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Autore: martiland    01/07/2016    2 recensioni
Oliver viene invitato a casa di uno dei più temuti leader della Bratva, Quentin Lance. Un leader che ha molte ragioni per odiare Oliver, ma che invece gli farà un'offerta che non potrà rifiutare......
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Quentin Lance, Sarah Lance, Tommy Merlyn
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE.
Sono di un ritardo mostruoso. Chiedevo scusa, ma tra il lavoro, la mancanza di tempo nel tradurre e pubblicare, e problemi con la connessione internet ( dio ti ringrazio che almeno sul cellulare riuscivo a leggere) non sono riuscita a pubblicare. Per rimediare almeno un po' oggi due capitoli. Domani o domenica altri due capitoli e poi non so che giorno ma sicuramente della settimana prossima  altri due capitoli. Ormai manca poco alla fine.
Chiedo scusa ancora e chiedo scusa per eventuali errori. Buona lettura.

Capitolo 26
Oliver avrebbe voluto rimanere a casa con sua moglie. Purtroppo, la vita aveva altri piani.
Aveva la responsabilità della Bratva e di Roy. Aveva bisogno di iniziare il suo addestramento e anche di ottenere informazioni dal ragazzo che avevano catturato.
Oliver guidò verso l'appartamento di Roy.
Aveva affittato un piccolo appartamento in un piccolo condominio nel Glades.
Oliver si guardò attorno. Non era una zona sicura, persino per un ragazzo che era cresciuto li.
Vide Roy uscire dalla porta principale per poi chiuderla a chiave. Oliver notò la tenda muoversi. Probabilmente era sua sorella. Dannazione.
Oliver uscì dall'auto, Roy si girò e notò la sua faccia arrabbiata, “ ritorna dentro e portala fuori, non la lascio qui da sola.” Roy aprì la porta e rientrò nell'appartamento seguito da Oliver.
Portarono Thea a casa sua, lasciandola in compagnia di Felicity. Thea era tutt'altro che contenta e si lamentò per tutto il viaggio. Oliver chiamò in portineria per vedere se c'era un appartamento libero per Thea e Roy.
Quando ritornarono in auto Roy si rivolse ad Oliver, “ non posso permettermi quel posto.........So che Thea ha i soldi, ma non voglio essere mantenuto da lei e dai suoi soldi.”
Oliver si fermò a guardarlo. Beh, diavolo se non aveva ottenuto il suo rispetto. Non aveva nemmeno pensato che lui potesse farlo a Thea. Roy si preoccupava abbastanza da volere che  nessuno pensasse che Thea lo avesse comprato, Oliver lo capiva.
 Le persone, persone stupide, pensavano che Lance lo avesse comprato per Felicity. Loro non vivevano con i soldi di Felicity, non che avesse importanza, ma capiva l'orgoglio maschile ed era una brutta bestia.
Non ti preoccupare. Sarai pagato per il tuo lavoro svolto con noi. Quindi, quando diventi un fratello,  noi ci prendiamo cura dei nostri. Tu provvederai per lei.”
Oliver mise in moto l'auto e si avviarono. “ Andiamo.....abbiamo un appuntamento con uno schifoso, bugiardo e traditore.”
Una volta che arrivarono alla casa della tortura, Oliver mise su la sua faccia da sicario.
Regola numero uno di questo “gioco”, non devi mai provare compassione. E' necessario che tu spenga le tue emozioni, i tuoi sentimenti. Non pensare alla tua famiglia o a Thea o a qualsiasi cosa che possa farti provare compassione per quella melma.” Roy annuì e poi fece una smorfia, “ cosa?” Roy pensò a come rispondergli.
Come faccio a spegnerle?” Oliver fece a sua volta una smorfia. Non aveva mai addestrato qualcuno di innocente come Roy, per questa parte del lavoro. “ Per me, ho un'altra personalità, per modo di dire, che io abbraccio. Mi chiamano cuore di pietra. Divento lui. Tu troverai la tua strada. Per adesso, rimani concentrato su quello che stiamo per fare.”
Uscirono dall'auto ed entrarono dentro. Oliver riuscì a sentire l'uomo piagnucolare. Aveva avuto abbastanza tempo per rendersi conto della situazione.
Prima di dirigersi al piano di sotto, “ cerca di non reagire a qualsiasi cosa. Se quello che farò diventerà troppo. ESCI. Non lasciargli vedere la tua debolezza e non perchè lui potrebbe dirlo a qualcuno, ma perchè non devi preoccuparti che possa accadere di nuovo.”
Oliver aprì la porta e andarono giù per le scale.
L'odore li colpì per primi. L'uomo si era pisciato addosso un paio di volte. Oliver si avvicinò e si posizionò davanti a lui guardandolo dall'alto verso al basso.
Nottataccia?” Chiese Oliver. Poi si diresse verso gli strumenti che erano appesi e ne prese diversi. Li posizionò sul tavolo di fianco all'uomo.
Oliver si tirò via la camicia. Guardò Roy, “ togliti la camicia. Il sangue sulla camicia farà incazzare la tua piccola donna quando tornerai a casa.” Roy annuì e se la tolse.
L'uomo incatenato si girò abbastanza da guardare Roy, “ non è della Bratva.” Oliver guardò l'uomo e poi Roy, “ lo diventerà. Naturalmente sarai all'inferno per allora.” Oliver sorrise e l'uomo sembrò spaventato, ma solo per un momento. L'uomo era troppo calmo. Ad Oliver non piaceva.
Oliver per prima cosa prese un coltello e iniziò a colpirlo. “ Iniziare sempre lasciando  ferite superficiali. E' come dare alle terminazioni nervose una svegliata.” Quando finì di ricoprire il petto dell'uomo di ferite, facendolo assomigliare ad una mappa stradale, ma di sangue, gli fece la prima domanda. “ Chi ti ha assunto?” L'uomo lo guardò, “ FOTTITI!” Oliver sorrise. “ Cosa vogliono?” L'uomo sorrise, “ non te lo dirò.”
Oliver gli conficcò un paletto nello stomaco. Finchè rimarrà dentro, il sangue non scorrerà fuori, permettendogli di morire. Era dolorante. L'uomo iniziò a farfugliare, ma non a piangere.
Oliver decise allora di usare un 'altra tattica, “ che ne dici se te lo chiedessi gentilmente?” L'uomo gli sputò addosso. Oliver decise di usare l'agganciatrice. La prese e iniziò ad agganciarlo sul petto attorno al paletto per rendere il dolore più forte.
Dopo poche ore, Oliver si stancò decise usare le maniere forti.. Iniziò a usare l'uomo come sacco da boxe. L'uomo non urlò, sputò un paio di volte le sue budella, ma ancora niente. Oliver non voleva passare al lato oscuro alla prima volta di Roy. Sospirò violentemente. “ Non costringermi a spogliarti......sai cosa accadrà......” L'uomo deglutì.
Poi era come se qualcosa succedesse dentro di lui.
Puoi violentarmi e uccidermi piccolo Queen, ma questo non salverà tua moglie.....” GROSSO ERRORE.
Oliver si trasformò quando l'uomo parlò di Felicity. Roy lo guardò e vide nessuna umanità dentro di lui. Era come se gli occhi di Oliver fossero diventati bianchi, come se la sua anima lo avesse lasciato. Era qualcosa di strano.
Oliver prese il saldatore che si stava scaldando sul tavolo. Roy lo guardò, era preoccupato di cosa Oliver avrebbe fatto. Si trattava pur sempre di Felicity.
Questo....riguarda.....mia...moglie?” La voce di Oliver era controllata, troppo controllata. L'uomo sorrise, “ si piccolo Queen.” L'uomo sputò fuori altro sangue. Stava morendo. Lentamente.
Spinse il saldatore sul volto dell'uomo e quest'ultimo emise grida disumane. Oliver toccò solo la pelle per il momento, doveva assicurarsi che i ricettori del dolore dell'uomo non collassassero o non gli avrebbe detto più niente.
Che cosa sai di mia moglie? Sai che è la figlia del Pahkan?” L'uomo tenne gli occhi chiusi e sorrise, “ oh....lo sappiamo.....ci divertiremo con lei.” Roy  sospirò.
Non prima di essermi divertito con te..... adesso dimmelo.” L'uomo lo guardò, “ NO. Potrò non vivere abbastanza a lungo per gustarmela …...per sentirla succhiare il mio cazzo, ma i miei uomini potranno.....” Oliver tirò la sua testa indietro e  mise il saldatore sulla sua gola facendolo urlare dal dolore.
