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Autore: WolfEyes    17/04/2009    6 recensioni
Naruto, in seguito al suo ritorno dall'allenamento con Jiraya, si ritrova a dover fare chiarezza nel proprio cuore. Tuttavia, è proprio per questo che si ritrova alle prese con qualcuno che sembra aver voltato pagina. Come andrà a finire?
[Spero mi sia consentito di scrivere questa parte in maiuscolo, comunque AVVISO TUTTI, nuovi e vecchi lettori, che sto procedendo ad un lavoro di REVISIONE che vedrà cambiare notevolmente la storia che vedete attualmente pubblicata qui, per questo ho cambiato lo stato in "In corso". Sarà una VERSIONE A CAPITOLI, corretta ed ampliata. Ai nuovi lettori, se ce ne sono, chiedo di aspettare questa nuova versione, o comunque di tenere d'occhio la FanFic se può essere di loro interesse. Un immenso "grazie" a tutti!]
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Kiba/Hinata
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
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Questa fan l’ ho scritta un po’ di tempo fa, più che altro per passatempo, e non mi sembra venuta un granché, ma ho deciso di

Questa fan l’ ho scritta un po’ di tempo fa, più che altro per passatempo, e non mi sembra venuta un granché, ma ho deciso di pubblicarla per sapere un po’ cosa ne pensate… non siete obbligati a recensire, ma un commentino mi farebbe piacere. Spero che non sia poi così orribile…!

 

Tardi…

 

Erano passati ormai tre anni. Tre anni che non vedeva più quel Villaggio in cui era cresciuto, tre anni in cui nessuno aveva avuto più sue notizie, tre anni in cui nessuno l’aveva più visto.

Eppure non si erano dimenticati di lui. Specialmente le persone cui stava più a cuore, tra cui una ragazza che però aveva tentato di dimenticarlo per non soffrire.

Ma adesso, per quella ragazza, la sua lontananza non era più fonte di sofferenza, perché adesso era felice, i tentativi per dimenticarlo erano serviti e adesso aveva ritrovato la gioia che in quel lungo periodo di tempo l’aveva abbandonata.

O forse era semplicemente quello di cui si era convinta…

 

Dal momento del suo ritorno erano successe parecchie cose. Erano trascorsi ormai due mesi da quel giorno, e per tutto quel tempo non si erano più visti se non di sfuggita, tra una missione e l’altra.

Quel giorno di due mesi prima non era per loro un ricordo tra i più felici, e il fatto che si incontrassero di rado era un vantaggio. Non sapevano ancora come affrontarsi, nonostante tutto il tempo avuto a disposizione.

Ma cos’era successo quel giorno? Erano in pochi a saperlo… e ancora in meno sapevano come sarebbe andata a finire. Anzi… forse non lo sapeva nessuno. (vi ho fatto incuriosire almeno un pochino? Se leggerete scoprirete di che si tratta, poi magari vi piacerà oppure resterete delusi…! Spetta a voi! ;p Spero vi piacciano i flashback… ^  ^ ”)

 

 

 

Passeggiava per le vie di Konoha, noncurante del fatto che potesse incontrarla. Non poteva mica restare ancora chiuso in casa per paura di vederla! Fino a quel momento gli era mancato il coraggio di guardarla negli occhi, se l’avesse vista, e cercava di stare il più possibile lontano dal Villaggio per mezzo delle missioni. Anche se si erano, come dire, “chiariti”, aveva preferito incontrarla il meno possibile. C’era ancora troppa tensione.

Ma poi il coraggio era quasi del tutto tornato. Il ragazzo aveva accettato la cosa, e sembrava non avere più quella strana paura. Ormai era passato tutto, oppure era lui che se ne stava semplicemente convincendo.

Passando davanti ad un parco, quando il sole stava per tramontare lento come ogni giorno, aveva scorto una figura familiare seduta su una panchina. Era davvero lei.

 

 

Era finalmente uscita di casa. Non poteva continuare a passare tutto il suo tempo in missione oppure in quell’abitazione che stava quasi iniziando ad odiare. Aveva preso coraggio ed era uscita. Aveva comunque paura di vederlo, ma ormai non resisteva più. Era vero che si erano chiesti scusa, ma non sapeva come comportarsi se lo avesse incontrato. Dopotutto lui… E lei cosa ne pensava? Ormai era così confusa da non sapere nemmeno più cosa volesse realmente. Erano cambiate così tante cose dal suo ritorno, dal giorno in cui si erano chiesti scusa l’un l’altra… forse adesso sapeva cosa voleva ma non lo capiva.

Era talmente persa nei suoi pensieri che non si accorse che qualcuno le si era avvicinato. Sentì qualcuno che la chiamava.

 

-Hinata! Ciao, è da un po’ che non ci si vede eh?- disse con suo tono di voce allegro.

 

-Oh, ciao Naruto…- sussurrò sorpresa di vederlo, poi sorrise -Hai ragione, è da un po’ che non ci vediamo, con tutte queste missioni…!- sapevano entrambi che erano scuse per non vedersi.

 

-Stai aspettando qualcuno?- chiese osservando il posto vuoto accanto a lei.

 

-No, nessuno, sono solo venuta a fare una passeggiata. Puoi sederti se vuoi- disse gentilmente.

 

-Grazie! È da un po’ che non passiamo più del tempo insieme- disse sedendosi.

 

-Da…- si bloccò e non finì la frase.

 

-Da quel giorno dopo tre giorni dal mio ritorno…- continuò lui per lei.

 

-Già…-

 

Ed entrambi ripensarono a quando si erano rivisti dopo tre anni.

 

FLASHBACK (Naruto-Hinata)

 

Camminava tranquilla per le strade del paese, col sorriso sulle labbra al pensiero della persona che la rendeva felice, quando, dopo così tanto tempo, l’aveva visto. L’aveva visto, era davvero lui. Certo, non se lo aspettava minimamente, ormai si era quasi convinta che non sarebbe tornato. Passeggiava accanto alla sua amica dai corti capelli rosati, che era corsa a salutarla appena l’aveva vista, seguita poi dal ragazzo.

 

-Hinata! Guarda chi è tornato!- aveva gridato gioiosa.

 

Non c’era dubbio che fosse lui. Anche se era cresciuto, era più alto e i suoi lineamenti erano più maturi, i segni sulle guance erano immutati. I capelli biondi e un po’ in disordine, com’erano sempre stati, adesso erano un po’ più lunghi, e gli occhi ora erano di un azzurro un po’ più intenso. Forse l’aveva notato soltanto lei, l’unica che fino a tre anni prima non faceva altro che osservarlo da lontano. Ma ora le cose erano cambiate.

 

-Ciao, Hinata! Ne è passato di tempo- esclamò con il sorriso che gli aveva sempre illuminato il volto, nel momento in cui raggiunse Sakura che si era fermata di fronte all’amica.

 

-Oh, Naruto, sei tornato- lo accolse con un caloroso sorriso. -Ormai ti davamo già per disperso!- scherzò allegra. Incredibile pensare che ora riuscisse a parlare con lui come con chiunque altro.

 

-Mmh…sì, sì, lo so- fece la faccia leggermente scocciata, probabilmente perché Sakura o chiunque altro avesse incontrato prima di lei glielo aveva già detto, poi tornò sorridente. -Ti sei fatta crescere i capelli?-

 

In tutta risposta Sakura lo guardò un po’ di sbieco con un occhiataccia che esprimeva a caratteri cubitali un: “povero idiota... va bene che non la vedi da tre anni, ma è abbastanza evidente il cambiamento!”

 

-Ehm, sì-

 

-Stai molto bene, quasi non ti riconoscevo più- disse con un sorriso.

 

Arrossì appena al complimento. -Grazie-

 

Ma probabilmente i suoi ringraziamenti non vennero uditi dal ragazzo, che già stava sbuffando per colpa di Sakura che lo ammoniva.

 

-Solo tu puoi essere talmente idiota da non riconoscere le persone, razza di testa quadra che non sei altro!-

 

-Dai Sakura! Non essere sempre così critica con me, vorrei vedere tu a vedere per la prima volta tuoi conoscenti dopo tre anni che non li vedi!-

 

-Ti si sono persi gli ultimi 3 neuroni nel labirinto del tuo cranio?? È ovvio che è lei! Chi vuoi che sia? Mia sorella??-

 

-Dai, Sakura, non farla così tragica!- a quel punto intervenne la ragazza dai lunghi capelli scuri che era rimasta ad osservare la “litigata”, anche se si divertiva a vederli battibeccare.

 

-Sì, scusa, hai ragione. È colpa dello stress accumulato in questi giorni, Tsunade non smette di farmi lavorare!-

 

“Sì, certo, lo stress di mio nonno…!” pensava Naruto, non convinto della spiegazione fornita dalla ragazza. “Tu ce l’ hai con me e basta!”

 

-Ma dimmi- riprese il discorso la rosa. -Dove stai andando di bello?- domandò con aria di chi la sa lunga e gli occhi verdi traboccanti di curiosità.

 

-M-M-Ma…veramente io, ehm, da-da nessuna parte!- balbettò imbarazzata, mentre un colore rosso le colorava le guance.

 

-Sì, sì, ho capito. Dai, allora sbrigati ad andare da nessuna parte…!- disse ridacchiando.

 

-O-Ok…grazie. Ciao!- disse allontanandosi con una corsa, altrimenti avrebbe fatto tardi sicuramente.

 

-Ciao!- dissero in coro i due, mentre Sakura si sbracciava per salutarla.

 

FINE FLASHBACK (Hinata)

FLASHBACK (Naruto)

 

-Dove ha detto che deve andare?- domandò Naruto una volta che i due furono soli.

