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Autore: Jessie95    28/06/2016    2 recensioni
TRATTO DALLA STORIA:
"Il primo è un signore sui quarant’anni, alto, capelli brizzolati e tiene un braccio intorno alla vita di mia zia, lei ha le braccia sul suo petto e lo guarda con un’espressione da bambolina innamorata, l’altro è un ragazzo che sembra essere mio coetaneo, forse avrà vent’anni, alto anche lui e capelli scuri, lui non fa niente, mi fissa e basta."
***
"Sento una mano afferrarmi per farmi voltare. Nemmeno il tempo di dire qualcosa, che Blake mi ha già buttato sulla sua spalla come un sacco di patate. Inizio a scalciare e a sferrare pugni sulla sua schiena ordinando di essere messa giù, ma lui mi appoggia a terra solo per spingermi in macchina e chiudermi lo sportello in faccia.
Dopo essere salito sull’auto, mi osserva e dice: «Bel reggiseno, piccola. Molto eccitante.»"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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21.

Rose:

Il mio ragazzo mi sta baciando. Non mento quando affermo che i suoi baci mi portano direttamente in paradiso e lì mi lasciano.
Siamo in camera sua, sul letto, Eric sopra di me, i gomiti appoggiati sul materasso. Il corpo che trema leggermente per lo sforzo di non pesarmi troppo addosso.
Suo padre e Dennis si trovano di sotto in sala, credo… lì si trovavano l'ultima volta che li ho visti. Fino a pochi minuti fa anche noi eravamo giù con loro, poi con una scusa decisamente troppo banale ci siamo allontanati per rinchiuderci qua dentro a scambiarci effusioni.
«Rose...» mi chiama dopo avermi dato un dolce e delicato bacio a fior di labbra, passando a mordicchiarmi la mandibola. Ancora ad occhi chiusi, non rispondo e mi godo tutte le sue coccole. Dopo qualche secondo da quando ha pronunciato il mio nome, mi richiama stavolta in modo più deciso. Apro gli occhi e li punto nei suoi, per poi mordermi il labbro quando noto che in viso ha un'espressione seria. Quando capisce che ha ottenuto la mia più totale attenzione, sorride «Sai che giorno è domani?» chiede.
Rifletto per qualche attimo. Che diavolo c'entra adesso? Non poteva continuare a baciarmi piuttosto che farmi questa domanda? «Ehm… il diciassette novembre mi sembra.»
Ride ed io mi incanto a guardare la sua spensieratezza. È completamente rilassato, a suo agio mentre mi sovrasta con il suo corpo, come se fossimo abituati a stare in questa posizione.
«Non intendevo questo, Rose.» dice una volta finito di ridere, guardandomi con infinita dolcezza «Che giorno è, domani, per noi?»
Rifletto ancora un attimo e, appena capisco dove sta cercando di farmi arrivare, mi nascondo il volto imbarazzato dietro le mani mormorando un impercettibile «Due mesi.»
Allargo le dita per guardare attraverso di esse. Torno a nascondermi appena noto che mi sta fissando e non intende smettere. Non riesco a capire come, ma, a quanto pare, è riuscito a sentirmi. Con delicatezza, Eric mi spinge a spostare le mani e a guardarlo. «Sì, due mesi di noi.» mi regala un bellissimo sorriso prima di aggiungere contento «In più domani è anche il mio compleanno.»
Sbianco.
«C-come è il t-tuo compleanno?!» balbetto.
«Sì e vorrei passarlo con te, sempre se non hai altri impegni e se ti va, ovviamente…» ribatte tentennando, come se non fosse più sicuro di niente
E me lo chiede anche?! «Certo che voglio passarlo con te! Cosa ti passa per la testa?» mi sbrigo ad affermare per tranquillizzarlo e lui mi sorride, in questi ultimi cinque minuti non ha fatto altro, per poi affrettarsi a baciarmi.
Mi perdo nella sua dolcezza e mi isolo dal mondo. Esistiamo solo io, lui e il letto sotto di noi, nient'altro. L'ho già detto che mi porta in paradiso, sì?
Piano piano il bacio diventa qualcosa di più profondo. Inizio a passare le mani sulla sua schiena fino ad arrivare ai capelli con i quali gioco, mentre lui inizia ad accarezzare, con le sue, i miei fianchi e la vita. In un momento di mia scarsa lucidità riesce perfino a togliermi la maglietta, facendomi rimanere con il mio reggiseno bianco con gli orsetti. Infantile.
Ma stamattina proprio questo dovevo andare a mettermi? Che imbarazzo!
Eric ride e per vendetta gli mordo un labbro che però lo fa solo gemere di piacere… in effetti devo ammettere che non era mia intenzione fargli del male.
L'imbarazzo, però, continua a persistere quando mi accorgo di essere la sola senza maglietta. Eh no, caro. Adesso te la togli anche tu!
Infilo le mani sotto il suo maglioncino per poi risalire lentamente fino al petto «Sei perfida.» mi sussurra divertito all'orecchio, «E tu ancora con questa addosso.» ribatto.
Una volta levato il capo inutile, che mi ha permesso di togliergli alzando le braccia, riprende a baciarmi, per poi passare al collo e continuando a scendere. Quando arriva a poco prima dei jeans, però, si blocca e punta i suoi occhi nei miei, serio «Sei sicura, Rose?» chiede «È un passo importante.»
Gli sorrido e annuisco leggermente commossa.
Non sono mai stata più sicura di qualcosa. Lui è la mia sicurezza.
E, ovviamente, quando stavamo per riprendere da dove c'eravamo interrotti, un rumore proveniente dal piano di sotto lo fa staccare da me. Quando capisco che in sala sembra essersi appena scatenata una lite familiare, Eric è già sceso dal letto e avvicinatosi alla porta. «Devi proprio andare?» chiedo triste. «Vado a dividere quelle due teste calde, preferirei evitare di andare a trovare uno dei due in carcere.» poi nota la mia espressione affranta e «Torno subito, promesso.» dice schiacciandomi velocemente l'occhio accostando la porta dietro di sè.
