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Autore: Yuphie_96    24/06/2016    1 recensioni
Shoko diventa esorcista a 10 anni.
Conosce Lavi e se ne innamora a 13 anni.
A 16 cerca ancora di dichiararsi ma anche le missioni più pericolose sembrano più facili davanti a questa impresa, aggiungendoci anche il fatto che lui sembra preso da Lenalee.
E Kanda Yuu in certe situazioni non aiuta per niente.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rabi/Lavi, Un po' tutti, Yu Kanda
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Robh: buonasera dolci signorine, buonasera.
Questa sera sarò molto concisa nell'angolino perchè stò schiattando dal caldo (ç.ç), qualcuno mi regali una macchinetta per fare le granite vi prego! ç__ç
Comunque in questo capitolo finalmente Shoko scoprirà le sue carte! Non vi dico come perchè dovete leggere, si sono cattiva u.u.

Altra questione importante, questo è il terzultimo capitolo mie belle signorine; eh si, tra altri due capitoli non mi vedrete più, contente? Spero di no perchè mi io mi ero affezzionata (ç3ç), comunque adesso non pensiamoci; godetevi il capitolo! <3
Buona Lettura <3.




Sia Lavi che Shoko in quel momento stavano correndo  come due matti in direzione del molo sotterraneo dell’Ordine, avevano fatto poco caso alle parole preoccupate e strascicate di Komui ma entrambi avevano capito il concetto e non avevano assolutamente tempo da perdere.
Non con Lenalee in gravi condizioni, non senza la consapevolezza che Kanda stesse bene e, soprattutto, non con tutte le bare dei finder persi in questa missione.
Arrivarono nello stesso istante in cui la barca si accostò al molo, il rosso a quella vista sgranò l’ occhio visibile ed allungò notevolmente il passo.
“Lenalee!”
Non fece neanche scendere Tooru dalla barca, prese la cinese fra le sue braccia e si mise di nuovo a correre.
Questa volta nella direzione opposta, superando Shoko che si fermò, invece, a pochi passi davanti lo spadaccino dai capelli blu notte, e con una ruga in mezzo alla fronte, testimoniava tutto il suo nervosismo per la missione andata male.
“Nii…”
Mormorò la ragazza senza fiato e con le lacrime agli occhi: dall’esterno Kanda sembrava stare bene, neanche una ferita in volto o bende da qualche parte, ma non sapeva se poteva dire lo stesso dell’interno, la ragazza puntò lo sguardo offuscato sul petto, più precisamente dove avrebbe dovuto esserci il tatuaggio, ora nascosto dalla divisa; il ragazzo se ne accorse e sbuffò alzando gli occhi al soffitto, si avvicinò alla ragazza e le diede un leggero pugno sulla testa.
“Stò benissimo, non far girare le rotelle di quel tuo cervellino inutilmente ragazzina”
“Ne sei sicuro?”
“Si”
“Non sarebbe meglio fare comunque un control-?”
“Sono serio Shoko”
La blu lo guardò dritto negli occhi ed alla fine annuì, asciugandosi piano le lacrime che stavano minacciando di scenderle sulle guance e Kanda emise un secondo sbuffo.
“Sei troppo sentimentale per essere un esorcista”
Le disse superandola per andare da Komui a fare rapporto.
“Sono troppo sentimentale per essere davvero tua sorella”
Disse l’arciera di rimando con un leggero sorriso ad illuminarle il volto, sorriso che purtroppo si spense subito quando tornò alla triste realtà.
 Sapeva, avrebbe sofferto come poche volte in vita sua.

