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Autore: Darkwriterita    25/06/2016    4 recensioni
Brigitta è una ragazza normale con un'altezza anormale: 2,03 m. Seppur il suo ormone della crescita abbia attentato alla normalità della sua quotidianità, Brigitta desidera ancora diplomarsi all'alberghiero per riuscire a realizzare il suo sogno di aprire un bar tutto suo.
Purtroppo però gli alieni, che non hanno mai nulla di meglio da fare, decidono di invadere la Terra.
Solo una squadra scelta segreta di guerriere soprannaturali può sconfiggerli: le valchirie. Brigitta diventerà una valchiria, quasi, per sua volontà.
Ma naturalmente anche l'amore entrerà a completare questo assurdo quadro, riuscirà Brigitta a combattere per la Terra e per conquistare la ragazza che ama contemporaneamente?
In un delirio dove valchirie combattono al fianco dei cacciatori per sconfiggere alieni e licantropi, amori passionali e migliori amiche discutibili, la quotidianità di Brigitta verrà stravolta.
E in più il centro studi di Riccione sembra nascondere più cose di quanto sembri...
(ogni riferimento a fatti, luoghi, o persone realmente esistenti è puramente casuale, gradirei non ricevere lamentele su questo fatto)
Genere: Comico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
Capitoli:
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Brigitta aprì lentamente gli occhi, per poi guardarsi attorno, era in uno strano posto simile a un cielo sbrilluccicoso, molte nuvolette carine dalle forme più improbabili attraversavano questo cielo, rendendo il tutto molto gradevole all’occhio.
Era completamente svestita di qualsiasi indumento, ma strane nuvolette censurose improbabili coprivano proprio dove serviva per non rendere questa storia  a bollino rosso, grazie a un misterioso pavimento a specchio molto scenografico, Brigitta potè camminare in lungo e in largo per quello strambo mondo.
Dopo diversi minuti la ragazza si trovò davanti un’altra ragazza, dai capelli lunghi e ricci di un acceso pel di carota, una faccia tutta lentiggini e un’armatura da valchiria retrò. Quella misteriosa ragazza sconosciuta stava ronfando bellamente su un divano molto a caso in quel mondo.
Brigitta in un primo momento si sentì in imbarazzo, insomma lei era nuda, seppur quelle carinissime censure coprissero i punti focali, ma era come se fosse solo in intimo e quella ragazza sconosciuta poteva essere chiunque: una maniaca, una stupratrice seriale, una che si faceva scandali a vedere 2 cm di pelle scoperta, ec…
Ma doveva sapere dove si trovava! Insomma, quello avrebbe potuto essere solo un altro trucco degli alieni, una trappola ben congegnata, quindi doveva sapere.
Così con lieve dimore scosse la ragazza per svegliarla.
 
-Alieni! Dove? Come? Perché?- Urlò la sconosciuta facendo prendere un accidente alla nostra povera eroina.
-Ah, sei solo tu Brigitta, cavolo però potresti anche avvisare… aspetta… Brigitta ma che ci fai qua?!-
-Ecco vorrei saperlo anch’io-
-Ma come non lo sai? Quando una valchiria nuova muore entra in questo mondo molto stile “viaggi astrali”, dove la sua anima viene recuperata dalla valchiria capostipite della sua famiglia per venir portata nel Valhalla, in quanto ha lottato strenuamente per sconfiggere gli alieni… in effetti se le valchirie vivono sta cosa solo quando muoiono è un po’ improbabile che qualcuna sia riuscita a raccontarlo in giro… vabbè-
-Aspetta un servizio, tu mi stai quindi dicendo che sono morta?!-
-Si, se sei qui sei morta, il tuo cuore non batte più, non respiri, insomma è impossibile per i vivi salvarti-
 
Brigitta venne presa dal panico, lei era morta, era morta senza la certezza di aver salvato Tiziana, era morta senza essere riuscita a dichiararsi, almeno non direttamente, era morta senza essere riuscita a vedere il sorriso della ragazza lupo un’ultima volta, ma soprattutto, era morta senza essere riuscita ad andare più in fondo di un semplice bacio a stampo con la ragazza di cui si era perdutamente innamorata.
Almeno un bacio alla francese cavolo il destino poteva pur concederglielo no? Non chiedeva poi tanto in fondo, Tiziana le aveva detto, senza sapere che la valchiria altissima e gigante rosso fossero la stessa persona, di amarla, quindi non ci sarebbe stato niente di male no? No?!
La nostra eroina si accasciò a terra demoralizzata, dai almeno il bacio a stampo c’era stato.
 
