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Autore: Kia85    26/06/2016    5 recensioni
Il primo appuntamento si sa, deve essere perfetto. O perlomeno ci si deve avvicinare parecchio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nickname autore: kia85

Titolo: "Wonderful tonight"

Genere: Commedia, Romantico

Pairing e/o Personaggi aggiuntivi: Harry Potter, Hermione Granger

Rating: Verde

Introduzione: Il primo appuntamento si sa, deve essere perfetto. O perlomeno ci si deve avvicinare parecchio.

NdA: ammetto che sono abbastanza arrugginita in questo fandom, e si vede, ma quando ho letto l’iniziativa del gruppo “Cercando chi dà la roba alla Rowling”, ho colto subito l’occasione per partecipare e scrivere di nuovo di Harry e Hermione che sono sempre la mia otp suprema del fandom Potteriano. E niente, questa storia è stata un po’ una sfida, ma il buon vecchio Eric Clapton mi ha dato una grande ispirazione con la sua canzone “Wonderful tonight”.

Ringrazio Anya per la correzione, la pazienza e i consigli e grazie anche al gruppo e alla mie aurorucce preferite. Buon anniversario, belle mie! <3

 

 

Storia partecipante al contest “Questione di Giratempo

 

 

Wonderful tonight

                                                                                                                                              

 

Stava andando tutto a rotoli, e quando Hermione diceva tutto, era proprio tutto.

Non era un semplice eufemismo, era la pura, maledetta, semplice realtà.

Il tutto era cominciato quando Harry le aveva chiesto un appuntamento. Il primo, in effetti, e solo  Merlino sapeva quanto Hermione avesse aspettato questo momento. Da anni, ormai.

Il momento, finalmente, era giunto e aveva portato con sé un carico di ansie e super-ansie che Hermione aveva fatto molta fatica a controllare.

E se avesse combinato qualche pasticcio? Di fronte a Harry? Se Harry si fosse pentito?

Se se se… milioni di se si affollavano nella sua testa, accompagnando in sincrono le lancette dell’orologio, e sembravano avere come unico scopo quello di farla impazzire.

Compito piuttosto facile, diciamoci la verità.

Per tutti i gargoyle! Arrivava ad odiarsi in quei casi. Le sue ansie la trasformavano in una persona molto diversa, una che non voleva essere. Eppure era più forte di lei, non riusciva a fare come se nulla fosse. Non riusciva a controllarsi, e questa era la sua paura più grande.

Così aveva passato i giorni prima dell’appuntamento ad evitare di deprimersi per gli scenari potenzialmente catastrofici che la sua mente continuava a inventarsi per tormentarla, e ogni volta lei cercava di parlare con se stessa e tranquillizzarsi.

Se fosse arrivata in ritardo, facendo innervosire Harry?

Suvvia, Harry è il primo a essere in ritardo, perché dovrebbe innervosirsi?

Se avesse combinato qualche disastro, se avesse rovesciato il vino sulla tovaglia, bianca magari?

Ma no, figurati, non farei niente di peggio di Harry. Ricordi quanto fosse imbranato a Pozioni?

E se, peggio di tutto, le fosse rimasto qualcosa tra i denti? La maledetta insalata, per esempio.

Ebbene, allora niente insalata!

Insomma, sembrava ci fosse davvero un rimedio a tutto. Che motivo aveva di preoccuparsi?

Il motivo c’era e aveva un nome semplicissimo: sfiga, sfortuna, malocchio, iella, come diavolo lo volete chiamare.

Prima di tutto Grattastinchi aveva deciso di giocare con le sue scarpe proprio mentre Hermione si stava preparando. Risultato? Era arrivata in ritardo all’appuntamento.

Così non appena intravisto Harry davanti al ristorante che, arrivato puntualissimo per una volta guardava con impazienza l’orologio, non ci aveva pensato due volte prima di prendere la sua Giratempo e tornare indietro di un’ora. Non poteva certo permettersi di partire col piede sbagliato. Proprio lei, sempre rigida e intransigente sull’essere rispettosi degli orari. Già vedeva Harry pronto ad accoglierla con una battutina delle sue, di quelle che lanciava quando si sentiva particolarmente ispirato. Che figura avrebbe fatto? 

Benedetta invenzione, questa Giratempo. Ricordava quanto l’avesse fatta impazzire a Hogwarts, motivo per cui vi avesse rinunciato. Ma gli imprevisti nella vita erano sempre dietro l’angolo e spesso avere una seconda occasione era l’unico modo per risolverli. Ottenerne una come dipendente del Ministero della Magia fu molto più facile rispetto ai tempi della scuola.