Oliver non aspettò, stava andando fuori di testa. Prese un coltello e iniziò a pugnalarlo. Roy sapeva che le cose gli erano sfuggite di mano. Afferrò Oliver e lo trascinò via. “ Dobbiamo chiamare Lance. Ha bisogno di sapere.” La spia  stava aiutando per prendere Felicity. Oliver lanciò a Roy il suo telefono, “ chiamalo tu. Tu dammi il tuo, ho bisogno di chiamare Felicity.” Roy fece come gli aveva detto.

Oliver spalancò la porta sul retro ed uscì fuori. Aveva bisogno di sentire la sua voce. Aveva bisogno di sapere che stava bene.
Roy chiamò Lance.  L'uomo rispose subito visto che era il telefono di Oliver, “ Queen? Cos'hai per me?” Roy inghiottì la sua paura, “ signore, sono Roy Harper. Oliver mi ha chiesto di chiamarla.” Sentì Lance grugnire, “ perchè?” Roy fece un respiro profondo, “ la spia.... Sta aiutando qualcuno per catturare  Felicity.....Signore. Non sappiamo perchè.” Lance iniziò a imprecare  e poi ad urlare, “ passami Queen al telefono.” Roy sapeva che questa era una prova, ed era in procinto di fallire, “ signore è al telefono con Felicity. Lui...lui.....” Lance sospirò, “ ha bisogno di sapere che mia figlia stia bene. Capisco. Quando avrà finito digli di chiamarmi.”
Oliver era fuori dalla casa nel suv, era dura cercare di controllare il suo impulso di prendere e andarsene e andare da lei...... stava suonando. Oliver pregò che lei rispondesse, “ ti prego......ti prego......ti prego rispondi.” Alla fine sentì una risata, “ ehi fratellone, non puoi darle qualche ora lontano da te?” Thea rise.
Oliver? Ehi!” Oliver lasciò andare un grosso respiro che non sapeva di star trattenendo. “ Hey bellissima.” Oliver era così sollevato, ma  non nascose la sua paura abbastanza velocemente, “ cosa c'è che non va?” Oliver sospirò.
Ho bisogno che tu stia in casa oggi, ok? Sta succedendo qualcosa di brutto e io........e io ho bisogno di sapere che tu sia al sicuro.”
“Va bene. C'è qualcosa che posso fare?”
Oliver poteva sentire la sua preoccupazione attraverso il telefono. “ Semplicemente stai in casa. Tieni Thea vicino.”
Va bene. Per te, qualsiasi cosa.” Scherzò Felicity. Era ancora eccitata dalla loro attività mattutina che sembrava una vita fa per Oliver.
Ti amo, Felicity Queen.” Felicity ridacchiò, “ ti amo anche io, Oliver Queen.  Ti amo più di quanto pensavo fosse possibile amare qualcuno.” Oliver sorrise e poi riagganciarono.
Aveva bisogno di un momento uno per ricomporre se stesso, due per rimettere su la faccia da sicario.
Pochi minuti più tardi Oliver ritornò dentro alla casa e davanti alla porta del seminterrato c'era Roy ad aspettarlo , “ Lance vuole parlare con te.” Oliver annuì afferrò il cellulare e lo richiamò.
Lance gli disse di fare tutto ciò che era necessario e lo informò che stava per arrivare John. Oliver sapeva cosa voleva dire. Stasera non avrebbero ucciso semplicemente l'uomo.
Roy continuò a guardare da Oliver alla porta del seminterrato. Oliver sapeva che il ragazzo era nervoso, era normale essere nervosi. Roy era spaventato e nervoso. E questo non era una ottima combinazione.
Oliver sapeva che Roy era spaventato perchè lui  era spaventato ed era per questo che non era ancora andati giù per le scale. Non era sicuro di poter controllare se stesso …...o la situazione.
Si sedettero e rimasero li per un bel po'.
L'uomo al piano di sotto continuava ad urlare.
Sentirono un auto arrivare. Roy si alzò in piedi e guardò fuori. “ Chi è?” Roy guardò verso Oliver. La rabbia e la paura erano a malapena contenuti all'interno di Oliver.
Il signor Diggle e il Signor Wilson.” Oliver ritornò per un attimo con la testa, “ non sei più il loro cameriere. John e Slade. Fratelli. Presto tuoi fratelli.”
Entrarono in casa. Fecero cenno a Roy e andarono verso il tavolo dove era seduto Oliver. Era ancora fermo come una statua. Slade conosceva abbastanza bene Oliver da sapere che questo Oliver, era quello sotto controllo all'esterno. Appare silenzioso e distaccato, ma all'interno era una furia. Poteva scattare e lo avrebbe fatto , in qualsiasi momento. Era come un leone in gabbia, in attesa di balzare in un secondo dopo aver trovato un punto debole.
Slade si avvicinò lentamente, “ scopriremo cosa sta succedendo e la proteggeremo.” Oliver alzò il viso  verso il suo amico, “ davvero? Quell'uomo non ci ha detto niente.” Slade sorrise e fece il suo sguardo da predatore, “ ti sbagli amico mio. Ci ha detto che c'è un piano. Il piano è fare del male a tua moglie..... e adesso lo sappiamo. Adesso, possiamo pianificare il nostro attacco.”
Detto questo i quattro uomini scesero le scale nell'inferno che Oliver aveva creato personalmente.
In primo luogo scopriranno i suoi segreti, poi lo uccideranno in modo lento e doloroso assicurandosi che le persone dietro questo piano sappiano cosa sarebbe accaduto.

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Felicity si stava divertendo con Thea. Stavano per andare a fare shopping, ma Oliver le aveva chiesto di  rimanere in casa e lei aveva prontamente accettato. Sapeva che non si trattava del suo essere iperprotettivo o di cercare di tenerla chiusa in casa. C'era qualcosa che non andava e si fidava di Oliver e di qualsiasi cosa doveva fare. Il minimo che poteva fare era di rimanere a casa e tenere la mente di Oliver tranquilla. Aveva imparato la differenza tra la testardaggine iperprotettiva e quando qualcosa stava realmente accadendo e adesso stava realmente accadendo qualcosa.
Poteva preoccuparsi o poteva fidarsi di lui. Oliver avrebbe fatto il necessario e il suo preoccuparsi avrebbe peggiorato solo le cose.
Felicity fu scossa dai suoi pensieri, “ come va la vita coniugale?” Thea chiese scherzosamente. Felicity sorrise pensando al risveglio della mattina. “ EW! Lis è mio fratello....”
Felicity rise, “ l'hai chiesto tu! Il matrimonio è divertente. Mi piace più di quanto potessi immaginare.” Felicity la guardò negli occhi. Erano sedute sul pavimento sfogliando l'album della famiglia Queen. Thea  le sorrise, poi Felicity guardò in basso  per vedere una foto di Oliver da bambino. Sorrise commossa. “ Piangi per Oliver bambino?” Thea scoppiò a ridere e poi si fermò, “ sei......”
Felicity scosse la testa, “ no, non credo.......ma  abbiamo deciso di provarci.” Thea urlò dalla gioia e l'abbracciò. “ Sarò zia. Non vedo l'ora di comprare delle piccole minuscole scarpe!”
Felicity rise, amava l'entusiasmo di Thea, “ so che dovremmo aspettare di essere sposati da più tempo , ma.....voglio....questo.”
“Felicity aspettare in questa vita è stupido. In ogni vita..... si vive una volta sola.”

Pensi che sia egoistico a volere questo? A volere un bambino?” Thea scosse la testa, “ NO. E' la natura umana.” Lasciarono cadere l'argomento. Nessuno in questa vita spendeva troppo tempo a pensare a questo genere di cose. Qual era il punto?
Felicity cambiò argomento, “ come vanno le cose con Roy? So che Oliver proprio oggi vi ha trovato un appartamento qui.” Thea alzò gli occhi al cielo. I suoi iperprotettivi fratelli. “ Bene. Lui si unirà alla Bratva.” Thea distolse lo sguardo  cercando di nascondere il proprio dolore. Felicity capiva fin troppo bene quel dolore.
Sai perchè lui si unirà?” Felicity chiese veramente preoccupata alla sua nuova sorella. “ No. Non voglio che lui diventi come come gli uomini della mia famiglia. Lo odio per Tommy e adesso lo odio per Roy.....voglio dire lo odio per Oliver, ma lui sembra fatto apposta per questo!” Felicity annuì.
Oliver all'esterno sembrava fatto per questa vita di criminalità, di dolore e di uccisioni, ma lei sapeva che quella era una facciata. Decise di non dire nulla a Thea.
Roy è un uomo adulto. Deve decidere per se stesso.”