“Sta camminando avanti e indietro da dieci minuti ormai, mi sta facendo venire seriamente il nervoso”
Commentò Saya quando vide arrivare Shoko dalla sua sinistra.
La blu si fermò esattamente accanto all’amica, appoggiandosi al muro anche lei ed osservando il futuro Bookman camminare senza freno davanti alla porta dell’infermeria dove all’interno vi erano Lenalee, il vecchio panda e la capo infermiera.
Si morse forte il labbro inferiore, Shoko, sapendo benissimo di essere un’egoista a pensare che non era giusto che il rosso si preoccupasse così tanto per Lenalee quando per lei non l’aveva mai fatto, era sbagliato pensarlo quando forse la cinese era sul punto di morte, sbagliato e senza morale, eppure più lo guardava e più il cuore sanguinava, più quel pensiero così orribile si faceva spazio nella sua mente; chiuse gli occhi alla fine, con un principio di mal di testa in arrivo, pensando che in qualche modo doveva rimediare per quella gelosia che la stava divorando sempre di più.
“Hai qualche notizia?”
Chiese al rosso, quello scosse la testa furioso e diede un pugno al muro per la frustrazione.
“No! Il vecchio continua a tenermi all’oscuro, come se niente fosse; Lenalee potrebbe morire da un momento all’altro e lui non mi dice niente!”
Un altro morso più forte al labbro inferiore fece intervenire Saya che, prendendo la blu per mano, iniziò a portarla via.
“Se hai delle novità, noi siamo in mensa”
“Va bene”
Le rispose il rosso, riprendendo a fare avanti e indietro; solo quando la bionda si fu assicurata di essere abbastanza lontane dall’infermeria, diede uno sguardo all’arciera pochi passi dietro di lei.
“Ne ho sentite tante di domande sceme, principalmente da quell’idiota di Cross, ma la tua supera anche alcune delle sue”
“Volevo informarmi su come sta una compagna”
“Volevi e ti sei fatta solo male”
Le mormorò Saya.
In risposta Shoko si limitò a stringerle più forte la mano e a farsi trascinare fino alla mensa, dove si sedettero allo stesso tavolo di Allen, il quale poverino venne cacciato via dalla bionda quando nominò Lenalee.
“Non dovevi per forza cacciarlo in quel modo”
“Aveva toccato un argomento ‘no’ quindi dovevo, poi mi deve ancora delle informazioni”
“Immagino già su chi”
Mormorò Shoko mentre sia a lei che a Tim, rimasto con loro perché Saya lo aveva afferrato per la codina, spuntava un gocciolone dietro alla testa.
“Senti Shoko, da quanto sei innamorata di Lavi?”
“Da un paio di anni, e ancora non sono riuscita a confessarmi”
Sospirò l’arciera.
“Ma perché non vuoi o perché-?”
“Perché in modo o nell’altro sembra che riesca sempre a distrarmi quando sto per dirglielo, la cosa è tanto irritante quanto tragica”
“E non hai mai pensato ad un possibile rifiuto?”
Shoko strinse i pugni sul tavolo, sapendo esattamente dove voleva arrivare l’altra che continuava a fissarla con i suoi occhi indagatrici mentre Tim si accomodava sulla sua testa.
“Non pensare male, non voglio farti la predica siccome so esattamente come ci si sente ad essere nei tuoi panni”
“Credo che con il generale Cross la questione si faccia anche più difficile”
Cercò di prenderla sul ridere la minore ma Saya rimase seria.
“Il punto è che io so cos’aspettarmi da lui Shoko…ma tu…hai mai pensato, per come si comporta in certi momenti, che possa essere innamorato di Lenalee?”
Shoko non rispose, si limitò solamente le mani alla bocca chiudendo gli occhi, per non far sapere all’amica che quella, era una domanda che la tormentava da anni, ogni singola volta che li vedeva insieme, ma di cui aveva sempre avuto paura di sentire la risposta.
“I tuoi sentimenti non sono difficili da leggere, credo che anche se Allen non me lo avesse detto per farmi stare calma lo avrei capito da sola: arrossisci, i tuoi occhi s’illuminano, cerchi di stare con lui, cerchi di non stare con lui per non pensarlo ma alla fine ti ritrovi comunque con lui, non so cosa pensare del fatto che lui non ci sia ancora arrivato ma, vedi che non ti sto costringendo, forse…dovresti essere più chiara, ci conosciamo da poco però sinceramente non mi va di vederti così come mi vedo io ogni volta senza aiutarti”
L’arciera le annuì, davvero grata, ma anche stavolta rimase in silenzio per assimilare meglio le sue parole…essere più chiara, forse era anche ora.
“Ti prendo una cioccolata?”
Le propose poi Saya, credendo di essere stata un po’ dura ma vide la blu scuotere la testa ed alzarsi con eleganza dal tavolo.
“Sho-“
“Grazie, per tutto”
Saya la vide sorridere, un sorriso triste, ma, dal tono con cui aveva pronunciato quei ringraziamenti, almeno sapeva che non era arrabbiata con lei, al contrario, sembrava davvero grata.
“Dove vai?”
“A scaricare un po’ la tensione”
Quando la vide allontanarsi, Saya alzò gli occhi verso Tim che riposava ancora sulla sua testa.
“Ho esagerato?”
Il golem dorato si limitò a premerle la piccola manina per due volte sulla fronte.
“Uhm, grazie per il ‘pat pat’”

