando attenta a non farsi sentire dalle persone che stavano bussando con insistenza alla nostra porta.

«Signora, se non apre butteremo giù la porta!»

«Mamma... cosa...?» chiesi, spaesato.

«Corri e non voltarti. Ti raggiungo dopo!» disse infine la donna, spingendomi fuori e chiudendo l'armadio.

Immediatamente sentii un forte tonfo provenire dall'abitazione, come se la porta di casa fosse stata davvero fatta cadere.

«Ci consegni quel mostro!»

«Non so di cosa stiate parlando!»

Iniziai a correre, notando che mi trovavo in un punto nascosto dagli alberi della foresta.

Dovevo solo scappare... poi la mamma mi avrebbe raggiunto.

Ma quando mi voltai, vidi una sola cosa: le fiamme che avvolgevano la mia casa.

 

«Adrien!»

Aprii gli occhi di scatto, mettendomi subito a sedere e portandomi una mano al volto, bagnato da quelle che sembravano lacrime.

«Adrien, stai bene...?»

Mi voltai immediatamente verso la voce che mi stava parlando, tirando fuori le zanne per difendermi.

«Adrien...?» chiese Marinette, guardandomi perplessa.

Mi calmai, ricordando solo in quel momento dove mi trovavo.

«S-scusami.» dissi, portando una mano al volto.

«Stai piangendo...?»

«No, non è niente. Ho solo fatto un brutto sogno.»

Non dovevo coinvolgerla.

Non potevo rischiare di metterla più in pericolo di quanto già non lo fosse.

Lei aprì le labbra come per ribattere quando captai qualcosa che non andava.

Le tappai immediatamente la bocca, facendo il segno di stare in silenzio con la mano libera.

«Generale Volpina, perché siete voluta tornare qui?» chiese una voce di un uomo sopra le nostre teste.

Gli occhi di Marinette si riempirono di paura.

«Non l'avete ancora capito?– la voce risoluta di una donna arrivò alle mie orecchie –Ho fatto controllare quella rete in cui era stato imprigionato e no, non può essersi liberato da solo.»

«E allora chi...?»

«Marinette Dupain-Cheng.»

La ragazza al mio fianco sussultò, sentendo chiamare il suo nome.

«Generale, sta insinuando che Marinette abbia aiutato quel mostro– e qui mi sfuggi un minuscolo ringhio –e poi sia scappata con lui?» disse un altro uomo, incredulo.

«Ne sono sicura.» rispose la donna.

«Dobbiamo scappare.» sussurrai alla mora al mio fianco.

«E come?– rispose lei, osservando la cascata –Ci vedranno se usciamo da lì...»

Mi guardai intorno, osservando le parti rocciose della caverna.

Una ventata d'aria mi arrivò al volto.

Il mio sguardo si posò sul terreno.

Affondai le unghie nella terra, notando che era friabile.

«Posso scavare un passaggio.– dissi, sorridendo alla mora –Sotto di noi ci deve essere una specie di grotta, si sente una corrente d'aria»

«Quanto ci vorrà?» domandò lei.

«Non so, spero il tempo per farci fuggire.» risposi, iniziando a scavare nel terreno.

Quello era uno dei pochi vantaggi ad essere una sottospecie di mostro.

«Cercate più indizi possibile!» urlò la voce di Volpina da sopra di noi.

Iniziai a scavare più velocemente.

«Adrien...»

«Sì?» chiesi, senza voltarmi.

«Stanno per entrare.»

Il sangue mi si gelò nelle vene.

Mi voltai, notando immediatamente delle ombre umane di fronte alla cascata.

Ripresi a scavare, sicuro della mia teoria.

Mancava così poco...

Quando affondai nuovamente la mia mano nel terreno, questa incontrò un sottile strato di terra e poi il vuoto.

«Generale, forse c'è una grotta qui dentro!»

«Ci siamo, monta in spalla Marinette.» dissi, togliendo l'ultimo pezzo di terra.

«No, tu scappa, io prendo tempo.»

«Cosa...?» mi voltai verso la ragazza.

«Se arrivano qui, vedranno anche il buco e ci seguiranno.– mi disse la ragazza, sorridendomi –Scappa Adrien, io ti raggiungerò.»

Quelle parole colpirono il mio cuore come se fosse un macigno.

«Sono qui! Li ho trovati!» urlò uno dei soldati, illuminando la grotta con una fiaccola.

Prima che Marinette prendesse l'iniziativa, la presi tra le braccia, stringendola a me e saltando all'interno del buco.

L'ultima cosa che sentii prima di perdere conoscenza fu il freddo che mi investì quando il mio corpo cadde in un fiume sotterraneo.





ANGOLO AUTRICE:
Eh sì! Sono tornata!
Ora che è finita la scuola aggiornerò molto più spesso sia questa che l'altra fanfiction ("Lui...") :D
Spero che continuerete a seguirmi!
Alla prossima :D
~SofyTrancy

   
 
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