Thea la guardò severamente, “ pensi che abbia deciso per se stesso? Non credo.” Felicity sorrise gentilmente, “ da quello che mi ha detto Oliver si, credo che abbia deciso lui. Lui sa che questa vita è la tua vita e lui la vuole.....vuole farne parte per te.”
Thea sospirò e si alzò in piedi, “ lo so..... me l'ha detto. E' solo.... ha combattuto per tutta la sua intera vita  per rimanere fuori da questa merda nel Glades e adesso  si trova in questa? Sembra così ingiusto. Tutto a causa mia.....” Thea iniziò a piangere, “ sono andata da tuo padre, quando è diventato il Pahkan,  e gli avevo quasi chiesto di trovarmi qualcuno, chiunque per salvare Roy....alla fine.....io sono una stronza egoista proprio come mia madre. Non potevo rinunciare a lui....”
Felicity velocemente le si avvicinò e l'abbracciò, “ tu lo ami, pensi davvero che ti avrebbe lasciata da sola? No. Non più di Oliver. Lui ti avrebbe guardato e protetto da lontano. Sarebbe come un malato e contorto fata madrina....” Entrambe risero, ed entrambe sapevano che Felicity aveva ragione. Roy non avrebbe scelto diversamente. Il dado era tratto quella prima sera.
Thea sapeva che era diverso con Roy. Le aveva tenute la mano mentre aveva guardato  Felicity e Oliver “incontrarsi”.  Roy le aveva sorriso e lei seppe che era un sorriso pieno  di promesse per il domani. Poi alla festa di fidanzamento, la tenne mentre lei pianse  per suo fratello. Rimase con lei  mentre si lagnava  su Laurel e il suo essere cagna rimanendo al telefono con lei  per tutta la notte e rimase con lei  mentre si lamentava di come questa vita rendeva le persone.
Roy era il suo “una volta nella vita”. Sperava soltanto di avere una lunga vita.
Passarono le successive ore ad esaminare il nuovo appartamento. Poi iniziarono a visitare diversi siti di arredamento lasciando praticamente arredare a Thea l'appartamento rimanendo sempre di fianco a Felicity.
Risero un sacco su come avrebbe reagito Roy al bagno rosa. Thea ne aveva sempre desiderato uno.
Parlarono del colore della cucina, essendo molto importante come le persone consumassero il cibo. A quanto pare a Thea lo aveva letto su una rivista.
Thea chiamò persino alcuni pittori par farli venire li. Era una ragazza in missione. Poi Thea alzò lo sguardo verso Felicity, e il suo sguardo era pieno di malizia.
Si alzò e allungò una mano verso Felicity, “ andiamo a vedere la tua futura nursery.” Il viso di Felicity si illuminò. Saltò su e la segui.
Camminarono nella piccola stanza e Felicity fu subito in pace. “ Qualche idea, sorella?” Felicity la guardò con lacrime di gioia, “ SI!”
Si diresse al centro della stanza, “ la voglio verde.  In questo modo non avremmo bisogno di sapere il sesso..... voglio che sia verde muschio. Voglio i mobili di legno scuro, ma con degli accenni di bianco.”
Felicity sorrise e si girò su stessa, “ voglio una finestra che sia anche un murale . Pensi che sia possibile?”  Thea inclinò la testa e la guardò, “ certo. Avrai un murale e mamma può  dipingerti tutto quello che vuoi.”
Felicity si girò verso di lei, “ Moira è un'artista?” Thea annuì, “ lei è incredibile. Per il suo primo nipote, probabilmente non ti farà nemmeno pagare!” Entrambe risero.
Qual è il tema?” Felicity sorrise, “ riderai di me!” Thea scosse la testa, “mai.”
La foresta di Sherwood, Robin Hood.” Thea sorrise, “ era il libro preferito di Ollie di quando era bambino!” Felicity annuì. Lo era anche il suo. Dovrebbe tirare fuori il suo poster e metterlo qui.
Rimasero sedute per un po sul pavimento quando Donna arrivò.
“Ciao! Ehi la?” Felicity sorrise. “ Siamo qui Donna!” Avevano dato a lei e a John una chiave magnetica. Gliela avevano data da neanche un giorno che lei aveva già iniziato ad usarla.
Ho portato del cibo! Cosa state facendo belle signore?” Thea le sorrise e iniziò ad annusare come un cagnolino per via del cibo. “Stavamo discutendo della futura nursery.”
Donna sorrise ampiamente e poi fece la sua piccola danza che mostrava quanto fosse eccitata, “ Sei incinta?” Felicity scosse la testa, “ non che io sappia, ma ci stiamo provando!” Disse Felicity mentre si alzava dal pavimento. Non appena fu in piedi Donna l'abbracciò, “ sono così eccitata per te!”
Andarono verso la cucina quando sentirono l'ascensore aprirsi. John, Roy e Oliver uscirono da esso. Avevano un aspetto esausto. Tutte e tre le donne sorrisero e andarono ad abbracciare i propri uomini.
Cenarono tutti insieme. Gli uomini cenarono in silenzio.
Oliver non sapeva come comportarsi  con questa merda. Lo aveva già  fatto prima  molte volte, ma la posta in gioco non era mai stata così alta. Almeno non a livello personale.
L'uomo non gli aveva detto niente. Gli avevano fatto di tutto, ma ancora  resisteva  alle loro torture. Slade e Tommy rimarranno con l'uomo per tutta la notte. Dovevano assolutamente scoprire il piano. Quest'uomo era bravo. Sapeva che non lo avrebbero  ucciso fino a quando non sapranno tutto.
Adesso,  avevano bisogno che lui si rimettesse un po' per poterlo ferire ancora di più. Una cosa così non era mai successa prima.
Dopo che ebbero finito di mangiare, gli uomini si diressero verso l'ufficio di Felicity. Entrambi condividevano l'ufficio, ma ancora si riferivano ad esso come il suo.
Le donne decisero di tornare alla nursery per misurare la grande finestra per il murale . Oliver si soffermò a guardarle. Felicity parlava animatamente con Donna e Thea. Si accorse che non stavano andando alla loro camera ma nella vuota, la camera che lei segretamente voleva usare come nursery. Non poteva fare a meno di sorridere. Non pensava che sarebbero mai arrivati a questo punto. Non quando si erano incontrati, non dopo la festa di fidanzamento e nemmeno dopo il loro matrimonio lampo.
John diede una pacca sulla spalla di Oliver, “ andiamo rubacuori, dobbiamo parlare di strategie.” Dopo averle guardate un' ultima volta si diresse nell'ufficio.
Roy e John si sedettero sul piccolo divano. Oliver invece guardò fuori dalla finestra, “ John voglio che tu stia con Felicity in ogni momento in cui lei non è con me.” John scosse la testa, “ NO.” Oliver si girò verso di lui sconvolto, “ NO?”
No. Roy, Tommy e né Slade possono controllarti. Posso farti vedere  la strada giusta ......loro non si opporrebbero a te. Hai bisogno di me qui. Ecco come posso proteggerla.” Oliver era sottosopra. John aveva ragione, ma la sicurezza di Felicity era più importante. “ Ho bisogno di sapere che sia al sicuro.”
Chiamerò Lawton. Nessuno la guarderà meglio all'infuori di me o te.”Oliver si girò nuovamente verso la finestra, pensieroso. Lawton morirebbe per Felicity. Oliver pensava che Lawton fosse innamorato di  lei, cosa che avrebbe giocato a loro favore. Lawton aveva anche abbastanza paura di Oliver da non provarci con Felicity. Oliver era sicuro dell'amore che Felicity provava per lui, ma preferirebbe che non avesse proposte  da altri uomini. Sapeva di non meritarla e sperava veramente che lei non lo scoprisse mai.
La lealtà di Lawton era indiscussa, cosa che era un altro vantaggio.
Oliver si ridestò dai suoi pensieri, “ va bene, chiamatelo. Lo voglio qui stasera per aggiornarlo e istruirlo. “ John si alzò e lo chiamò nel giro di pochi secondi.
Roy, prendi Thea e andate nel vostro nuovo appartamento. Sono sicuro che avrà già fatto acquisti online per tutto il giorno e sarà già a metà strada.” Roy sorrise  al pensiero delle  competenze  di Thea con lo shopping e della sua tenacia. Si alzò per andarsene, “ inoltre fermati nell'appartamento di Tommy e Isabel e assicurati che a lei vada bene stare da sola stanotte.....in caso contrario, invitala  a stare da voi due.” Roy annuì senza mai mettere in discussione l'autorità di Oliver.