-Ma noi non ci siamo ancora presentate! Piacere io sono la tua tristristristristristristristristristristristristrsitrisnonna e il mio nome è, rullo di tamburi prego io sono una persona importante, Brunilde!-
 
Brigitta rimase per un attimo senza parole, cercando di riuscire a capire quante volte avesse detto effettivamente “tris” quella ragazza e naturalmente anche per la rivelazione del suo nome.
 
-Intendi proprio “quella” Brunilde?-
-Ne conosci altre?-
-No, ma sai i genitori sono strani, basta pensare che i miei mi hanno chiamata “Brigitta”!-
-Ma “Brigitta” è un bel nome! Significa “Alta, forte, virtuosa e splendida”, insomma ti rispecchia alla perfezione-
-Sarà, ma te come fai a saperlo?-
-Siti come “nostrofiglio.it” sono molto più utili di quello che pensi- Disse con tono sicuro Brunilde.
-Non credo che i miei genitori mi abbiano dato questo nome per quello che significa-
-Lascia che nonna Brunilde ti racconti come è andata: c’era una volta una giovane autrice amatoriale che aveva poca fantasia coi nomi, ehm volevo dire: che una volta c’era una giovane mamma che non voleva dare nomi a caso alla sua primogenita, quindi andò su quel bellissimo sito sovra citato e cercò un nome che potesse auspicare un futuro luminoso alla bambina. Insomma non è che sei il personaggio di un romanzo scadente nonsense dove accadono cose a caso e l’autrice è talmente egocentrica da farsi apparire e che quando ha scoperto il significato del tuo nome ha urlato al complotto degli illuminati, pft, ma come ti è venuto in mente?!- Esclamò Brunilde chiaramente in panico, Brigitta non riuscì a capire molto di quello che diceva, vista la velocità a cui sparava una parola dietro l’altra.
 
-Comunque Brunilde, non è che potremmo tornare su argomenti più seri tipo… la mia morte?!-
-Ok, ma prima lascia che ti spieghi quanto sei fortunata-
 
La nostra beniamina, come tutti i lettori probabilmente, sbuffò sonoramente, esasperata dal fatto che quella ragazza ci stesse mettendo mezzora per spiegarle qualcosa, facendo inutili cambio di discorso, completamente non inerenti alla trama, se questa storia avesse una trama e l’autrice non si mettesse lì a scrivere i nuovi capitoli senza uno straccio di scaletta, ma basandosi unicamente sull’ispirazione del momento.
 
-Come hai fatto a scoprirlo razza di voce narrante impicciona che non sei altro?!- Esclamò l’autrice scandalizzata perché uno dei suoi più grandi segreti riguardo sta storia era stato appena rivelato.
Devi pensarci bene la prossima volta prima di parlare da sola davanti al computer mentre scrivi, sai può capitare che io abbia l’orecchio teso in quel momento, scommetto che ti fai pure di qualcosa, insomma è impossibile che tu elabori certe cose senza prima esserti presa droga allucinogena pesante.
-Mi dispiace deluderti, ma l’unica droga allucinogena pesante qui sono io- E dopo aver detto questa frase ad effetto sull’autrice comparvero magicamente degli occhiali da sole sul naso.
 
La voce narrante non riusciva a non pensare a quanto sexy fosse la pazzoide con quegli occhiali alla moda.
 
-Dai voce, continua a raccontare la storia prima che qualcuno si soffermi a pensare a che meravigliosa ship siamo-
O-ok.
 
-Allora cara Brigitta, devi sapere che io sono, tra le nove valchirie originali, la più potente e temuta, per questo gli alieni hanno trucidato milioni di bambine della nostra stirpe, perché avevano paura che nascesse una valchiria potente quanto me, e avevano ragione, non solo tu sei nata con le potenzialità per eguagliarmi, ma mi hai addirittura superato, sai che ti dico? Che tu potresti addirittura essere l’unica a poter liberare la misteriosa “vera essenza della valchiria”, un potere mistico e leggendario che si dice si riveli solo alla valchiria più potente in fatto di cose-
-In fatto di cose?-
-Si sai l’iscrizione è cancellata, non si capisce in cosa più potente-
-Ok, ma questo cosa centra con il mio fatto di essere morta?-
-Bhè sai, sono rari i talenti come te, per questo il caro paparino Odino mi ha dato un contratto da farti firmare-
-Eh?-
 
Brunilde tirò fuori dalla sua armatura un rotolo di pergamena, lo srotolò e si scoprì essere più lungo del fiume Nilo nella stagione delle piogge, poi la valchiria porse a Brigitta una penna biro.
 
