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Autore: Nene_92    29/06/2016    16 recensioni
[INTERATTIVA - CONCLUSA]
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Antares Black aveva avuto tutto dalla vita.
Un cognome importante e prestigioso, ricchezza, potere, fama e anche una bellissima moglie, Lyra. Moglie che però era stata in grado di generare soltanto figlie femmine.
Ciò che gli mancava, era un erede maschio.
Avrebbe perciò aperto casa sua per un mese esatto. E, in quel periodo di tempo, avrebbe ospitato tutti gli interessati. Tra questi, avrebbe cercato il ragazzo giusto. Quello al quale affidare il suo cognome, in modo che fosse portato avanti: avrebbe adottato il ragazzo e gli avrebbe dato metà delle sue ricchezze - perchè l'altra metà, più la casa, sarebbe rimasta comunque a sua nipote Cassiopea.
I requisiti? Avere tra i 18 e i 25 anni, possedere un legame di sangue con i Black ed essere, ovviamente, purosangue. Pensi di averli? Allora fatti avanti!
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[Ps: visto che ultimamente qualche cretino si diverte a segnalare a caso le interattive, specifico che all'interno della storia sono presenti tre personaggi particolari: Altair ed Antares Black - MIEI OC - ed Elizabeth Abbott (dell'autrice Sesilia Black) che compaiono anche nelle storie "History" e "Magisterium" dell'autrice Signorina Granger. Entrambe le autrici lo sanno e sono d'accordo.]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La nuova dinastia dei Black'
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2 - Accetto! (scelta OC)

Allura... ciao a tutti!


So che probabilmente pensavate che questa storia non partisse, ma la mia voglia di scrivere ha intersecato la strada con il mare (tuffo nell'acqua batte carta 4 a 1!).
Visto che non mi piace pubblicare la selezione e solo dopo scrivere il capitolo ho fatto un tutt'uno, perciò di seguito troverete il primo capitolo con tanto di OC incorporati: di alcuni mi sono innamorata subito (mi avete davvero mandato in crisi!), altri purtroppo non erano adatti alla storia che avevo in mente (sorry ma capita!)
oppure mi avete mandato personaggi molto simili, quindi preso uno l'altro avrebbe rischiato di esserne la fotocopia.

L'azione si svolge nell'agosto del 2000, quindi solo due anni dopo la fine della guerra.
 

Ci vediamo in fondo al capitolo per la prima domanda e le note finali! ;)

- Accetto! (scelta OC) -
 



5 Luglio 2000

Image and video hosting by TinyPic Aidan Lucien Nott, 22 anni, ex allievo di Durmstrang


Aidan quasi si strozzò con il suo caffè-latte mattutino quando lesse l'annuncio che capeggiava sulla prima pagina della Gazzetta del Profeta.
Il cugino di suo nonno materno, Antares, avrebbe aperto la casa a tutti i giovani purosangue con almeno una goccia di sangue Black nelle vene e tra questi avrebbe cercato un possibile erede.
Il giovane Nott si chiese se il vecchio non fosse impazzito di botto.

Non ce l'aveva già un erede? Non aveva Cassiopea? Perchè doveva adottare qualcuno di estraneo a lui? Soltanto per uno stupido cognome da portare avanti?

L'aveva vista solo poche volte, la più piccola di casa Black. Due per l'esattezza. La prima ad una festa di non si ricordava neanche più chi, uno dei tanti boriosi purosangue che volevano far di tutto per dimostrare che il loro cognome valeva ancora qualcosa. E la seconda ad Hogwarts, quando aveva provato a partecipare al Torneo Tre Maghi. L'aveva riconosciuta subito - seduta al tavolo dei Corvonero - nonostante fossero passati almeno sette anni.

E chi se li scordava quegli occhi azzurro-grigi che sembravano un cielo in tempesta? Già la prima volta ne era rimasto stregato. E forse, non a caso, tutte le sue fidanzate avevano avuto sempre una costante: capelli scuri e occhi chiari.

