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Autore: sihu    30/06/2016    1 recensioni
Le stagioni non sono solo scansioni temporali dell'anno (o degli anni) che passano ma scandiscono anche la vita di Jon e Sansa, ritrovati al Castello Nero dopo una separazione dolorosa e riscoperti più legati che mai. Dall'inverno che porta con sè la lunga notte alla tanto agognata primavera, e poi estate, autunno e di nuovo inverno, i corvi bianchi scandiscono il tempo, assistendo all'alternarsi di battaglie epocali e e della vita di tutti i giorni che riprende dopo la guerra.
Questa storia fotografa cinque momenti (quattro dei quali mai avvenuti): arrivo dei corvi bianchi annuncia l'arrivo dell'inverno, della primavera, dell'estate e poi dell'autunno e di nuovo dell'inverno, trovando Sansa e Jon, dopo tanti anni, ancora insieme.
Genere: Guerra, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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1- Inverno
 
Erano passati solo pochi giorni dalla battaglia per Grande Inverno e nonostante sulla torre principale campeggiasse nuovamente lo stendardo degli Stark, Jon faticava a credere che fosse successo davvero. Solo pochi mesi prima era il Lord Comandate dei Guardiani della Notte ed ora si trovava a Grande Inverno, nel castello in cui era cresciuto. Molto era successo nel mezzo: era morto ed era stato riportato in vita da una strana donna che credeva in un Dio che non conosceva nemmeno e in cui comunque non credeva, aveva ritrovato sua sorella Sansa e insieme avevano lottato per riavere Grande Inverno. Avevano combattuto e vinto, a caro prezzo e con l'aiuto dei cavalieri della Valle ed ora i Lord del Nord - quelli che avevano rifiutato di aiutarli e persino di riceverli - stavano affluendo nel castello per riunirsi e decidere il destino di quelle terre. 
 
Per la prima volta dalla morte di Robb il Nord aveva l'occasione di rialzare la testa e guardare avanti, riunendosi ancora una volta sotto il vessillo degli Stark. 
Jon sapeva che questa era l'ultima possibilità per loro, ma non sapeva se quei vecchi uomini erano pronti a coglierla o se fossero ormai troppo stanchi e scoraggiati per proseguire oltre. Jon sapeva bene che se il Nord non si fosse riunito non ci sarebbe stata battaglia contro gli Estranei e l'esercito dei morti avrebbe facilmente conquistato il continente occidentale e distrutto tutto quello per cui avevano lottato quelli che erano venuti prima di lui.
 
Distratto da questi pensieri, Jon non accorse quasi dell'arrivo della sorella fino a che non se la trovò di fronte. Non avevano ancora avuto modo di parlare da quando lei era giunta insieme a Ditocorto ed ai Cavalieri della Valle nel bel mezzo della battaglia. Un attimo di stupore e insieme di gioia immensa.
 
