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Autore: Lalla Aya    17/04/2009    1 recensioni
Due ragazzini intrappolati in un tranquillo paesino tedesco con gli occhi sempre rivolti ad un orizzonte lontano. Una ragazzina strappata dalle mille luci di Parigi che mostra la sua diversità con orgoglio e sfrontatezza. Tom, Bill e Laure vogliono le luci della ribalta, ma il cammino verso il successo sarà più duro di quanto immaginano. Insieme cercheranno la forza per seguire i propri sogni e rimanere se stessi, nonostante tutto.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il pastore bergamasco, il tinto, la ballerina
Il tinto, il pastore bergamasco, la ballerina.

Capitolo 5

-Cucciolo tinto che fai? Bella cera!- domandò ironica Lauren quando Bill fece capolino nella camera verso mezzogiorno.
-Uhm, posso?- chiese titubante con la voce impastata dal sonno e la mente non molto lucida.
Lauren come una mammina premurosa sollevò il piumone per accogliere l'amico che si sdraiò accanto a lei posando la testa sul guanciale:
-Cosa stavi facendo?-chiese Bill curioso.
-Stavo leggendo, per rilassarmi un po'. Verso le due devo andare in teatro, quindi mi riposavo- spiegò la ragazza.
-Io non riesco a dormire.
-Hai fatto un brutto sogno?- chiese Lauren con un sorriso ironico, ma dolce.
-No, c'è una ragazza nel mio letto- fece flebilmente Bill.
-Scusa?- chiese sorpresa la ragazza.
-Perché non posso avere una ragazza nel mio letto?
-Sì, certamente, ma lo hai detto con un tono…chi è?
-Non so- fece mortificato il ragazzo.
-O porca miseria, Bill sei senza speranza!- disse con voce più acuta la ragazza.
-Uffi- grugnì girandosi lentamente Tom- Bill va fan culo, non ti sopporto quando ti trovo nel nostro letto la mattina.
-Dai, Tom piantala, ti devi allenare per quando avrai dei figli, chissà quante volte avete interrotto gli idilli dei vostri genitori!- disse senza nessuna premura Lauren.
A queste parole Tom arrossì, fece spallucce e si accoccolò nel grembo della ragazza in cerca di coccole. Lauren sapeva come calmarlo e cominciò a passare dolcemente la mano tra i dread scompigliati del ragazzo.
-Dobbiamo risolvere un problema- disse laconica.
-L'idiota ne ha fatta un'altra delle sue?-chiese con tono acido Tom.
-Non sono idiota, smettila!- Bill si alzò scocciato.
-No- lo fermò prontamente Lauren- dai parliamone e se Tom non la smette non gliela do fino a Natale.
-Adesso io che c'entro?- mugugnò Tom risentito.
-Non si tratta così tuo fratello- con tono da mamma che sgrida il figlio.
-Uffi, lo faccio sempre, è abituato ad essere trattato così- ribatté con voce sempre più risentita Tom
-Appunto, non lo sopporto, se è per scherzare va bene, a volte lo dico anch'io, ma qui il tuo tono era pesante- concluse Lauren
-Sì, certo perché appena sveglio ho le così dette girate! Soprattutto se tra me e me speravo in un risveglio diverso, come dire più romantico.
-Me ne vado, sono di troppo, sono sempre di troppo fra voi- fece Bill con molta amarezza nel tono della voce e con un groppo in gola. Quando vedeva suo fratello avvolto nel caldo abbraccio della ragazza sentiva lo stomaco contorcersi. Avrebbe voluto essere lui con il capo chino accolto così teneramente nel grembo di Lauren, risvegliarsi al suo tepore e tra i suoi dolci baci. E invece lui si era risvegliato accanto a quella ragazza di cui non ricordava neppure il nome, l'avere fatto sesso con quell'estranea lo aveva svuotato ancor di più mostrandogli l'abisso che lo separava dalla felicità. I baci furiosi, le carezze frenetiche senza trasporto alcuno se non rabbia mista a desiderio irrefrenabile di possedere quel corpo gli avevano mostrato ancor più chiaramente quanto desiderasse Lauren.
Bill uscì dalla camera del fratello con il gelo nel cuore e una voglia di spaccare tutto intorno a lui, di gridare la sua rabbia, mostrando tutta la sua gelosia.
Lauren si staccò da Tom con una vaga sensazione del dramma che stava percorrendo l'amico e si alzò seguendo il ragazzo, lo afferrò per un braccio e cercando di ricacciare le lacrime dagli occhi e di essere il più forte possibile con un sorriso cercò di placare la tempesta che pervadeva il corpo di Bill.
-Ehi, dai, secondo me di fronte ad una tazza di cioccolata fumante e di caffè la nebbia che ti offusca la mente si diraderà.
-Sì, certo- lo prese Tom per le spalle accogliendolo in un abbraccio affettuoso- con lo stomaco pieno noi Kaulitz ragioniamo meglio.
Bill rimase sorpreso dalla reazione pronta dei due ragazzi, soprattutto dal calore di Tom e dal suo affetto.
I tre ragazzi si diressero in cucina e prepararono la tavola per la colazione, aggiungendo una quarta tovaglietta, una quarta tazza e tutto l'occorrente per l'ospite.