Aveva anche provato ad invitarla al Ballo del Ceppo, ma quando l'aveva avvicinata per chiederglielo lei, imbarazzata da morire, gli aveva comunicato di avere già accettato l'invito di un altro. Ma non aveva capito chi fosse stato il fortunato che era riuscito ad anticiparlo. Non l'aveva proprio vista quella sera.

Riscuotendosi dai suoi pensieri, appellò pergamena e inchiostro.
Avrebbe risposto all'annuncio. Ma non per i soldi o per il cognome.
Voleva conoscere per bene Cassiopea. 

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Image and video hosting by TinyPic Hitoshi Altair Malfoy, 25 anni, ex Grifondoro


"Io non ci vado!" Urlò Hitoshi all'indirizzo di suo zio Lucius.
"Oh sì che ci vai! Altares Black sta cercando un erede al quale lasciare il cognome... e tutte le sue ricchezze. Tu sei perfetto!" Ripetè l'uomo per l'ennesima volta, sordo alle sue proteste.
"Ma che cosa stai dicendo?" Lo contestò il ragazzo, scandalizzato. "Metà delle ricchezze e la casa rimarranno comunque a Cassy! Il vecchio è stato molto chiaro in merito!"
Suo zio sbattè il pugno sul tavolo, infuriato. Facendo fare un balzo a tutta la sua famiglia, che assisteva silenziosamente a quello scambio di battute. "E allora? Quale sarebbe il problema? Seducila e sposala! E' tanto difficile far innamorare di te una ragazzina?"
"Lucius..." Lo richiamò Narcissa. Suo marito stava decisamente esagerando.
"Sta' zitta!" La aggredì però lui. "L'abbiamo accolto in casa nostra, trattato come un figlio e lui come ci ricambia?" Continuò ad urlare. "Non vuole neanche provare a partecipare ad una stupidissima competizione!"
"Perchè non ci mandi Draco, se ci tieni tanto?" Urlò a quel punto Hitoshi esasperato, indicando suo cugino che continuava a fissare testardamente il soffitto. "Ha l'età giusta anche lui e sua madre è una Black!"
"Perchè mio figlio deve già portare avanti il mio, di cognome!" Sbraitò l'uomo. "E tuo fratello è fuori discussione." Continuò prima che il ragazzo potesse dire qualcos'altro. "Ha avuto una relazione con un uomo, per l'amor di Morgana! Se Antares lo venisse a sapere ne sarebbe nauseato!" Concluse con una smorfia di disgusto dipinto sul volto.
"No, non farò questo a Cassy!" Ripetè lui testardamente, dopo aver gettato un'occhiata preoccupata al fratello, il cui sguardo si era spento di colpo. Gli faceva ancora male sentirne parlare. "E' una mia amica, per Merlino!"
"E a tua figlia Hoshi non pensi?" Domandò a quel punto Lucius con una nota di avvertimento nella voce.
"Lucius per l'amor del cielo! Ma come ti vengono in mente certe cose?" Emerse di nuovo la voce scandalizzata di Narcissa, mentre la mano con cui teneva la tazzina tremò.
Allo stesso tempo, l'ex Grifondoro ringhiò un "NON TI AZZARDARE A MINACCIARE MIA FIGLIA!" estraendo contemporaneamente la bacchetta e puntandola verso lo zio.
"Quello che intendevo dire" Riprese il discorso Malfoy Senior cercando di parare il tiro e abbassando il tono di voce "è che ha bisogno di una madre.
Ha soltanto un anno. E potrebbe essere una buona occasione per trovarne una. Non ci sarà solo Cassiopea Black alla Villa."

Hitoshi sospirò. A quanto pare non c'era proprio verso di cambiare le cose. Suo zio aveva già deciso per lui. E se era arrivato a minacciare addirittura una bambina di un anno, voleva dire che era disposto a tutto per farlo partecipare... e vincere.

"D'accordo." Si arrese. "Ma Hoshi viene con me. O non ci vado."

Uscire da quel nido di serpenti per un po' avrebbe fatto bene sia a lui che alla piccola.

"Una bambina può essere un'ottima mossa per conquistare una giovane donna. Le ragazze amano i bambini." Approvò Lucius.

Anche se forse si toglieva dal nido di bisce per andare nella fossa dei leoni.

