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Autore: Gattopersiano    29/06/2016    2 recensioni
Arianna è una ragazza di diciassette anni. Difende a spada tratta le persone che ama, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, e dalla vita ha imparato ad essere gentile e ad avere coraggio. La sua vita scivola nella monotonia, e in un giorno d'estate decide di darle una svolta radicale, facendo qualcosa che nessuno si aspetterebbe da lei: così si iscrive ad un corso di pre-pugilistica. Sarà lì, in una palestra sgangherata, che lo sguardo di Riccardo la fulminerà per la prima volta. Riccardo è forte e freddo, un leone solitario e ferito che non ha intenzione di avvicinare nessuno, tantomeno una come Arianna. Tuttavia i due inizieranno ad essere legati, lentamente ed inesorabilmente, da un filo sottile e deciso, e le loro vite si scontreranno.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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La palestra non era grande, ma era piena; aveva un grande ring al centro e più di dieci sacchi disposti intorno, al lato destro vi era la saletta per i pesi e gli esercizi a terra, mentre al lato sinistro vi erano gli spogliatoi maschili e femminili. 

Mi sentii subito in soggezione perchè ero completamente sola, senza nessuno ad accompagnarmi. Mia madre mi aveva lasciato davanti l'entrata chiedendomi se volevo essere accompagnata, ma io spavaldamente avevo detto di no, dicendole di stare tranquilla e mi ero avviata con finta decisione. Devi farlo, ti farà bene, continuavo a ripetermi. Mi accolse un uomo con una grande pancia da bevitore di birra, avrà avuto sì e no 60 anni ma il fisico era ancora forte e gli occhi, di un verde limpidissimo e cristallino, erano buoni ma severi. "Ehilà, abbiamo una nuova arrivata! Non se ne vedono molte di donne da queste parti". Il suo nome era Daniele, e sarebbe stato il mio preparatore assieme ad altri due che in quel momento non c'erano.

Mi indicò lo spogliatoio ridendo sotto i baffi e dicendomi che mi avrebbe sistemata a dovere. Risi e lo presi in contropiede con una battuta anche se avevo un po' paura di quell'affermazione, e in quel momento, mentre mi avviavo verso lo spogliatoio con la pesante borsa che avevo portato, lo notai. 

C'era un ragazzo, seduto sul bordo sinistro del ring. Aveva una specie di mezzoguanto alle mani e dalla posizione sembrava si stesse sistemando le scarpe, ma da quando Daniele aveva iniziato a parlarmi aveva alzato lo sguardo. Aveva i capelli castano chiaro legati in un codino, gli occhi erano chiari e diretti, puntati verso di me. Feci in tempo a notare che aveva un fisico molto ben piazzato quando mi ammonii mentalmente.

Smettila di guardarlo a tua volta come una fessa! Vuoi diventare antipatica a tutti il primo giorno?!Saluta e togliti dai piedi.  

Subito la mia mano scattò timidamente in alto, facendo un cenno discreto ma cortese, mentre la bocca si piegava in un mezzo sorriso. 

Come una persona normale, bene così.
Lui però non rispose subito al saluto, e la sua risposta fu comunque abbastanza fredda. Dopo avermi guardato impassibile -gli occhi azzurri e glaciali- si limitò a fare un cenno col capo e tornò tranquillamente alle sue scarpe.

Benissimo, speriamo che non siano tutti così, mi dissi mentre sistemavo la borsa sulla panca per cambiarmi. Indossavo un paio di jeans lunghi, una camicetta bianca con dei piccoli fiori blu e un paio di converse di jeans. La mia faccia non aveva neanche un aspetto così orribile quel pomeriggio, per cui non riuscivo a non pensare alla faccia tosta di quel tizio. Ero appena arrivata, diamine. Anche lui avrà vissuto il suo primo giorno, no? L'indignazione cresceva e già la voglia di tornare a casa faceva capolino prepotente, ma la scacciai via. 

Rimuginavo su ciò che era successo mentre indossavo un paio di leggins sportivi, scarpe da running, un reggiseno sportivo -ahimè, avevo una terza e dovevo contenerla per bene se non volevo attirare l'attenzione con le tette che ballavano il twerking- e una canotta viola. Mi legai i capelli in un cipollotto disordinato e uscii fuori. Daniele era lì accerchiato dai ragazzi, tutti molto atletici. Solo uno era in carne, essendo comunque robusto. Sicuramente era già dimagrito molto da quando era arrivato lì.

"Bene" esordì Daniele "adesso che anche la signorina è tra noi, iniziate a correre fuori, ognuno al proprio ritmo, chi non ce la fa camminasse velocemente. Vi chiamo io" e ci liquidò molto semplicemente. 
Gli altri ragazzi non si comportarono molto diversamente dal ragazzo biondo, alcuni mi guardarono di sottecchi, a testa bassa, altri mi salutarono molto freddamente, qualcuno fece un mezzo sorriso, ma nessuno si presentò, 
Poco male, mi dissi corricchiando sulla pista, non sono molto abituati ad avere a che fare con le donne, vedo. 

Il ragazzo scorbutico correva parecchi metri davanti a me, e da dietro notai meglio il suo fisico; indossava un completo bianco, maglietta a maniche corte e pantaloncini al ginocchio. Le gambe erano muscolose, la schiena era ampia e massiccia, e ahimè, il sedere che intravedevo da sotto il pantalone doveva essere uno spettacolo divino. 

Pensa a correre che stai per morire, deficiente. E lascia perdere quella faccia di bronzo. 

Dopo la corsa che parve infinita, Daniele ci chiamò e ci fece mettere in cerchio per fare della semplice ginnastica preparatoria, niente di troppo difficile, per sciogliere braccia e gambe. Quando raggiunsi il cerchio mettendomi tra un uomo sulla trentina e un ragazzo magrissimo dai capelli rossi, un altro ragazzo mi gridò "Attenta, non sai tra chi ti sei messa!" scatenando una risata generale, compresa la mia. Scambiammo qualche battuta, e si ricominciò a lavorare. 
Se i maschi sono fatti così penso che mi ci abituerò presto.

Era un'atmosfera semplice come loro, senza pretese. 
L'unico che non aveva riso era il ragazzo scorbutico, che al contrario era rimasto di nuovo a fissarmi, per poi distogliere lo sguardo come se nulla fosse. Questo confermò i miei sospetti; il suo comportamento era diverso, lui era freddo per davvero, non solo in soggezione come gli altri.

Sarebbero state due ore e mezza molto lunghe.






Salve ragazzi/e,
non ho capito ancora molto bene come funzioni questo sito e se posso mettere un piccolo spazio qui ma dando un'occhiata alle storie altrui ho visto che alcune autrici lo fanno perciò <3
Ho sempre avuto la passione per la scrittura, e voglio semplicemente condividerla con voi. Mi farebbe molto piacere ricevere qualche consiglio o qualche parere sulla storia, insomma, conoscervi e farmi conoscere. Cercherò di aggiornare la storia molto frequentemente, ma dipenderà comunque dall'ispirazione che ho in quel giorno. Spero vi piaccia!

A presto,
Lilith


   
 
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