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Autore: Tefnuth    29/06/2016    1 recensioni
Sequel di Weird.
Dopo aver sconfitto la minaccia creata dal loro stesso padre, e dopo aver scoperto la reale natura dei loro potrei, Georg e Gustav credevano di poter ritornare ad una "normalissima" vita al B.P.R.D. con i loro fratellastri. Ma quando il corpo di Hans si trasforma in cenere, capiscono che il caso non è ancora chiuso. Una nuova minaccia si profila all'orizzonte, e sembra più pericolosa che mai dal momento che sembra conoscere arti a loro sconosciute. Tanto che la squadra dovrà ricorrere ad un nuovo membro.
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Temo che, come ha già detto Johann, abbiamo a che fare con un negromante” aveva detto Andrew all’inizio della sua orazione, dopo che Manning aveva permesso ad Abraham di illustrare al nuovo arrivato la situazione, il che comprendeva anche un piccolo riassunto della loro ultima impresa; dopodiché il mezzo spettro si era alzato dalla sua sedia e, sfruttando il proiettore, aveva mostrato a tutti gli elementi che avvaloravano la teoria del medium spirituale e si era permesso di illustrare le tecniche (e gli incantesimi) che erano state utilizzate per creare gli ibridi. L’incontro durò circa due ore e mezza, e al termine dell’incontro tutti uscirono stanchi ma soddisfatti.

Fu un’impresa, per Andrew, liberarsi di Manning, che continuava a cercare di mettersi in luce ai suo occhi e quando ci riuscì il ragazzo andò a cercare i nuovi compagni. Dovette faticare non poco per trovarli, dal momento che dovette chiedere a più persone se li avessero visti, per poi scoprire che erano andati nei loro alloggi. Georg e compagni si sorpresero nel vedere il volto di Andy, quando Elizabeth aprì la pesante porta blindata; nella casa c’era anche Hellboy, intento a fare i pesi e fumare il sigaro al contempo.
“Ti serve una mano per trovare la stanza?” domandò Bill dal piccolo divano davanti alla tv, dal sottofondo tutti sentirono una risata soffocata di Tom e la voce di rimprovero di Elizabeth, che guardò Andrew con un’espressione di dispiacere
“No grazie, ho una buona memoria. In realtà volevo scusarmi con voi, per come mi sono comportato prima, spero che potremmo ricominciare con il piede giusto” rispose il ragazzo, entrando su invito del biondo, e lasciando correre sulle parole del criocineta
“In effetti la tua azione è stata un po’ avventata, però anch’io mi devo scusare con te: ho impedito a Johann d’avvertire Bill e Tom” confessò Georg evitando di guardare il nuovo arrivato direttamente negli occhi
“Col microfono? Non avrebbe funzionato: l’avevo disattivato e bloccato appena entrato nella sala” ammise il mezzo spettro
“Com’è possibile? Non ho percepito la tua presenza, se non quando me lo hanno fatto notare” chiese confuso il moro alzando lo sguardo
“Ero dentro già prima che arrivaste voi; sono rimasto ad osservarvi nascosto in una zona d’ombra, a pensare come presentarmi” spiegò Andrew
“E hai scelto il modo, e il momento, meno opportuno. Purtroppo ai miei ragazzi non piace essere presi così alla sprovvista, tendono ad attaccare qualunque intruso” disse Hellboy riprendendo il discorso che già aveva fatto a lui in privato, prima di lasciar cadere il pesante attrezzo che fece un bel botto quando toccò il pavimento
“Me ne sono reso conto, e per questo rinnovo le mie scuse” ripeté il ragazzo inchinandosi come fanno i giapponesi
“Cos’è la zona d’ombra?” chiese Gustav, giusto per puntare l’attenzione su qualcos’altro
“E’ un piano dimensionale, dove di solito stanziano gli spettri che vengono a farci visita e che non vogliono essere percepiti da medium o altre persone con particolari capacità psichiche. Lì nessuno può sentirmi, nemmeno un telepate” chiarì il mezzo spettro, felice che gli altri si interessassero a lui
“Bella mossa, non c’è che dire, come anche il trucchetto del fumo e dell’ombra. Ma sai fare qualcos’altro?” pretese Tom
“Me la cavo nel combattimento, almeno questo è quello che mi dicono. Comunque il fumo e l’ombra non sono le mie sole armi, quella è roba da principianti” ribatté Andrew, cercando di usare un tono prepotente per impressionare il demone di fuoco
“Allora andiamo, fammi vedere!” Georg si era improvvisamente alzato dal divano, si era avvicinato al mezzo spettro, gli aveva afferrato il polso e lo aveva trascinato fuori dalla casa
“Ma dove vuoi portarmi?” reclamò il ragazzo, voleva cercare di resistere al telecineta ma questo lo teneva alzato da terra in modo che i suoi piedi non toccassero il pavimento
“Alla sala allenamenti, voglio vedere di persona quello che sai fare”.
 