 

-Non l’ hai capito? Oddio, sei un caso disperato…-

 

-Uff! E basta con ‘sta fissa che sono stupido! Dove andava?-

 

-Ho la fissa che sei un povero idiota- lo corresse. -E comunque non te lo dico, la prossima volta torni prima e lo capisci da te!-

 

-Ma ho il diritto di saperlo!- protestò cercando di convincerla, la curiosità era troppa.

 

-No che non ce l’ hai!!- si alterò più di quanto non fosse già.

 

-E ve bene, il diritto non ce l’ ho, però ho la curiosità! Dai, dove stava andando? Tanto lo sai anche tu che se anche fossi tornato prima non l’avrei comunque capito da solo!-

 

-Mmh…forse hai ragione- ci rifletté un po’ su. -Ok…allora te lo dico: andava da Kiba-

lo guardò, ma vedendo la sua espressione perplessa capì che doveva spiegargli tutto. -Ne è innamorata, Naruto. Ormai ti ha dimenticato-

 

-Dimenticato? Io?- non gli era tutto chiaro, ma non per lo stesso motivo di prima. -Cosa centro io in tutta questa storia??-

 

-Uffaaa!…Niente, lascia perdere…- si rassegnò la ragazza, abituata alla sua stupidità.

 

- C’è qualcos’altro che è successo in questi tre anni che dovrei sapere?- domandò aspettandosi un’ acida risposta: “niente che ti possa interessare”.

 

-Mmh…dunque- la ragazza iniziò a pensare da dove cominciare a parlare, come se stesse ragionando ad alta voce. -Anche Neji e Ten Ten si sono messi insieme, e, povero Shikamaru, non sa chi scegliere tra Ino e Temari. Vorrei scegliesse Ino, perché è mia amica, ma francamente preferirei Temari, così Ino imparerebbe la lezione, avrebbe dovuto guardare chi le stava intorno invece di pensare sempre a Sasuke. E poi, non so, lo vedo meglio con Temari-

 

“Ma senti chi parla…guardarsi attorno…come se lei lo avesse fatto!” -Ma come fanno ad andare dietro a Shikamaru?!- si domandò ad alta voce.

 

A quel punto Sakura si accorse di aver parlato ad alta voce e si tappò la bocca, forse aveva detto troppo. -E che ci sarebbe di male?!- obbiettò -Bah…mi chiedo perché parlo proprio con te di queste cose!- incrociò le braccia e voltò la testa dalla parte opposta di dove i trovava il ragazzo.

 

-Niente, niente, però è sempre così…seccato- disse tralasciando la seconda parte del discorso.

 

-E’ meglio di te, però. Lui è intelligente…- lo punzecchiò.

 

-Sì, sì, e io invece sono uno stupido idiota, come sempre, no?!- disse sorridendo.

 

Si guardarono un attimo e si misero a ridere. Quanto tempo che non succedeva più di sentire i loro battibecchi e le loro risate finali! E adesso avevano tutto il tempo che volevano per recuperare i battibecchi perduti, che sotto sotto divertivano entrambi.

 

FINE FLASHBACK (Naruto)

 

“Il resto della giornata l’avevo passato con... e mi era sembrato così strano.” Pensava Hinata, al ricordo di quella giornata.

 

FLASHBACK (Hinata)

 

Per tanto tempo lui non aveva pensato seriamente a quel possibile ostacolo. Ogni volta pensava che ci fosse tempo a sufficienza per pensarci, ma ora che era arrivato quel momento poco atteso, non riusciva a concentrarsi abbastanza. Una parte di lui gli diceva di restare tranquillo, perché tanto tutto sarebbe andato bene e non sarebbe cambiato nulla, mentre l’altra parte gli diceva che doveva stare attento.

Aveva paura che la ragazza potesse cambiare idea, ma al tempo stesso si diceva che era troppo tardi perché andasse da lui.

 

-Tutto bene, Kiba?- domandò un po’ in pensiero la ragazza al suo fianco.

 

-Sì, sì, non ti preoccupare. Pensavo a Naruto…chissà quanto è cambiato!- disse una scusa abbastanza convincente. Ma in fondo era vero che pensava a lui.

 

-Molto…si vede che è diventato più maturo. O forse è solo una mia impressione- rifletté ad alta voce Hinata.

 

-E’ rimasto lo stesso stupido di una volta o un po’ di intelligenza gli è arrivata? Un neurone in più potrebbe fare differenza nel suo caso…!- ridacchiò accanto alla ragazza.

 

-Ma dai! Non prenderlo in giro…che ti ha fatto di male?- lo ammonì ridendo e dandogli un affettuoso pugno sul braccio, che in quanto a forza sembrava più una carezza.

 

-Niente- disse ricomponendosi dalla risata. “Per ora…”

 

-Mi sembri preoccupato…- disse.

 

-Eh?- “Cazzo, se n’è accorta.” -No, no. Forse sono soltanto un po’ stanco…- finì la frase sorridendo, rassicurando la ragazza posandole un braccio attorno alle spalle. -Stai tranquilla, Hinata-

 

-Ok! Forse però ti converrebbe andare a riposarti, no? Non voglio vederti così stanco, se no non è la stessa cosa- concluse sorridendo, con le guance rosate.

 

Anche lui non poté fare a meno di sorridere guardandola -Sì, forse hai ragione…- sussurrò.

 

Uno dei tanti abbracci che li accompagnava ogni giorno, tutte le volte che si incontravano, e che sperava presto si trasformassero in baci. Quegli abbracci che avevano alleviato e, con il tempo, cancellato il dolore provato dalla ragazza al ricordo di Naruto. Lui che non l’aveva mai nemmeno degnata di una minima attenzione e la sua partenza le avevano provocato tanto dolore. Ma ora le cose erano cambiate, perché aveva trovato una persona che le voleva davvero bene, che si interessava a lei, che la rendeva felice. Una persona la cui assenza sarebbe significato per lei il ritorno del dolore, perché ormai si stava innamorando di lui. Si stava innamorando di quel ragazzo che fino a poco tempo prima considerava solo un compagno di squadra.

Ma nonostante non fosse più innamorata di quel ragazzo, nutriva comunque un’ammirazione nei confronti di una persona così forte e coraggiosa, che aveva continuato ad andare avanti malgrado la solitudine. Era soltanto ammirazione. E ovviamente amicizia.

 

 

Era tornato. Era tornato davvero. E non era uno dei tanti sogni che aveva fatto dopo la sua partenza e prima dell’arrivo di Kiba. Sognava che sarebbe tornato e che si sarebbe accorto di lei, ma ora non era più così. Non le importava se adesso lui non la degnava di uno sguardo, se girava attorno a Sakura o altro. Ora che aveva trovato la felicità non contava più quello che faceva Naruto. Era irrilevante, ormai. Dopo tutto il dolore provato finalmente aveva trovato la felicità, e non nel modo che si sarebbe aspettata. Non aveva mai pensato che il suo amico e compagno di missione potesse prendere il posto di Naruto nel suo cuore. Eppure era successo, e ciò dimostrava che anche le cose che meno ci si aspetta di vedere alla fine possono succedere. Per lei, questo non poteva essere che un bene. E questa volta non si sarebbe fatta prendere dalla timidezza e gli avrebbe rivelato i propri sentimenti.

 

FINE FLASHBACK (Hinata)

 

-Tutto sommato si può dire che quella giornata sia andata abbastanza bene, rispetto alle altre.- cercò di farla sorridere, e quello che ottenne fu proprio il suo sorriso.

 

Il ricordo di quel giorno riportò in lui anche il ricordo dei dubbi che lo avevano assalito dopo averla incontrata.

 

FLASHBACK (Naruto)

 

Non sapeva nemmeno lui perché, ma la notizia avuta da Sakura non lo aveva per niente entusiasmato. Non capiva se gli dava fastidio o se non gli faceva né caldo né freddo. Non sapeva nemmeno lui a cosa pensare. Una cosa però era certa anche a lui; Sakura aveva ragione, lui era un idiota che non capiva un accidente e non sarebbe certo arrivato a capire che cosa cavolo provava nei confronti della possibile coppia.

Ma aveva capito anche un’altra cosa (anche se questa si poteva definire un accenno di intelligenza.): non era innamorato di Sakura. Lo capiva anche da come lui era trattato da lei, che non aveva nessuna speranza di poterla conquistare in qualche modo. Gli dava dell’idiota in media ogni 5 minuti… Anche se sapeva che in fondo erano amici, e che lei non lo faceva per insultarlo. Ed era proprio questo il punto, loro erano solo amici.

Un’altra delle tante cose che non aveva capito era quel “Ormai ti ha dimenticato” detto da Sakura. “Cosa diavolo voleva dire?!” pensava “Insomma, perché dovrebbe dimenticarmi? Non ha senso…non le ho mai fatto niente di male. Forse c’è qualcosa sotto che i miei tre neuroni in croce non capiscono, ma non ha senso!” (ormai aveva accettato di averne soltanto tre) “Sapeva che un giorno sarei tornato e che mi avrebbe rivisto…”

Forse è proprio perché sapeva che saresti tornato.

Gli disse una vocina nella sua testa.

Sussultò a quelle parole. Ma tuttavia continuò a non capire.

Decise che era meglio evitare di pensarci ancora, tanto sarebbe stato inutile. Ma si sentiva strano, e non capiva perché.

Non capiva quello che provava, ed era irritante.