-Non è un po’ fuori tema la penna?-
-C’è crisi anche nel Valhalla, non farci caso-
-Non so se riesco a finire di leggere tutto il contratto prima della morte delle persone che mi aspettano dall’altra parte-
-In sostanza dice che ti riporterà in vita solo se tu giuri solennemente di combattere al suo fianco all’arrivo del Ragnarok-
-Ma allora perché è così lungo?-
-Paparino Odino fa sempre una marea di giri di parole che non ne hai un’idea-
-Ce l’ho invece-
-Uh?-
-No niente-
 
Brigitta firmò e una luce intensa la colpì.
 
-Ah, ti avviso Brigitta che mi sei simpatica, quindi qualche volta potrei venirti a trovare e che sta sera ritornerà l’impegno mensile a rompere le uova nel paniere, quindi anche se vorresti consumare subito con Tiziana per la gioia di essere tornata in vita… non puoi, birboncella ci avevi pensato eh?-
-Oh… tsk-
 
Brigitta scomparve.
 
-Cavolo, sti giovani d’oggi vanno sempre fretta-
 
E ora cari lettori torniamo all’ambientazione di fine capitolo scorso, ve la ricordate no? Quella in cui Tiziana tiene in lacrime il corpo di Brigitta e Clarissa ha appena visto esplodere Pan, ora che avete immaginato il tutto potete continuare nella vostra lettura…
 
-Valchirie!- Urlò Brigitta tornando in vita.
Si guardò intorno, era nel covo segreto degli alieni, in cui aveva combattuto contro Tiziana, sentiva la sua testa adagiata sopra il morbido e qualcosa a stringerla, poco dopo si accorse che a stringerla erano le braccia di Tiziana, quindi di conseguenza il morbido doveva corrispondere al seno della stessa.
Brigitta arrossì terribilmente, in quanto per diretta conseguenza di dove era comodamente adagiata la sua testa, la sua mente aveva incominciato a riprodurre un film porno con loro due come protagoniste.
“Brigitta! Ferma immediatamente tutti questi pensieri sconci! Insomma, siamo nel bel mezzo della battaglia finale contro gli alieni, che potrebbe decidere il destino della Terra e tu fantastichi su sconcerie! Vergognanti! Non sei degna di essere la salvatrice dell’umanità!” Pensò Brigitta.
La nostra eroina saltò in piedi, era ancora rossa in viso, ma almeno il vantaggio del sangue che la ricopriva era che nascondeva bene i rossori imbarazzanti.
 
-Brigitta…-
 
Tiziana la guardò per un attimo tra lo sconvolto e il felice.
 
-Brigitta!- Urlò la ragazza lupo saltando al collo della sua innamorata.
-Credevo fossi morta!-
-E infatti lo ero, ma sono tornata in vita grazie a qualcosa che è troppo lungo raccontare ora-
-Quindi prima sei morta sul serio?- Chiese Tiziana abbastanza scandalizzata-
-Si… ma tranquilla, sono tornata per rimanere, nessuno mi porterà più via da te ora-
 
Tiziana ebbe un tuffo al cuore, mentre in lontananza si poteva sentire l’eco dei fans shippatori seriali fare: aww.
Ma Brigitta non corse subito a spaccare il culo a Peter com’era giusto che fosse, c’era un’altra cosa che doveva assolutamente fare prima.
Prese il viso della ragazza lupo tra le mani, per poi abbassarsi e infine, mentre Tiziana si stava ancora chiedendo cosa stesse cercando di fare, la baciò, ma questa volta con un intenso bacio alla francese, diciamo che le era rimasta la voglia dal viaggio astrale.
Dopo diversi minuti e diversi richiami da parte di Peter, che continuava a sbraitare che quello era un covo super cattivo e non la stanza di un motel, che tanto tutti vanno nei motel solo per una cosa di solito, Brigitta lasciò andare Tiziana, che cadde a terra esausta per il travolgente turbinio d’emozioni appena provate.
 