John parlò, “ sarà qui in venti minuti. Vuoi che parli io con Lance?” Oliver ci pensò su un attimo, non voleva trattare con Lance, ma doveva . Lui era il secondo in comando e Felicity era pur sempre sua figlia. “ Ci penso io. Tu e Donna potete tornare a casa, se vuoi.” John andò alla ricerca di Donna.
Avevano bisogno di tornare a casa dai ragazzi, che avevano sicuramente  un milione di domande sulla loro nuova vita.
Oliver prese il telefono e chiamò l'unico uomo che poteva rendere la sua vita un vero inferno.
Oliver dimmi che hai le informazioni.” Oliver inchinò la testa, “ no. Non parlerà mai. Abbiamo preso una pausa......lo lasceremo guarire e poi lo tortureremo di nuovo.” Lance imprecò.
Qual è il piano?”
“Slade e Tommy stanotte faranno alcuni giochetti mentali con lui. Domani torneremo la a vedere la situazione e se non parlerà ancora lo tortureremo nuovamente ma più pesantemente. E' bravo. E' fedele alla sua gente.”
Oliver non riusciva a credere che stava fallendo. L'unica volta che gli fregava davvero qualcosa  delle informazioni di cui aveva bisogno, lui stava fallendo.
Lance si schiarì la voce, “ Ivo sta arrivando. Non appena arriva lo manderò la.” Oliver inghiottì la bile in gola. Detestava Ivo. Aveva avuto a disposizione Ivo una sola volta e non aveva dimostrato niente. Oliver era combattuto tra il suo odio per Ivo e il suo amore per Felicity. Vinse lei, lei avrebbe sempre vinto, ma Ivo era un sadico, provava piacere dal dolore che infliggeva.
“E' stato veloce.” Osservò Oliver, non credeva che l'avrebbe coinvolto nuovamente, in fondo Lance non aveva mai trattato personalmente con lui.
Lo convocato per Laurel. Si sposeranno.” Oliver deglutì. Lui odiava Laurel, ma nessuno meritava Ivo come compagno. Nessuno. Lance riagganciò e Oliver andò da Felicity. Aveva bisogno di sentirla vicino.
Si recò nella loro camera e la trovò già a letto. Aveva il tablet appoggiato alle ginocchia e nel mentre stava mangiucchiando una penna, una penna rossa. Oliver si appoggiò contro lo stipite della porta sorridendo. Avrebbe potuto guardarla per sempre. Lei era così bella.
Felicity alzò gli occhi, poi li riabbassò e poi lo riguardò. “ Hey!Pensavo che fino a tarda notte non venissi a letto.” Oliver si costò dalla porta e andò ai piedi del letto. Scivolò sul materasso fino a raggiungerla, mentre lei spostò il tablet sul comodino allungando poi le gambe.
Si coricò su di lei appoggiando la testa sul suo grembo e poi Felicity iniziò a passare le dita tra i capelli. Rimasero tutti e due in silenzio. Sapeva che lei voleva chiedergli di quello che era successo oggi, ma sapeva anche che non avrebbe potuto dirle niente.
Oliver la guardò negli occhi. Dio come amava i suoi occhi. Oliver le sorrise, ma non con uno dei suoi soliti sorrisi.
Felicity aggrottò le sopracciglia, sapeva che c'era qualcosa che non andava. “ Lawton sta per arrivare. Lui sarà la tua nuova guardia del corpo. Ho bisogno che tu stia con lui. Non  ti voglio fuori dalla sua vista. Hai capito?” Felicity annuì e poi sospirò.
E' sorta una minaccia alla tua sicurezza. Ecco tutto quello che ti posso dire. Troverò la persona dietro tutto questo e sarà eliminato. Ho bisogno che tu sia al sicuro.....” Oliver seppellì la sua testa nel suo grembo. Felicity continuò  ad accarezzargli la testa.
 L'interfono suonò troppo presto. La portineria li avvisava che c'era un ospite.
Oliver si alzò, le diede un bacio casto e si avviò alla porta. Prima di uscire Oliver si girò verso di lei...........lei era il suo tutto. Niente di tutto questo significava qualcosa per lui senza di lei.
Andò ad aspettare Lawton all'ascensore e nel frattempo Felicity si addormentò.


Capitolo 27

L'unica cosa che poteva fare era aspettare. Oliver sembrava passare tutto il suo tempo ad aspettare. Aspettare. Aspettare. Aspettare.
Slade continuava a dirgli che lo avevano torturato notevolmente e che  se non volevano  ucciderlo ( e non volevano, non ancora almeno) l'uomo aveva bisogno di guarire. Aveva bisogno di stare meglio per poter sopportare ulteriori torture. Era quasi ridicolo. Oliver si sarebbe fatto due risate, ma l'uomo gli  aveva detto che questo riguardava Felicity. Sospirò.
Nel frattempo, Tommy si stava prendendo cura delle sue ferite. Avevano deciso di provare a “conquistare” l'uomo con la gentilezza. Per Oliver sembrava stupido, ma era in minoranza.
Iniziò la versione Bratva del poliziotto buono e poliziotto cattivo.
Tommy era un incantatore e Oliver si fidava di lui, ma lui voleva soltanto avere quelle dannate informazioni. Come gli era stato sottolineato, non potevano fare nient'altro.
Con oggi erano passate due settimane, l'attesa era quasi finita. L'indomani avrebbero potuto ricominciare.
Oliver sperava di poter ritornare nel seminterrato e riprovare. Non prima di aver ottenuto l'ok da John e Slade.
Erano entrambi convinti che l'uomo fosse guarito a sufficienza. Da allora ad Oliver non gli era stato permesso di andare laggiù.
Oliver attualmente stava aspettando per o con Felicity.
Entrambi stavano aspettando di vedere dove andavano le cose. Bambino o senza bambino. Non parlavano di questo. Aveva paura per scaramanzia mentre Felicity aveva paura di deluderlo. Oliver continuava a dirle che lei non avrebbe mai potuto deluderlo e diceva sul serio. Lei era il suo tutto.
Un bambino non farebbe altro che incrementare la loro gioia, ma andava bene anche rimanere solo loro due. Eppure continuavano ad evitare di parlare di gravidanza e bambini. Per due volte in realtà ci aveva pensato, ma aveva così tanto da affrontare che lo faceva vergognare.  Non dovrebbe pesargli la prospettiva di avere una moglie incinta, giusto?
In questo momento, anche se stava aspettando fuori dall'ufficio di Lance, continuava a camminare avanti e indietro come un animale in gabbia. Si sentiva come un animale in gabbia. Lance lo aveva chiamato un'altra volta per incontrarsi.
Lance gli diede il permesso di entrare e lui entrò, “ domani ci riproveremo? Oliver annuì. “ Ho bisogno di sapere chi c'è dietro a questo e perchè.” Oliver lo guardò, e  se fosse uno scommettitore e lo era,  i suoi soldi sarebbero  puntati tutti su Laurel...... tranne per il fatto che non c'erano connessioni. La fedeltà non era una di quelle cose che Laurel poteva garantire. Bisognava  essere leali per ottenere la fedeltà e Laurel era fedele solo alle sue illusioni e fino a poco tempo fa all'alcool.
Aveva considerato anche suo padre, lui era una mina vagante e un morto che cammina. Nessuno con un po' di buon senso avrebbe collaborato con lui. E se fosse stato lui, lui non avrebbe nulla da offrire e non rimarrebbe in giro per ripulire il pasticcio.
Ho pensato a mio padre e a Laurel......ma non sono abbastanza intelligenti, abbastanza leali o non hanno abbastanza potere.” Lance annuì, “ ho pensato anche io alla stessa cosa. Ho anche pensato al signor Reston.” Oliver era sconvolto. “ Reston sarebbe perfetto. Lo sto facendo portare. Voglio sapere......ho bisogno di sapere.” Oliver concordò.
Reston aveva molti motivi per odiare Felicity. Lei aveva aiutato la moglie e la figlia a fuggire da lui e dalla sua tirannia. Gli aveva dato dei soldi, dei passaporti e una nuova identità.
Per questo motivo Lance l'aveva fatta ritornare a casa, così da poterla proteggere da un vendicativo Reston ed anche per questo che aveva chiesto ad Oliver di sposarla.
Oliver deve a Reston un po' di gratitudine per essere un coglione facendo in modo che la moglie lo lasciasse. Certo è un coglione e concretamente Oliver non avrebbe fatto nulla, a meno che lui non fosse la persona dietro a questa minaccia e se lo sarà lo avrebbe distrutto. Uccidendolo lentamente e metodicamente.