Forse allora non gli faceva molto piacere la situazione dei due amici…

 

FINE FLASHBACK (Naruto)

 

-Già, hai ragione... Poi c’è stata l’idea di quella matta di Sakura… che non era stata poi così brutta- disse Hinata guardando il cielo che si stava leggermente arrossando all’orizzonte. Le nuvole si muovevano lente sullo sfondo, che nonostante l’imminente tramonto, restava ancora in parte azzurro come gli occhi della persona che aveva accanto. Per quanto fosse semplice e banale, le piaceva guardare il cielo.

 

-E’ vero!- ridacchiò il ragazzo al pensiero di come era venuto a sapere di quell’ “idea”.

 

FLASHBACK (Naruto)

 

Qualcuno bussò alla porta insistentemente, per la seconda volta.

 

-Mmmh…- il ragazzo gemette seccato rigirandosi sotto le coperte calde. “Ma chi è che rompe le scatole a quest’ora? Stavo dormendo così bene…” Si alzò di malavoglia e andò ad aprire, noncurante del proprio aspetto.

 

Aprì la porta nel momento esatto in cui la persona al di là di essa ricominciò a bussare, beccandosi un pugno sulla fronte.

 

-Ahi!!- esclamò passandosi una mano sul punto colpito e guardò storto la ragazza che aveva di fronte, non appena l’ebbe riconosciuta.

 

-Oh! Finalmente!- esclamò soddisfatta quella testolina rosa -Ti sei svegliato eh?! Volevi dormire fino al tramonto, per caso?- si lamentò.

 

-Non ti è venuto in mente che potevo essere semplicemente stanco??- chiese sbadigliando, con gli occhi semichiusi e lucidi e i capelli spettinati sparati in aria più del solito. Eppure non gli sembrava che fosse così tardi.

 

-Tu che sei sempre a dire di essere pieno di energie adesso ti lamenti perché ti ho svegliato? Ma che fai, giochi con la corrente elettrica durante la notte?!- disse notando lo stato pietoso dei suoi capelli, ridotti quasi peggio dei ciuffi d’erba di un prato tagliati da un uomo ubriaco, dal gran che era spettinato.

 

-Ma che ore sono?- domandò ignorando i suoi rimproveri.

 

-Le nove di mattina- rispose entrando. Se avesse aspettato che la invitasse lui ad entrare sarebbe rimasta lì fuori sulla soglia per tutto il tempo.

 

-Come?? E mi hai svegliato così presto?- si lamentò guardandola entrare mentre gli arruffava di più i capelli passandogli accanto. Anzi, forse aveva addirittura migliorato la loro situazione.

 

-Se credevi di ronfare fino a tarda mattina ti sbagliavi di grosso! Anche se adesso non devi più seguire gli allenamenti di Jiraya, non puoi mica pretendere che qui si batta la fiacca!- disse ridendo prendendosi affettuosamente gioco di lui.

 

-Non ho mai preteso che qui si battesse la fiacca…- disse sbadigliando mentre chiudeva la porta. -Posso sapere il motivo della tua visita o sono troppo idiota per capirlo?-

 

-Tranquillo, questo lo so solo io e non c’è niente che devi capire da solo, quindi non c’è motivo di ribadire la tua condizione cerebrale!-

 

-Grazie…- sospirò in finta esultanza, ancora troppo stanco e shockato dal risveglio. Si diresse verso la ragazza.

 

-Dunque, io…ehi, ma mi stai ascoltando?!- chiese irritata.

 

Il ragazzo si stava praticamente riaddormentando…

 

-Scusa, è che mi sono appena alzato e non sono ancora del tutto sveglio…- sibilò cercando di tenere aperti gli occhi, ma quasi non fece in tempo ad aprirli del tutto che qualcosa gli colpì forte la testa.

 

-Ti basta uno scapaccione o per svegliarti ne vuoi un altro anche dall’altra parte?- disse guardandolo storto.

 

Naruto rimase per un attimo con la testa di lato, verso la parte opposta da dove era arrivato lo schiaffo, con gli occhi sgranati e sbattendo più volte le palpebre.

 

-No grazie, a posto così, adesso ci vedo…-

 

-Bene, e sarà meglio che metti in riga e attenti i tuoi tre amici neuroni perché non mi va di ripeterlo un’altra volta, ok??-

 

-S-Sì…- balbettò intimorito dalla minaccia che era il suo sguardo.

 

-Dunque, stavo dicendo…che pensavo di organizzare qualcosa per festeggiare il tuo ritorno- disse semplicemente con un sorrisetto sulle labbra.

 

Per poco il biondino non si strozzò con la saliva. -Cosaaaaaaaaaaaaaaa?- domandò strabuzzando gli occhi.

 

-Perché quella reazione? Non c’è nulla di male! Solo un incontro tra di noi, così potrai rivedere i tuoi amici, no? Ammettilo che è una buona idea- disse tutta contenta del pensiero avuto.

 

-Nulla di male, è una buona idea… Solo che non credevo che ti sarebbe venuta in mente una cosa simile solo per il mio ritorno!- spiegò riprendendosi dalla morte scampata. E se non ci fosse riuscito da solo c’era pur sempre Sakura a salvarlo dalla saliva assassina, anche se non aveva mosso un dito quando l’aveva visto…

 

-Non credevi eh? Beh, comunque c’è da ammettere che è stato un po’ noioso senza le tue solite cavolate e la tua allegria, quindi ci vuole una festa di bentornato!!- da felice che era cambiò espressione e divenne minacciosa. -Qualcosa in contrario…?- un’ ombra sul viso, un sorriso maligno e una scintilla omicida negli occhi.

 

-I-In contrario? No, no, assolutamente nulla!- si sforzò di sembrare allegro ma con lei con quell’espressione perfida non ci riusciva, e ottenne dal suo viso soltanto un sorrisetto forzato.

 

-Bene!- esultò cambiando immediatamente espressione, che era passata da agghiacciante a super allegra, come se non si fosse mai arrabbiata in tutta la mattina. -Anche perché ormai avevo già avvisato gli altri!-

 

-COMEEE??- domandò ancora una volta rischiando di strozzarsi e soffocare.

 

-Hai detto che non c’era nulla in contrario- si giustificò con aria innocente.

 

-Ma questo l’ ho detto dopo che tu avvisassi tutti! E se non avessi accettato?-

 

-Semplice, ti avrei costretto!- disse sorridendo compiaciuta e soddisfatta.

 

-…Ah…- “Che in pratica è quello che hai già fatto, se non volevo rompermi qualcosa!” -E questa specie di festa, a cui verranno tutti solo perché li avrai costretti tu, quando sarebbe?-

 

-Verranno tutti per te, non per paura che possa far loro del male!!- esclamò. -Da quando in qua sei così poco fiducioso? Sarà stato Jiraya a contagiarti… oppure è talmente tanto tempo che non vedi tutti i tuoi amici che ti sei demoralizzato!-

 

-Può darsi… Comunque va bene, avevo proprio voglia di rivedere tutti quanti! Bell’idea!- adesso sembrava preso dall’entusiasmo, probabilmente prima non lo era a causa dell’orario.

Oppure perché temeva di vedere qualcuno…

 

-La festa è per questa sera!- annunciò entusiasta.

 

Ancora una volta rischiò di morire soffocato dalla saliva…

 

-C-COMEEE?- domandò.

 

-Che c’è di male?- chiese innocente.

 

-C’è che sono tornato soltanto da poco! Non credi che io debba avere un po’ di tempo per riposare??-

 

-No, il tempo lo hai già avuto!- ribadì. Era già tornato da tre giorni, tempo più che sufficiente per riprendersi dal viaggio. E poi c’era stata la prova dei campanelli che aveva riproposto Kakashi, superata brillantemente. Forse era da quella che doveva ancora riprendersi del tutto, in fondo ci avevano messo un giorno intero! -E poi, più ben tornato di così! Anzi, avremmo dovuto festeggiare prima, ma per colpa di Kakashi non abbiamo potuto-

 

-Se lo dici tu… Ma c’era comunque bisogno di dirmi una cosa del genere così presto?- e sbadigliò.

 

-Uffa!! Beh, così almeno potrò stare quasi certa che te ne ricorderai e non arriverai in ritardo come al solito-

 

-Ah…se lo dici tu. Comunque non ce n’era bisogno!-

 

-E questo lo dici tu!- ribatté. - Più tardi verrò ad informarti sul luogo e l’ora.- concluse sorridendo.

 

-Quindi tu mi hai svegliato per niente visto che tanto fra poco dovrai tornare!-

 

-Volevi dormire fino a domani? Beh, tu continua pure a sperare di poter fare il pigrone, perché con me non ce la farai- esclamò soddisfatta poco prima di dirigersi verso la soglia. Si voltò a lanciargli un sorriso e sparì dietro alla porta di legno.

 

Erano passati anni, eppure nonostante le liti e i battibecchi erano rimasti amici.

 

 

Quel pomeriggio Sakura era tornata per comunicargli luogo e ora dell’incontro. A quella specie di festa avrebbero partecipato tutti i Chunin.

 

Non era la festa a metterlo a disagio. Anzi, lui era il più contento fra tutti, solo che c’era qualcosa che non andava, c’era qualcosa che lo metteva a disagio e lo infastidiva.

Il problema era capire cosa fosse quel qualcosa.

Si sentiva come ferito.

Ma cos’era che lo feriva?

Era cambiato qualcosa e non se n’era accorto.

Ma che cosa?

Si sentiva contrario.

A cosa?

Non lo sapeva nemmeno lui. Inizialmente credeva fosse la stanchezza per il viaggio che lo faceva sentire strano. Adesso non sapeva nemmeno come giustificarsi.

A chi devi dare spiegazioni? A te stesso? Di cos’ hai paura…? Se cerchi di nascondere a te stesso la realtà vuol dire che ne hai paura, in fondo…

Quella voce si era fatta sentire ancora. Forse apparteneva a quella parte di lui che aveva già capito quale fosse la causa del suo malessere.

