Hermione Granger sta scivolando le sue flebili dita su di un libro dalle pagine fin troppo ingiallite. L’aveva preso dalla biblioteca di Hogwarts, qualche settimana prima.. Gli occhi le scivolano tra una riga e l’altra dopo, ma in realtà non ne stava capendo niente. La sua testa è da un’altra parte, lo sa con certezza.

Adesso sta scivolando giù dal letto. Il coprifuoco è già passato, ma ‘un’altra volta tra tante altre’ è una buona giustificazione e quindi si infila distrattamente le scarpe e si incammina verso la porta a passi silenziosi.

Le mura di Hogwarts al buio hanno un altro fascino, sebbene fossero illuminate da piccoli fuochi in alto ai lati. Hermione impugna la bacchetta nella tasca del suo mantello, pronta a qualsiasi urgenza. Era si un posto sicuro, ma era pur sempre un posto zeppo di maghi. Così continua a camminare diretta verso un punto alto del Castello: Torre di Astronomia.

L’aria è decisamente pulita e respirabile. Sta salendo le scale per andare più in cima, e scorge una figura alta con i capelli biondi di fronte a sé. Draco Malfoy.
‘Si vede che sarò costretta ad andarmene’, sussurra tra sé e sé, ma i suoi passi discordano con la mente e lei si ritrova a salire sempre più sù, fino a trovarsi sopra, dietro di lui.

«Draco», sussurra in un sospiro. Non l’aveva mai chiamato così, per nome. Quel leggero venticello le avvolge i capelli, già abbastanza crespi; e il suo sguardo è rivolto dritto sulle spalle del biondo.
«Cosa?» balbetta Draco, e si volta completamente, ma resta appoggiato alla ringhiera.
La riccia ha dunque modo di guardarlo: abito nero, decisamente d’alta fattura, capelli biondi platino tutti portati all’indietro, mento appuntito, occhi di un grigio ghiaccio impenetrabile. Non l’aveva mai considerato, né per giunta l’aveva guardato così attentamente.
«Così anche tu fai le cose proibite adesso?».

Hermione scatta avanti e si appoggia alla ringhiera di pietra. Guarda il paesaggio, dall’alto. ‘Da mozzare il fiato’, pensa.
«Mi sono sempre piaciute le cose proibite, Malfoy» sputa fuori, in ritardo ma sorridendo leggermente. Guardando Draco di soppiatto, scorge un leggero luccichio nei suoi occhi.
«Anche a me piacciono le cose proibite» dice, accarezzandole un braccio con le punte delle dita affusolate.
«Suoni il pianoforte?» tira fuori lei, adesso girata a guardarlo insistentemente. Draco ride, piano, un risolino quasi soffocato ma di gusto. «Ma che c’entra?», dice. L’atmosfera si era ammorbidita. «Sì, comunque» le sussurra abbastanza forte da farla sentire.
«Hai le mani da pianista», dice lei, come risposta alla domanda di prima.

Hermione si stava chiedendo come avevano fatto in arco di tempo così lungo a non battibeccare già alla prima domanda, ma decise di non pensarci, mentre Draco era intento a giocherellare con una pietra tra le dita.

«Cosa ci fai qui?». Il suo tono di voce è cambiato, ma è rimasto comunque caldo, avvolgente. Anche lui la sta guardando diversamente questa sera; come se non ci fosse stata alcuna barriera tra loro due, nessun passato colmo di litigi.

Hermione stava pensando di ricambiare la domanda, ma l’aria era troppo dolce tra loro due che ha deciso che non ne valeva la pena rovinare un attimo di momentanea pace così raro. «Mi annoiavo tremendamente» sussurra lei, e gli accenna un sorriso delicato. Draco la guarda, e dopo un momento di silenzio, le risponde. «Anche io» sussurra. Bugia.

Entrambi si voltano a guardare il panorama, che ogni minuto che passava diventava sempre più bello agli occhi dei due.

Ci sono profondi attimi di silenzio, ma nessuno dei due si sente imbarazzato da essi. Anzi. Entrambi stavano guardando le stelle e non osavano proferire parola, fino a quando Hermione non scorge qualcosa che le fa spuntare il sorriso. «Guarda, Malfoy, la tua costellazione..» la Costellazione di Drago è limpida e lucente di fronte a loro, e la riccia la guarda come se fosse una cosa che non aveva mai visto.
«Chiamami Draco» sussurra, guardando anche lui. 
L’atmosfera è così calda.
Hermione diventa paonazza sul viso, ma non gli da troppa importanza. ‘Perché si sta comportando così?’ pensa e ripensa, con la mente offuscata dai pensieri e il cuore che batteva a mille.
Che cosa le stava succedendo?

Draco porta la sua mano pallida ma incredibilmente calda sul braccio di Hermione, e così facendo la gira ancora di più verso di sé. Ad Hermione gira la testa, e non si era mai sentita così. «È stupenda. Ma tu un po’ di più» ammicca Draco, con voce melliflua. «Che ti è successo, Draco..?», sussurra Hermione, ma non ha il tempo di realizzare che ha già le labbra attaccate a quelle di Draco. Le schiude sulle sue, e ha delle labbra incredibilmente morbide. Draco cerca la sua lingua, con foga e delicatezza, la spinge contro il muro e le cinge i fianchi con le mani. La riccia le infila le mani tra i capelli, nella nuca, e si avvinghia ancora di più a lui. È senza controllo. A staccarsi è Draco, ed entrambi respirano affannosamente, sopraffatti da un bacio non aspettato. Un bacio passionale, violento, ma dolce e delicato. Pieno di desiderio e di risentimento. La sta guardando dritta negli occhi, color nocciola. «E tu hai delle labbra da baciare, Granger» le sussurra, prima di attaccarsi di nuovo a quel desiderio proibito.






Angolo d’autrice;

Benvenuti a tutti! Grazie, se apprezzato questa One-Shot sui Dramione. Ho deciso di scrivere facendo in un attimo ribaltare la situazione tra i due, che da acerrimi nemici, in una sera, tra gli sguardi capisc ono che non sono poi così tanto male ed in uno scatto si baciano. Inoltre, mi farebbe tantissimo piacere leggere delle vostre recensioni. Un bacio!

Giulia