Mi lascio cadere a peso morto sul letto.
Che situazione assurda! Non avrei mai detto che mi sarei ritrovata quasi sul punto di fare sesso con Eric Trouman. Beh, se è per questo non avrei nemmeno detto che il mio ragazzo mi avrebbe mai notata. Forse dovrei ringraziare Dennis, dopotutto se non fosse stato per lui probabilmente né io né Eric avremmo avuto la forza necessaria per fare un passo verso l'altro…
Sto scherzando, quel ragazzo è troppo antipatico per potergli dire anche solo qualcosa di lontanamente gentile. Mi umilierebbe e basta.
Eric non torna, immagino che, visto che il momento è stato rovinato, sarebbe il caso di rimettermi la maglietta. Un brivido mi percorre la schiena e mi fa venire la pelle d'oca: perfetto, mi è pure preso freddo.
Recupero velocemente il mio capo dal pavimento e per ingannare l'attesa mi metto a guardare le fotografie appese al muro di quando il ragazzo era piccolo.
Il pensiero di domani mi fa sorridere, non vedo l'ora di passare tutta la giornata con lui! Magari riusciamo anche a finire quello che abbiamo iniziato oggi…
Il flash di non avere nemmeno un regalo, né per l'anniversario, né per il compleanno mi coglie impreparata e mi fa entrare nel panico.
E adesso?!
Cosa posso regalargli?
L'ansia mi assale e, con il cervello totalmente scollegato alla casa madre, inizio a guardarmi intorno per riuscire a capire cosa possa piacere ad Eric.
Sinceramente non so cosa io stia facendo, il mio corpo si muove da solo e mi fa fare una cosa che, in una situazione “normale”, non avrei mai fatto: curiosare tra le cose di Eric. Non so cosa mi aspetto di trovare, forse un'idea, un aiuto. Non lo so, fatto sta che inizio ad aprire tutti i cassetti e sportelli che mi capitano a tiro, rovistando loro interno alla ricerca di qualche cosa che non so nemmeno io.
Apro il primo cassetto e frugo un po', trovando solo vecchi quaderni inutili i quali non degno nemmeno di lettura. Richiudo il cassetto sospirando e la ricerca passa a quello immediatamente sotto.
Mi blocco guardando ciò che mi è capitato tra le mani. Stoffa bianca, morbida al tatto. Quando mi accorgo di star stringendo un paio di boxer, li mollo di scatto facendoli ricadere nel loro luogo di appartenenza, eseguendo un piccolo saltello all'indietro, con le gote che iniziano a scottare.
Stavo per fare l'amore con lui e mi imbarazzo se tengo in mano la sua biancheria?!
Accidenti!
Continuo a cercare, frugando a destra e a manca.
Una busta in fondo al cassetto, nascosta da tutto, attira la mia attenzione. La apro e trovo una serie di fotografie. Compleanni, recite, gite scolastiche, pic nic all'aperto…
Attimi rinchiusi in un pezzo di carta.
Ricordi che restano stampati lì per sempre, senza mai invecchiare, mentre l'osservatore ricorda nostalgico.
Pezzi di vita che non tornano indietro.
Puoi guardare le foto e, magari, sorridere.
Oppure desiderare di bruciarle, perché fa male ricordare.
Una dopo l'altra le sfoglio tutte, fino ad arrivare all'ultima, su cui mi soffermo. Immortalati, a mezzo busto, vi sono un ragazzo e una ragazza, il primo cinge, da dietro, la vita della seconda sorridendo felice all'obiettivo; la ragazza, con il suo caschetto castano scuro e frangetta annessa, gli scocca un piccolo bacio a lato delle labbra.
Una fitta dolorosa al cuore mi coglie all'improvviso, quando riconosco Eric in quel ragazzo.
Chi è lei? Perchè sembrano così felici insieme? Perchè mi sento così sbagliata, come se al mio posto dovesse trovarsi lei?
Fisso l'immagine concentrata come se questa potesse darmi tutte le risposte che cerco, ma non trovo.
«Cosa stai facendo?!» perdo la presa che avevo sulle foto e queste cadono rovinosamente a terra spargendosi su tutto il pavimento.
Mi volto a guardare il ragazzo sulla porta, ancora con la mano appoggiata alla maniglia, che attende una mia risposta che non arriva.
Perchè non l'ho sentito entrare?
Giusto, la porta era soltanto socchiusa.
«Io…» inizio a parlare senza sapere realmente cosa dire.
Il suo sguardo si indurisce appena «Cosa stavi cercando tra le mie cose?» Abbasso lo sguardo.
Colpita e affondata.
Avanza verso di me fermandosi poco prima di raggiungermi «Rose. Rispondimi.» il tono è basso e controllato. Ed è proprio quello che mi spaventa di più.
«Ecco io...» dico puntando lo sguardo a terra per non guardarlo negli occhi, malauguratamente va a posarsi esattamente sulle foto ed Eric se ne accorge.
«Quelle?!» esordisce calmo «Cazzo, Rose, hai violato la mia privacy per delle fottutissime fotografie?!» per poi alzare la voce.
Vedo la mascella di Eric irrigidirsi, le mani chiuse strette a pugno e le spalle tese. Vorrei essere rimasta ferma sdraiata a letto, tutto questo non sarebbe mai successo.
Gli occhi mi si riempiono di lacrimoni che cerco inutilmente di non versare. Capisco che i miei sforzi sono inutili quando la prima scappa dal mio controllo scivolando lenta sullo zigomo.
«Scusa.» sussurro prima di uscire da quella stanza, da quella casa, e scappare senza guardarmi indietro. Scappo da lui, dal suo passato, potessi scapperei pure da me stessa.
Idiota.
Idiota.
Idiota.
Tua madre ha ragione quando ti urla addosso che sei fatta male.
Ha ragione e tu lo sai.
Lo hai sempre saputo, ma facevi finta di niente e adesso ti sorprendi?!
Povera illusa!
Corro piangendo, cercando di seminare le voci che si susseguono nella mia testa, verso l'unico posto dove so che troverò qualcuno che non mi giudichi e che mi offra una spalla su cui piangere restando pur sempre obiettiva.
«Jess...» singhiozzo entrando dall'ingresso del Frozen in Time.