Si distese sul letto e provò a ragionarci su.

Da quanto si sentiva così? Da quale istante? Prima che si sentisse a quel modo doveva essergli successo qualcosa. Dal momento del suo ritorno aveva visto Sakura (ma non era lei la causa), il Maestro Kakashi (nemmeno lui-ovviamente), Hinata…Hinata? Ma non le aveva dato fastidio rivederla, anzi, ne era felice…

Poi gli venne in mente quello che gli aveva detto Sakura…

Andava da Kiba. Ne è innamorata, Naruto. Ormai ti ha dimenticato.

Forse era arrivato soltanto adesso a capire cosa intendesse l’amica e cosa provava. “Ne è innamorata.”… era quello che adesso lo rendeva così, come dire, così strano. “Andava da Kiba.”… cosa centrava Kiba? Perché gli importava che si fosse innamorata di lui? Perché gli dava fastidio??

Improvvisamente sentì uno strano dolore. Diverso dal solito dolore che provava quando era solo. Diverso da quello che riceveva tutte le volte che Sakura lo rifiutava. Un dolore che non sapeva cosa fosse, un dolore più acuto e irritante degli altri, un dolore che non aveva mai provato.

Poi quelle parole… “Ormai ti ha dimenticato.”… forse ora stavano per avere un senso. E anche il suo fastidio, il suo dolore, avrebbero trovato un senso. Un significato che una parte di lui, quella parte che stava male, già sapeva. Un concetto che l’altra metà di lui non capiva, o forse non voleva accettare.

Non se n’era mai accorto, se n’era reso conto troppo tardi. Tardi per cambiare, tardi per far finta di niente, tardi per tornare indietro.

Sapeva solo che era tardi per qualcosa che lo faceva star male e che non poteva succedere. Qualcosa di cui non si era reso conto.

 

FINE FLASHBACK (Naruto)

 

Ancora una volta i ricordi avevano portato i dubbi e le incertezze di quel giorno.

 

-Alla fine ci eravamo anche divertiti!- sorrise la ragazza.

 

-Perché, con un pazzo come me in giro vorresti anche annoiarti?- chiese ridendo.

 

-Certo che no!- rispose contagiata dalla sua allegria.

 

FLASHBACK (Naruto-Hinata)

 

La sera era arrivata. Alla fine Naruto era comunque arrivato in ritardo, solo di qualche minuto, e gli altri avevano dovuto aspettarlo. In più aveva ricevuto un pugno da Sakura, che valeva come un pugno da ognuno dei presenti.

Avevano cenato in un ristorante e successivamente erano andati a fare un giro. Non sapevano dove andare a passare il tempo rimanente, così venne loro in mente di fermarsi in un parco, tanto per stare all’aria aperta.

E cosa possono fare secondo voi un gruppo di ragazzi che si trova in un parco?

Giocare a calcio, ovvio… (usando un pallone saltato fuori da chissà dove, forse lo avevano portando prevedendo il seguito della serata.) alla luce dei lampioni del parco.

Giocavano tutti tranne le ragazze, che facevano il “tifo”, per così dire. Non era così affascinante vedere qualcuno che quasi si ammazza per rincorrere una palla e buttarla in una rete. (e io concordo con loro, ma ognuno la pensa come vuole.)

Da una parte Kiba (a cui interessava giocare tanto per spassarsela un po’), Neji (costretto da Rock Lee a giocare e costretto a non utilizzare il Byakugan), e Shikamaru (anche se era come al solito una seccatura, non sapeva in che altro modo passare il tempo. Finché era in compagnia tanto valeva godersela.) e dall’altra parte Naruto (a cui interessava divertirsi un po’), Rock Lee (perché se non giocasse preoccuperebbe anche me!) e Shino (che non voleva starsene a contare e fare amicizia con le formichine del prato).

A Choji era tornata fame, quindi non voleva giocare, ma faceva da arbitro. Un pericolo in meno visto che se fosse caduto addosso a qualcuno lo avrebbe come minimo spappolato.

 

-Passa a me, Naruto!- gridò Rock Lee.

 

Prima che potesse effettuare il passaggio Kiba rubò la palla.

 

-Questa è tua Neji!- urlò Kiba.

 

Ma prima che la palla arrivasse al ragazzo, Naruto se ne impossessò.

 

-No, non farai goal!- disse Kiba correndo dietro al ragazzo che si dirigeva verso la porta, dove stava Shikamaru.

 

-E invece lo farò!!- replicò l’altro.

 

Nel tentativo di rubargli la palla, Kiba fece inciampare Naruto, che gli cadde addosso.

 

-Mi chiedo se si può essere più stupidi…- disse Sakura, seduta su una panchina accanto alle altre tre ragazze.

 

-Sono ragazzi…che ci vuoi fare?- sospirò Ino.

 

-Ma guardali, quasi si ammazzano per un pallone…!- commentò Ten Ten.

 

-E litigano pure...- aggiunse Hinata mentre accarezzava Akamaru che le stava accanto.

 

Le ragazze osservavano la scena: Kiba e Naruto che battibeccavano.

 

-Sei tu che mi sei venuto addosso!-

 

-Per forza, mi hai fatto inciampare tu!-

 

-Potevi stare più attento, io volevo solo quel dannato pallone!-

 

-E adesso sarebbe colpa mia? I tuoi piedi sono finiti in mezzo ai miei, come facevo a correre?-

 

I due erano fermati solo da Neji e Rock Lee, mentre i portieri assistevano al litigio, abituati a quelle scenate. In fondo era divertente, e poi era da tanto che non vedevano più quello scatenato!

 

-Se non smettete subito di litigare vengo lì e do un pugno a tutti e due!- gridò Sakura che, spazientita, si era alzata in piedi e mostrava un minaccioso pugno.

 

I due smisero immediatamente di litigare e si misero a giocare.

 

-Uff… che bambini!- sbuffò sedendosi. -Scusate, ma questo dovevo proprio dirlo!- si rivolse alle innamorate e fidanzate che aveva accanto.

 

-Non ti preoccupare!- la rassicurarono le tre in coro.

 

-Mi meraviglio che anche Neji stia giocando…- disse Ino sorpresa.

 

-Non lo avrebbe mai fatto se non lo avessero costretto, lo so per certo!- la tranquillizzò Ten.

 

-E nemmeno Shino e Shikamaru l’avrebbero fatto se non si fossero sentiti costretti- disse Hinata.

 

-Sì… ma lo fanno anche per divertirsi un po’ no? Poi è da tanto che non si vedeva più quello scemo vestito d’arancione…!- commentò Ino ridendo. -Si può dire che gli abbia quasi riportato la vitalità!-

 

-E bisogna ammettere che senza un rompiscatole in giro come Naruto c’era da annoiarsi!- disse Sakura, mentre tutte le altre si mettevano a ridere.

 

Non aveva tutti i torti! Kiba da solo non faceva molto, di idioti ce ne volevano più di uno. E anche se ogni tanto vi si aggiungeva Lee con i suoi strambi allenamenti, mancava comunque Naruto, più quel pazzo di Jiraya.

 

Le ragazze continuarono a parlare del più e del meno, ridendo e commentando ogni ruzzolone dei caduti vittima del pallone.

 

-Questa va dritta in porta!- esclamò Rock Lee. Ma il lancio fu troppo potente e la palla venne scaraventata nel boschetto alle spalle delle ragazze, parecchio lontano.-Ops…- disse una volta accortosi dell’errore.

 

-Ah accidenti Lee!- sbuffò Naruto.

 

-Non l’ ho fatto apposta, scusate ragazzi-

 

-Dai, fa niente, vado io- disse il biondino che si diresse a tutta velocità nel bosco.

 

Se fosse andato Neji avrebbe fatto molto prima… ma si sa che Naruto è impulsivo e non aspetta.

 

Quindi, i ragazzi, fermati nel gioco dalla mancanza del pallone, si diressero verso le quattro in panchina. Il gruppetto iniziò a chiacchierare, noncurante del ritardo del ragazzo.

 

FINE FLASHBACK (Naruto-Hinata)

-Poi quella testa matta di Rock Lee ha buttato la palla in capo al mondo...- disse Naruto perdendo la sua allegria.

 

-Ed è successo…- concluse Hinata a testa china.

 

FLASHBACK (Naruto-Hinata)

 

Aveva capito. Adesso gli era tutto chiaro. Ne era sicuro, non poteva essersi sbagliato, non poteva aver frainteso. Ma possibile che…? Sì, possibilissimo! Quasi non credeva di non essersene accorto prima. Che stupido che era stato. E lo era ancora, perché voleva fare una cosa che non avrebbe dovuto fare adesso, ma che avrebbe dovuto fare tempo prima.

Però voleva che lei lo sapesse, non voleva starsene in silenzio. Anche se con molta probabilità non avrebbe avuto speranze, voleva metterla al corrente di ciò che provava per lei. Voleva farlo quella sera, ma non ne aveva avuto occasione. Doveva rimanere solo con lei, non poteva dirglielo certo davanti a tutti! Ma se le avesse detto che doveva parlarle avrebbe fatto insospettire tutti gli altri… Non sapeva come fare.

Voleva che sapesse anche se era sbagliato dirglielo. L’avrebbe mandata in confusione, forse, oppure gli avrebbe detto che per lei era la stessa cosa? Ci sperava davvero, con tutto se stesso, ma non ci credeva molto, non ne era del tutto sicuro. Anzi, non lo era per niente, dopo quello che gli aveva detto l’amica.

“Ormai ti ha dimenticato.”