Mentre stavano conversando amabilmente facendo progetti per la giornata e quelle a venire che avrebbero visto Lauren sempre più occupata e la loro routine sconvolta dall'arrivo di tutti i loro vecchi amici riuniti per lo spettacolo della ballerina, fece capolino l'ospite improvviso.
-Ciao- fece con un tono acuto la ragazza che Bill aveva portato in casa.
I tre strabuzzarono gli occhi e rimasero a bocca aperta, la ragazza infatti era apparsa in cucina nuda, senza nessun pudore come se fosse abituata a quelle persone e alla casa.
-Tom voltati o ti cambio i connotati- fece Lauren furiosa per la gelosia e l'imbarazzo. Bill era rimasto con la tazza a mezz'aria paralizzato da quella apparizione subitanea.
-Ciao ragazzi, sapete non trovo più le mie mutandine - fece leziosa e con voce squillante- Bill ti ricordi dove me le hai tolte birichino?- sottolineò quest'ultima parola con un gesto della mano che portò verso le parti intime come per coprirle.
Lauren stava per sbroccare come si poteva essere così idiote.
-Volevo mettermi una delle tue magliettine sai Bill, ma ho le tette troppo grosse- coprendosi con l'altro braccio in modo falsamente pudico.
-"E il cervello così piccolo, una delle tue magliettine, Bill mi avrebbe fermato quel poco di flusso sanguino di cui ha bisogno il mio unico neurone"- fece Lauren incavolata nera imitando il tono della ragazza.
-Cosa vorresti dire? Che sono stupida?- fece l'estranea.
-No, ma dai? Allora capisci? Prendere un accappatoio in bagno, un asciugamano, mettersi intorno la coperta che c'è di solito sul letto, no?- disse laconica Lauren.
-O, è vero, ma non credevo che foste così puritani. E poi la coperta chissà dov'è finita, sai nell'impeto del momento- fece con tono falsamente lezioso.
-No, cara siamo solo educati!- fece Lauren sempre più risentita e con un moto di disgusto sempre più evidente.
-Ma non sei tu quella che appare nuda sul video di You tube?- chiese ironica.
Lauren si alzò di scatto pronta a saltare alla giugulare di quella ragazza, Tom la trattenne. Mentre Bill, passato l'imbarazzo, prese per mano quell'estranea e la portò in camera sua dove le mostrò il bagno, le diede degli asciugamani puliti e le preparò una camicia, dei pantaloni larghi per emergenza, mentre si metteva alla ricerca degli effetti personali della ragazza per casa.
-Aiuto, dove cavolo le abbiamo ficcate quelle cazzo di mutande?- diceva Bill cercando nel salone, sotto i cuscini del divano.
Tom e una Lauren che aveva ritrovato una calma apparente, aiutarono l'amico.
-Lo so, non dite nulla, mi sento talmente umiliato, i vostri sguardi mi bastano.
-No, veramente Bill- disse con tono tranquillizzante Lauren- non preoccuparti, non sentirti male, di fronte alla maleducazione non ci si può fare nulla.
-Comunque l'ho fatta grossa- fece Bill ingoiando la saliva pronto per la sua rivelazione.
-Non avete usato il preservativo- disse Tom allarmato.
-No, quello lo abbiamo usato, peggio.
-Vi siete filmati?- aggiunse preoccupata Lauren.
-Ma no, che credi, non sono quel genere di ragazzo, uffi- fece sconsolato Bill-ma per chi mi prendete?
-Non so, vedi tu?- fecero con aria interrogativa i due ragazzi indicando la porta della camera di Bill.
-Credo dovremo indire il concorso "diventa tu il nuovo cantante dei Tokio Hotel"
-Perché?-chiese Lauren.
-Perché mi sono ricordato chi è quella ragazza- disse flebilmente Bill bianco come un cencio in volto.
-Oddio, ho capito!- fece Tom con uno sguardo atterrito a sua volta- credo che tornerai ad avere una voce bianca, Bill, ci toccherà incidere di nuovo l'album Zimmer!
-Dai non scherzate, chi cazzo è?- disse Lauren che ancora non capiva.
-Una che era molto intima con Georg negli ultimi mesi- spiegò Tom.
-Cosa?- domandò una sempre più allibita Lauren- Bill- fece con un acuto da mamma che si sta inalberando-ti fai la ragazza di Georg?
-No, veramente sono io che volevo provare l'ebbrezza di scoparmi il cantante dei Tokio Hotel- fece la ragazza comparendo sulla soglia della camera di Bill, con avvolto il corpo in un asciugamano che metteva in risalto il suo corpo sinuoso e molto prorompente.
-Sempre più fine ed elegante- commentò irritata Lauren.
-Sei gelosa forse? Tu sei loro amica da anni e ti sei fatta solo Tom.
-Certo forse perché non ragiono con la passera, ma con il cervello.
-O forse perché non sei per nulla femminile e nessuno ti vorrebbe, sarebbe come fare l'amore con un'asse da stiro.
-Basta, non ti permetto di pronunciare più nessuna sillaba- urlò alterato Bill- Lauren è la ragazza più bella del mondo, è elegante, raffinata, delicata e ha un corpo sottile e sinuoso che sprigiona più sensualità del tuo così pieno di curve, ma senza sostanza alcuna.
-Oh, sei veramente patetico Bill, sei innamorato della ragazza di tuo fratello, che ridicolo, a letto comunque sei una vera nullità. Mi piacerebbe sapere se anche Tom è così scarso e le sue tanto decantate doti mascoline sono tutto fumo e niente arrosto.