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Image and video hosting by TinyPic Mintaka Rosier, 22 anni, ex Corvonero


"Non ci andrà!" Ripetè per l'ennesima volta Albert Rosier all'indirizzo della moglie, Mira Black.
"Oh sì che ci andrà! Così ha deciso ed è esattamente questo che succederà!"
"No! Ha già un cognome prestigioso ed è anche il primogenito! Per quale motivo dovrebbe rinunciarci?" Replicò l'uomo.
"Stai forse dicendo che il mio cognome non è abbastanza prestigioso?" Fu la risposta offesa della donna.
"Ma che cosa stai dicendo?" Strabuzzò gli occhi Albert.
"Mio figlio è un mezzo Black! Io sono una Black! Quella eredità gli appartiene di diritto!" Disse ostinata Mira "Sono solo orgogliosa del fatto che voglia provarci! Di Rosier ce ne sono tanti - e abbiamo anche l'altro nostro figlio per portare avanti il cognome - di Black, come ha scritto giustamente Antares, non ce ne sono più!"
"E allora che si estinguano!"

Mintaka alzò gli occhi al cielo sbuffando. Inutile che i suoi genitori litigassero così accoratamente per quella cosa, come stavano ormai facendo da giorni.
Tanto lui aveva già deciso in merito. Ci sarebbe andato. Punto.
Avere l'approvazione di sua madre non gli faceva nè caldo nè freddo, così come il fatto che suo padre fosse contrario. Non si interessava dell'opinione dei genitori già da un bel po' ormai. Da anni.
L'unica della sua famiglia della quale gli importava veramente, era sua nonna Elaine. Elaine Crouch. Era lei l'unica a capirlo davvero. Era stata lei ad avergli insegnato tutto.
Se mai un giorno la loro enorme villa nel Dorset avesse preso fuoco, lei sarebbe stata la prima che avrebbe cercato di salvare. Tutti gli altri sarebbero venuti dopo.

"Vedo che hai una gran voglia di passare le prossime notti a dormire sul divano!" Lo riscosse la voce di sua madre.
E a quel punto Mintaka decise di intervenire. "Basta così voi due. Tanto è inutile che vi agitiate tanto. Sono maggiorenne e vaccinato e ho già deciso. Ci vado. E smettetela di urlare. Mi fate solo venire il mal di testa."
Davanti all'espressione furibonda del padre e a quella fiera di sua madre, richiamò Moonlight - la sua volpe argentata, regalo di sua nonna - e si diresse a passi veloci fuori da quella casa.

In realtà non gli interessava affatto ricevere il cognome Black oppure le ricchezze del vecchio Antares. Voleva solo partecipare per il piacere di vincere. Lui amava le sfide.

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25 Luglio 2000, Aeroporto JFK, New York


 Image and video hosting by TinyPic  North (21) e  Image and video hosting by TinyPic Nihal Jackson (24), ex allievi di Ilvermony




"North! NORTH! Aspetta!"
Metà delle persone presenti in aeroporto si girarono sentendo il vocione del ragazzo che stava sopraggiungendo di corsa.
Anche una ragazza castana abbastanza alta si girò a quelle parole. "Nihal!" Esclamò all'indirizzo del fratello. "Che ci fai qui?"
Nel frattempo il ragazzo l'aveva raggiunta con poche altre falcate e le aveva buttato le braccia al collo. "North, ma che cosa combini, per tutte le streghe di Salem?"
La ragazza roteò gli occhi sbuffando. Ecco che suo fratello entrava in modalità "fratello orso". "Non lo vedi? Sto per prendere un aereo." Spiegò in tono ironico, facendo un ampio gesto con la testa per indicare il luogo in cui si trovavano. "Come hai fatto a trovarmi comunque?" Chiese sorpresa.

Non aveva detto a nessuno che partiva. La presenza di suo fratello lì era una grossa sorpresa.