Sì, era indubbiamente così… ma stare zitto non era da lui.

Allora cosa ti trattiene? Vai a dirglielo, no? O vuoi continuare a stare così per chissà quanto tempo?

Ancora quella voce nella sua testa.

Dopo starai o meglio o peggio, ma almeno ti toglierai un peso.

Quella parte di lui aveva ragione… Doveva dirglielo.

 

-Naruto?!- Una voce famigliare, troppo, lo chiamò dal fitto del bosco.

 

Si riscosse dai suoi pensieri e guardò verso il punto da cui proveniva la voce. -Hinata?!-

 

Sbucò fuori dal nulla. -Ti ho trovato finalmente!- disse sorridendo.

 

-Ehm… Mi stavi cercando?- domandò. Poi notò che la ragazza teneva in mano un pallone. Era quello che stava cercando da un buon quarto d’ora. -Ah, il pallone…!-

 

-Non tornavi più e così, visto che Neji stava con Ten Ten, sono venuta io a cercarti col Byakugan… e a cercare anche la palla- disse indicando l’oggetto che teneva in mano.

 

Entrambi ridacchiarono. -Grazie, e scusa se ti ho disturbato…- disse con una mano dietro la nuca.

 

-Ma di che? Figurati! Adesso faremo meglio a tornare indietro, però- disse sorridendo per poi voltarsi, in procinto di andare.

 

-Hinata?-

 

-S-Sì?- chiese voltandosi di nuovo per guardarlo, sorpresa.

 

-Ehm… Ecco, io volevo dirti una cosa…- “O adesso o mai più! Forza, devo farcela!”

 

-Dimmi- lo incitò rivolgendogli un sorriso timido, mentre un leggero rosa le colorava le guance.

 

La luce chiara dei raggi lunari la rendeva ancora più bella e candida. Uno spettacolo. Il riflesso di quei raggi così chiari si rispecchiava nei suoi lunghi capelli, rendendoli luminosi.

Il cuore gli batteva forte, non riusciva a farlo rallentare. Al pensiero di quello che voleva dirle arrossì impercettibilmente. “No, non ce la posso fare… mollo tutto e me ne vado! Ma che diamine, invece sì che ce la posso fare! Sono o non sono Naruto Uzumaki? Sì, certo! E quindi adesso glielo devo dire, o mi tiro un calcio da solo!!!”

 

-Hinata, io volevo dirti una cosa importante. Ecco, lo so che è sbagliato dirtelo adesso… però…- “Aventi, posso riuscirci!”

 

“M-Ma di che sta parlando…?” si chiedeva la ragazza, che aveva già qualche sospetto su cosa le stese per dire il ragazzo.

 

-…Ho bisogno di dirtelo. Voglio che tu lo sappia, anche se… se non cambierà le cose. Ho sbagliato a non accorgermene prima, me ne rendo conto, quindi non pretendo che tu mi dica qualcosa.- disse.

 

“No, non è possibile…” senza accorgersene lasciò cadere a terra il pallone.

 

-E’ tardi, lo so, ma voglio dirtelo- fece un respiro profondo “Ci sei quasi, andiamo!” -Io mi sono innamorato di…-

 

SCIAFF

 

Non poté finire la frase. Hinata aveva capito e aveva reagito. Un forte dolore gli invase la guancia sinistra, qualcosa l’aveva colpita, ed era rimasto con la testa voltata da una parte, gli occhi sgranati, sorpreso. Mosse la bocca per assicurarsi che la mandibola fosse ancora attaccata al resto del cranio. Niente di rotto, o almeno, non un osso…

 

-Hi-Hina…- non finì di parlare che la ragazza lo interruppe.

 

-Stronzo!!-

 

-Ma…- cercò di obiettare, ma aveva ragione lei.

 

-Sta’ zitto! Come ti è saltato in mente di dirmi queste cose adesso? Adesso che ti avevo dimenticato, che ero felice, te ne vieni fuori con questa scena!- parlava a testa china, la frangetta le copriva gli occhi. Meglio così, vedere i suoi occhi, per Naruto, probabilmente sarebbe stato molto peggio di ricevere quello schiaffo. -Non hai idea di quello che ho passato per colpa tua, di quanto soffrivo perché tutte le volte che ti guardavo tu non capivi che ti amavo. Adesso che finalmente ho dimenticato, ho soffocato il dolore, tu vieni a dirmi le cose che avevo sempre sperato che mi dicessi! Avevo cercato in tutti i modi di farti capire quello che provavo, ma tu eri troppo preso da Sakura per accorgertene. Dannazione, dovevi capirlo prima! Anzi, no, sono io che non sarei mai dovuta innamorarmi di te, sono io la stupida…!-

 

-Hinata…- sussurrò. Fece un sospiro. -E’ solo colpa mia, scusa…-

 

-Non basta, Naruto! Non bastano le scuse! Tu non hai neanche la più pallida idea di quello che sia significato per me! Apprezzo quello che facevi per me, come quando ti sei battuto contro Neji all’Esame di Selezione dei Chunin, ma questo voleva dire che tu mi consideravi soltanto un’amica! Non sai quanto ci stavo male, non lo puoi sapere! Perché io non volevo essere soltanto tua amica…-

 

-Mi dispiace, io…- non sapeva nemmeno lui cosa dirle, non c’era modo di consolarla. Lui non ci sarebbe riuscito, non spettava più a lui. Non l’aveva mai vista così arrabbiata, non credeva nemmeno che potesse raggiungere quel livello di aggressività, specialmente con lui. Sapeva che per lei era un modello da seguire o una cosa del genere, ma non aveva mai sospettato che lei… Che stupido! Anzi, stupido era dire poco!

Il dolore si fece risentire, ma era molto più forte di quello che aveva sentito mentre pensava a lei e a Kiba come una coppia, mentre pensava a cosa potesse voler dire che l’aveva dimenticato. Faceva molto più male.

 

Non gli disse niente, si limitò a voltarsi e a correre via.

 

FINE FLASHBACK (Hinata)

 

“Ho sbagliato anche io a comportarmi così. Ho reagito male, e l’ ho fatto soffrire anche io”pensava Hinata.

 

“E dopo è arrivato anche lui…”

 

FLASHBACK (Naruto)

 

“Sono un povero idiota…!” non riusciva nemmeno a muoversi. “Ho rovinato tutto, ho sbagliato, avrei dovuto accorgermi prima di quello che provavo, sono uno stronzo!! Accidenti! E sarei dovuto starmene in silenzio come se niente fosse… invece ho voluto dirglielo a tutti i costi e ho combinato un disastro…” non faceva altro che rimproverarsi. Era tutta colpa sua, l’aveva fatta soffrire, e adesso meritava di soffrire a sua volta. Era arrabbiato con se stesso più di quanto non lo fosse mai stato.

Un fruscio di foglie alle sue spalle lo fece sobbalzare. Si voltò e la luce della luna mostrò una figura alle sue spalle.

 

-Kiba…- sussurrò un po’ sorpreso. Probabilmente si era preoccupato per la ragazza ed era andato a cercarla, poi aveva assistito a tutta la scena.

 

Non gli disse niente, ma il fatto che stesse cercando di incenerirlo col solo sguardo valeva più di qualsiasi parola.

 

-Lo so, sono uno stronzo, idiota, stupido, cretino, scemo, tutto quello che ti viene in mente-

 

-Ecco, bravo, mi hai letto nel pensiero. Prova a capire cosa vorrei tanto fare in questo momento!!!-

 

-Azzannarmi? Sbranarmi? Darmi un pugno? Due? Coraggio… E’ questo quello che vuoi, no? Se vuoi me ne sto anche fermo e non reagisco nemmeno-

 

-Bravo, ci hai azzeccato ancora-

 

-Allora fallo, che aspetti?-

 

-…è inutile quello che hai fatto- ignorò la sua provocazione, ma solo momentaneamente.

 

-Lo so, ma volevo che lei lo sapesse-

 

-Ma è servito soltanto a farla soffrire… e a mandare all’aria il lavoro che ho fatto in questi tre anni che te ne sei andato. E la cosa mi fa parecchio arrabbiare. Mancava poco e invece sei arrivato tu a rovinare tutto. lei ti aveva dimenticato e adesso sei tornato-

 

Inutile dire che aveva ragione e Naruto rimase immobile a subire, col cuore a pezzi per quello che aveva fatto, per essere la causa del dolore della ragazza che amava. Non gli rispose nemmeno.

 

-Non reagisci a quello che ho detto?- chiese un po’ sorpreso, l’altro.

 

-No, perché hai ragione- disse sospirando. -Però mi sembrava solo giusto che lei sapesse che…-

 

Si avvicinò velocissimo e gli diede un pugno in pieno stomaco. In una situazione normale Naruto gliele avrebbe suonate, ma non reagì, nemmeno al dolore.

 

-Vieni e distruggi tutto… lei ha faticato tanto per dimenticare, per non stare male, e tu hai distrutto tutti i suoi sforzi!- quasi si mise ad urlare. Poi gli diede un pugno sulla guancia destra. Nemmeno questa volta il biondino reagì. Ancora un altro pugno allo stomaco.

 

Kiba smise di picchiarlo.

 

-B-Beh? Già finito?- domandò.

 

-Se seguissi il mio istinto ti ridurrei a pezzi e ti seppellirei… ma non voglio certo finire nei casini-

 

Si pulì la bocca dal sangue con la manica della giacca. -Se tu lo facessi mi risparmieresti di star male-

 

-Ah, tu stai male? E lei cosa dovrebbe dire??- chiese furioso.