-Cara mia tu non mi avrai mai, sei patetica- disse Tom aprendo la porta dell'appartamento- non mi attizzeresti neanche morto e se fossimo gli ultimi esseri sulla faccia della terra, l'umanità si estinguerebbe.
-Comunque Tom è un piccolo drago tra le lenzuola sappilo là sotto c'è un bell'arrosto- fece Lauren guardando con commiserazione la ragazza.
Quest'ultima si diresse verso la porta, afferrò gli effetti personali che gli porgeva Lauren con estrema freddezza e con un ultimo gesto lasciò cadere l'asciugamano scoprendo tutta la sua nudità. Con un sorriso maligno si rivolse ai tre ragazzi, con calma olimpica si rivestì e uscì.
I tre amici rimasero senza parole guardandosi per qualche minuto poi in silenzio Lauren andò in camera seguita da Tom e si preparò per andare in teatro.
Poco dopo Bill con gli occhi lievemente velati da due grosse lacrime che tentava inutilmente di ricacciare in fondo, fece capolino nella camera del fratello.
-Scusate- pronunciò mestamente.
-Bill, non sei tu il patetico- fece Tom avvicinandosi al fratello- e non preoccuparti Georg non soffrirà, credo che fosse solo un diversivo e per quel poco che abbiamo intuito ne siamo più che convinti, vero?- fece rivolto a Lauren.
-Ma ho perso la vostra stima, chissà cosa penserete di me. E tu Lauren…-Bill lasciò la frase in sospeso.
-Scricciolo tinto, non preoccuparti, ti voglio un mondo di bene e tu lo sai, questo non potrà mai intaccare il mio affetto per te, ormai si sa, quando sei sotto l'effetto dell'alcool fai un po' di cazzate, tutto qui.
-E' vero, una dietro l'altra e senza appello - continuò Bill con la voce rotta- mi dispiace che un essere così insignificante possa aver proferito quelle cose su di te-concluse triste.
-No, non preoccuparti l'asse da stiro non ne soffre, piuttosto il mio piccolo cucciolo tinto?
-Mortificato, umiliato, rattristato, desolato vorrei avere una trivella per sprofondare nella terra-concluse flebilmente il ragazzo.
Lauren e Tom si misero accanto al ragazzo uno a destra e l'altro a sinistra e gli stamparono un bacio sulla guancia, poi lo afferrarono, lo buttarono sul letto e cominciarono a fargli il solletico.
Bill chiedeva aiuto e il perdono tra le lacrime di tristezza e quelle causate per il trattamento che stava subendo, le risate erano amaramente gioiose.
-Spero che Georg non mi stritoli le palle nel frullatore o dovremo rifare tutto l'album, che palle, sai dover alzare tutte le canzoni di un'ottava?
I tre ragazzi scoppiarono a ridere fragorosamente, mentre Bill ritrovava il suo buon umore.
-Cazzo- urlò ad un certo punto Tom - dovevamo andare a prendere mamma e papà in aeroporto!
-Porca miseria, è vero, tornano oggi dal viaggio!- urlò Bill alzandosi velocemente dal letto.
-Miei cari siete nella cacca, io vado a teatro, a sta sera, piccoli!- fece Lauren avviandosi verso l'uscita.
-Bastarda ti defili, non è vero? Sentiremo una bella lavata di capo- concluse mestamente Bill.
-Già "siete sempre i soliti"- fece Lauren imitando il tono della signora Simone.

***

- Tom, ciao tesorino, devo chiederti un favore- fece Lauren al cellulare.
- Dimmi piccola, sono a tua completa disposizione- rispose prontamente Tom.
-Mi verresti a prendere in teatro.
-Certo, dov'è?
-Ok, sei senza speranza alcuna, vivi in questa città e non sai neanche dov'è?
-Uhm, esatto, sono totalmente disinformato, ignorante e poco colto.
-Va, be' allora ti aspetto.
-Ma hai un tono di voce strano, non ti senti bene?
-No, tranquillo, vieni al più presto.


-Tesoro dove sei?- fece Tom al cellulare mentre si guardava intorno in cerca di Lauren davanti all'imponente Staatsoper.
-Sei arrivato? Vieni pure all'entrata secondaria, sono qui con Richard e Friedrich.
Bill e Tom si diressero un po' incuriositi e lievemente in apprensione verso l'entrata del personale, sulla soglia ad aspettarli i due ragazzi.
-Venite, eccovi, ciao ragazzi- li accolse gentilmente Friedrich- Lauren è laggiù.
La ragazza era seduta su una poltroncina con in mano una tazza fumante, ogni tanto vi soffiava dentro per farne raffreddare il contenuto.
I due gemelli capirono che non stava bene e accorsero verso la loro amica.
-Fiorellino, che cos'hai?- fece Tom con un filo di voce inginocchiandosi davanti alla ragazza.
-Nulla, la solita stronza di Sasha ha fatto cadere la pece davanti a me e mi è venuta una lieve crisi respiratoria.
-Figlia di buona donna, la ammazzo- fece concitato Tom.
-Per fortuna i miei due cavalieri mi hanno prontamente soccorso e nessuno si è accorto del mio lieve malore.
-Già l'abbiamo portata in camerino subito e abbiamo capito che aveva una strana reazione- raccontò Richard.