Nel percorrere la strada verso l’arena Georg, Andrew e gli altri componenti della famiglia Hellboy (che di certo non volevano perdersi l’evento) incontrarono Abraham e Johann, i quali subito domandarono il motivo per cui Georg stesse trascinando il mezzo spettro a quel modo
“Lo porto in arena, così mi fa vedere quello che sa fare” rispose il telecineta, destando preoccupazione nel mentore e nell’uomo pesce
“Di nuovo? Mi sembra che lo abbia già fatto prima, no?” ribatté il medium, si vedeva che non approvava l’idea del moro
“Mi ha detto che erano solo trucchi da principiante, ora voglio che mi dimostri cosa fa quando si impegna” controbatté Georg stringendo bene il polso del suo prigioniero, come per intimargli di non contraddirlo.
“Non mi sembra il momento per certe prove di forza: abbiamo altro cui pensare” si oppose l’uomo pesce
“Devo verificare il suo livello” ripetè il moro, anche se con un tono meno deciso rispetto a prima, dato che non sapeva più cosa dire per convincere i suoi interlocutori
“E’ vero, se combatterà con noi dobbiamo vedere la portata dei suoi attacchi; dobbiamo anche accertarci che possa agire in solitaria, nel caso di pericolo” intervenì Gustav dopo aver compreso subito la difficoltà del fratello.
Il medium e l’uomo pesce spostarono i loro occhi su Andrew, con lo sguardo interrogativo di chi pretendeva una conferma, e il mezzo spettro (spinto anche dall’orgoglio) affermò
“Certo! E’ giusto. Inoltre in questo modo potrò saggiare la forza del telecineta”
“Visto Johann? E’ tutto a posto: i ragazzi vogliono solo divertirsi” assicurò Hellboy, anche se dalla sua faccia si capiva che non era molto convinto delle sue parole
“Scheisse! Con voi diventerò matto! E va bene, però io vengo e vi sorveglio. Se non vi sta bene, potete pure tornarvene in branda” comandò Johann.
 
Accettata la condizione del medium, Georg condusse Andrew all’interno della sala allenamenti. Il moro non aspettò neanche che il mezzo spettro prendesse posizione, per prendere forma demoniaca e librarsi a qualche metro da terra
“Uao! Non aveva mai visto un telecineta di nascita demoniaca nella sua forma originaria” esclamò Andy, prima di essere investito da un’onda d’urto che lo attraversò, senza però nuocergli. Era stato un attacco a sorpresa di Georg che, evidentemente, non era andato a buon fine
“Intangibilità, utile quando si subisce un attacco ad ampio raggio” constatò l’entità, non aveva bocca o altri tratti fisionomici, e parlava telepaticamente “Devo aggiungere solo questo, alla tua lista di tecniche? Spero che ci sia altro”
“Aspetta un secondo, e vedrai” galvanizzato dalla situazione, Andrew pose le mani una sopra l’altra (distanziandole tra loro di almeno un palmo); sul suo viso comparve una riga orizzontale nera, all’altezza del naso, e gli occhi si contornarono di un alone nero.

Georg osservò con curiosità la sfera nero violacea che si materializzò nello spazio tra le mani del mezzo spettro, un globo privo di luce che sembrava quasi fosse fatto di vetro, e che il nuovo arrivato gli scagliò addosso. D’istinto il telecineta deviò la traiettoria del globo, che andò ad impattare sul pavimento ed esplose. Subito dopo due gigantesche mani d’ombra circondarono Georg, che si difese innalzando una barriera argentea per contrastare la presa delle mani, e che poi trasformò in un’onda di energia repulsiva per dissolvere l’attacco. Andrew si mise a ridere, divertito dal fatto che lui e il suo avversario erano come lo Yin e lo Yang
“Ti diverto, forse?” domandò il telecineta, abbassandosi leggermente di quota
“No. Rido perché mi sono appena accorto che, io e te, siamo come luce e ombra: i nostri attacchi sono simili, ma di natura opposta” rispose il ragazzo, poi una voce nella sua testa lo ammonì
Non perdere la concentrazione
“Allora non ti dispiace, se faccio questo” suppose l’entità che, imitando il rivale, creò una sfera argentata e gliela lanciò contro. Andrew pensò di poterla schivare, ricorrendo all’intangibilità, e invece il globo lo colpì in pieno; non esplose, ma aveva ridotto la sua camicia in un cumulo di brandelli che erano caduti a terra, oltre ad aver fatto cascare il ragazzo.
Te l’ho detto, questo non ragiona come i due di prima. Ha qualcosa in mente, lo sento
lo rimproverò di nuovo quella voce che solo il mezzo spettro poteva sentire
“Me ne sono accorto” sussurrò Andy
“Hai detto qualcosa?” chiese il telecineta, si era accorto del movimento delle labbra del ragazzo
“Mi sono solo lamentato della mia ingenuità, tutto qui” si giustificò Andrew
“Quand’è così…” Georg creò altre sfere argentate e le scagliò tutte contro l’avversario, che cercò scampo trasformandosi in ombra; da parte sua il telecineta non fermò mai il suo attacco.
Per quanto Andrew si muovesse, la mira del moro gli permetteva di andare quasi sempre a bersaglio (anche se ciò sembrava non sortire alcun effetto) e, nel frattempo, di avvicinarsi; voleva vedere coni suoi occhi cosa c’era oltre quel velo
ATTENTO ANDREW!
gridò quella voce.
Poco prima che l’entità potesse infilare la testa nell’ombra, il mezzo spettro uscì di soprassalto e lo spintonò gettandolo a terra
“Non ti conviene vedere cosa c’è oltre quel buco, credimi” lo ammonì il ragazzo, inaspettatamente riusciva a tenere il telecineta saldamente a terra, nonostante questi fosse ancora in forma spirituale (e, tecnicamente, intoccabile da mani umane)
“LASCIAMI! Non sei esattamente una piuma” pretese il moro dimenandosi
“La finiamo qui, in parità?” suggerì Andy, che fece sparire la linea nera e l’alone attorno agli occhi in segno di pace
“Finiamola in pari. Sei forte, anche se un po’ inquietante” ammise Georg, tornando alla forma umana. Il mezzo spettro lo aiutò a rialzarsi.