 

-Se tu venissi rifiutato da lei ti sentiresti come me!- adesso anche lui stava quasi urlando. Aveva capito che anche Kiba amava Hinata. -È vero che è colpa mia, ma questo non mi impedisce di soffrire e pentirmi di quello che ho fatto!!- questo però era vero. -Volevo solo che lei sapesse, e lo avresti fatto anche tu. È quello che hai fatto in questi tre anni no?-

 

-Ma a farla soffrire ci hai pensato solo tu!-

 

-Allora cosa ci fai ancora qui? Vai da lei e consolala- disse con uno sguardo gelido, smettendo di urlare.

 

Kiba non disse niente. Naruto aveva ragione, doveva andare da lei, eppure era lì a farsi gli affari di una persona di cui non gli importava granché.

 

-Di agli altri che me ne sono dovuto andare per un impegno- disse Naruto voltandosi.

 

-A quest’ora? Non ci crederanno- cercò di fargli notare la scarsezza della scusa.

 

-Se ci metti di mezzo Jiraya ci crederanno- disse scomparendo nel nulla.

 

FINE FLASHBACK (Naruto)

 

-Ti chiedo ancora scusa Hinata... Sono stato davvero un idiota-

 

-E’ stata anche colpa mia, ricordatelo…- disse chinando il capo.

 

FLASHBACK (Hinata)

 

Era tornata assieme agli altri, ricacciando dentro le lacrime, cercando di essere la solita Hinata di sempre.

 

-Ah eccoti finalmente!- esultò Sakura vedendola. -Ma dove ti eri cacciata?-

 

-Ah, io…-

 

Erano rimasti solo Sakura, Ten Ten e Neji.

 

-Gli altri se ne sono appena andati, ormai era tardi- la informò Ten.

 

-Ah, mi dispiace… comunque la palla non l’ ho trovata, si sarà bucata in un ramo-

 

-E Naruto? Si è bucato anche lui?- chiese Neji.

 

-No…- disse una voce alle loro spalle. Dal bosco spuntò Kiba. -Se n’è dovuto andare via, colpa di Jiraya-

 

-E tu da dove sbuchi?- chiese Ten Ten. -Pensavamo te ne fossi andato!-

 

-Visto che nessuno tornava con la palla sono andato a cercare i dispersi. Ho visto Naruto che se ne stava andando e allora sono tornato indietro seguendo le tracce di Hinata. Tutto qui.-

 

-Ah, bene. Noi ce ne torniamo a casa- disse Neji prendendo sotto braccio la ragazza, cercando di passare inosservato ma senza riuscirci. La coppietta arrossì appena.

 

-Va bene, allora ciao!- disse Sakura.

 

Poi seguì un ciao generale.

 

-Vado anche io…- bisbigliò Kiba.

 

-Ok, ciao Kiba.-

 

-Ciao...- sussurrò Hinata.

 

-A presto…- disse girando i tacchi e allontanandosi.

 

-Tu che fai Hinata?-

 

-Credo che aspetterò ancora un po’ prima di tornare a casa…-

 

-Hinata… ma cosa ti è successo?- domandò la rosa, preoccupata per l’amica.

 

-Io…- un nodo alla gola le impedì di parlare, e le lacrime cominciarono a scendere lunghe le sue guance.

 

-Hinata…- la ragazza andò ad abbracciarla per consolarla.

 

In seguito, Hinata le spiegò tutto e Sakura capì.

 

 

Aveva fatto davvero una gran cazzata… Se lo ripeteva anche lei, che ne aveva subito le conseguenze. Le aveva detto di amarla dopo che lei lo aveva dimenticato, e aveva reagito male. Comprensibile visto che aveva perso il suo tempo dietro di lui che invece non l’aveva mai considerata più di un’amica. Ma perché doveva succederle proprio adesso che credeva di poter essere felice stando con Kiba? Pensava che anche se Naruto fosse tornato non avrebbe più avuto problemi, credeva di non amarlo più e di essersi innamorata di Kiba, ma adesso non ne era più molto sicura. Non era più sicura di niente. Non capiva se le cose in fondo erano rimaste invariate o se dopo quella rivelazione fosse tornato tutto come anni prima.

L’unica cosa di cui era sicura era la confusione che aveva in testa.

Kiba le era stato vicino, l’aveva aiutata parecchie volte, c’era sempre stato quando lei aveva bisogno di lui.

Naruto era sempre stato un modello da seguire, lo ammirava, era forte e manteneva sempre le promesse. Anche se non si era reso conto di amarla prima di andarsene, l’aveva difesa e protetta tutte le volte che poteva.

… Era ancora più confusa…

L’unica cosa di cui era certa era che si era pentita di come aveva reagito. Non si meritava quello schiaffo, perché anche se l’aveva fatta soffrire non era giusto. E poi le parole che gli aveva rivolto lo avevano sicuramente ferito. Non le pensava davvero, non pensava nemmeno lontanamente che non si sarebbe mai dovuta innamorare di lui. Solo credeva che se lui non le avesse confessato il suo amore sarebbe stato più facile per tutti. Per lei, per Naruto, per Kiba…

La mattina del giorno successivo della sera della dichiarazione Kiba era andato da lei e l’aveva consolata, come gli aveva suggerito Naruto. Le era stato vicino, come sempre. L’aveva consolata nonostante anche lui soffrisse.

Nemmeno lui era sicuro che Hinata avrebbe scelto lui… avrebbe potuto avere un ripensamento e tornare a sbavare dietro al biondino.

Niente era sicuro. Tutto sarebbe potuto cambiare.

 

FINE FLASHBACK (Hinata)

 

-Se c’è qualcuno che ha sbagliato sono soltanto io...- disse Naruto, con aria dispiaciuta e colpevole.

 

FLASHBACK (Naruto)

 

Qualcuno bussò insistentemente alla porta, più forte della mattina precedente.

 

“Mmmh… non è possibile, ancora??” questa volta il ragazzo non si voleva alzare, era ancora troppo stanco. Non aveva praticamente chiuso occhio per tutta la notte e si era “beatamente” addormentato da poche ore. Cercò di rigirarsi nelle coperte, ma non calcolò bene la grandezza del letto e cadde a terra. “Ahia! Ma chi ha messo il pavimento così in basso?” si alzò in piedi massaggiandosi la spalla dolorante. Diede un’occhiata alla sveglia per controllare l’ora. “Le 8:17??? Ma siamo pazzi? Se andiamo avanti così verrà a svegliarmi alle 3 di notte!” Sbadigliò e si diresse verso la porta d’ingresso, ormai consapevole che dall’altra parte avrebbe trovato Sakura.

 

Aprì la porta, e come si aspettava, vide la ragazza. Solo che c’era qualcosa di diverso…

 

-TU non sei altro che uno STRONZO!- disse appena lo vide.

 

“Questa non mi è nuova, chissà perché…!” pensò sarcastico. -“Buongiorno Naruto, come va oggi?” “Bene, Sakura, grazie. E tu?” “Bene, scusa se ti ho svegliato ma dovevo dirti una cosa”- il ragazzo imitò la conversazione che non c’era stata tra i due.

 

-Non è il momento di fare l’idiota!- era davvero arrabbiata.

 

“Nemmeno questa mi giunge nuova…”

 

-Come cavolo hai potuto fare una cosa del genere?-

 

-Si può sapere di che cosa stai parlando?- chiese confuso. (è l’orario…!)

 

-Non fare il finto tonto- disse entrando e chiudendo la porta -Parlo della tua patetica dichiarazione d’amore!-

 

-La cosa come di chi??- non aveva capito cos’aveva detto.

 

-Hai capito perfettamente! Se dico il nome Hinata non ti viene in mente niente? Te l’avevo già detto che quando stai con me i neuroni li devi tenere in riga, perché non mi piace ripetere le cose!-

 

-Ok, ok!- disse alzando le mani per difendersi in caso di uno scatto d’ira.

 

-Ma che ti è saltato in mente di fare? E adesso, poi! Mi chiedo se ragioni o se fai finta…- adesso era più seria, e comunque arrabbiatissima. Era inquietante con quello sguardo.-Ma proprio adesso dovevi farlo? Non potevi pensarci prima?-

 

Le sue parole riportarono a galla dolorosi ricordi. -Io…-

 

-E non ti è venuto in mente Kiba? Chissà cosa verrà a dirti e quanto si arrabbierà!-

 

-Con lui ci ho già parlato…- il suo tono di voce assunse una sfumatura gelida.

 

-E cosa…?- la rabbia se ne andò quasi del tutto lasciando il posto alla sorpresa.

 

-Come credi che me lo sia fatto questo?- chiese indicando la guancia destra, dove l’aveva colpito il ragazzo, contrassegnata da un leggero livido. -Cadendo dal letto?!- chiese sarcastico.

 

All’inizio era preoccupata, ma poi tornò ad arrabbiarsi. -Te la sei cercata! Ma come hai potuto? L’ hai fatta soffrire per tanto tempo, non accorgendoti di lei, e adesso che stava tornando ad essere felice hai rovinato tutto!-

 

“Lo so, dannazione, lo so!” pensò tentando di contenere la rabbia.

 

-Ti sei accorto di lei troppo tardi! Avresti dovuto fare più attenzione a chi ti stava intorno. Sei proprio un idiota!-

 

-Accidenti! Sta’ zitta!!- gridò. -Lo so, non fate altro che ripetermelo tutti, me lo ripeto anche da solo! E poi… Parli proprio tu, proprio tu devi venire a rimproverarmi? Mi critichi di una cosa che nemmeno tu hai fatto!! Dici che io non mi sono guardato attorno, ma nemmeno tu l’ hai fatto, altrimenti ti saresti accorta che io ero innamorato di te!-

 

-…- era sconvolta, non credeva che il ragazzo potesse rivolgersi a lei con un tono simile. Non credeva si sarebbe arrabbiato, non ci aveva minimamente pensato.