-Lauren ci ha poi mostrato il suo inalatore e tutto si è risolto- proseguì Friedrich- le prove sono state perfette, ma ora la piccola non ci è sembrata molto in forma e così l'abbiamo obbligata a telefonarvi. Voleva prendere l'autobus o un taxi, ma noi ci siamo rifiutati.
-Potevamo accompagnarla noi in taxi- incalzò Richard- ma ci è sembrato più corretto avvertirvi, volevamo portarla al pronto soccorso, perché la cera non è delle migliori e domani abbiamo un giorno di riposo, poi ci sarà la prova generale e lo spettacolo.
-Avete fatto bene, siamo venuti in macchina infatti per fortuna così vediamo il da farsi, bravi!- fece soddisfatto Bill che si era seduto subito accanto all'amica sorreggendole la testa, mentre Tom le teneva i polsi in ginocchio davanti a lei scrutando nei suoi occhi blu la minima traccia di sofferenza.
-Siete in macchina?- domandò curiosa Lauren che non capiva.
-Sì, ha guidato Tom- disse con fierezza Bill.
-Ma siete totalmente sconsiderati, fuori di melone e incoscienti? Guidare senza patente è da arresto!- tuonò Lauren rovesciando qualche goccia di tè.
-Mia cara credi che babbo e mami ci avrebbero fatto commettere un'imprudenza simile?- fece Tom con tono canzonatorio.
-No,- rispose Lauren mestamente- sono tornati?
-Esatto e ci stanno aspettando in macchina, ha guidato Tom con accanto papi.
-Ah, ora sto meglio, stavo per avere un altro attacco alla sola idea di dover salire in macchina con Tom- concluse con tono lievemente preoccupato la ragazza.
-Fiorellino, tesorino, caramellona rosa, voglio ricordarti che ieri sera ho guidato benissimo- ci tenne a sottolineare Tom.
-Ups, già, lo avevo rimosso- replicò Lauren sorseggiando con calma il suo tè.
Bill guardò Tom con un sorriso ironico. Il fratello infatti si era vantato di aver vissuto una delle serate e nottate più belle di tutta la sua vita, soprattutto in spiaggia e nella vasca da bagno dove aveva particolarmente apprezzato le candele e le palline effervescenti.
Indispettito per lo sguardo ironico di Bill, Tom si alzò e disse risentito:
-Bene finisci il tuo tè, i genitori si domanderanno dove siamo finiti.
Lauren notò l'improvvisa freddezza del ragazzo e capì all'istante.
-No, tesorino non intendevo che ho rimosso la nostra gita romantica, tutt'altro- poi voltandosi verso Bill e mollandogli una pacca sulla testa aggiunse- e tu, togliti subito quel sorrisino ebete dalla faccia o racconto la tua performance amorosa di ieri a tua madre.
-Io non capisco una cosa- disse rammaricato Bill alzandosi dalla sedia - tu sei cattiva con Tom e ci vado di mezzo io? Uffi.
-Che lagna che sei, Bill- aggiunse indispettito Tom- comunque avverto i genitori che ci daranno per dispersi.
-No, adesso arrivo, non c'è bisogno, Bill, tesorino prendimi la borsa, per favore, finisco il tè, lascio la tazza al signor Trumpel e arrivo- poi rivolta ai due ballerini- ragazzi siete stati degli angeli, adesso sto bene. Bastano i gemelli per far tornare in circolo il sangue, sono uno spasso.
-E' vero sono proprio buffi- concluse Friedrich.
-Perché?- domandò Bill non del tutto convinto delle affermazioni dell'amica e il termine usato dal ragazzo.
-No, siete carini perché litigate in modo strano e fate pace altrettanto rapidamente, siete uno strano trio, comunque lasciamo Lauren in buone mani, questo è l'importante.
-Oh- fece Lauren con dito minaccioso rivolto ai gemelli- non dite nulla?
Tom e Bill si guardarono preoccupati, quando il dito di Lauren si alzava e veniva puntato su di loro, era meglio trovare una risposta pronta e corretta velocemente.
-Sei bellissima con quella crocchia acconciata con quel piccolo fiore- fece Bill sperando che fosse la risposta giusta.
-Vero, il bianco l'ho sempre detto ti dona- annuì Tom a suo fratello.
-Credo che abbiate dato la risposta errata- fece Friedrich sempre più divertito.
-Uhm- fece Bill preoccupato tentando di sforzarsi per capire, mentre suo fratello ormai nel panico aveva rinunciato- il tuo nuovo profumo, porti quello che ti ha regalato al compleanno vero?
-Bill, Tom- fece Lauren scotendo la testa- siete senza speranza! Entrando non avete visto nulla di enorme, colorato e molto familiare?
-Un giubbotto catarifrangente di Bill è esposto in vetrina?- fece Tom.
-Ok, non esiste solo al mondo tuo fratello!- rispose acidamente Lauren.
-Ah, no?- chiese divertito Bill- comunque io non porto giubbotti catarifrangenti.
-No, sono solo giacchine sobrie che si vedono nella nebbia- commentò divertito Richard.
-Ti stai allargando?- chiese Bill risentito, colpendo scherzosamente il ragazzo sulla spalla.
-Giratevi!- fecero in coro i tre ballerini spostando i due gemelli verso ciò che dovevano aver notato entrando.
-Il manifesto dello spettacolo!- urlò Lauren orgogliosa
-Lo si vede ormai da giorni in tutte le fermate dei metrò, le pensiline degli autobus e nelle bacheche della città!- esclamò Friedrich con orgoglio.