Come sta?” Oliver in un primo momento lo guardò confuso. Oh si vero, Felicity non gli parlava ancora. “ Sta bene. E' ancora arrabbiata perchè stai cercando farci  traslocare....” Lance lo guardò. Entrambi sapevano che Lance avrebbe dato qualsiasi cosa per farla parlare con lui. Pubblicamente appariva come la figlia perfetta Bratva, in privato a mala pena conteneva il suo disprezzo. Non lo perdonava. “ Tutto quello che deve fare è chiedere.” Sussurrò Lance. Entrambi sapevano che lei non lo avrebbe fatto. Felicity era fin troppo orgogliosa per chiedergli di permetterle di vivere dove voleva lei.
Oliver è necessario che mostri che sei potente e al comando. So che è stupido ma la casa simboleggia questo. La manterrà al sicuro o più al sicuro.”
Non vuole vivere li, ma lo capisce.” E lo faceva, ma ancora rabbrividisce pensarci. “ Ho uomini che stanno cambiando tutte le serrature e stanno mettendo un nuovo sistema di sicurezza.” Lance sembrava sorpreso, “ perchè? E' all'avanguardia e nessuno a parte la famiglia ha le chiavi.” Oliver sbuffò, “ SiiiiiLaurel ha le chiavi. Ottimo piano signore.” Lance lo guardò male. Dannazione aveva ragione. Pessima idea.
Comunque ti ho chiamato qui perchè ho un secondo incarico. Abbiamo trovato una spia nel nostro “ovile”. La spia ha dato informazioni ai nostri nemici e forse alla polizia.” Oliver si sedette, “ è collegato alla sicurezza di Felicity? Il dare informazioni ai nostri nemici?” La faccia di Lance si indurì, “penso......ma spero di no. Indipendente da questo, la minaccia deve essere eliminata. Nessuna tortura. Una cosa semplice.”
Oliver non capiva. Alle spie non veniva mai concessa una morte semplice. MAI. Faceva parte del codice.
“Perchè?”
“Lei è una figlia Bratva
.” Oh, merda. Ecco perchè aveva detto spia e non traditore. Una spia non era uno di loro, ma un traditore era un fratello. Questo non va bene.
Qualcuno bussò alla porta, “ avanti.” Oliver si girò sulla sedia. OH doppia fottuta merda. “ Hall, conosci Queen?” L'uomo guardò Oliver, “ si è uscito con Mckenna per un periodo. Se possiamo chiamarlo uscire...” Oliver si rigirò imbarazzato. Oliver guardò Lance. “ Sai perchè sei qui?”Lance fece cenno a Hall di sedersi.
So benissimo che tu stai pensando che Mckenna sia una spia......” Lance tirò fuori il tablet e gli mostrò un video. Era un video su Mckenna che stava incontrando un membro di un gruppo rivale. Oliver non riuscì a riconoscere l'uomo, ma la guardia del corpo dell'uomo era qualcuno con cui aveva avuto problemi in passato. Un italiano. Oliver rabbrividì. Ecco un cosa che pochi avrebbero il coraggio di fare. Andare contro gli italiani. Hall sottovoce imprecò.  I suoi occhi erano pieni di lacrime e la paura era evidente sul suo volto. “La vita! Ti prego risparmiale la vita....” La voce di Hall era debole e spaventata. Oliver era combattuto. Si sentiva male per lui, poi si ricordò che questo potrebbe avere a che fare con Felicity. Lance scosse la testa, “ NO.” Hall annuì. Fece per andarsene, ma Lance lo fermò, “aspetta.”
Hall si girò con le lacrime agli occhi, “ non puoi andare a casa da solo. Dobbiamo prelevarla....”
Hall scosse la testa. Tutti sapevano che se, se ne fosse andato da solo l'avrebbe fatta scappare. Era quello che farebbe qualsiasi uomo per la propria figlia.
Due guardie entrarono e lo portarono fuori, lo avrebbero accompagnato a casa. In questo modo Mckenna non saprà niente fino a che Oliver non si presenterà a casa. Oliver si girò verso Lance, “ sai che uccidendola lo cambierà. Non sarà più un fratello fedele.” Lance fissò la porta, “ ne sono consapevole, ma non è riuscito a controllarla.”
Hall non aveva niente a che fare con quello che sua figlia stava facendo, morirà  comunque. In un modo o nell'altro morirà. Lui non riusciva a controllarla. Non era riuscito a badare correttamente alla sua famiglia, come poteva badare alla fratellanza? Perdere un figlio avrebbe portato qualsiasi uomo  alla follia, chiunque lo sapeva.
Nel frattempo, Laurel era ancora viva.
Lance guardò Oliver, “l'iniziazione di Tommy sarà quello di uccidere.....Mckenna.”  Oliver ingoiò il groppo in gola che gli si era formato in gola. Oh dio!!! Non pensava che Tommy potesse uccidere, tanto meno una donna......una donna che conosceva e con cui era stato.  Oliver guardò Lance, ma nel suo sguardo non c'era nessuna pietà, nessuna via d'uscita. La faccia di Lance era determinata e Oliver sapeva che non gli avrebbe dato nessuna via d'uscita. Questa era la sua penitenza per aver sposato Felicity a Las Vegas. Questo.....questo li avrebbe fatti a pezzi. Lance iniziò a parlare, “ questo è un onore che gli sto dando. La sua prima uccisione sarà un'alta minaccia, così lo sposteranno ai ranghi più alti velocemente. Faccio questo solo per la famiglia.”
Oliver fece un lieve cenno del capo. Sapeva che questo avrebbe aiutato  Tommy, ma in realtà no. Questo potrebbe distruggerlo, potrebbe distruggere Oliver e il suo matrimonio. Lance sapeva tutto questo. Oliver aspettò per un'altra disgrazia...... sapeva che stava arrivando.
Oliver, il tuo lavoro è quello di ucciderla se lui non ci riuscisse.... e se non ci riuscirà....” Lance non finì la frase. Se non riuscisse a ucciderla Oliver avrebbe dovuto ucciderlo. Era come le cose venivano fatte. Tommy sarebbe visto come una vergogna e  indegno per essere un fratello. MERDA. Ok, poteva mentire. Cazzo era Oliver Queen, lui mentiva tutto il tempo.
Lance continuava a fissarlo, “ John verrà con te.” Dannazione. John non avrebbe coperto una cosa del genere......bella mossa capo.  Bella mossa.
Oliver si alzò e lasciò l'ufficio. Non poteva restare più a lungo. Si sentiva in trappola.

Andò a casa. Aveva bisogno di vedere John, aveva bisogno di prendere Tommy e sbrigare sta cazzata. Ma prima di tutto aveva bisogno di vederla.
Salì per l'attico, aveva bisogno di vederla, di tenerla un'ultima volta prima che per loro vada tutto a pezzi.
Felicity era coricata per terra. Si girò verso di lui con un enorme sorriso sul volto. Oliver ricambiò il sorriso. Oliver disse a Lawton di andare da Tommy. Lo chiamerà quando avrà finito di parlare con sua moglie. Lawton sorrise, “ parlare?E' così che lo chiamano i ragazzi?” Oliver lo guardò male e Lawton se ne andò.
Felicity si tirò su mentre Oliver rapidamente le si avvicinò e la prese in braccio. Felicity avvolse le gambe attorno a lui e si baciarono. Oliver approfondì il bacio facendola gemere.
Oliver si staccò dalle sue labbra.
Come sta andando la tua giornata?” Felicity sorrise, “ piuttosto noiosa fino a cinque secondi fa.”
Felicity si appoggiò a lui e iniziò a baciargli il collo. “ Fe-li-ci-ty.....non posso rimanere...” Sospirò. Conosceva tutti i suoi punti, lo conosceva molto bene.
Si tirò via dal suo collo e iniziò a sollevargli il maglione. Si sollevò da lui quanto basta per tiragli via il maglione.
Ok. Poteva fare tardi.
Iniziò a muoversi verso la loro camera da letto, “ abbiamo tempo per questo?” Chiese Felicity. “ Tecnicamente no.” Lei annuì e si tirò via la canotta e successivamente il reggiseno. Oliver si sedette sul divano con lei a cavalcioni su di lui. Oliver continuò a baciarla, cercava di metterci così tanto in questo momento. Felicity si spostò da lui e si alzò mentre lui cercava di seguirla con la sua bocca, “ così avido, Queen.” Felicity ridacchiò.
Si girò e si piegò in avanti dandogli una vista perfetta del suo culo. Dannazione era un culo perfetto.
Si tolse le scarpe e poi si girò con la testa verso di lui. Oliver smise di fissarle il culo giusto in tempo per vedere il suo sorriso malizioso.