 

-Ci ho già pensato io a farmi sentire di merda, ti ci vuoi mettere anche tu? Ne ho abbastanza, non ne posso più di essere continuamente rimproverato e criticato da te! Non fai altro che ricordarmi i miei errori come se tu non avessi mai sbagliato in tutta la tua vita, come se non avessi mai commesso un errore! Sarò anche un demone, una forza portante, ma ho dei sentimenti!- fece una breve pausa. -Per una volta, solo per questa volta, puoi evitare di farmi sentire peggio di come sto già? È già abbastanza essere considerato uno stronzo da Hinata, poi ti ci metti anche tu, ma cos’è, avete deciso di farmi sentire da schifo?? Io non ce la faccio più!!!- aveva il fiatone.

 

-N-Naruto… io non…- Sakura non sapeva cosa dire. Naruto aveva ragione, e lei ora si sentiva terribilmente in colpa. Inoltre non si aspettava una reazione del genere…

 

Il ragazzo si prese la testa tra le mani, dispiaciuto, quando si accorse di ciò che aveva detto -Oddio, scusa Sakura! Non volevo dire tutte quelle cose… io mi sono fatto prendere dalla rabbia, non volevo, davvero…-

 

-Però le pensavi…-

 

-Cosa?-

 

-Le cose che mi hai detto… le pensavi sul serio, non è così?- chiese chinando il capo, ancora afflitta dal senso di colpa.

 

-Io…-

 

-Sì, altrimenti non le avresti dette…-

 

-Mi dispiace…-

 

-No, hai ragione. Non dovevo. Non credevo che…non avevo mai pensato che tu…- le lacrime si accalcavano.

 

Sospirò. -Scusami…-

 

-Sei tu che devi scusarmi…- iniziò a singhiozzare.

 

-Allora ti perdono… però non piangere, non è successo niente…- cercava di rassicurarla. Quelle cose gli erano uscite di bocca, non voleva dirglielo, ma la rabbia lo aveva fatto parlare a vanvera, rivelando tutto. Non voleva farla piangere, in fondo era pur sempre sua amica. Si avvicinò e l’abbracciò.

 

-E adesso… cosa farai…?-

 

-Non farò niente…- la risposta la sorprese, e lui se ne accorse. -Lo so che forse ho confuso le idee a Hinata, e che ho fatto arrabbiare Kiba, ma io volevo soltanto che lei sapesse quello che provavo. Non pretendo certo che adesso arrivi qui e che mi dica che lei prova lo stesso. So di averla fatta star male, e tutto perché sono un idiota… ma adesso l’unico che ci rimette sono io, no? Quindi non c’è problema…-

 

-Ma Naruto…- si staccò dall’abbraccio, contrariata.

 

-Tranquilla Sakura!- disse sfoderando il suo solito sorriso -Mi passerà! Se mi è passata con te mi passerà anche con lei, non c’è problema!-

 

Invece non era così. Lo sentiva anche lui che era diverso, che il sentimento che aveva provato verso Sakura non era forte quanto quello che provava ora verso Hinata. Ma doveva mostrarsi allegro, perché non era da lui essere triste. Se non si mostrava felice lui, i gatti avrebbero iniziato a comportarsi come i cani!

Era fatto così… era fatto per mostrarsi allegro e ottimista in ogni situazione, anche se era infinitamente triste. Doveva mostrarsi forte e determinato, o non sarebbe stato Naruto Uzumaki.

Ma mostrarsi felice non era mai stato così difficile come in quella situazione. Sentiva quel continuo dolore al petto che non lo lasciava un secondo, se poi pensava anche a Hinata diventava più intenso. Si sentiva davvero in colpa per quello che era successo… e non sapeva come fare. Con che coraggio avrebbe ancora potuto guardare in viso Hinata dopo quello che era successo e quello che le aveva fatto passare?? Quel coraggio l’aveva abbandonato nel momento in cui aveva ricevuto quello schiaffo.

Sarebbe riuscito a mostrarsi il solito e allegro ragazzo che attirava l’attenzione facendo cavolate?

Non sapeva cosa avrebbe fatto, non sapeva niente. Non era sicuro di niente.

 

FINE FLASHBACK (Naruto)

 

-No, io non dovevo reagire così, e ti chiedo ancora scusa...- le dispiaceva davvero. Non sapeva perché ma si sentiva ancora in colpa, anche se, in teoria, avevano risolto tutto.

 

FLASHBACK (Naruto-Hinata)

 

Ancora una volta qualcuno bussò alla porta. Almeno era già sveglio e la cosa non gli diede molto fastidio.

 

-Chi è?- chiese svogliatamente avvicinandosi alla porta.

 

-N-Naruto… sono Hinata…- sussurrò una voce tremante al di là della lastra di legno.

 

-!- la sua faccia fu più o meno questa: O.o ma molto più sconvolta!!! aprì la porta. Gli tremavano le mani, non sapeva come doveva comportarsi. Era nel panico. -C-Ciao Hinata!- balbettò appena per l’agitazione. Quando vide l’espressione del suo volto si sorprese ancora; non era lì per rimproverarlo o che altro. Aveva un’espressione dispiaciuta.

 

-C-Ciao…- appena vide i suoi occhi arrossì e abbassò lo sguardo.

 

-Ehm… come va?- chiese cercando di iniziare una conversazione.

 

-B-Bene… tu?- “Che domanda idiota! Non avevo niente di meglio da dirgli??”

 

-Anche io, abbastanza…- “Ok, adesso ti calmi, la finisci di balbettare e tremare e ti decidi a respirare, o ti spezzo le gambine!” (Se le romperebbe da solo… wow…! -.- )

 

-Ero venuta per… per dirti una cosa… ehm…- non ricordava più cosa doveva dirgli, si era preparata un discorso ma dall’agitazione l’aveva scordato. Fece un respiro profondo per raccogliere energie e coraggio. -Volevo… chiederti scusa per ieri sera!- disse d’un fiato.

 

-Ma…?-

 

-Non dovevo reagire così, ho sbagliato. Ero accecata dalla rabbia, e non pensavo sul serio le cose che ti ho detto… non le ho mai pensate. Non volevo, perdonami, anche per lo schiaffo…-

 

-Eh? Ma… non ti devi preoccupare, è… è tutto a posto-

 

Questa volta Hinata alzò lo sguardo e lo poggiò sulla guancia del ragazzo. Era ancora arrossata. Accarezzò delicatamente il punto che aveva colpito.

 

-Non dire sciocchezze. Abbiamo sbagliato entrambi, tu forse avresti dovuto accorgerti prima di ciò che provavi, e io non avrei dovuto reagire in quel modo, che non è da me, e ferire i tuoi sentimenti-

 

-Ma io ho fatto di peggio… insomma, non mi ero mai accorto che tu mi… e ti consideravo un’amica. E ti ho fatto soffrire per così tanto tempo…-

 

La ragazza sorrise leggermente vedendo il ragazzo così dispiaciuto. Le faceva piacere vedere che a lei ci teneva. Il cuore le batteva a mille e le guance si colorarono di rosso. -Abbiamo sbagliato tutti e due… Scusami, mi perdoni?-

 

-Sì! E… e tu mi perdoni?- chiese preoccupato.

 

-Certo!- sorrise timidamente, arrossendo di più quando si accorse di avere ancora la mano allungata, ritirandola. -A-Allora ci vediamo…-

 

-Sì…- disse un po’ triste. Si accorse del rossore delle sue guance. Quando stava in compagnia di Kiba non l’aveva vista arrossire così tanto, ma forse era solo l’ imbarazzo della conversazione.

 

-Ciao!- disse salutando timida con la mano, poi si allontanò, dirigendosi verso casa.

 

-Ciao…- si sforzò di sorridere. Quando la vide scomparire nel corridoio chiuse la porta e rientrò in casa.

 

FINE FLASHBACK (Naruto-Hinata)

 

-Come avevi detto tu, avevamo sbagliato entrambi. Ma adesso è tutto a posto, no? E poi, non ti devi preoccupare per me!- classico sorriso allegro che in realtà nasconde dolore.

 

-Però…- tentò di ribadire.

 

-Dai, su! Non è mica la fine del mondo, queste cose succedono! Mi passerà…- lo diceva, ma in realtà non era convinto delle sue parole, perché per lui non era così. Non gli sarebbe “passata” facilmente. -Se mi è passata anche con Sakura non c’è motivo per cui non possa succedere la stessa cosa anche con te…!- si sforzò di riderci su, ma era troppo evidente che fingeva.

 

Si alzò un venticello fresco. Era arrivata la primavera e la brezza faceva volare ovunque petali rosa, candidi e delicati.

Solitamente un’atmosfera simile indicava l’inizio di una storia d’amore. In quel caso però, ne indicava la morte ancor prima della nascita.

 

FLASHBACK (Naruto)

 

Non sapeva in che altro modo dirglielo, chiederle realmente scusa. Sentiva che doveva fare qualcosa, ma non sapeva cosa. Era troppo codardo per parlarle di persona. Non voleva vedere ancora quello sguardo e sentire quella voce così dura. Era troppo codardo per affrontarla e soffrire ancora.

 

Tirò fuori da un cassetto carta e penna e iniziò a scrivere. (niente errori grammaticali però, il che è abbastanza strano)

 

Scusa se adesso ti scrivo questa lettera, ma mi serve per chiederti davvero scusa per quello che ho fatto e quello che non ho fatto.

