INASPETTATO
Giorno
due
Quando Chat Noir aprì i suoi occhi verdi, ci mise qualche
secondo per capire bene dove fosse e cosa stesse succedendo; fece leva con la schiena
e si mise seduto, grattandosi pigramente la nuca. Guardò sopra di lui e notò
sollevato che il suo rifugio
improvvisato aveva retto quella notte.
-Grazie al cielo.- mormorò stiracchiando gli arti
dolenti. Non era abituato a dormire sotto
un letto di foglie secchie e terra, quello era sicuro;
Notò poco dopo la figura accanto a lui che ancora dormiva
profondamente e il suo cuore si riempì di tenerezza: lì, tranquilla, riposava
una splendida Ladybug rannicchiata in posizione
fetale; chi avrebbe detto che quella
ragazza, così forte e decisa in battaglia, potesse sembrare tanto delicata e indifesa?
Dovette soffocare l'impulso irrefrenabile di cingerle le spalle con il suo
braccio e continuare a dormire assieme a lei per sempre..o almeno finchè lei non si fosse svegliata; lì poi sarebbe stato
meglio correre.
Perchè non capiva quanto davvero l'amasse?
Stringendo i pugni, Chat Noir uscì dalla ''tenda'' per
una rinfrescata e per cercare qualcosa da mangiare diverso dalle ghiande.
Mutazioni permettendo.
***
-Mh..mamma perchè non mi hai svegliata?- mormorò la mora girandosi
sull'altro fianco, infastidita dai raggi solari che filtravano dalle foglie
poste sulla struttura.
Mise a fuoco poco dopo, strofinandosi gli occhi. Notando
il colore rosso della sua mano ricollegò gli avvenimenti di quelle poche ore:
era trasformata da Ladybug, si trovava nel bosco di Broceliande
perchè il suo intelligentissimo
partner aveva scheggiato il suo Miraculous..a
proposito, dov'era quel gatto chiamato
Chat Noir?
Sospirò e si alzò in piedi con un movimento aggraziato e
rapido uscendo successivamente da quella quasi
trappola mortale.
-Chat? Chat Noir?- lo chiamò a gran voce senza ricevere
una risposta. Alzò lo sguardo sopra di lei e non potè
trattenere un sorriso nel vedere il Sole che filtrava tra le chiome; quei
colori così intensi sembravano danzare a ritmo del vento e i suoni che
producevano ricordavano un invito ad unirsi in quel mondo perfetto fatto di
pace e perfezione.
-My Lady buongiorno!-
..Già.
-Chat! Ma dove eri finito?-
Il biondo si avvicinò a lei sorridendole radioso, tenendo
tra le mani una quantità immane di funghi.
-E questi?-
-Lì ho raccolti qui vicino al ruscello. Ho pensato che
fossero meglio di quelle ghiande secche!- scosse il capo pensando a quando
fossero state dure da mangiare.
-Mh.- Ladybug si chinò sui funghi e li guardò attentamente.
Fortunatamente da bambina suo padre l'aveva portata spesso tra i boschi locali
e le foreste e le aveva insegnato almeno le basi per riconoscere il cibo buono
e commestibile da quello letale. Tirò
su con due dita il funghetto di colore viola.
-Direi che questo ci potrebbe portare di corsa
all'ospedale, mio caro.-
-Cosa? Dici davvero?- li guardò stupito mentre la neocoda
appena apparsa scodinzolava furiosa. -Ma hanno dei colori così belli .-
-Proprio per quello sono dannosi. Non ce ne è nemmeno uno
commestibile. Possibile che tu non abbia mai seguito una lezione di biologia o
di scienze di base?-
In
realtà si, ma non era mai stato molto interessato..preferiva materie come la
fisica.
-Ehm..-
-Non importa. Abbiamo le nostre ghiande, no?- sorrise lei
divertita inginocchiandosi vicino al suo zaino pieno di frutti secchi.
-Che bello.- sospirò affranto il gatto.
***
Dopo essersi allontanati dalla loro posizione, i due
cercarono il nido di api saltando tra un albero e l'altro con maestria,
osservando attentamente ogni ramo e ogni nido; quello che stavano cercando era particolare, aveva detto il maestro Fu
in un secondo momento, e lo avrebbero riconosciuto tra molti altri. Quelli
davanti a loro erano molto anonimi e più di una volta avevano rischiato di
essere punti. In più bisognava considerare il fatto che il piccolo handicap del biondo era veramente un rallentamento, sopratutto se la parte
colpita era il viso poichè Chat finiva per lamentarsi
di rivolere il suo splendido faccino continuando così finchè
non tornava normale.
Dopo ore di ricerca, Ladybug si
fermò in cima alle fronde di albero un po' più alto degli altri e notò
sconfortata che avevano percorso davvero ben poco rispetto alla vastità di area
davanti a loro; ma Fu non poteva essere
un po' più preciso, no eh?!
