Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Birdcage D Swan    01/07/2016    2 recensioni
Diventare il mentore di un giovane volenteroso, per poi essere sconfitto da quest’ultimo. È come il cane che morde la mano di chi gli dà nutrimento.
Una grande faccia tosta, quel Roronoa. Chissà se sarebbe sopravvissuto nel Nuovo Mondo?

Uno Yonkou e uno Shichibukai s’incontrano amichevolmente, brindando alle loro piccole gesta che, forse, indirettamente, cambieranno quel mondo popolato da pirati.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Drakul Mihawk, Shanks il rosso | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Due mentori e una bottiglia di sake

 
 


Non era cosa da tutti i giorni avere uno Yonkou che veniva a fargli visita.
Occhi di Falco rimase impassibile innanzi a quella visione, lo sguardo dorato rivolto oltre la finestra chiusa.
Agitava il braccio destro, l’unico che gli era rimasto. Era solo, in quel momento – probabilmente, la sua ciurma lo aspettava dal lato opposto dell’isola.
Urlava, lo incitava a raggiungerlo, chiamando il nome dello Shichibukai. Un’espressione solare dipinta in viso, un sorriso sincero e la voce squillante – tutto ciò che caratterizzava Shanks il Rosso risultava incredibilmente diverso dalla cupa atmosfera presente a Kuraigana.
Occhi di Falco sbuffò in silenzio, dando l’addio a quelle che sarebbero potute essere le sue ultime ore di solitudine, poiché la Ragazzina Spettro sarebbe tornata dopo pochi giorni.
Si avvio giù per le scale della magione, senza fretta, incurante dell’attesa del suo visitatore che neanche si era preso la briga di avvisarlo. Eppure, la cosa non lo sorprendeva, affatto.
Raggiunse la riva, dove il Rosso, dandogli le spalle, lo attendeva seduto su un tronco. Aveva scelto un punto interessante dove appostarsi: quella piccola lingua di spiaggia differenziava molto dal resto dell’isola, poiché, per chissà quale motivo, la luce aveva la meglio sulla fitta coltre di nuvole temporalesche così caratteristiche di Kuraigana. Un punto poco frequentato da Mihawk, ma che Shanks il Rosso sembrava apprezzare.
«Oh! Finalmente sei arrivato!» Il flottaro venne accolto con tono gioviale, ma non si scompose.
«Che ci fai qui, Rosso?».
«Come siamo scortesi! È tanto strano venire a far visita a un vecchio amico?».
Raro per uno Yonkou, ma tipico di Shanks il Rosso. Spesso Mihawk si era domandato come fosse possibile che un pirata del genere potesse aver raggiunto il grado d’Imperatore. E non era l’unico, sicuramente, a porsi un quesito simile.
Un aspetto bonario, quasi mai in grado d'incutere terrore nell’avversario, eccezion fatta nei momenti che richiedevano l’Haki del Re. Una persona paziente, tranquilla, il cui obiettivo restava ancora nascosto nell’ombra.
«Avanti, siediti, Occhi di Falco! Non sono certo venuto fin qui a mani vuote, ti pare?».
Indugiò per qualche istante, per poi decidere che prendere le distanze da un tipo del genere era inutile e insensato. Si accomodò dunque sul tronco umido di salsedine, piccoli granelli di sabbia a ricoprirlo.
Vi era un mare grigio e calmo, quel pomeriggio. I granchi camminavano lungo la riva, affiorando dal pelo dell’acqua. Un silenzio spettrale avvolgeva quella zona e nemmeno gli umandrilli avevano il coraggio di attaccare, d’infrangere quegli istanti di calma assoluta.
Mihawk non faticò nel trovare un possibile collegamento tra quella situazione e il suo visitatore dall’aura spaventosa. Visitatore che, rompendo con non curanza il silenzio lì presente, armeggiava col contenuto della sacca che teneva tra i polpacci.
«Ah! Eccola qui!» esclamò il Rosso, trionfante. «Guarda cosa ti ho portato. Il sake della migliore qualità. Che ne dici?».
Gli cedette la bottiglia per poi tornare alla ricerca di altri oggetti nella borsa. Bicchieri, presumibilmente.
Una bottiglia di vetro verde, con una comunissima etichetta bianca. Nulla di eccezionale, a prima vista, finché Mihawk non tolse il tappo con un movimento deciso e il profumo di quel liquido alcolico colpì le sue narici: un profumo secco e abbastanza forte da solleticargli il setto nasale.
«Dimmi, Rosso» iniziò lo spadaccino con voce neutra, la sua attenzione fissa sulla bottiglia. «Non passavi di qui per caso, non è così?»
«Eh eh! Mi hai scoperto, Occhi di Falco» Finalmente, Shanks era riuscito a recuperare i due boccali di legno. Ne porse uno al suo interlocutore.
«Ho saputo del tuo pupillo» disse, mentre Mihawk si accingeva a riempirgli il bicchiere.
Proprio come sospettava. Chissà com’era venuto a sapere di quell’incarico?
«Non è il mio pupillo» ribatté «È solo un moccioso che mi ha chiesto di allenarlo.»
Roronoa Zoro. Un giovane poco sveglio, a detta di Mihawk; duro di comprendonio, ma con una grande volontà, cosa più che sufficiente per raggiungere quegli ambiziosi obiettivi. Agli inizi, gli allenamenti erano così duri da averlo indotto ad andarsene, per non parlare di alcune proposte: la regola “vietato bere alcolici”, per un attimo, aveva fatto vacillare il suo apprendista.
«Ahm… E perché non l’hai cacciato, se proprio non lo volevi?»
Uno sguardo torvo, un velo di minaccia nell’oro dei suoi occhi.
In tutta risposta, una chiara occhiata di sfida da parte del visitatore. Un’occhiata di chi ha capito tutto.
Non seppe darsi una risposta, Mihawk. In quei due anni, non era mai riuscito a spiegarselo. Ricordava perfettamente le ferite di quel ragazzo, fasciate e sanguinanti, dopo tutti quegli scontri e allenamenti.
I suoi occhi così pieni di speranza, di determinazione. Chissà da dove derivava, quella motivazione? Chiaramente diversa dagli altri spadaccini, diversa da chiunque sognasse diventare più forte. Il più forte.
 
