Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: rainbowpastels    01/07/2016    1 recensioni
"Devi osare un po' nella vita Scarl!" Mi sprona Lia.
E per una volta le do ragione. Lei parte per prima, scavalca la paratia esultando con i ragazzi dall'altra parte.
"Forza ce la puoi fare!" Mi incoraggiano dall'altra parte.
Faccio un respiro e corro, corro verso quel muro precario e in qualche modo so già che la mia vita cambierà.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La mattina dopo mi svegliai in camera di Lia con gli occhi gonfi e un mal di testa che non lo auguro a nessuno.
"Ehi buongiorno" mi sorrise entrando con un piatto pieno di pancake e un barattolo di Nutella "Come ti senti?"
"Come se mi avesse investito un tir" le risposi massaggiandomi le tempie.
"Tieni, mangia questi" disse porgendomi il piatto "Vado in biblioteca ad avvisare che non ci sarai oggi"
"Perché?" Chiesi mentre spalmavo la Nutella sul primo pancake.
"Perché tu stai uno schifo e torniamo a casa fino a lunedì" mi sorrise "E se i miei mi cacciano vengo a dormire in camera tua! Sappilo!"
 

Bundeena non distava molto da Sidney, anzi erano praticamente attaccate.
Ma casa nostra era una piccola oasi a due passi dalla città. Un piccolo villaggio sulla costa perennemente affollata dai surfisti.
Ma assieme ad essi c'erano anche parecchi ricordi.
Parcheggiai la macchina davanti a casa e salutai Lia che abitava in fondo alla mia stessa strada.
Prima di andare a casa decisi di fare un salto in spiaggia, erano le 10 di mattino, i ragazzini erano ancora a scuola e il mare aveva solo qualche piccola onda adatta ai tre surfisti decisamente inesperti che si trovavano in acqua.
C'era una scorciatoia da casa mia fino alla spiaggia, quel luogo era un po' come un rifugio, una scappatoia dal mondo reale.
Ero seduta sulla sabbia soffice quando notai una figura farsi sempre più vicina fino a fermarsi a pochi metri da me.
"Non mi vedi da un anno e già ti dimentichi di me?" Canzonò l'uomo che era a pochi passi da me.
"Marcus?!" Strabuzzai gli occhi "Sei davvero tu?"
"Ciao piccola Scarlett!" Mi disse mentre mi stavo buttando su di lui.
"Mi sei mancato un sacco fratellone!" Lo abbracciai.
"Anche tu piccola peste!" Ridacchiò "Ma cosa ci fai qui? In teoria dovevo venire a farti una sorpresa al campus in questo fine settimana... Ma sei qui, perciò... SORPRESA!"
"Avevo bisogno di staccare la spina per qualche giorno..."
"È tutto ok?" Chiese preoccupato.
"Più o meno" gli sorrisi "Oh! Ho conosciuto un ragazzo!"
"Devo spezzargli le gambe?"
"Che?! No!" Gli dissi tirandogli un pugno sulla spalla.
 