-Ti amo Tiziana, quindi aspetta ancora un po’, vado a picchiare quello là per quello che ti ha fatto e torno-
 
-Figaggine! Figaggine eweryehere!-
Autrice!
-Ok, ho capito, sto zitta-
 
Brigitta afferrò la sua ascia gigante e con uno sguardo più adirato della moglie che scopre che il marito ha messo le sue magliette bianche nella lavatrice insieme ai colorati, si avventò contro il robot malvagio.
Inutile dire che, per quanto Peter fosse forte o avesse congegni tecnologici molto utili, Brigitta fin dall’inizio sembrava avere la meglio.
 Così nel giro di poco tempo Brigitta lo trapassò con la sua arma, per poi colpirlo con un pugno così devastante da farlo volare verso l’infinito e oltre, con anche effetto stellina alla fine stile team rocket.
Nella foga della battaglia il suo outfit da valchiria si era danneggiato e quindi ora i perfetti addominali di Brigitta erano scoperti, il risultato fu che qualche metro più in là c’era una piccola Tiziana con la bava alla bocca e, letteralmente, scodinzolante.
Come era facilmente intuibile, non passò molto tempo prima di ritrovare la ragazza lupo abbracciata alla valchiria e con la faccia sull’oggetto delle sue fantasie, il lato oscuro di Tiziana era appena uscito fuori.
 
-Wow Tiziana, mi hai preso alla sprovvista-
-Non riesco a resistere, gli addominali sono il mio punto debole e tu ce li hai così stramaledettamente perfetti!-
-Il vantaggio di far sala, un annetto come cameriere e vedrai che anche tu otterrai un risultato simile pe tutte le volte che qualcuno attenterà al tuo equilibrio-
-Finché sono su di te a me va bene-
 
Le due raggiunsero Clarissa, ancora devastata per la perdita di Pan.
 
-Clarissa… come stai?- Chiese Brigitta sinceramente preoccupata.
-Sto male ok?! Il giorno prima mi accorgo di essermene innamorata e il giorno dopo esplode! In più quello che è stato il mio ragazzo per un mese, quello che io credevo essere premuroso e gentile, si è rivelato essere il genio del male alieno dietro tutto! Come se non bastasse poco prima di esplodere Pan mi ha fatto uno dei suoi soliti sorrisi rincoglioniti e io mi sono sentita l’essere più inutile di questo pianeta! Quindi va male, molto male, qualcuno ha un taglierino? Almeno potrei raggiungerla subito-
-Non dire così Clarissa, Pan non vorrebbe questo e lo sai anche tu-
-Ma come faccio Brigitta?! Spiegami come faccio ad andare avanti senza di lei!-
-Non devi per forza andare avanti senza di lei, ricostruiscila, proprio come ti ha detto prima che esplodesse, dopotutto ti deve ancora una risposta no?- Intervenne Tiziana, porgendole un ingranaggio dorato.
 
Clarissa afferrò l’oggetto con la mano che le tremava.
 
-Ma come faccio io a ricostruirla che non riesco nemmeno a rimontare una penna bic dopo averla smontata?!-
 
Tiziana allora si diresse verso il gigantesco computer dotato di un gigantesco monitor, che ogni cattivone che si rispettasse aveva nel suo covo segreto.
E lo fece trascinando con se Brigitta, in quanto non voleva ancora staccarsi dal tesoro che aveva scovato.
Accese il computer e ci smanettò per un paio di minuti.
 
-Ecco, questi sono i progetti sia di Pan che di Peter, da quel che so li tenevano in modo che se fossero stati distrutti entrambi uno sciocco umano li avrebbe trovati e li avrebbe ricostruiti, quindi ora non ti resta che cercare ogni singolo pezzo di Pan qua dentro e poi ricostruirla passo a passo, un po’ come quelle costruzioni molto famose coi mattoncini di cui stranamente non mi ricordo il nome-
 
Clarissa incominciò a saltare dalla gioia, non importava quanto tempo sarebbe servito, lei avrebbe ricostruito Pan e avrebbe finalmente ascoltato la risposta che le doveva dare.
Così tutte e tre insieme uscirono, fuori c’erano tutte le altre valchirie, che sono comparse quindi potete anche fare come se non ci fossero, e Rosalinda, Gennaro, Carmelita, che naturalmente era irriconoscibile vista la spilla troppo carina, e Sfiga, trionfanti per aver sconfitto tutto l’esercito di alieni.
I licantropi si erano arresi, quindi loro erano salvi.
Improvvisamente si levò un grido.
 
-Tiziana Wolf, sei proprio tu?!-
 
La diretta interessata si voltò verso l’origine della voce, era un ragazzo, alto e con dei fluenti capelli bianchi molto trasgressivi, con due magnifici occhi castani.
 