In questo caso, per esempio, le aveva appena permesso di partire col piede giusto. Il che contava moltissimo. Aveva passato settimane a pensare come sarebbe stato questo appuntamento, a dannarsi l’anima e fare in modo che tutto fosse perfetto. Non poteva rovinare tutto per… un gatto?

Peccato che poi fosse arrivato quel…

No, non l’insalata.

L’apparentemente innocuo, ma in realtà infido prezzemolo.

Perdiana, che vergogna!

Che vergogna quando era scoppiata a ridere per una battuta di Harry e lui aveva risposto sorridendo deliziato, prima che la sua espressione mutasse in sorpresa e poi in imbarazzo. Hermione l’aveva ben notato, quel cambiamento graduale, e aveva capito tutto prima che Harry le facesse un vago segno col dito, puntando i suoi denti.

“Hai… hai un… pezzettino di…”

Così, arrossendo copiosamente, Hermione era scappata in bagno, nonché indietro di un’altra ora con la Giratempo, ricominciando tutto da capo.

Forse sarebbe stato meglio ordinare una banalissima e insulsa zuppa stavolta. Cosa ci poteva mai essere di pericoloso in una zuppa?

Niente, per fortuna, e tutto era filato liscio fino a quando la sfiga, che quella sera sembrava seguirla  come la sua ombra, non colpì di nuovo.

La serata era andata bene, due ore di pura perfezione, eppure al momento di andare via, Hermione si era alzata troppo bruscamente dal tavolo, urtandolo per sbaglio. Il sussulto aveva fatto rovesciare la bottiglia di vino che si era riversata sulla tovaglia e purtroppo, sulla camicia di Harry. Camicia bianca, per di più. E vino rosso, si capisce, altrimenti che divertimento c’era?

Diamine, perché avevano preso proprio il vino rosso?

E stupida anche la gravità!

Hermione aveva subito cercato di pulire alla bell’e meglio la camicia di Harry, profondendosi in mille scuse, mentre Harry rideva divertito. Ma ancora una volta la vergogna e la sensazione di deludere Harry avevano avuto la meglio e quella era stata la terza volta in cui era ricorsa alla Giratempo.

Dio, non finiva più questo appuntamento.

Era così stanca e scoraggiata che probabilmente Harry non avrebbe voluto rivederla, e la colpa sarebbe stata solo sua, da brava pasticciona qual era.

Eppure, nonostante avesse cambiato ormai tre volte l’appuntamento con Harry, per lei era sembrato come se fosse ancora la prima volta. C’era sempre qualcosa di nuovo in quello che Harry diceva, nel modo in cui si muoveva, come le sorrideva, cose che non aveva mai notato nei loro anni a Hogwarts. Ora invece erano così chiare e meravigliose che le facevano desiderare sempre più di rendere quell’uscita assolutamente perfetta. Il solo pensiero che non fosse così anche per Harry era insopportabile.

Ecco perché si maledisse quando Harry la riaccompagnò a casa e fece per baciarla e lei scoppiò a ridere, guadagnandosi un’occhiata perplessa da parte dell’uomo.

“E’ così divertente?”

“Oh no, no, scusami, Harry. Non so cosa mi sia preso.”

“Mm.”

Quando lo sguardo di Harry si spostò per terra, Hermione riconobbe la delusione sul suo volto e non poté sopportarlo.

Di nuovo, aveva rovinato tutto.

Infilò la mano nella borsa alla ricerca della Giratempo. Ultima volta, promesso, ultima occasione che si sarebbe concessa per sistemare questo appuntamento e renderlo meraviglioso come si meritava Harry.

Come si meritavano entrambi.

Tuttavia Harry sorrise, sistemandosi gli occhiali sul naso, prima di guardarla e sorriderle calorosamente.

“Lo sai, Hermione, per me è stata una serata unica.”

Le parole di Harry, inaspettate e meravigliose, la lasciarono a bocca aperta.

“Cosa?”

“Sì, insomma, non la cambierei per nulla al mondo.”

Hermione chinò il capo, sorridendo fra sé.

Che stupida!

“Lo sai, Harry?”

Le sue dita lasciarono scivolare la Giratempo nella borsa, prima di fiondarsi attorno al collo di Harry per baciarlo.

 “È stata unica anche per me!”


   
 
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