-Ma cavoli, siete voi tre!- esclamarono i gemelli.
-Sei stupenda Lauren- fece saltellante Bill- ne voglio uno, ne voglio uno, autografato da tutti e tre, con dedica.
-Ci prendi per i fondelli?- chiese Friedrich.
-No, sono serio! Uffi, che idea ti sei fatto di me?- esclamò Bill con una voce acuta indispettito.
-Nulla stavo scherzando, ma mi fa strano dover fare a te un autografo.
-In effetti - fece Bill dubbioso- ma mettila così, ho già il pennarello indelebile adatto per l'occasione!
I ragazzi risero tutti insieme poi dopo averlo osservato a lungo finalmente uscirono.

***

Lauren era in cucina e rideva a crepapelle con la signora Simone, era da due anni che non la vedeva e aveva tante cose da raccontarle e tante curiosità da chiederle.
Quando verso le undici fece la sua apparizione in cucina Tom in modalità zombie appena sveglio, si trovò davanti le due donne che facevano conversazione.
-Uffi, che pizza- bofonchiò il ragazzo- se non è quel rompi palle di Bill a scassare, sei tu mamma?
-Cipollino,- fece teneramente la madre- appena sveglio sei sempre di buon umore vero?
-Mami! Ti prego, niente nomignoli imbarazzanti per favore. Io speravo in un risveglio romantico, ma a quanto pare se non è il petulante tinto sei tu mammina a rompermi le uova nel paniere.
Lauren lo squadrò poi scoppio in una fragorosa risata, non riusciva a smettere e quando fece capolino in cucina anche la testa scarmigliata di Bill la ragazza non ce la fece più.
I due gemelli si guardarono basiti, perché Lauren rideva a crepapelle e li indicava sganasciandosi ? Tom squadrò in modo interrogativo prima se stesso poi Bill. No, non avevano nulla di strano. Il pigiama era pulito, più o meno in ordine per non destare ilarità.
-Insomma, basta!- attaccò scocciato Tom- perché ridi in modo così sguaiato.
Lauren tra le lacrime e le risate accennò una spiegazione, ma fu lenta e faticosa perché stentava a proferire bene le frasi.
-Vostra madre m…m…mi ha raccontato di quando eravate piccoli- cominciò.
-Oddio- fece Bill entrando in cucina e sedendosi davanti alla tavola imbandita pronto a fare una lauta colazione - credo che nostra madre sia entrata in un campo minato.
-E ci abbia sputtanato alla grande?
-Tom, che termini!- si rivolse la signora Simone redarguendo il figlio.
-Sì, e non potrò più guardarvi in faccia- fece Lauren- tra i singhiozzi per le risate.
-Sono seriamente preoccupato che aneddoto compromettente le avrà raccontato?- si interrogò sempre più timoroso Bill.
-Ma nulla piccolino, solo della tua passione per dare dei nomi strani alle cose.
Bill, cercò di far mente locale, ma siccome ne aveva creati tanti di neologismi non riusciva a ricordarsi quali avrebbero potuto suscitare tante risate.
-Già, il Tommisauro, il coniglio Nicchio, Pepsicologo il serpente- elencò Lauren.
-Sì e poi dicevo il cimena invece di cinema, ma non vedo perché sganasciarsi dal ridere.
-Già, nemmeno io- proferì calmo Tom mentre si versava del tè e attaccava una fetta di pane e Nutella.
-No, credo di essermi lasciata sfuggire due simpatici nomignoli di cui non volevate far sapere nulla- disse timidamente la signora Simone.
I due gemelli si guardarono con aria interrogativa, cercando nella memoria altri nomi che potevano scatenare tante risate.
La mamma con una lieve punta di rammarico per aver messo così in imbarazzo i suoi figli tentò di sviare il discorso.
-Bill, Tom volete due uova?
Lauren intanto cercava di riprendersi e di dominare le risate, ma ogni volta che guardava Tom negli occhi rideva.
-Basta, insomma Lauren, o mi dici perché ridi tanto o mamma, invece di sviare abilmente il discorso, raccontaci- incalzò Bill ormai roso dalla curiosità.
-O- tentò Lauren- mi ha raccontato di quando da piccoli facevate il bagnetto.
-Ah, quella volta che Bill stava per affogare nella vasca perché voleva prendere la sua Paperbilly?
-Veramente mi hai spinto tu nella vasca perché avevo staccato la testa a Ranatom e stavo affogando a testa in giù!
-Ma tu sgambettavi tanto che non riuscivo a tirati su- si difese Tom- comunque sei ancora qui a rompere le palle.
-Grazie al cielo- disse fieramente Bill.
-No, piccoli, sono andata oltre- confessò la madre.
Tom e Bill erano esasperati, non si ricordavano nulla di esilarante a proposito del bagnetto e del fatto che dessero dei nomignoli strani alle cose.
-Vi ricordate quando un giorno vedendo me uscire dal bagno vi siete accorti di una certa differenza?
Bill cominciò a sbiancare si stava sovvenendo del piccolo particolare e timidamente accennò balbettando:
-E ho chiesto, "mamma perché tu non ce l'hai?"
-Già!
Bill rosso come un pomodoro lasciò cadere la testa sul tavolo e appoggiando entrambe le mani sul volto tentava di non morire per la vergogna.