- Sto facendo preparare la camera del Lord per te - disse Jon, lo sguardo fisso di fronte a sé perso oltre l'orizzonte.
Sansa sembrò sorpresa da quelle parole.
- La stanza dei nostri genitori? Dovresti prenderla tu - mormorò la ragazza, stranita. Tra loro non c'era mai stata quella confidenza innata che c'è tra fratelli. La ragazza da lui non si aspettava quelle attenzioni che era solito destinare ad Arya e per ciò Sansa era stupida dal trasporto che Jon dimostrava nei suoi confronti. Dalla morte di loro padre, nessuno l'aveva più trattata da pari. Per tutti - Joffrey, la regina, Lord Baelish e poi con i Bolton - era sempre stata solo un oggetto da spostare, da usare come merce di scambio oppure da vendere al miglior offerente. Adesso, sulla torre di Grande Inverno, Sansa sentiva di avere di nuovo la sua vita in mano e non aveva bisogno di altre conferme.
- Non sono uno Stark - affermò Jon, alzando le spalle. 
- Per me lo sei - ribatté Sansa, ferita da quelle parole. 
Negli occhi del fratello leggeva tutta la sofferenza che doveva avergli causato crescere come "il bastardo". Certo, aveva sempre avuto una casa e una famiglia, ma per tutti restava qualcuno che non valeva nulla. Per lei non era così, non da quando lui aveva deciso di aiutarla e l'aveva aiutata a scoprire quella nuova versione di se stessa.
Jon sospirò. 
- Sei tu la Lady di Grande Inverno. Te la meriti, se siamo qui è solo merito tuo - disse il ragazzo, lasciando che il vento arruffasse ancora di più i suoi capelli. 
Nel suo tono non c'era rabbia o risentimento, quasi gratitudine forse. Senza di lei, la battaglia sarebbe stata persa. Forse lei non era stata del tutto sincera con lui, ma anche Jon, da parte sua sapeva di essersi comportato in modo arrogante.
- La battaglia era persa, ma poi sono arrivati i Cavalieri della Valle. Sono arrivati grazie a te -aggiunse Jon, ripensando alla conversazione avuta con Sansa prima della battaglia, quando lei ho aveva pregato di aspettare e lui aveva deciso di attaccare lo stesso.
Sansa non disse nulla, e per qualche istante regnò il silenzio rotto solo dal rumore del ruscello che scorreva non lontano dal castello. Sapeva dove sarebbe finita la conversazione, aveva raggiunto Jon proprio per parlare di quello.
- Mi avevi detto che Lord Baelish ti aveva venduta ai Bolton - disse Jon, alzando lo sguardo. 
- È così - risposte Sansa, annuendo appena. 
- E ti fidi di lui? - chiese Jon, gli occhi scuri di lui fissi in quelli chiari di lei. 
- Solo un pazzo si fiderebbe di Ditocorto - mormorò Sansa, scuotendo la testa. Jon restò in silenzio, non toccava a lui parlare.
- Avrei dovuto dirti la verità.. sull'arrivo dei Cavalieri della Valle. Mi dispiace - continuò Sansa, distogliendo lo sguardo da quello di Jon.
Il fratello sospirò e si perse di nuovo a fissare oltre la linea d'orizzonte.
- Dobbiamo fidarci l'uno dell'altra - disse alla fine, cercando con lo sguardo la ragazza che annuì appena. Prese il viso della ragazza tra le mani e dolcemente la tiró a sè per baciarla sulla fronte.
Sansa chiuse gli occhi e si godette quell'abbraccio. Era tanto che nessuno la trattava con quella dolcezza. Forse nessuno le aveva dimostrato quell'affetto sincero che traspariva dai gesti di quel fratello a volte così burbero.
Per un breve istante Sansa desideró che Jon non fosse suo fratello, ma poi scacció quell'idea. Era proibito, non poteva nemmeno pensarci.
- Non possiamo combattere una guerra tra noi, abbiamo.. tantissimi nemici, adesso - continuò Jon. Aveva imparato a sue spese che prendere posizioni voleva dire farsi dei nemici, alle volte anche tra coloro che hai più vicino. Anzi, spesso sono le persone più vicine quelle che possono farti più male. Il pensiero di Olly lo feriva ancora. Non sarebbe dovuto finire così.  
Sansa capì che il fratello aveva bisogno di stare da solo e decise di concedergli qualche minuto di tregua. Iniziò ad avviarsi ma poi si fermò, ricordando improvvisamente qual era l'altro motivo per il quale lo aveva raggiunto sulla torre. Un sorriso le si dipinse sul volto.
- Jon. È giunto un corvo dalla Cittadella. Un corvo bianco. L'inverno è arrivato - disse la ragazza, cercando di capire quale effetto avrebbero avuto quelle parole sull'uomo che gli stava di fronte.
- Nostro padre ce lo prometteva sempre, no? - ribatté Jon, alzando lo sguardo verso i corvi senza riuscire a trattenere un sorriso. 
 
Era vero, loro padre lo aveva promesso, alla fine l'inverno era arrivato davvero. 
Un inverno terribile e oscuro che portava con sé la promessa di una tanto agognata primavera per la quale avrebbero dovuto lottare molto.  
  
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