Sospirò stanca e guardò davanti a sè
pensando a come se la stessero passando i suoi genitori e la sua amica Ayla..e sopratutto: cosa stava facendo il suo Adrien? Da quando lo conosceva, non aveva mai passato così
tanto tempo lontana da lui e sentiva terribilmente la sua mancanza e l'idea di
lasciarlo in balia di Chloè per un'intera settimana
le faceva ribollire il sangue nelle vene.
Cosa aveva fatto di male?
-Principessa, tutto bene? -
-Mh?-
-Nostalgia di casa?- si sedette di fianco a lei sopra un
ramo spesso, momentaneamente senza alcuna modifica.
- Ma no, no.- lo guardò severa.
- E tu cosa fai qui? Non battere la fiacca.- strinse le braccia attorno al
petto.
-Scusa, ero preoccupato per la mia lady.-
mormorò lui guardandola con un sorriso ammaliato.
Ladybug sospirò
sonoramente e saltò sopra il prossimo ramo, continuando alla ricerca seguito da
un Chat Noir nuovamente deluso.
***
Nel
mentre
-Maestro?- chiamò il piccolo kwami
verde mela, attirando l'attenzione del suo protetto intento a bere una tazza di
the.
-Dimmi pure, Wayzz.- Fu gli
sorrise e il piccolo spiritello prese parola, tenendo tra le zampette una fatta
di torta al limone.
-Ecco, secondo lei come se la stanno passando?-
-Beh, non benissimo a mio parere.- l'anziano prese un
sorso di the nero e riparlò.
-Dentro di loro cuore vive un conflitto: Marinette è innamorata di Adrien,
ma lui ha occhi solo per Ladybug ma lei lo respinge
continuamente. La ferita del Miraculous è capitata
proprio a fagiolo: i ragazzi devono iniziare a vedere dentro se stessi e dentro
il cuore dell'altro: Chat Noir deve provare a essere se stesso per permettere a
Marinette di provare a vedere dentro il cuore del
ragazzo. E tutto questo è possibile solo se esiste un conflitto diretto.-
-Ma Maestro, non potrebbero insorgere dei problemi ..?-
-A cosa ti riferisci, Wayzz?-
domandò Fu osservandolo curioso.
-Se qualcosa andasse storto..non crede che Papillon possa
approfittarsene?-
Il vecchio rimase in silenzio qualche secondo,
contemplando le parole del kwami e poi parlò. -Non
dobbiamo preoccuparcene. Come ti dissi tempo prima, quei due sono fatti per
stare insieme.-
Wayzz
rimase in silenzio, annuendo speranzoso.
***
La
sera
I due eroi erano sfiniti, la giornata era trascorsa
velocemente e non erano riusciti nemmeno a fare un bel pezzo di terreno; la
giovane eroina sentiva i suoi nervi chiedere pietà: quella situazione la
metteva in uno stato di continua irritazione, non tollerava di essere così
lontana per colpa di Chat, non tollerava le sue moine e non tollerava non
vedere Adrien!
Insomma,
era di umore nero e non faceva nulla per nasconderlo.
Si erano accampati vicino un grande cespuglio da cui
avevano ricavato una piccola conca che li avrebbe riparati per quella notte.
Avevano accesso il fuoco quasi subito e in quel momento stavano mangiando
alcune bacche che ella aveva trovato durante la giornata. Tutto si svolgeva in
completo silenzio, un silenzio che Chat Noir non tollerava.
Troppe
volte aveva mangiato da solo senza nessuno che dicesse nulla e in quel momento
la situazione era anche più pesante del normale poichè
la donna dei suoi sogni sembrava intenzionata a rimanere zitta.
-Ladybug.-
iniziò il biondo mangiando qualche frutto rosso osservando lo schioppettare del fuoco davanti a sè.-Cosa
succede? Ti sento distante...e fredda.-
-Mh.-
-Non vuoi parlarmene? E' tutto il giorno che sei
irritata.-
-Non ho niente Chat; risparmia le energie che usi per
parlare per domani mattina.-
Il ragazzo sgranò gli occhi: non era da lei parlare in quel modo così acido. Si alzò in piedi di
scatto e la guardò con sguardo deciso, gli occhi verdi che avevano assunto un
colore ibrido davvero particolare e meraviglioso.
-Si può sapere che ti prende?! Sei arrabbiata con me?!-
La mora lo guardò furiosa, non nascondendo la collera nel
suo sguardo. -Ma no, cosa te lo fa pensare?!-
-Non sei divertente a fare dell'ironia ora.-
-Non sono d'accordo.-
Chat sbattè un piede a terra,
ormai davvero arrabbiato e frustrato.
-E' perchè ho rotto il Miraculous?-
-Ah! Allora non sei così ottuso come vuoi farci credere!-
sbottò stizzita la ragazza, girando il viso per vedere il fuoco davanti a lei.
Basta.
-Non è stata colpa mia.-
-Invece si!- ruggì la mora alzandosi a sua volta,
fronteggiandolo con lo sguardo. -E' sempre colpa tua! Ogni volta che qualcosa
va storto, chissà perchè c'è il tuo zampino! Hai
rotto l'unica cosa che ti era stata chiesta di proteggere. Non sei capace
nemmeno in quello?!-
Doveva
smettere, stava esagerando.