-No, mamma- fece con la voce flebile- non le avrai detto dei due nomignoli? -chiese con un filo di voce il ragazzo.
-Ebbene mi è sfuggito- confessò costernata la signora Simone.
-No, Tom, siamo rovinati!- sentenziò Bill.
Il ragazzo però rimaneva impassibile, con la fetta di Nutella in bocca. Lui non ricordava nulla e non capiva l'imbarazzo del fratello.
-Temo che le tue doti mascoline saranno messe a dura prova- fece Bill sempre tenendosi il capo tra le mani per la vergogna.
-Già- fece Lauren che aveva ripreso a ridere senza ritegno- basta non ce la faccio più. Come li chiamavate i due piccoli attributi?
Tom rimase perplesso qualche istante poi si alzò di scatto bianco come un cencio lasciando cadere l'ultimo pezzo del pane e cioccolata, si rivolse alla madre e disse:
-Le hai detto di Tillo e Billo?- con un filo di voce.
-Sì, cipollino, mi è sfuggito- concluse la signora Simone
-Sì- disse Lauren svuotata e senza fiato- so di Billo e Tillo e scusa, ma non riesco a smettere di ridere.
-Voglio morire- fece Bill che non aveva ancora rialzato la faccia.
-Billo e Tillo?- urlò Tom- tu alla mia ragazza vai a dire una cosa del genere? Mamma ma sei fuori!
-Sì, perdonami, tesoro, dai in fondo è carino- si difese timidamente la madre del ragazzo.
-Cosa è carino? Ma io non ho più quattro anni e poi è l'idiota di Bill che lo ha inventato- fece il ragazzo infuriato.
-Sì, ma tu ne andavi fiero- si difese timidamente Bill.
-Ma che cazzo dici Bill, eri tu che insistevi per chiamarli così. Sei tu che sculettavi terga al vento ogni tre per due e mettevi in mostra Billo.
-Non è vero, il nudista esibizionista eri tu con Tillo al fresco- affermò perentorio Bill.
Lauren non accennava a smettere di ridere ed era praticamente in apnea, i due ragazzi, poi, stavano aggiungendo particolari sempre più esilaranti sulla loro infanzia, cosa che provocava un aumento delle risate.
-Dai- fece Lauren, tentando di dominarsi- se vuoi saperlo io la mia la chiamavo "Pipetta".
-Pipetta?- fece Tom squadrando la ragazza.
-Sì, anch'io mi ero chiesta perché il mio papà avesse quella strana cosa mentre io no.
-Pipetta- disse flebilmente Bill che aveva avuto il coraggio di rialzare il viso- siamo messi bene!- concluse- Billo, Tillo e Pipetta.
-Meglio non dirlo in giro- fece laconico Tom cercando di non morire dalla vergogna.
-Già- fecero Lauren e Bill insieme.
La mattina era terminata gioiosamente intorno a una colazione pantagruelica.

***

-Tesoro, hai qualcosa per pulire i tappetini della macchina?- chiese il signor Gordon alla compagna appena rientrato.
-No? Perché?- chiese la signora Simone.
Tom fece capolino dalla porta d'entrata pallido e mesto in volto, dietro di lui con un sorriso smagliante Bill.
-Tom, caro, ti vedo provato- fece Lauren accogliendo il ragazzo dandogli un bacio sulla fronte e prendendolo dolcemente per mano- cos'è successo?
-Ho rimesso- fece flebilmente Tom.
-Ah, per quello hai questo colorino verdognolo che ti dona molto- fece ironica- ma non hai l'influenza vero?
-No, è colpa dell'idiota che ha diviso con me il liquido amniotico!- fece con un tono acido.
-Uffi, sempre colpa mia!- tentò di difendersi Bill.
-Certo piccolo- accennò il signor Gordon rivolto al ragazzo.
-Quell'idiota è irrimediabilmente negato per la guida- concluse acidamente Tom.
-Non è vero!- si difese con veemenza Bill.
-Tesorino- accennò timidamente il patrigno- non sei proprio un gran talento in macchina, diciamocelo.
-Un gran talento- fece Tom che cominciava a riprendersi tra le braccia calde e accoglienti di Lauren, che lo coccolava amorevolmente- è un eufemismo, Bill è totalmente negato, un pericolo per il genere umano.
-Allora era la prima volta che mi sedevo al posto di guida e mi si è spenta due o tre volte la macchina.
-Allora moltiplica le due o tre volte per venti e poi ne riparliamo, dopo la duecentesima volta che cercavi di ripartire ho appena fatto in tempo ad aprire lo sportello dell'auto e ho rimesso la cena di due giorni fa.
-Insomma, papino difendimi!- fece Bill sperando di ottenere conforto e una difesa inoppugnabile dal patrigno, ma quello che ottenne fu:
-Bill, sai Tom è sempre venuto con me ogni volta che gli ho detto di provare la domenica nel parcheggio del centro commerciale, anche se era stanco perché magari appena rientrati da qualche concerto o prova o tour, tu invece hai sempre rifiutato, quindi ora è normale che lui sappia guidare e quando avrà passato lo scritto potrà subito fare la pratica e quindi guidare. Tu dovrai attendere parecchio, anche perché leoncino,- fece dolcemente il patrigno accarezzando il ragazzo in testa- sei veramente e totalmente senza speranza alcuna!