-E tu chi sei?- Chiese innocentemente Tiziana.
-Giusto, tu eri troppo piccola, non puoi ricordarti di me, comunque io sono tuo cugino Gerardo, credevo fossi morta insieme si tuoi genitori, sono così felice di vedere che stai bene-
-La mia è una storia complicata-
-E chi è la splendida valchiria spilungona con gli addominali a cui stai appiccicata come un francobollo?-
-E’ la mia fidanzata strafiga- Disse sorridendo.
 
Non poteva certo immaginare che il cuore di Brigitta stava ballando il cancan, il tango e la break dance contemporaneamente per la felicità.
 
-Ok, allora ci si becca in giro, sono felice per te-
 
Così dopo la terribile battaglia tutti tornarono a casa, nel tragitto Tiziana e Brigitta si misero a chiaccherare.
 
-Sicura che non ti sia rimasto qualche congegno alieno nel cervello vero?-
-Si, è la trentesima volta che me lo chiedi e ti risponderò come tutte le trenta volte prima: Pan è un robot alieno quindi, non chiedermi come, poco prima di esplodere è riuscita a liberarmi da quelle macchine malefiche- Rispose sorridendo la ragazza lupo.
-Possiamo smetterla di parlare di esplosioni?!- Esclamò Clarissa.
 
Tre mesi dopo…
Erano passati tre mesi, tre mesi in cui lei e il vario gruppetto di eroi avevano cercato ogni ingranaggio e micro cip che componevano Pan, ma finalmente Clarissa era riuscita a ritrovare tutti i pezzi.
Stava ricostruendo la sua amata su quel lettino da ospedale, era nel laboratorio alieno, in quanto le tecnologie per ricostruire il robot si trovavano solo lì ovviamente.
Per l’occasione la ragazza aveva indossato il suo camice da dottore glitteroso comprato al mercato qualche giorno prima.
 
-SI PUO’ FARE!- Disse con più enfasi possibile.
 
Attivò la macchina, che subito incominciò a pompare alcol in Pan.
Per l’importante occasione era incominciato un temporale, non ci volle molto prima che dei fulmini incominciassero a colpire il corpo ricostruito del robot per aumentare la suspance.
Ma poi ci fu solo il buio.
Per un attimo Clarissa temette che non avesse funzionato, che avesse fallito anche nell’unica cosa che Pan le aveva chiesto.
 
-Yaw… Che bella dormita, cavolo però, ho proprio voglia di qualcosa di alcolico ora-
 
Clarissa rimase imbambolata, così Pan incominciò a muovere la mano davanti a lei per risvegliarla dalla sua trance.
 
-Ehi Clarissa… Pan chiama Clarissa… Sei morta?-
 
Tra le lacrime di gioia la bionda valchiria abbracciò con slancio il robot.
 
-Pan!-
-Ok, ok, però calma l’entusiasmo, vuoi che mi si allenti qualche bullone piccoletta?-
-Stavo quasi per credere di non rivederti più! E poi ora ho compiuto 15 anni, non sono più una piccoletta!-
-Va bene, ma ora sono qui tranquilla, ma a proposito io non ti devo una risposta?-
-E-ecco… s-se n-non-t-ti s-senti a-abbastanza b-bene p-per d-darmela o-oggi f-fa l-lo s-stesso- Balbettò imbarazzata Clarissa.
-Niente scuse, ma vediamo…-
 
Lo sguardo di Pan non poteva non notare il bottiglione di Cognac lasciato strategicamente vicino a lei, sorrise in modo malizioso.
 
-Credo che prenderò ispirazione da Brigitta, ma originalizzandola-
-Eh?-
 
Pan aprì la bottiglia, prese Clarissa per il colletto, le riempì la bocca di alcol francese e poi finì in bellezza tirando la ragazza verso di lei e baciandola appassionatamente.
 
-Questa ti basta come risposta?- Sussurrò in modo sensuale all’orecchio della valchiria.
 
Clarissa, troppo imbarazzata per rispondere si limitò a nascondere la faccia nella spalla della ragazza robot.
E tutto è bene quel che finisce bene… c’è solo un problema, questa storia non è finita.


Note della pazzoide:
Ebbene si io ho realmente urlato al complotto quando ieri ho scoperto cosa significa il nome "Brigitta". Comunque yay! Pan e Brigitta non sono state morte per neanche un capitolo, enjoy le nostre ship sono vive!
   
 
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