Era ancora piegata, quando improvvisamente si alzò e spinse  i suoi pantaloncini da yoga giù per le gambe. Oliver deglutì. CULO NUDO. Il SUO CULO NUDO.
Oliver si alzò e in tempi record si levò i pantaloni e le scarpe.
Si spostò e si mise dietro di lei. Spostò la sua coda di cavallo dalla sua strada ed iniziò a baciarle il retro del collo, “ sei una monella, lo sai?” Felicity sorrise, “ solo per te.....” Girò attorno a lei e la sollevò di nuovo tra le sue braccia. Si spostò verso la colonna al centro della stanza e la spinse contro di esso.
Oliver le baciò il collo e nel frattempo in un'unica spinta entrò dentro di lei. Entrambi ansimarono.
Sapeva che doveva essere dolce, sapeva che lei se lo meritava. Oliver si fermò e poi le afferrò il mento con la mano e la guardò negli occhi,   “non mi romperò. Te lo prometto. Adesso......SCOPAMI prima che decida di tirar fuori quel vibratore.” Oliver ridacchiò, “ si signora.”
Oliver uscì da lei e con un unico movimento si spinse dentro di lei. Felicity ansimò e gli sorrise, “ ANCORA.....” Oliver fece come le chiedeva. Oliver non poteva fare a meno di sorridere, era così bella.
Felicity iniziò a dimenarsi ed Oliver riprese a muoversi seguendo il ritmo e lei si unì subito a lui. Erano entrambi vicini all'orgasmo quando l'ascensore all'improvviso si aprì, “ Lis? John ed io siamo..... OH MIO DIO!” Felicity urlò mentre Oliver imprecò.  Oliver girò la testa per vedere John e Donna li fermi in piedi. John distolse lo sguardo e nello stesso momento coprì gli occhi di Donna, “ stiamo andando.....eh si...... ci vediamo tra un po' Oliver....”  John girò entrambi verso l'ascensore.
Oliver li guardò entrare dentro ed andarsene.
Felicity seppellì la testa nella spalla di Oliver. Oliver rise mentre Felicity un po' meno.
Oliver mettimi giù..... la voglia se né andata!” NOOOOOOOOOOOOO......gridò Oliver nella sua testa.
Allora Oliver mosse i fianchi e Felicity gemette. Oliver sorrise alle sue fusa, “ vuoi ancora smettere?” Felicity scosse la testa e in un attimo ritrovarono il loro ritmo.
Stavano arrivando al culmine.............Oliver con la mano destra iniziò a strusciarsi sul clitoride facendola urlare come se non ci fosse un domani. In un attimo venne e gli morse la spalla. Subito dopo Oliver liberò il suo seme dentro di lei. Rimasero per qualche minuto fermi in quella posizione ansimando l'uno nell'orecchio dell'altro. Rimanendo ancora dentro di lei si allontanò dal pilastro tenendola stretta a se e si sedette sul divano con lei a cavalcioni su di lui rannicchiandosi.
“Dovresti tornare a casa più spesso durante la giornata......” scherzò Felicity facendolo sorridere. Vorrebbe farlo. Oggi era  tornato a casa solo per ricordare a se stesso il motivo per cui stava facendo tutto questo. LEI.
Oliver le spostò i capelli dal viso e la baciò. “ Ti amo.” Felicity sorrise, “ anche io ti amo..... Stai bene?” Oliver annuì.
Quando eravamo venuti a vedere questo posto.......ho avuto delle fantastiche visioni di sesso sfrenato contro quel pilastro." Oliver sollevò le sopracciglia dalla sua confessione, era sorpreso, “ oh davvero? Non me l'avevi  mai detto.”
Felicity lo guardò assonata e scrollò le spalle, “ era un sogno lontano e quel giorno..........pensavo che questo fosse il tuo nido d'amore.”
Oliver si ricordò di quel giorno. Era stata una lotta infernale. La desiderava così tanto che ci aveva messo tutto se stesso per non farla sua quel giorno.
Oliver guardò verso l'ascensore, “ dobbiamo togliere la chiave magnetica a Donna.” Disse Oliver in modo scherzoso. “ Penso che in futuro sarà più prudente o forse potremmo non scopare qui.”
Oliver la guardò con severità, “mi piace scopare dovunque noi vogliamo!!” Felicity sorrise sentendosi debitamente  ammonita, “ si signor Queen.” Oliver la baciò.
Aveva bisogno di andare a prendere John e di occuparsi del loro problema con Mckenna.
Spostò Felicity da sopra di lui facendola sussultare per la mancanza di lui dentro di lei. La coprì con una coperta e poi si alzò e andò a farsi una doccia. Felicity rimase accovacciata sul divano avvolta dalla coperta.
Quando ritornò la trovò addormentata. Sembrava così tranquilla. La baciò sulla fronte e poi chiamò Lawton dicendogli di ritornare.
Al suo arrivo Oliver gli disse cosa stava succedendo e di assicurarsi che Felicity stesse attorno solo  a persone di cui si potevano fidare.
Lawton annuì e prese il suo posto accanto all'ascensore.
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Oliver si diresse nell'appartamento di John.  Non stava cercando questo e l'essere scoperto adesso? Era davvero una cosa brutta. Oliver disse a se stesso che era un uomo adulto con problemi più grandi dall'essere scoperto a fare sesso. SESSO SFREANATO.
Oliver bussò alla porta e gli aprì JJ, “ è l'uomo che ha profanato nostra sorella.....” JJ gli fece cenno di entrare. Oliver scosse la testa ed entrò.
Nel soggiorno tutti e tre i ragazzi erano seduti sul divano, ognuno dei quali gli diede uno sguardo preoccupato. “ Sul serio amico?” Sam parlò. “ Ehi i tuoi genitori avrebbero dovuto chiamare prima!” Oliver arrossì. Questo gli ricordò di lui e Tommy.
John uscì, “ sei pronto?” Oliver annuì e guardò Donna. John rise, “ si è nascosta. Vuole che tutti noi facciamo finta che non sia mai successo.” Oliver alzò un sopracciglio, “ l'hai detto a questi tre e vuoi che questo venga dimenticato?”John si girò verso i ragazzi e tutti e tre sparirono. “ Problema risolto. Andiamo.”
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Quando arrivarono all'ingresso Oliver fermò John per il braccio.  Si guardò attorno e si appoggiò contro il muro e sospirò pesantemente. “ Sai  in che cosa consisterà oggi il nostro lavoro?” John scosse la testa, “ Lance mi ha appena detto di andare con te.”  Oliver lo guardò con uno sguardo che gli diceva non gli sarebbe piaciuto, “ noi dobbiamo affrontare una spia. Tommy dovrà occuparsene.” John sospirò bruscamente, sapeva che Tommy non era pronto per questo. Il ragazzo era troppo buono e gentile.
Oliver distolse lo sguardo e poi tornò su John, “ una spia femmina.”
MERDA.” Mormorò John.
John si appoggiò al muro di fianco ad Oliver. “Il mio lavoro?” Oliver sospirò bruscamente, “ se Tommy non dovesse o non volesse farlo...... Lo dorò fare io....... E poi Tommy non sarà uno di noi....” John si spostò dal muro ed iniziò a camminare avanti e indietro, “ tu....” Si guardò attorno gli si avvicinò e gli sussurrò, “ dovrai ucciderlo......e se tu non ci riuscirai.....lo dovrò fare io.” Oliver fece un rapido cenno con il capo. “ Si e poi dovrai uccidere anche me. Lo sai.”
Oliver non avrebbe permesso a nessuno di uccidere suo fratello. Persino John.
Se John non dovesse farlo, Quentin avrebbe ucciso la sua famiglia. Maledizione. Ancora una volta, erano tutti pedine in questo gioco malato.
John scosse la testa.
Andiamo.” Oliver lo seguì. Andarono per l'appartamento di Tommy.
Isabel aprì la porta, “ Tommy! Il neardenthal è qui con il suo baby-sitter.” Isabel gli sorrise e Oliver ricambiò con un sorriso sarcastico mentre John ridacchiò scuotendo al testa. Tommy uscì  finendo di mettersi la maglietta.
Ehi.” Sia Oliver che John lo salutarono facendo cenno con il capo.
Tommy si avvicinò ad Isabel, “ ciao piccola. Ci vediamo più tardi.”  Isabel lo baciò e guardò Oliver, ma lui distolse lo sguardo. Non riusciva a guardarla. Isabel sussultò. Oliver la riguardò e glielo leggeva  negli occhi. Lei sapeva, non tutto ma abbastanza. Isabel tirò Tommy in un abbracciò e gli sussurrò all'orecchio, “ qualsiasi cosa vogliano farti fare....tu falla! Ritorna a casa da me....” Tommy sorrise, “ certo dolcezza.” Isabel guardò Oliver supplicandolo con gli occhi. Lui annuì appena. Avrebbe fatto del suo meglio.....