"Io ti tengo sempre d'occhio. Lo so da un pezzo, ma ho sperato fino all'ultimo che me lo dicessi." Le rispose lui con un sorrisetto sarcastico. "E così, quando stamattina mi sono svegliato, non ti ho visto e non ho trovato neanche la valigia ho capito." Finì di spiegare sciogliendo l'abbraccio. "E ti ho raggiunto."
"Per provare a fermarmi?" Domandò lei in risposta fissandolo con sguardo determinato. Ormai aveva deciso: ci sarebbe andata. Neanche lui avrebbe potuto fermarla.
"No, so quanto sei testarda. So che non cambieresti mai idea." Cominciò a spiegare lui. "Ma Honey... una volta arrivata là cosa pensi di fare esattamente? Cosa pensi, che arrivando là il nonno che non abbiamo mai avuto scopra di colpo quanto ci ama? Vuoi giocare alla famiglia felice?" Domandò diretto. Non era uno con peli sulla lingua. Neanche quando si trattava di sua sorella.
"No Log, non voglio giocare alla famiglia felice. Ma ho sentito nostra madre sfogarsi con papà dopo aver visto quell'annuncio. Non lo ammetterà mai, Nihal, ma il nonno e le sue sorelle le mancano!" Spiegò lei. "Quindi - dico io - perchè non provarci? Cosa abbiamo da perdere?"
Nihal non riuscì a trattenere uno sbuffo di fronte a quella constatazione. "Vengo con te." Affermò alla fine. "E' l'unica condizione che ti pongo per farti andare in santa pace."
"Non serve..." Provò ad opporsi lei.
"Serve eccome." La contraddisse però lui. "Serve per tenerti fuori dai guai. Guai nei quali ti cacceresti in tre secondi senza di me... è una fortuna che io abbia proprio tutti i requisiti che servono!"

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 Image and video hosting by TinyPic Darius Levenvolde, 24 anni, ex allievo di Durmstrang


Darius ripiegò il giornale e lo appoggiò sul tavolo, mentre un piccolo sorriso iniziava a spuntare sul suo volto.
Ecco l'occasione che aspettava da una vita. L'occasione per poter lasciare la Russia - terra di suo padre - e potersi finalmente recare in Inghilterra, la terra d'origine di sua madre.

Non si era mai sentito a casa in Russia.

Terzogenito di quattro fratelli, aveva passato buona parte della sua vita nella loro ombra. Terzo dopo altri due maschi, quindi non considerato indispensabile per portare avanti il buon nome della famiglia. Probabilmente anche per questo motivo suo padre non l'aveva mai considerato più di tanto. Sempre e solo assorbito dal lavoro.
Certo, il ruolo di Ministro della Magia Russo era sicuramente una carica prestigiosa. Ma per diventarlo Alexej Levenvolde aveva sacrificato ogni singolo momento libero della sua vita... oltre che la sua famiglia. E quel poco di tempo che aveva lo rivolgeva ad Andrej, il primogenito, o al massimo a Ivan. Non di certo a lui.

Con la mano sinistra sfiorò pensieroso l'anello che portava al dito, in un tic nervoso che compiva spesso. Per poi rendersi conto del paradosso di quella situazione: l'anello glielo aveva lasciato in eredità suo nonno e portava inciso lo stemma del Black.
Forse fu proprio quell'anello, più di ogni altra cosa, a convincerlo del tutto.
Avrebbe risposto all'annuncio di Antares. Avrebbe partecipato.
E se avesse vinto avrebbe avuto l'occasione di iniziare una nuova vita.

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Image and video hosting by TinyPic Aster Sirius Evans, 21 anni, ex Serpeverde

Aster Evans piegò il giornale mentre un sorrisino impertinente gli affiorava sulle labbra.
L'eredità dei Black apriva i battenti per tutti. Anche per lui.
E questo era esattamente ciò che gli serviva.

Appena terminata la scuola, aveva deciso di sfruttare la cospicua fortuna lasciatagli dalla bisnonna Callidora Black: aveva iniziato a gestirla in un modo del tutto nuovo, mai pensato da nessuno della sua famiglia materna. E ciò aveva dato ben presto i suoi frutti.
Non esisteva la figura di imprenditore, nel mondo dei maghi, ma se fosse esistito quel termine avrebbe calzato a pennello su Aster.

Lui era l'imprenditore di se stesso.