Avrei dovuto rendermi conto prima dei tuoi sentimenti nei miei confronti, e mi dispiace tantissimo non averlo fatto. Se me ne fossi accorto prima mi sarebbero stati chiari anche i miei sentimenti, e avrei capito di amarti, avrei capito che Sakura era soltanto una mia amica. Se me ne fossi accorto avresti smesso di soffrire a causa mia. È stato imperdonabile che io sia venuto a dirti tutto proprio quando tu mi avevi dimenticato, perché così ho riportato in te il dolore che ti avevo causato e che avevi cancellato, e mi dispiace tantissimo.

Non ero venuto a dirti queste cose per mettere i bastoni tra le ruote a te e a Kiba. E’ l’ultima cosa che voglio, perché voglio che tu sia felice, e se è Kiba questa tua felicità, io non posso impedirti di stare con lui, perché non voglio vederti ancora triste. Anzi, saperti felice in fondo rende felice anche me. Non avrei mai voluto farti del male e farti soffrire, credimi. Spero che riuscirai a perdonarmi sul serio. Ho bisogno del tuo perdono…

Un giorno riuscirò a dimenticarti come tu hai fatto con me, perché era troppo tardi e non me n’ero accorto.

Scusami ancora.

Naruto

 

Non c’era stato neanche bisogno che la riscrivesse più volte. Aveva scritto quello che pensava e andava bene così.

La rilesse. No, non poteva certo mandarle una cosa del genere! Frugò con una mano in un cassetto, senza staccare lo sguardo dalla lettera, e trovò un accendino. (Non chiedetemi perché lo aveva) Con un po’ di fatica riuscì ad accenderlo, e tenendo la lettera per un angolo in alto, diede fuoco alla parte inferiore.

Guardava le parole della sua disordinata scrittura sparire investite da una fiammata rossastra, la stessa fiammata che avrebbe dovuto far sparire anche il sentimento che provava per lei.. Un giorno l’avrebbe dimenticata, ma con molta fatica, come lei aveva dimenticato lui.

 

FINE FLASHBACK (Naruto)

 

Il sole ormai se n’era andato, ma il cielo era ancora leggermente illuminato dal crepuscolo. Le prime stelle iniziarono a brillare, ancora fioche, dalla parte opposta del sole, dove il cielo era più scuro.

 

-Sì, forse hai ragione...- disse la ragazza osservando i petali che cadevano trasportati dal vento.

 

-E… con Kiba come va?- chiese un po’ incerto.

 

-Siamo solo compagni di squadra, niente di più. Abbiamo capito che non poteva funzionare. O meglio, l’ ha capito lui…- disse con lo sguardo fisso davanti a se.

 

-In che senso?- come al solito bisognava spiegargli sempre tutto.

 

-N-Nel senso che non potevamo stare insieme- arrossì appena.

 

-Ah, mi… mi dispiace per voi- disse davvero dispiaciuto. Capiva che la ragazza ci soffriva, e per lui non c’era niente di peggio.

 

“Pazzesco che se ne sia accorto prima lui di me…” -N-Non ti preoccupare, è tutto a posto…- sussurrò voltando la testa per guardarlo. Inevitabilmente arrossì.

 

-Spero non sia successo anche questo per colpa mia-

 

-N-No, ma che vai a pensare?- disse arrossendo ancora di più. Fortunatamente lui guardava di fronte a se e non la vedeva. -E’ successo e basta. Perché… perché noi non eravamo fatti per stare insieme-

 

Il ragazzo al suo fianco si mise a ridere.

 

-Eh? Ma che hai?- chiese sorpresa di quella reazione.

 

-Nulla, nulla. Pensavo solo che se al tuo posto ci fosse stata Sakura non avrei esitato a provarci, pur sapendo di non avere speranze. Invece con te non lo sto facendo- smise di ridacchiare e si limitò semplicemente a sorridere, benché non ci fosse alcun motivo in quel momento per cui valesse la pena sorridere, se non per il fatto di avere la sua compagnia. -Forse quando pensavo solo a Sakura lo prendevo come un gioco, e insistevo anche se lei mi rifiutava di continuo. Invece con te… è una cosa più seria. E non insisto perché rispetto la tua decisione. Quello che potevo fare l’ ho fatto, e se continuare a insistere significa farti soffrire ancora, allora è meglio che me ne stia zitto in disparte-

 

La ragazza quasi non credette alle proprie orecchie. Pensava che ormai lui la stesse dimenticando. -Ma… Naruto…-

 

-Scusami, avrei dovuto starmene zitto- disse mantenendo quell’amaro sorriso. Perché continuava a sorridere se non c’era niente che lo rendeva felice? Ah, sì… per non far preoccupare Hinata… Si alzò in piedi per andarsene.

 

Anche la ragazza allora si alzò. Non voleva che se ne andasse via. -Ma no, non è per quello. È che io credevo che tu…- “Mi avessi dimenticata…”

 

-No… perché non ci riesco- strinse i pugni e si voltò verso di lei.

 

Uno di fronte all’altro. Si guardavano negli occhi e si leggevano dentro: due persone che soffrivano. Ora si poteva vedere anche la luna, bianca e piena, che illuminava la sera e i loro volti di candidi riflessi.

 

-A-ascolta, io… Non ce la faccio più…-

 

“Cosa intendi…?” -Hinata, non capisco…-

 

Andò in una specie di stato confusionale a iniziò a gesticolare, agitata.-C-c’è una cosa che devo dirti, perché non ce la faccio più ad andare avanti in questo modo, a soffrire e a vedere che anche tu stai male. F-forse avrei dovuto avere più coraggio, ma credevo c-che tu ormai mi avessi dimenticata e che mi considerassi solo un’amica, come prima di tutta questa storia. C-con Kiba non ha funzionato perché sapeva che io non l’avrei mai amato davvero…- per l’emozione stava addirittura tremando, anche se poco. Il cuore le batteva fortissimo e le guance erano diventate di un delizioso rosa, come i petali che svolazzavano ancora attorno a loro, mossi dalla leggera brezza primaverile.

 

-Hinata…- era sorpreso di vederla così e di sentirle pronunciare quelle parole.

 

Prese un respiro profondo e disse tutto senza nemmeno balbettare, ma talmente veloce e con tanta emozione che il ragazzo dovette stare attentissimo per comprendere tutto. -Perché io in realtà ti ho sempre amato, anche se mi ero illusa di aver dimenticato quello che provavo per te solo per non continuare a soffrire della tua lontananza- imbarazzata chinò il capo e guardò altrove, col fiato corto per la velocità con cui aveva parlato. Pregava con tutta se stessa che il suo cuore rallentasse i battiti.

 

Il ragazzo le si avvicinò sorridendo. -Hinata…- non riusciva a non sorridere. Ora anche il suo cuore poteva comportarsi come quello della ragazza ed essere felice. Le prese il mento con delicatezza e la baciò.

 

Adesso non avevano più motivo di soffrire. Adesso erano finalmente felici dopo tanto dolore. Dolore nato solo da errori e incomprensioni che non avevano fatto altro che complicare le cose. Ma l’importante era che adesso potevano stare insieme senza temere niente.

Adesso potevano tranquillamente amare, senza paura, senza incertezze, senza ostacoli… Adesso potevano stare insieme, perché in realtà non era stato troppo tardi per cambiare le cose.

 

Si staccarono, e prima che la ragazza potesse parlare, Naruto l’anticipò.

 

-Lo so che lo sai già… ma devo dirtelo. Ti amo- gli brillavano gli occhi mentre la guardava.

 

-N-Naruto…-

 

-Credevo che fosse troppo tardi perché le cose andassero in questo modo, pensavo che saresti rimasta con Kiba e saresti stata felice, ero convinto che non sarebbe mai andata così. ero certo di non poterti più dire che ti amavo… Ma mi sono sbagliato, come quando ho creduto che tu potessi perdonarmi su due piedi per quello che avevo fatto, che ti avevo detto…-

 

-Ma io ti ho perdonato… Anzi, ci siamo perdonati a vicenda!- disse lei.

 

-Lo so… e adesso siamo felici. Posso tornare a dirti che ti amo senza paura di sbagliare-

 

-E io questa volta posso dirtelo senza nascondermi come facevo anni fa, quando non avevo la forza e il coraggio che avevi tu. Anche se avevo creduto che fosse tardi per potertelo dire per la prima volta, io ti amo…!-

 

Si sorrisero. Non si erano mai sentiti così bene come in quel momento. Liberi da un peso, liberi di amare, liberi di sentirsi amati.

 

“Se ti avessi detto tutto prima…

Se lo avessi fatto anche io…

Non pensiamoci più, non è importante…

Hai ragione. Ora conta solo che siamo insieme.

E che ci amiamo…

…che non ci lasceremo.

Ti amo…

Anche io, più di quanto immagini.”

 

 

Ok…come vi è sembrata? È davvero orribile come temevo? Beh… Se siete arrivati fino a qui vi faccio i complimenti per non esservi arresi prima e ovviamente vi ringrazio tanto!

Aspetto un vostro commento, questa volta anche se non siete clementi (perché sicuramente proprio non riuscirete ad esserlo) non importa, questa fan non mi è cara come le altre che ho pubblicato! n.n Spero che i flashback non siano tra le cose che odiate e morte…!

Questa fan mi è venuta in mente guardando l’immagine di un pezzo di carta mezzo bruciato, e mi è venuto in mente l’episodio della lettera che Naruto scrive e poi brucia… beh, dopo ho lavorato molto di fantasia, no?! E come già detto, è stato più che altro un passatempo per me… ;p Ora vi lascio, ma spero di tornare presto con una nuova fic (per vostra sfortuna)!

Ciao ciao!

DolceGg94

  
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