Lui la guardò, senza parole, poi digrignò i denti.
-Tu non sai come sono andate le cose. Non puoi capirlo
nemmeno se te lo dicessi! Non hai mai provato a capirmi.-
-E cosa c'è da capire?- chiese lei con tono derisorio.
-Che sei una piaga vera e propria? Ti lasci catturare, rallenti la cattura
degli akuma e per dir più non capisci un rifiuto.
Gatto nero, un nome ti che ti addice a pennello!-
Aveva
passato il limite. Lei lo capì nell'esatto momento in cui
pronunciò quelle parole.
Il biondo la stava guardando con occhi grandi, feriti e
umidi. Mai si sarebbe aspettato una simile collera nei suoi confronti da parte
della donna che amava con tutto il cuore.
-Allora.- iniziò lui dopo interminabili secondi di
silenzio in cui aveva tenuto lo sguardo basso. -Puoi andartene. Posso
continuare la ricerca della cura del mio
Miraculous da solo.-
Lei rimase immobile, fissava il viso indecifrabile del
suo partner in completo silenzio, solo il suono del fuoco faceva compagnia in
quel momento.
Chat Noir alzò lo sguardo su di lei e quasi non svenne:
le sue pupille erano sottilissime e le iridi erano di un verde glaciale misto
alle fiamme che sembravano farli ardere di collera e quasi odio.
-Vattene.-
Ladybug non
ci pensò oltre: abbassò lo sguardo, prese lo zainetto rosa che aveva poggiato
lì vicino e cominciò ad allontanarsi a grandi falcate, lasciando l'eroe da
solo.
Cosa
le era saltato in mente? Perchè aveva detto quelle
cose a Chat?
Lui
non era perfetto ma lei non era certo meglio di lui!
E
poi aveva mentito:lui non aveva colpe, aveva meriti. Se non fosse stato per il
ragazzo, lei molte volte sarebbe stata spacciata. Ma allora perchè
era stata così crudele?
Era
stanca, era nervosa. Stanca dalla scuola, stanca di essere legata ad una doppia
vita che le dava più dolori che gioie, stanca di non essere considerata dal
ragazzo che amava..
Un
dolore che aveva fatto provare a quello che era il suo migliore amico, il suo
partner.
Se
lei stava male non aveva il diritto di ferire i sentimenti di Chat Noir, che
non aveva colpa.
Si,
era sbadato e imbranato ma lui avrebbe dato la vita per lei.
Glielo
aveva dimostrato dall'inizio.
Fermò la sua corsa disperata e si tenne il viso grondante
di lacrime inaspettate. Quando aveva
iniziato a piangere?
Singhiozzò forte, mordendosi il labbro inferiore per non
urlare.
Stupida
Ladybug!
Stupida
Marinette!
Doveva
tornare da lui, doveva scusarsi anche in ginocchio. Era vero, lei non aveva mai
provato a capire il vero Chat, ma era pronta a farlo. Aveva agito senza pensare
ai suoi sentimenti, mentendo anche a se stessa.
Si asciugò le lacrime con il dorso della mano e corse
indietro, verso la fiaccola visibile in lontananza.
-Chat!- urlò la mora col fiatone, correndo come una pazza
fino ad arrivare a destinazione.
-Io...Chat?-
C'era tutto: il suo zaino, il cespuglio, il fuoco e le
more, ma non lui.
Dell'eroe con il potere della distruzione nemmeno l'ombra
e aveva lasciato tutto lì.
La ragazza si avvicinò verso il fuoco, le mani tremanti e
lo sguardo preoccupato che cercavano il suo amico con lo sguardo.
-D-Dove sei
Chat Noir?-
***
-Meraviglioso..- mormorò Papillon osservando la scena
attraverso la sua maschera a forma di farfalla davanti agli occhi celesti.
-Tutto procede secondo i piani. Moissonneur, ora
occupati di Ladybug. Non vedo l'ora di assistere al
momento in cui mi consegneranno spontaneamente
entrambi i loro Miraculous.-
-Si, monsieur Papillon. - e detto questo, l'akuma dalle fattezze del Cupo Mietitore si dissolse
dall'enorme stanza scura dell'uomo mascherato che si pregustava in silenzio la
sua vittoria imminente.
Angolo
Autore
Odiatemi,
perchè io mi odio.
Premetto
che: i funghi, il ruscello, le more..ho inventato tuttoooo
non prendete sul serio le nozioni sul bosco, ho usato solo il nome :'D
Allora..che
dire? Una Ladybug/Marinette
in preciclo(?) mi ha fatto stranissimo e uno Chat
addolorato mi ha straziato. Perchè faccio la sadica?
Aiuto.
Ragazzi,
amatevi e non combattete!
Ok
basta. Quello che segue sarà un cap bello
movimentato! Speriamo bene, non sono molto portata con certe situazioni °-°
Beh,
questo è tutto! Un bacione a tutti voi bimbini
Grazie
per chi mi segue e per chi apprezza questa mia ff
<3
Vi
ringrazio di cuore *-*
Trisha_Elric