“Sei sicuro di aver fatto tutto il possibile?”
“Ti ho già detto di si se non mi sbaglio”
“Vecchio come sei potresti anche sbagliarti!”
Bookman aprì un occhio irritato dalla risposta del suo stupido discepolo, stava giusto ponderando se dargli un calcio o un pugno sulla testa che Lavi fu distratto dal passaggio della piccola Shoko, allora il vecchietto si limitò a richiudere gli occhi e godersi la sua tazza di thè verde.
“Shoko-chan, Shoko-chan, una bellissima notizia! Lenalee sta bene, a quanto pare la sua innocence di tipo cristallo ha molti benefici ed ora l’infermiera la sta facendo riposare, però dopo può ricevere delle visite, che ne dici di andare a trovarla?...Shoko-chan?”
Il rosso aveva continuato a parlare spensieratamente, seguendo passo dopo passo l’arciera, accorgendosi che ella non lo stava ascoltando solamente quando finì di parlare, Lavi fermò la sua camminata, guardando la schiena della ragazza che si allontanava ancora di più da lui, cosa mai successa, provò a chiamarla ancora una volta ma anche lì Shoko non si fermò, andando dritta verso la sua meta.
Lavi si grattò il retro del collo confuso, poco distante da lui Bookman borbottò sottovoce quanto fosse stato scemo lui a scegliersi un imbecille del genere come suo successore, quando non si accorgeva neanche delle cose che gli accadevano sotto il naso.

Spogliarsi, mettersi con calma la divisa, prendersi i lunghi capelli e legarli in una coda alta perfetta, che non faceva scappare neanche la più piccola ciocca di capelli; Shoko compì questi passaggi nel più totale dei silenzi, rilassando le spalle e regolarizzando il più possibile il respiro quando imbracciò il suo fidato arco, si mise nella prima posizione poi tese l’arco davanti a lei, prese delicatamente con due dita la corda ed iniziò a indirizzarla verso di sé, gli occhi sempre puntati verso il bersaglio davanti a lei, in quel momento esisteva solo quello e, dopo aver percepito la freccia che finiva di formarsi, lasciò andare la corda con uno scatto, osservando come il bersaglio veniva trafitto perfettamente al centro e poi esplodere, trafitto dal ghiaccio della sua innocence; distrusse altri due bersagli di fila, compiendo li stessi movimenti, prima di prestare una leggera attenzione al nuovo arrivato dietro le sue spalle, guardandolo con un leggero movimento dell’occhio, come ad incitarlo a parlare.
“Sei migliorata ancora, principessa di ghiaccio”
Mormorò piano Lavi, avvicinandosi di un paio di passi alla schiena della ragazza, in risposta quella scoccò un’altra freccia, distruggendo il quarto bersaglio della fila, il rosso lo guardò senza dire niente, riportando poi lo sguardo su Shoko che si ostinava a non rivolgergli la parola.
“So di non essere il migliore a conoscerti ma mi fa strano non sentirti parlare, stai male?”

SO DI NON ESSERE IL MIGLIORE A CONOSCERTI

“Sei preoccupata per Yuu? Non mi sembra di aver visto ferite su di lui”