«Perché chiedi a me d’insegnarti qualcosa, se mi consideri un nemico e vieni addirittura a prostrati davanti a me?»
«Per superarti.»1
 
Diventare il mentore di un giovane volenteroso, per poi essere sconfitto da quest’ultimo. È come il cane che morde la mano di chi gli dà nutrimento.
Una grande faccia tosta, quel Roronoa. Chissà se sarebbe sopravvissuto nel Nuovo Mondo?
«E tu perché ti sei addirittura giocato un braccio, Rosso
Un’ultima goccia e anche il boccale di Shanks fu pieno. La mano dell’Imperatore raggiunse la spalla destra dello spadaccino, dove si posò con fare amichevole.
Shanks alzò il bicchiere, un’espressione interrogativa sul volto. La sua mente cercava le parole giuste.
«A noi! Due mentori di una Nuova Generazione.»
Indugiò, fermo a contemplare il sorriso dell'Imperatore. Un sorriso soddisfatto, senza rimpianti. Felice, nell’aver scommesso tutto in una nuova era.
Mihawk non rispose a quel sorriso e la sua espressione non mutò. Soffiò arrendevole, sbatté piano le palpebre e avvicinò il boccale a quello di Shanks, finché, con un lieve impatto, non si scontrarono.
“Ai due mentori di una Nuova Generazione.”



 

 
 
Nella gabbia…
 
[1] Dialogo tratto dal capitolo 597 – “3D2Y”
 
Una One shot spaventosamente semplice, scritta in un'unica seduta (cosa per me assai rara).
L’avevo in mente da molto tempo e il risultato è quasi uguale a come me l’ero immaginato.
Che dire? Amo questa coppia, anche se qui non c’è un vero e proprio legame amoroso. Quello è a vostra discrezione, al massimo.
Devo nuovamente ringraziare l’immagine che ha permesso la nascita di questa fic.
Vorrei riproporre questa coppia anche in altre circostanze, ma ho talmente tanti progetti in mente che non saprei quando scrivervi a riguardo.
Amo decisamente un po’ troppi pairing in questo fandom! xD
 
Cooooomunque, spero che la OS vi sia piaciuta.
Ringrazio tutti coloro che l’hanno letta e, magari, apprezzata.
 
Vi saluto!

 
Swan



 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Birdcage D Swan