Perciò avrebbe risposto all'annuncio: per dimostrare tutto il suo valore. E se fosse riuscito ad ottenere i soldi e il cognome dei Black, ciò non avrebbe potuto far altro che giovare agli affari.

Sì, quell'annuncio era un'occasione perfetta per lui. Avrebbe partecipato di sicuro.
E avrebbe ottenuto lui il titolo.

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 Image and video hosting by TinyPic Miquel Narciso Moliner, 19 anni, ex allievo di Beauxbatons

Miquel roteò gli occhi al cielo, completamente scocciato da quella situazione.
Non ne poteva davvero più.
Era da quando sua madre aveva letto quell'annuncio sul giornale che insisteva con lui - l'unico dei suoi figli ad avere le caratteristiche giuste - affinchè rispondesse e partecipasse.


Non ne poteva proprio più della loro vita in Spagna, Antigone Black. Aveva dovuto sposare Julio Moliner solo per dovere, per accontentare la famiglia. Aveva dovuto dargli tre figli. E aveva dovuto seguire il marito in Spagna, quando il buco dell'impresa del marito - trascurato per anni - aveva di colpo presentato il conto.
In terra iberica gli affari avevano ricominciato ad andare bene, ma Antigone si era trovata di colpo privata di tutto: la sua terra, i suoi amici, le sue proprietà... e anche di suo marito, che aveva iniziato a preferire a lei delle donne molto più giovani, esternando la cosa in maniera plateale, senza vergogna. Facendola deridere da tutti i salotti purosangue.

Proprio per quel motivo, quando Antigone aveva visto quel misterioso annuncio sul giornale, aveva colto al volo l'occasione: se suo figlio avesse partecipato - e vinto, perchè su questo la donna non aveva alcun dubbio: Miquel avrebbe sicuramente convinto Antares Black ad adottarlo - lei avrebbe avuto l'occasione di tornare in terra patria servita su un piatto d'argento. Anzi, senza neanche stare ad aspettare che il figlio vincesse la competizione, avrebbe semplicemente comunicato al marito che lei avrebbe accompagnato il terzogenito in Inghilterra.

L'unico ostacolo al suo sogno però, era proprio il figlio. Che non sembrava minimamente intenzionato a partecipare. E che stava esternando tutta la sua contrarietà da un'ora ormai, borbottando, sbuffando e roteando gli occhi al cielo continuamente.

"Ti prego Miquel, ti prego!" Lo supplicò ancora. "Sono tua madre, puoi farmi questo piccolo favore."

E alla fine il ragazzo cedette.

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Image and video hosting by TinyPic Corey Isaac Marshall, 20 anni, ex Serpeverde


Corey, completamente stralunato, strapazzò con più foga del dovuto il giornale mattutino. Poi, subito dopo, strinse i pugni, finendo per appallottolare le pagine contenenti l'annuncio.
"Che ti ha fatto di male quel giornale?" Domandò sorpreso suo padre, che con la sua tipica compostezza stava consumando la colazione di fronte a lui.
Il ragazzo gli allungò così la prima pagina, mentre iniziava silenziosamente a rivolgere a se stesso pesanti insulti. Maledizione!
Suo padre, inaspettatamente, ridacchiò. "Oh, adesso capisco tutto." Fu il suo unico commento. E rimase impassibile all'occhiataccia che il figlio gli rivolse.
Dopo qualche secondo di silenzio, la voce dell'uomo raggiunse nuovamente Corey. "Non ti rimane che partecipare. Anche se capisco che sia piuttosto fastidioso dover competere per un'eredità che, se tu avessi avuto solo un po' più di accortezza, sarebbe già tua." Commentò gelido. "Senza contare che a me e a tua madre quella ragazza piaceva."
L'ex Serpeverde dovette trattenersi per non battere un pugno sul tavolo. "Anche a me piaceva Cassy." Sibilò furioso.
L'uomo gli lanciò un'occhiata annoiata. "E allora perchè avete rotto?"