Usciti dall’arena, Johann e Abraham si congratularono con Andrew per la sua prova; Gustav e i gemelli invece, pur dovendo congratularsi con il nuovo arrivato, non nascondevano di aver patteggiato per Georg.
“Contento adesso?” chiese il medium al telecineta, non preoccupandosi di far trapelare la sua irritazione
“Abbastanza, il ragazzo se la cava” sentenziò il moro dando anche un paio di pacche al mezzo spettro
“Bene. Ora, se non avete altri capriccetti del genere, vorrei parlare un attimo con lui. Nel mio laboratorio” affermò Johann sottraendo il suo allievo ai ragazzi, poi lo portò via dandogli solo il tempo di dire
“Rifacciamolo, qualche volta”.
“Non pensi di aver esagerato?” chiese l’uomo pesce a Georg
“Era una cosa che dovevo fare: non posso scendere in campo, o affidare i miei fratelli a lui, se non mi garantisce di potersela cavare” ribatté il moro a muso duro
“Non ha tutti i torti Blu” cercò di mediare Hellboy che poi, con una scusa, portò l’amico e la compagna da qualche altra parte lontano dai ragazzi
“Possiamo fidarci, di quello nuovo?” domandò Gustav al telecineta
“Non lo so ancora, per il momento teniamolo d’occhio e limitiamoci a collaborare. Se vedete anche solo un capello storto, avvisatemi” ordinò il fratello.
(cambio scena)​
 
L’alba, quel meraviglioso momento in cui la notte inizia a lasciare spazio al giorno. Non c’era nessuno sulla spiaggia, se non i minuscoli insetti e gli uccelli che, ogni tanto, si radunavano a gruppi sul porticciolo di legno. Le onde calme dell’oceano lambivano dolcemente il lido e i piedi di lei, che stava godendosi la fine della notte. Era sola, non aveva portato il basilisco per evidenti ragioni legate alle sue dimensioni, ma non le dispiaceva. Aveva lasciato che l’orlo del so vestito rimanesse immerso nell’acqua, per osservare il rosso del sangue coagulato ormai da decenni (e che non avrebbe mai lasciato andare le fibre del tessuto) fluttuare a ritmo della corrente.
“Non vuoi un po’ di compagnia, dolcezza?” a porre la domanda era stato un uomo sulla quarantina, non troppo in forma e con addosso il tipico odore degli alcolizzati
“Dici a me?” replicò la negromante con un tono quasi seduttivo, aveva anche portato l’indice destro alle labbra e aveva invitato l’uomo a sedersi accanto a lei
“Certo…madama” a causa dell’alcool lui non si era accorto delle suture, o forse le aveva scambiate per dei tatuaggi come anche il bridge che scintillava sul naso
“Ma che galantuomo, nessuno mi ha mai chiamato così – lei passò il dito sotto al mento dell’ubriaco, il quale si fece subito rigido e scuro in volto -. Peccato che non vedrai iniziare questo giorno” sentenziò la strega, osservando la sua opera prendere forma.
Poche ore dopo, tutte le prime pagine dei giornali scrissero del ritrovamento del corpo di un uomo, morto a causa di una necrosi totale.

Nota autrice: Salve lettori! E' da un pò che non scrivo in questo spazio, e innanzitutto volevo ringraziarvi per aver continuato a leggere i miei racconti. Come va per il momento? Spero che le scene che descrivo siano abbastanza ben focalizzate, se così non è avvertitemi perchè magari una cosa che per me è inutile scrivere, non lo è per voi. Che dite, sono riuscita a incuriosirvi un pò con il mistero della voce che solo Andy può sentire? Comunque, prima di lasciarvi, desidero fare un altro ringraziamento ossia al proprietario della fumetteria che mi condivide i link di tutti i racconti. GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE. A presto, bacioni.
  
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