Uscirono ed Oliver fu l'ultimo ad uscire chiudendosi la porta alle spalle, sentì Isabel gridare. Lei lo sapeva, era cresciuta in tutto questo, sapeva cosa avrebbe dovuto fare.....e sapeva  che se non lo avesse fatto lui non sarebbe tornato da lei.

Guidarono verso casa Hall.
Tommy parlò con John sulle “attività” del weekend. A quanto pare Donna e Isabel stavano progettando di passare il fine settimane insieme. Ad Oliver non gli importava per niente. Aveva solo bisogno di superare questi giorni.
Uscirono fuori dall'auto e il signor Hall uscì dalla casa, “Queen!” Oliver gli strinse la mano, “ Hall.....dov'è lei?” Hall distolse lo sguardo. Oliver vide lacrime nei suoi occhi, "lo sai che questo non è giusto! Laurel  ha fatto di peggio.....Laurel è colei che la messa in questo....... dovresti occuparti di sua figlia prima della mia.”
Oliver rimase stoico mentre silenziosamente  concordò con lui. Aveva ragione.
Laurel non era una minaccia solo per Felicity, ma per l'intera famiglia e la Bratva. Lance non lo vedeva ed era lui al potere. Finchè sarà al comando o fino a quando colpirà qualcuno a cui a Lance non interessava, lei sarebbe rimasta viva.
Oliver sospettava in qualunque cosa fosse coinvolta Mckenna, Laurel l'aveva guidata su questa strada. “ Ho bisogno di lei......ADESSO.” Hall fece segno di seguirlo. Le guardie che aveva inviato Lance erano posizionate nella casa. Nessuno guardò chiunque presente negli occhi. Uccidere una donna non era un qualcosa che facevano spesso. Tutti sospettavano che fosse Oliver a doverlo fare. Nessuno lo invidiava per questo, provavano compassione per lui e lui lo sapeva.
“Mckenna. Vieni qui subito.!” Qualche secondo dopo, Mckenna Hall apparì. Era vestita come se dovesse fare una sfilata di moda. Vide Oliver e sorrise, ma lui non ricambiò il sorriso. Si accorse poi di John e Tommy e il suo sorriso svanì. “ Papà?” Hall si avvicinò alla figlia, “ ti amo. Ho provato di tutto, davvero.....” Hall l'abbracciò. “Papà?” Hall la spinse versò Oliver e si allontanò, “ PAPA'!” Mckenna guardò Oliver che ignorò i suoi occhi supplichevoli.
La fecero salire in macchina.
Ad Oliver era stato detto di farlo fare a Tommy e di farglielo fare in fretta. Lo farà.
Guidò verso la casa delle torture. John e Tommy continuarono a guardarlo sconcertato.
Quando arrivarono Mckenna cercò di scappare, ma Oliver facilmente la bloccò. Slade e Roy uscirono dalla casa, “ cosa sta succedendo?” Oliver si avvicinò a loro trascinando per un braccio Mckenna, “ prendete il prigioniero!”
Slade guardò John e Tommy. Entrambi scrollarono le spalle, non avendo idea di cosa stesse facendo. Una volta che tutti scesero nel seminterrato Oliver diede   Mckenna a Slade.
Legò il prigioniero alla sedia e poi gli indicò Mckenna. “ Questa è la signora Hall. Suo padre è un capitano Bratva. E' potente, ma non potente quanto me o il padre di mia moglie. Lei ha tradito la fratellanza.” Mckenna ansimò. “ Qualcuno le ha dato delle informazioni o forse le ha rubate.....chi lo sa? Forse le ha comprate o le ha date così. Sta di fatto che adesso lei morirà. “ Mckenna iniziò a piangere. “ Questo non è giusto! Anche altri lo hanno fatto!” Oliver la guardò freddamente. Le suppliche e i piagnistei non l'avrebbero salvata.

L'uomo non distolse lo sguardo da Mckenna. “ La Bratva non uccide le donne.” Oliver iniziò a ridere. I suoi uomini  si resero conto che era entrato nella modalità tortura, “ si che lo facciamo.”
Mckenna iniziò a gridare.
Vedi non mi interessa. Una volta me la sono persino scopata. Si è stato bello......ma ha fatto del male a mia moglie. Adesso le morirà.......certo, morirà  perchè è una spia, ma non ho alcun problema con questo.....” Lasciò l'uomo e la spia qualche minuto per pensare a cosa sarebbe successo.
Oliver si avvicinò a Tommy e lo spostò dal semicerchio di uomini in cui era. Nessuno di loro era a proprio agio nell'uccidere una donna. Oliver gli consegnò una pistola. “ Lance ha deciso che sarai tu ad ucciderla. Sarà la tua iniziazione Bratva.”  Tommy deglutì. Si rese conto che era per questo che Isabel era così spaventata. Gli aveva detto detto di fare qualsiasi cosa..... di fare quello che gli avrebbero chiesto.......di ritornare a casa da lei. Tommy distolse lo sguardo  cercando di controllare le proprie emozioni.
Se non lo facessi?” Oliver ingoiò la bile nella sua gola, “ morirai.” Tommy annuì, “ penso che potrei essere d'accordo con questo.” Oliver vide rosso. Lo spinse ancora più in fuori dal seminterrato. “ sei impazzito? Perchè io non lo sono! Se non vuoi farlo per te o per me, fallo almeno per Isabel Cazzo! Lei ti ama e lei verrà data a qualcun altro.”
Tommy strabuzzò gli occhi, “ esatto. Lance può fare di lei qualsiasi cosa. E' il prezzo che pagano le donne. Non è giusto e non è corretto, ma è come stanno le cose....... Pensaci! Isabel è il motivo per cui devi farlo! Mckenna ci ha tradito.”
Tommy cercò di deglutire, ma era troppo tardi, si girò e vomitò tutta la sua colazione. Oliver lo guardò. Non era giusto che la prima uccisione di Tommy fosse una donna. Non è che non volesse, ma non c'era niente che potesse fare per aiutarlo. Oliver aveva bisogno di trattare Tommy come chiunque altro.
Si avvicinò a Tommy e gli mise una mano sulla schiena, “ Isabel sarà un premio. Potrebbe andare a qualche coglione che potrebbe abusare di lei, stuprarla, venderla......” Gli occhi di Tommy si riempirono d'odio.
Oliver sapeva che stava funzionando. “ O forse lei sarà soltanto una delle donne con cui ogni fratello può andare per farsi una bella scopata........è già accaduto con altre donne.”
Tommy era una così buon'anima e questo lo stava ferendo e Oliver lo odiava.
Era il momento di tirare fuori le grosse armi.
Ricorda...... lei è vista come la rovina del padre.....forse Lance permetterà di vederla......almeno prima che lui muoia.....” Tommy ruggì ed estrasse la pistola. Avanzò verso Mckenna e le sparò dritto in mezzo agli occhi prima che lei potesse realizzare cosa stesse succedendo.
Dopo aver premuto il grilletto lasciò cadere la pistola. Oliver lo trascinò via. Il prigioniero non poteva vederlo perso, debole altrimenti avrebbero perso qualsiasi controllo che avevano ottenuto con il prigioniero.
Slade rimase li con il corpo inerte di Mckenna tra le braccia. John e Roy lo fissarono e basta. Nessuno di loro pensava che sarebbe successo questo.
Roy gurdò John, “ non dovremmo dovuto almeno chiederle cosa le avevano dato e chi era coinvolto?” John continuò a fissare la ragazza morta, “ Forse.  Oliver non era dell'umore giusto.....” Roy annuì poi spostò lo sguardo tra Slade e John, “ e se lei era il suo collegamento a noi?” Slade depositò il corpo, si avvicinò al prigioniero e lo schiaffeggiò, “ era lei?” Il prigioniero momentaneamente scioccato scosse la tessa mentre continuava a fissare la ragazza morta.
Oliver trascinò il fratello fuori nel cortile.  Tommy aveva i conati di vomito. Oliver lo guardò, cercava di tenere sotto controllo le proprie emozioni.  Stava guardando suo fratello perdere la testa e non c'era niente che potesse fare per proteggerlo. Ma era anche geloso  perchè  non poteva scomporsi, non poteva permetterselo.
Quello che era appena accaduto lo avrebbe cambiato per sempre.
Oliver continuò a pensare al proprio obiettivo. Felicity.