IMPLORO PIETA'!
Scusate, se volete insultarmi avete tutte le ragioni per farlo, ho fatto passare quasi un mese prima di pubblicare un altro capitolo, ma seriamente non ho avuto molto tempo da dedicare ad efp. E' periodo di esami e con lo studio non sono mai andata molto d'accordo, però ne ho dati alcuni e, fortunatamente, la maggior parte sono andati bene. Peccato, però, che la sessione estiva non sia ancora finita.
Non vi dirò che da adesso la pubblicazione riprenderà come sempre, perchè vi prometterei il falso. Oltretutto è un periodo di blocco e non riesco a mandare avanti la storia, nonostante le idee ci siano non riesco a trovare le parole per scrivere di loro. E' già la seconda volta che mi succede con questa storia e non ne comprendo il motivo.
Non sto dicendo che l'abbandonerò, questo no, ci mancherebbe, ma sicuramente gli aggiornamenti saranno molto più lenti di quello che mi ero prefissata di fare. Mi scuso ancora.
Passando al capitolo...
Sì, ecco forse mi lincerete anche per questo, ma... eh, ogni tanto anche a loro può capitare di litigare...
Faranno pace? Non lo so, il capitolo in cui si affronteranno deve essere ancora scritto.
Chi è la ragazza col caschetto? Tra qualche capitolo farà la sua comparsa. Non temete, conoscerete anche lei!
Perchè ho cambiato prospettiva parlando della coppia Rose/Eric? Perchè mi piace parlare di loro e, ogni tanto, hanno bisogno del loro spazio. E poi non erano carini a inizio capitolo?! *^*
Accetto gli insulti, me li merito. Se dovessi riceverli davvero (perchè io mi insulterei e parecchio), sappiate che vi adoro lo stesso. <3 
Al prossimo capitolo,
Jessie ^^

PS: Informazione di servizio.
Tanto tempo fa, quando ancora non conoscevo Efp, avevo creato una pagina FB per diletto (che poi ho allegramente lasciato marcine nei meandri dei ricordi e non ho più calcolato). Ora questa pagina potrebbe tornare utile. Ho inserito nella mia pagina iniziale il bottoncino per il collegamento diretto con la pagina. Avevo pensato anche che potrei creare un album, con i possibili prestavolto dei personaggi e poi... boh, non ho la minima idea su come si gestisca una pagina, ma se vi dovesse interessare, lo potrei scoprire insieme a voi. 
La pagina si chiama I'll Wait For You, spero vi faccia piacere. >.<

  
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