Corey, a quella domanda, non ebbe il coraggio di rispondere. 'Perchè ho ceduto di fronte alle gambe di Jessica Portaker' non poteva essere la risposta corretta.
Aveva avuto tutto dalla vita: un buon cognome, soldi, fama, prestigio e una bella ragazza alla quale teneva - non abbastanza! gli risuonò nella testa una voce che suonava sin troppo simile a quella di suo padre. E se l'era giocato per che cosa? Per una scopata - scadente - di neanche mezz'ora.
Se avesse saputo tenersi i pantaloni allacciati, sarebbe rimasto con Cassy e sarebbe stato sicuramente adottato da Antares senza quella patetica buffonata - sua bisnonna era pur sempre stata la zia di Antares. E invece...
Era già tanto che Cassy avesse tenuto la bocca chiusa, negli ambienti purosangue. Era già tanto che la notizia non fosse arrivata ad Antares... o ai suoi genitori.


"Allora?" Lo distolse dai suoi pensieri la voce del padre. "Pensi di partecipare o no? Pensi di poter ottenere la ricchezza, la fama, il potere e il cognome dei Black oppure no?
Pensi di poterla riconquistare o no?" Sicuramente l'uomo sapeva perfettamente su quali punti battere.
"Ne sono perfettamente in grado." Fu la risposta decisa.

Ovviamente tutte quelle cose lo attiravano - anche se avrebbe dovuto rinunciare ad un mese di allenamenti di Quidditch per poter partecipare - ma quella che gli premeva di più era una cosa sola: riavere Cassiopea Black.

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25 Luglio 2000, Campagna Londinese, Villa Black

Image and video hosting by TinyPic>  Gillian Greengrass, 20 anni, ex Corvonero


Cassiopea, con le maniche della camicia arrotolate e la bacchetta in mano, si precipitò giù dalle scale, sbuffando per il caldo.

Aveva sentito il campanello suonare e aveva già una mezza idea di chi potesse essere, ma voleva averne la certezza.
Sentì la voce del vecchio elfo domestico, Trip, iniziare a sperticarsi in inutili salamelecchi - inutili considerata la persona alla quale li stava rivolgendo - e, con un sorriso sulle labbra, si precipitò ad accogliere sua cugina Gillian, infilando la bacchetta nella tasca dei jeans.
Non ne aveva bisogno, non con lei almeno.

Entrambe con i capelli castani lunghi, gli occhi azzurro chiari tendenti al grigio, la pelle pallida. Tutte e due Corvonero. Lei e Gilly si somigliavano parecchio e non in pochi le avevano scambiate più volte per sorelle. Tanto si erano assomigliate le madri in passato, tanto si somigliavano ora le figlie.

"Grazie per essere venuta prima." La accolse abbracciandola. "Puoi andare Trip, grazie. Facciamo da sole qui."
L'elfo si esibì in un perfetto inchino, prima di sparire con un pop.
Gillian aspettò che fossero sole prima di risponderle a mezza voce, con sguardo complice "Lo sai che non me lo sarei persa per niente al mondo! Villa Black piena di rampolli purosangue boriosi e pieni di sè che non vedono l'ora di mettersi in mostra? Non vedo l'ora! Ma ci tenevo anche alla mia salute mentale, quindi qualche giorno in più qui senza nessuno tra i piedi mi farà bene! A parte te ovviamente! E con il caldo che soffoca l'Inghilterra, perdermi l'occasione di stare un po' in campagna a due passi dalla piscina? Nossignore! A proposito: come sta il vecchio?" Aveva detto ogni cosa senza mai riprendere fiato, tutto di fila.
All'ultima domanda, per un millesimo di secondo, Gillian vide gli occhi di Cassy spegnersi. Ma la cosa durò talmente poco che pensò di esserselo sognato: sua cugina aveva un enorme sorriso stampato in volto. "Sta benone! Adesso è a Cracovia, per degli affari importanti che non so bene cosa riguardino. In ogni caso, tornerà tra quattro giorni. Giusto il tempo di sistemare casa per accogliere tutti."
"A Cracovia? Un branco di bufali scatenati sta per invadergli casa e lui va a Cracovia?" Chiese l'altra strabuzzando gli occhi.
"Gli affari sono affari." Commentò velocemente l'altra. "Hai detto che volevi farti un bagno? E allora che piscina sia!" Cambiò poi bruscamente discorso. Senza aspettare una risposta recuperò la bacchetta dalla tasca, la puntò verso le valige e scandì "Baule locomotor!" Poi si diresse verso le scale. "Ho pensato di prenderti direttamente in camera con me, ma se almeno in questi cinque giorni vuoi stare larga, puoi prendere la stanza che preferisci."
Gilly roteò gli occhi mentre si apprestava a seguirla. 'Stare larghi' era un concetto molto relativo a Villa Black. "Vuoi scherzare? Camera tua è grande almeno due volte un appartamento della gente comune! Come fai a dire che staremo strette?"
Cassy si girò per un attimo verso di lei, con finta aria sorpresa. "Ma come, non te l'ho detto? In questi giorni ci saranno anche Kleo, Sil e Miranda!"