DOVRESTI ESSERE Più CHIARA

“Non è che ti sta arrivando il ci-?”
“Per quanto hai intenzione di prendermi in giro, Bookman junior?”
“Eh?”
Shoko abbassò l’arco, stringendolo così forte da farsi sbiancare le nocche, e si voltò verso il ragazzo, con le lacrime che di nuovo minacciavano di cadere; Lavi a quel punto iniziò sul serio a preoccuparsi, cercò di fare un passo nella sua direzione ma l’arciera iniziò ad urlagli contro tutto quello che sentiva nel cuore e che teneva nascosto da troppo tempo.
“Nii se n’è accorto praticamente il giorno dopo, Lenalee me l’ha pure chiesto perché aveva solo una supposizione, Komui mi ha quasi presa in giro, Allen mi ha augurato buona fortuna, Crowley che il mio fosse meno drammatico del suo e Miranda che io possa essere felici dei sentimenti che provo; se ne sono accorti praticamente tutti, Saya ed i generali compresi, mentre tu no! Nonostante tutto il tempo che passiamo insieme, nonostante abbia cercato di dirtelo così tante volte che ho perso il conto e delle volte credevo davvero che tu lo sapessi ma mi fermassi di proposito per non farmi continuare perché non puoi, ho sentito il vecchio Bookman ripetertelo così tante volte che ormai ce l’ho fisso in testa! Bookman non ha bisogno di un cuore! Non ne hai bisogno, allora spiegami perché ogni volta che ti annoi vieni da me, perché anche se non ti voglio incontrare tu compari, perché vuoi torturarmi fino a questo punto?!”
“Sho-…”
“Stà zitto! È il mio turno di parlare adesso e non voglio ascoltarti! Ogni volta che ti ascolto in un modo o nell’altro mi fai stare bene ma mi fai anche male, mi fai sentire una dannatissima brutta persona perché mi chiedo che cos’ha Lenalee che io non ho quando lei è sul punto di morte! Mi chiedo perché lei riesce a scaturare delle emozioni in te che io invece non ci riesco?! Che cos’ha lei più di me da farti riuscire a sentire che invece hai bisogno di un cuore?!”
Ormai la blu aveva iniziato a singhiozzare pur non volendo, si passò una sulla faccia ma le lacrime non si fermarono.
“Hai detto di non essere il migliore a conoscermi, devo dire che su questo hai ragione, perché sennò avresti di certo capito, in questi anni, che ti ho sempre amato Lavi Bookman Junior”
Finì Shoko, con il fiato che le si mozzava in gola a causa dei singhiozzi e delle lacrime che ancora non smettevano di rigarle le gote ormai rosse per lo sforzo; Lavi invece rimase lì, a guardarla con l’occhio sgranato e senza parole, cosa rara per lui, ma l’arciera sapeva che sarebbe finita così, cercò di recuperare almeno un po’ del suo contegno e lo superò, a testa alta perché aveva finalmente avuto il coraggio di dire cosa provava; solo quando si ritrovò da sola nel corridoio che portava alla sua stanza si concesse il lusso di far cedere le sue gambe e lasciarsi scivolare a terra, iniziando a piangere come solo poche volte aveva mai fatto, sfogando tutto il dolore che da anni si portava dietro e che non era cessato con quella confessione.

Dopo quello sfogo Shoko si rinchiuse in camera per tutto il resto del giorno, mandando via Saya ed Allen quando andarono a chiamarla per il pranzo e per la cena, uscendo soltanto la mattina seguente.
Questo per essere davvero sicura di aver esaurito le lacrime e di non aver più gli occhi rossi e gonfi, per paura di fare brutti incontri pensò di saltare la colazione ma poi la fame ebbe in sopravvento e andò da Jerry, con sommo piacere di Saya che si sedette accanto a lei, nonostante lo spadaccino davanti a loro volesse mangiare la sua soba in tranquillità.
“Come stai oggi?”
“Meglio davvero”
La bionda non seppe se crederci sul serio ma l’arciera sembrava davvero abbastanza tranquilla, per esserne sicura al 100% decise di starle accanto, anche quando, con sommo disappunto di Kanda, Shoko decise di andare con lui da Komui.
“Molto bene Kanda-kun, oggi stesso puoi ripartire per la Svizzera e portare a compimento la missione”
Il supervisore stava sorridendo nonostante le occhiaie sotto agli occhi, dovuti alla nottata passata in bianco per stare a vegliare sulla sorella in infermeria, ma l’importante era che Lenalee non avesse subito dei danni gravi al corpo e all’innocence, quest’ultima, secondo le ipotesi di Bookman deve aver protetto ancora una volta la sua compatibile; di questo Shoko era contenta, e diceva sul serio, nonostante avesse provato un’immensa gelosia per la cinese solo il giorno prima, era sollevata che la compagna non fosse più in pericolo di vita, però adesso doveva fare una domanda per lei davvero fondamentale.
“Supervisore Komui?”
“Si, Shoko-chan?”
“Visto che Lenalee al momento deve stare al riposo, vorrei prendere il suo posto al fianco di Nii”
“Oh...ne sei sicura?”
La blu annuì senza distogliere lo sguardo dal più grande, in quel momento aveva un assoluto bisogno di allontanarsi, anche solo per un giorno, ma era per lei indispensabile.
“Kanda-kun, per te va bene?”
Chiese il supervisore.
“Basta che non mi sia d’intralcio”
“Allora se permettete vengo anch’io”
“Saya non ce n’è bisogno”
Provò a dissuaderla l’arciera ma la bionda non era dello stesso avviso.
“Anche se mi dite di no, io vengo lo stesso, sappilo”
“Allora per me va bene, Nii?”
“L’idea di avervi entrambe sul groppo mi irrita in maniera mostruosa ma il pensiero di sopportarmi le lamentele dell’amica di mammoletta se le dicessi di no mi farebbero venire il mal di testa”
Le due ragazze e il supervisore si guardarono, stupiti per aver sentito una frase tanto lunga uscire fuori dalla bocca dello spadaccino, poi guardarono proprio lui.
“Quindi, Kanda-kun?”
Si ritrovò a chiedere Komui.
“Fate un po’ come volete”
Specificò alla fine Kanda, voltando le spalle a tutti per uscire dall’ufficio.
“Beh, allora buona missione ragazze”
Le due si guardarono e si sorrisero a vicenda, prima di dividersi per andare a fare il loro bagaglio.