-Già sei totalmente negato- affermò con convinzione Tom.
-Mami, sono cattivi, tutti coalizzati contro di me! Uffi, sono stato bravo oggi, finalmente sono riuscito a mettere in moto la macchina e…
-Ma se andavamo talmente a scatti che alla fine ho rimesso- concluse Tom accolto tra le braccia amorevoli di Lauren sdraiati abbracciati sul divano- per fortuna ho avuto il tempo per farlo fuori dalla macchina.
-Vorrà dire che farò lezione con la mami, lei è molto calma e paziente- fece Bill cercando conforto e le coccole della mamma.
-Sai, Bill forse dovresti prender lezione con una scuola guida, loro hanno i doppi pedali e sapranno insegnarti certamente meglio di me- fece la signora Simone con molta dolcezza.
-Tradimento- fece rattristato Bill- mami, anche tu mi pugnali! Sono piccolo e nero! Mi trattate peggio di Calimero. Che tristezza, sono un genio incompreso.
Tutti risero guardando il povero Bill con il suo ego a pezzi, ma poi con estrema dolcezza il signor Gordon e la signora Simone lo abbracciarono e stampandogli due sonori baci sulla guancia fecero:
-Piccolino, tu sei bravo in altro, guarda quanti premi avete vinto grazie a te e alla tua voce.
-Scricciolo sei bravo come cantante e potrai sempre far guidare qualcun altro, in fondo hai l'autista, o no?- tentò di addolcire la pillola la signora Simone.
-Già- fece ringalluzzito Bill guardando tutti i premi e i dischi di platino appesi alla parete- tutto merito mio sono il grande del gruppo, il leader, il trascinatore delle folle, non ho bisogno di guidare.
Lauren e Tom sdraiati sul divano si guardarono negli occhi e con uno sguardo di intesa si alzarono di scatto e imitarono il ragazzo in una sua celebre performance sicuri di ottenere l'effetto desiderato:
-It's raining man, it's raining man alleluja- cantarono rifacendo l'epica scena del concorso canore a cui Bill aveva partecipato.
-Stronzi bastardi, non ho stonato!- si difese Bill esasperato...
-No, ti serviva solo un tavolo da biliardo, le stecche le avevi già prese!- concluse Lauren sorridendo al suo amico Bill.
Tutti scoppiarono a ridere mentre Bill completamente abbacchiato si ritirò in camera in sua.
-Dai, andiamo a cena fuori- propose la signora Simone.
-Offre il celebre cantante dei Tokio Hotel- fece ironicamente Tom
-No, di certo, dopo tutto quello che mi avete detto, non ci penso nemmeno- disse Bill dalla sua camera.
-Offro io- fece Lauren- domani è il mio giorno, ci saranno le prove generali, sono agitatissima. E poi arrivano tutti i parenti e gli amici e non avrò la testa per pensare a nulla, quindi volevo approfittarne ora con calma per assaporare appieno della compagnia della mia seconda famiglia.

***

-Noni- fece Bill abbracciando la nonna che rientrava dopo le prove generali- perché piangi?
-Oh, Bill, Lauren è stupenda!- disse con una voce tremante dalla commozione e due lacrime d'emozione che le bagnavano il viso.
-Ma signora Schmitt, che dice, è troppo buona, sta esagerando- fece Lauren entrando accompagnata da una seconda signora anziana.
-No, no ha ragione- aggiunse la nonna di Lauren che era entrata a sua volta in casa e davanti a tutti gli amici dei ragazzi - è la mia nipotina, è la mia nipotina.
-Sì è una ballerina formidabile- concluse la nonna dei due gemelli.
-Raccontate- incalzò curioso Tom che aveva tolto il cappotto alla nonna di Lauren e la stava accompagnando sul divano.
-La mia nipotina è fantastica, balla sempre e benissimo ha delle parti importanti in tutti i balletti.
-E' splendida, leggera, leggiadra- incalzò la nonna dei gemelli.
-Di una maestria senza eguali- disse soddisfatta nonna Beier, la nonna di Lauren- nel passo ha tre è semplicemente sublime, i due ragazzi sono bravissimi e ballano con lei in modo splendido.
-Sì una scena drammatica, romantica, bellissima- asserì nonna Schmitt.
-E nell'assolo è favolosa- fece rivolta alla compagnia di ragazzi intorno a lei.
-Nonne vi prego, calmatevi fatemi salutare i miei amici che non vedo da due anni.
Lauren fu circondata dai suoi vecchi amici Karola, Annie, Gertrude, Ruth, Alex e Ralph.
-Karola, ma quanto sei diventata alta? - esclamò Lauren.
-Ma no- fece arrossendo un poco la ragazza.
-Dai sei più alta di Bill con criniera.
-Piantala, tu piuttosto a quanto pare sei una ballerina affermata.
-No, sono le nonne che esagerano, Annie piuttosto, i tuoi studi? Sei riuscita a liberati dall'esame, grazie ne sono commossa- fece Lauren stringendo l'amica- Mi viene da piangere- fece Lauren con due grosse lacrime che le solcavano il viso- mi siete mancati tanto, sono talmente felice di poter ballare solo per voi domani, sono così commossa che insomma…
Lauren non riuscì a terminare la frase e scoppiò a piangere cercando le accoglienti braccia di Tom.
-Mi vengono in mente mille ricordi, di solito eravamo riuniti per assistere ai concerti dei mentecatti Develish e ora eccoci qui- fece cercando di dominarsi la ragazza.