A quell'ultima frase, Gilly sentì un sorriso nascerle spontaneo sulle labbra. Il trio delle rosse al gran completo: oh sì, si sarebbe proprio divertita!
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 25 Luglio 2000, Casa Prewett

Image and video hosting by TinyPic Miranda Fawley, 22 anni, ex Grifondoro Image and video hosting by TinyPic Kleeia Prewett, 19 anni, ex Corvonero

  Image and video hosting by TinyPic Cecilia Weiss, 19 anni, ex Tassorosso


Miranda mise piede dentro alla stanza di sua cugina Kleia e non si sorprese affatto nel vedere l'altro loro cugina, Cecilia, già sdraiata sul letto. In quel momento era a pancia in giù, intenta a leggere una rivista specializzata in animali.
"Mira!" La accolse invece la padrona di casa con un sorriso. "Sei in anticipo! Non ti aspettavamo prima di un'altra mezz'ora."
L'ex Grifondoro sorrise. "Diciamo che ho avuto fortuna e mi sono liberata prima. Così sono venuta direttamente qui." Spiegò "Sempre se mi volete!" Aggiunse facendo loro una linguaccia.
Quelle parole fecero finalmente staccare gli occhi a Cecilia dalla sua rivista. "Te di sicuro no, ma Brutus è sempre il benvenuto, vero Kleo?" Domandò puntando gli occhi grigi verso il furetto che sua cugina portava al collo.
"Te lo lascio volentieri!" Le rispose Miranda andando ad accomodarsi sul letto al suo fianco e iniziando a staccare l'animale dal suo collo. "A luglio fa troppo caldo per avere una pelliccia portatile!"
Tutte e tre scoppiarono a ridere mentre Brutus - il furetto bianco - scendeva velocemente dal corpo della padrona per dirigersi verso l'altra ragazza.

"Allora" Introdusse Kleeia il discorso dopo un po', accomodandosi meglio sulla sedia. "Ci andiamo tutte e tre vero?"
Cecilia non riuscì a trattenere una risata divertita a quella domanda. "Ovvio che ci andiamo! Perdermi la casa del caro nonnino che si tramuta in uno zoo? Non me lo perderei per nulla al mondo!"
Anche l'ex Grinfondoro rise. "Oh ci puoi giurare! E se si dovesse presentare lui... farò di tutto per farlo perdere." Affermò decisa.
"Chissà a cosa avrà pensato il vecchio." Si chiese la ex Corvonero curiosa.
"Di sicuro, chiunque sarà scelto, suderà ogni singolo zellino che riceverà in eredità." Fu il commento divertito di Cecilia.

Chissà che cosa aveva escogitato il vecchio Antares? Tutte e tre non vedevano l'ora di scoprirlo.

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Weilà! :)
Felici di rivedermi?
A questo giro sono buona, quindi non vi faccio domande se non quella generale del: ho reso bene i vostri OC? Cosa ne pensate? (Credo che me lo avreste detto comunque, ma approfitto della cosa per dirvi che le domande future riguarderanno la storia e saranno a risposta obbligatoria, perciò chi non risponde è fuori u.u).
Ps: cercherò di aggiornare circa una volta ogni 2 settimane, ma se non riesco ad essere puntuale ricordatevi che ho altre 2 interattive, una tesi da scrivere e una vita da vivere.
Sciauu!
  
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