Shoko ci mise relativamente poco a fare il suo, infondo avrebbero dovuto solo recuperare l’innocence e al massimo scontrarsi con qualche akuma, poi si mise in spalla il fidato arco e presa la strada per il molo sotterraneo, decidendo di aspettare là l’amica insieme a Kanda; camminava con passo leggero, mantenendolo perfino quando vide il motivo per cui voleva allontanarsi vicino a lei: Lavi se ne stava appoggiato al muro, le braccia incrociate sul petto e la fascia appoggiata sul petto, i capelli lasciati liberi gli coprivano l’unico occhio non nascosto dalla benda, Shoko aveva tutta l’intenzione di sorpassarlo ignorandolo come aveva fatto ieri quando era insieme a Bookman, non voleva parlare con lui quando era passato ancora così poco tempo dal suo sfogo di ieri e la sua ferita sanguinava ancora, non aveva ricevuto un rifiuto ma era ancora in tempo e, sinceramente, non se la sentiva di prendere una botta del genere in quel momento.
Il rosso però era di tutt’altro discorso, la fermò infatti prendendola per il braccio, non riuscendo però a farla girare verso di sé per poterla guardare negli occhi, non insistette comunque, aspettando che fosse lei a girarsi, cosa che non avvenne; restarono quindi in quella posizione per un paio di minuti, aspettando che uno dei due facesse la prima mossa ma entrambi non volevano farla per primi.
Ad interrompere quel momento carico di tensione fu l’arrivo di Saya con il suo bagaglio, rimase zitta anche lei, aspettando l’amica per proseguire accanto a lei; Shoko allora scosse leggermente il braccio per liberarlo dalla presa leggera del ragazzo ma fu allora che Lavi prese la parola.
“Resta”
Shoko si voltò a guardarlo stupita.
“Non partire, resta”
Disse ancora Lavi, serio come poche volte era stato.
La blu lo fissò per un istante ancora, poi si liberò con uno strattone più forte e proseguì per il molo, raggiunta immediatamente dall’amica, senza voltarsi neanche una volta indietro.

“Puzzi di fumo”
Borbottò Kanda quando ormai erano tutti e tre sul treno.
“è solo una impressione, signor imbronciato perenne”
Diede la sua risposta piccata Saya, con braccia incrociate e gambe accavallate.
“Stai insozzando tutto lo scompartimento”
“Osi dire che puzzo?”
“Di fumo”
“Io non puzzo, specialmente di fumo, al massimo profumo”
“Come vuoi”
Gliela diede vinta lo spadaccino, voltando il viso verso il finestrino per chiudere la discussione, facendo venire un tick all’occhio destro della bionda che decise di andare al vagone ristorante a prendere qualcosa da bere per tutti e tre e per sfogarsi camminando.
“Puoi anche sfogarti adesso”
Disse Kanda, non muovendosi dalla sua posizione, rivolgendosi alla ragazza accanto a lui; quando sentì qualcosa sulla spalla ed essa che iniziava ad inumidirsi, il ragazzo lasciò andare un sospiro.
“Sei davvero troppo sentimentale”

 

   
 
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