-Di nuovo riuniti come ai vecchi tempi- asserì fiero Bill che amava circondarsi dei suoi fidati amici.
-Pensa neanche per i nostri concerti non siamo mai più stati insieme- fece felice Tom.
-Vero è da dopo le cerimonia di diploma che non siamo più stati riuniti tutti- confermò Alex.
-Fantastico, vado a lavarmi e poi vi raggiungo, dobbiamo organizzarci, sarà una serata fantastica- fece gioiosa Lauren- mio padre arriverà fra poco, quando sarà sistemato in hotel ci raggiungerà.
-Le mamme hanno preparato una super pantagruelica cena, sono tutte a casa di Gustav che spadellano- spiegò Bill- mentre i ragazzi stanno organizzando i tavoli, saremo metà di mille.
-Adoro le cene di famiglia- fece Lauren al settimo cielo.
-Che bello sembra Natale- aggiunse con un sorriso smagliante Bill.
-Bambini metto sui un po' di tè?-Si alzò dal divano la signora Schmitt.
-C'è la crostata di more- annunciò la nonna di Lauren che l'aveva portata apposta da casa.
-Uhm, nonna sei la migliore- fece Lauren abbracciando sua nonna.
-E noni ha fatto i suoi super biscotti farciti- annunciò con uno sbavino sulla bocca Tom.
-Sì- urlarono in coro i ragazzi che conoscevano benissimo i mitici biscotti di pasta frolla della nonna dei gemelli Kaulitz poiché erano i fedeli compagni dei ragazzi ai loro concerti.


Dopo cena tutti i ragazzi si ritirarono nell'appartamento dei gemelli Kaulitz per terminare la serata tra giochi e scherzi come un gran pigiama party.
- Io con Bill non dormo- asserì con forza Gustav.
-Io passo, - fece categorico Georg- già ce lo sciroppiamo su quel cazzo di autobus ed è veramente insopportabile!
-Anche noi, passiamo quando dorme nel lettone lo occupa tutto- fece Tom.
-E' un rompi palle di dimensioni galattiche- aggiunse con forza Lauren
-Per non parlare poi di quando parla nel sonno!- aggiunse con una smorfia ridicola Gustav.
-Non è vero- fece scocciato Bill.
-Sì- fece sicura Ruth.
Poi tutti si voltarono verso di lei sgranando gli occhi, lei divenne rossa e per tentare di rimediare disse- me lo aveva raccontato Tom.
-No, no, non ce la racconti giusta- fece senza molto tatto Georg.
-Piantala- disse con forza Bill- insomma come sempre sono bistrattato da tutti, nessuno mi vuole!
-Già- confermarono tutti in un coro all'unisono.
Bill si sentì smarrito poi tutti cominciarono a ridere spintonandolo, abbracciandolo, facendogli il solletico affettuosamente.
-Sì ma come ci organizziamo?- chiese un po' preoccupata Annie che temeva di doverselo beccare in camera sua.
-I miei genitori andranno a dormire da Gustav, quindi la camera degli ospiti è libera, potrebbero dormirci Gertrude e Ruth - disse Tom- Karola, Annie, in camera di Bill, Alex e Ralph sul divano letto, Gustav e Georg a casa loro e Bill sul pianerottolo a fare la guardia.
-Ah, ah- fece Bill acidamente- io dormo con voi, tanto Lauren non te la dà, prima di una performance importante non si fa sesso.
-Bill, va fan culo- disse Tom arrossendo.
-Guarda che io non ti voglio, quando dormi con noi finisce che tu ti prendi tutta la coperta e il letto e io mi ritrovo spiattellata in un angolo con la cozza rap attaccata alla schiena. Non farò sesso prima di un balletto, ma nemmeno trascorrere la notte insonne- poi concluse - perché non dormi con i ragazzi sul divano letto?
-Perché la patata bollente ce la passi a noi?- chiese Ralph.
-Già- fece dubbioso Alex- perché non dorme con Gustav?
-Per carità come ho già detto io me lo sciroppo già sull'autobus. Ho il letto sopra il suo e ogni tanto vengo svegliato dalle sue urla animalesche.
-Per non parlare di quando si sentono dei colpi pazzeschi che fanno tremare l'autobus e di quante volte si è sfracellato al suolo?
-Ormai non si contano- fece Tom divertito guardando suo fratello che si stava arrabbiando.
-Vero abbiamo aggiunto le sponde come nei letti dei bebè per non parlare dei paracolpi alle pareti.
-Scusate ma perché mi "smerdate" così?- protestò vivamente il ragazzo- non ci sono i paracolpi al mio letto e nemmeno le sponde! Siete una banda di stronzi patentati!
-Diciamo solo la verità!- fecero in coro Gustav e Georg.
- E poi il gioco " spara su Bill" è così divertente!- rispose contento Gustav.
-Sì, ma il sottoscritto invece non lo ama molto- ribadì il ragazzo.
- Propongo l'estrazione a sorte!- fece Ruth pragmatica
-Mi sembra la soluzione migliore- fecero tutti approvando con il capo.

-Ecco come sempre, che sfiga!- fece Tom estraendo lo stecchino corto- me lo sciroppo io il mentecatto!
-I gemelli del destino- fece Bill felice attaccandosi al fratello e andando con Lauren a braccetto in camera.


  
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