Tornando a casa raccontai a Marcus di Michael e di tutto il trambusto di quelle ultime giornate.
"Mamma e papà lo sanno?" Chiese lui.
"No, non sanno nulla. A dir la verità non sanno neanche che sono qui!" Confessai varcando la porta di casa.
Marcus ed io eravamo praticamente identici, anche lui aveva capelli castani e occhi verdi, era decisamente più alto di me ma eravamo slanciati allo stesso modo. Era un cervellone peggio di Lia, era uno sviluppatore informatico per una nota azienda inglese. Un genio in pratica.
"Oh ottimo! Fossi in te mi preparerei qualcosa da dire, mamma e papà saranno qui tra un'ora." Disse lui.
"Aspetta che ore sono?"
"Mezzogiorno" disse prima di sparire nella lavanderia per levare la muta da surf.
Salii in camera e posai la borsone che avevo recuperato dalla macchina prima di entrare. Cercai il telefono tra quel caos di vestiti e cianfrusaglie varie, li sbloccai rapidamente e trovai un messaggio di Lia che diceva che i suoi non erano a casa ma che si preparava al peggio. Le risposi con un veloce "nemmeno i miei ci sono, ma in compenso ho un Marcus selvatico che vaga per casa".
Passai ai messaggi di Michael, beh lui e Lia avevano qualcosa in comune.
Buongiorno signorina Jones, come sta nella giornata odierna?
- Ehilà? C'è nessuno?
- Scarlett dove sei? Sono passato in biblioteca ma non c'eri.
- E ho appena finto di bussare alla porta di camera tua senza ricevere risposta. Dove sei?
- Scarlett se è uno scherzo non è divertente.
- Sto cominciando a preoccuparmi, rispondi per favore.
Optai per chiamarlo, composi il numero e partì la chiamata, dopo due squilli rispose nel panico.
"Scarlett tutto a posto?!"
"Ciao stalker!" Lo salutai con una risatina ignorando la sua domanda.
"Non è divertente." Disse con tono scocciato, probabilmente ruotando gli occhi al cielo "Dove sei?"
"Sono tornata a casa, torno a Sidney lunedì" presi a giocare con un filo della mia maglietta.
"Oh... Non me lo avevi detto..." Disse dispiaciuto.
"In realtà l'abbiamo deciso questa mattina... È stata una cosa dell'ultimo secondo e non ho fatto in tempo a..." Non riuscì a finire la frase che Marcus mi sfilò il telefono dalle mani.
"Ehi ciao amico!" Cominciò "Tu devi essere Michael! Si, si io sono suo fratello!"
"Marcus ridammi il telefono. ORA." Sbottai cercando di arrivare all'aggeggio.
"Oh sì, certo capisco, aspetta un secondo" disse spostando il telefono dal suo orecchio "Scarlett un po' di buone maniere, sto parlando con il tuo amico adesso. Un secondo e sono da te." Sentii Michael ridere dall'altra parte della cornetta.
"Ehi senti!" Proseguì quella bestia di mio fratello "Ti andrebbe di venire qui? Tanto abbiamo una stanza in più! E poi sai devi farti il solito discorso da fratello e bla bla bla. Oh grandioso! Più o meno un'ora e un quarto, si Bundeena esatto. Ok ci vediamo!" Riattaccò con un sorrisetto in faccia.
"Molto maturo." Commentai a braccia incrociate.
"Beh preparati a spiegare a mamma e papà il ragazzo che si presenterà alla porta tra esattamente 75 minuti." Ghignò restituendomi il telefono.
 

"MARCUS SIAMO A CASA!" Sentii urlare dalla porta di entra.
Scesi rapidamente le scale ed esordii con un "Ehi! Bella giornata oggi eh?!"
"Scarlett?" Chiese mia madre.
"Cosa ci fai a casa?" Chiese papà abbracciandomi.
"Ho finito gli esami in anticipo e volevo venire a casa per un po'" dissi cercando di essere il più convincente possibile.
"Oh ma è meraviglioso!" Esclamò mamma "Mi sembra un sogno riavervi entrambi a casa!"
"Aspettiamo ospiti?" Chiese mio padre entrando in cucina.
"Perché Simon?" Chiese mamma.
"Beh è apparecchiato per cinque, viene Lia a pranzo?"
Terminò appena la frase che il campanello di casa suonò.
Mamma e papà erano già in cucina pronti a mangiare quello che il mio caro e simpatico fratello aveva preparato per pranzo. Andai ad aprire e trovai Michael decisamente in imbarazzo.
"Ciao" salutò con un sorriso.
"Ciao stalker" lo presi in giro "Preparati ad essere mangiato vivo dalla mia famiglia al completo!"
Mi guardò con occhi pieni di terrore, "Sto scherzando! Vieni!" Lo presi per un braccio e lo guidai verso la cucina.
"Non sono psicologicamente pronto!" Bisbigliò.
"Troppo tardi!" Gli sorrisi "Mamma, papà, fratello scemo, lui è Michael!"

 

//SPAZIO AUTRICE

Heyoooo!
Come al solito vi chiedo di lasciare un commento, mi piacerebbe sapere cosa pensate della storia fino ad adesso!:D
xx

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: rainbowpastels