Oliver guardò Tommy, “ hai fatto la cosa giusta. Per te. Per Isabel.” Tommy lo guardò disgustato. Si alzò e si allontanò da lui. Oliver rimase fermo e lo guardò.
Ha dovuto farlo. Non c'era alcuna scelta. Tommy ha dovuto farlo per se stesso, per Isabel e persino per Oliver.

Oliver decise di seguirlo, lo fermò per un braccio e lo costrinse  a guardarlo. “ Ascolta. Dovevi farlo. Se non lo avessi fatto.......io avrei dovuto ucciderti! Ed io non sarei stato in grado di farlo. Allora sarebbe toccato a John …..... ed io non l'avrei permesso. Lo capisci? La tua morte avrebbe ucciso Isabel che avrebbe ucciso me e che avrebbe di conseguenza ucciso  la mia donna.......doveva succedere.”
Tommy scosse la testa. Oliver gli prese la testa con le mani facendo in modo che si guardassero, “ SI TOMMY. Potremmo davvero lasciare Felicity e Isabel da sole per Mckenna Hall?”  Oliver stava ansimando, “ Potresti Tommy?”
Tommy si divincolò dalla sua presa, “ NO! Non potrei, va bene.............Ma  Ollie......” Tommy iniziò a piangere e Oliver sentì le lacrime bagnarli le guance. Non erano per Mckenna, ma per Tommy.
L'ho uccisa Ollie.... L'ho fottutamente uccisa come se fosse un insetto che avevo bisogno di schiacciare.”
Oliver appoggiò le mani sulle spalle del fratello, “ ascoltami, hai dovuto farlo. Lei ha tradito tutti noi. Sarebbe morta a prescindere. Tu vivrai. Questa era una parte di questa vita e lei lo sapeva. Pensava che essendo donna questo l'avrebbe salvata.....non è stato così.”
Tommy annuì. Oliver spostò le mani dalle sue braccia continuando lo stesso a guardarlo.
Dopo qualche minuto Tommy si ricompose.
Tornare dentro.
Slade si occupò del corpo. Lo avrebbe portato al Signor Hall. Avrebbe potuto farne quello che voleva. Poteva dire alla gente che era stato un incidente. Una bara chiusa e nessuno lo avrebbe saputo, solo un sospetto.
Roy sarebbe rimasto con il prigioniero. John, Tommy e Oliver si diressero all'auto  per poter tornare a casa. Il viaggio fu abbastanza silenzioso fino a quando arrivarono in città. John si schiarì la voce, “ Lance ha chiamato e gli ho detto che è stato fatto.....da Tommy.” Oliver non distolse lo sguardo dalla strada. Tommy deglutì, mentre John sospirò. “ Stanotte è stata l'iniziazione di Tommy.” Nessuno degli uomini reagì. Continuarono a non guardarsi.
Quando arrivarono al palazzo tutti scesero dall'auto e si diressero verso l'ascensore. Ma all'improvviso Tommy si  fermò e parlò, “ con che faccia mi presento a lei?” Oliver e John si fermarono e si girarono verso di lui, “ entri in casa, vai da lei e lasciati amare da lei. Hai fatto quello che lei ti ha chiesto. Sei tornato a casa da lei. Fai l'amore con lei e dimenticati del resto.”
I tre uomini entrarono nell'ascensore. Fu una salita silenziosa. Il primo ad uscire fu John. Salutò con un cenno i fratelli si diresse alla sua porta. Non vedeva l'ora di tornare a casa dalla sua famiglia.
Arrivarono al piano di Tommy. Prima che lui uscisse Oliver prese parola, “ Tommy puoi farcela. Lei è una figlia Bratva. Lo sa.  Lei ti ama.” Tommy annuì e si diresse alla sua porta. Oliver rimase fermo li con l'ascensore fino a quando non vide Isabel aprire la porta e trascinare Tommy dentro.
Isabel sorrise tristemente ad Oliver. Sapeva che per quanto lui la odiasse, lei era giusta per suo fratello. Si sarebbe presa cura di lui.
Oliver lasciò che le porte dell'ascensore si chiudessero e lasciò l'ascensore salire al suo piano.
Estrasse la sua chiave magnetica ed entrò nell'attico. Aveva bisogno della sua donna.

Quando entrò nell'attico la trovò in cucina. Donna le aveva insegnato a cucinare. Felicity aveva dei precedenti di 50 su 50 piatti andati a male.
Oliver guardò Lawton che gli sorrise e gli sussurrò, “buona fortuna!” Poi alzò la voce, “ ci vediamo domani signora Queen!” Felicity fece un rumore strano, “ va bene! E chiamami Felicity!”
Detto questo Lawton se ne andò. Oliver entrò in cucina.
Lucy! Sono a casa!” Felicity si girò verso di lui che iniziò a ridere. Felicity aveva farina sul naso, sugli occhiali e i suoi capelli erano mezzi fuori dalla coda. Era adorabile e indossava....” E' un grembiule quello che vedo?” Felicity gli sorrise e gli si avvicinò, “ si Ricky.” Oliver sorrise e la baciò.
Cosa c'è per cena?” Chiese Oliver guardandosi attorno. “ Questa non è la nostra cena..... mamma ha chiamato. Mckenna Hall è stata uccisa oggi. Questo è per la sua famiglia.”  Il sorriso di Oliver svanì e si allontanò. Felicity lo guardò stordita. Si girò verso i fornelli e li spense e corse da Oliver.
Era nella loro stanza. Si stava spogliando. Felicity si fermò a guardarlo.
Oliver? So che hai avuto …..una cosa con lei....stai bene?” Oliver la fissò e basta. Non riusciva a parlare, non adesso almeno. Non con lei.
Si infilò i pantaloni della tuta e la superò andando verso al palestra.
Felicity non era sicura di cosa fare. Scrollò le spalle e lo seguì. Quando arrivò alla palestra trovò la porta chiusa. Poteva sentire che stava facendo la salmon ladder. Decise di rispettare il suo bisogno di spazio.
Tornò in cucina e riaccese i fornelli. Finì la casseruola. La mise sul bancone e andò a cambiarsi. Indossò un abito nero con scarpe dello stesso colore.
Tornò in cucina per impacchettare la casseruola e si ritrovò Oliver di fianco alla casseruola ansimante per l'allenamento.
Non puoi andarci. Non puoi portare questo.”
“Perchè no? E' il protocollo. Non l'ho bruciato o altro.....per una volta.”
Oliver sospirò.
“Non puoi e basta. Dovrei venire con te ma non posso.” Felicity lo guardò. Il suo telefono squillò e lei rispose. “ Si. Sarò giù in un attimo.” Si girò verso Oliver che stava bevendo , “ mamma  è qui. Lei, io ed Isabel andremo  a casa Hall.” Oliver sputò fuori l'acqua. Non poteva credere che Lance gli permetteva di farlo. Era malato. Oliver scrollò le spalle e se ne andò nella loro stanza. Felicity lo guardò allontanarsi pensierosa.
Felicity andò con le altre donne a casa Hall. Erano strano e sgradevole incontrare il signor Hall. Sembrava arrabbiato. Felicity notò che si comportava così solo con loro.
Felicity ripensò al ritorno a casa di Oliver ed al suo bisogno di lei. Ripensò a quando era uscito e a quando ero rientrato a casa e alla sua reazione. OH DIO...... Oliver. Felicity ansimò.
Si girò verso sua madre e le altre, “ ho bisogno di andare via......adesso!”
Prese la macchina e prima che partisse sua madre le disse che avrebbero trovato un modo per ritornare a casa.
A malapena parcheggiò l'auto prima di correre verso l'ascensore.
Quando le porte dell'ascensore si aprirono corse fuori, “ OLIVER!OLIVER!”
Oliver alle sue grida uscì di corsa dalla palestra, “ Felicity cos'è successo?”  Felicity corse tra le sue braccia, “ mi dispiace tanto.....non avrei dovuto lasciarti. Sapevo che c'era qualcosa che non andava.......mi mi mi dispiace tanto..... è stato per causa mia vero? Ti ha costretto!” Oliver si tirò indietro per guardarla negli occhi e le prese il viso tra le mani, “ NO.”
Felicity scosse la testa, “ come no?” Entrambi sapevano che lui non poteva dirglielo o non dovrebbe dirglielo. Oliver lasciò cadere le mani e se le passò sulla testa. DANNAZIONE.
Oliver la guardò nuovamente. Non poteva mentire, sopratutto non a lei.
Ha chiesto a Tommy di farlo. Se non lo faceva …....” Felicity ansimò, “ se non l'avesse fatto tu avresti dovuto ucciderlo......oh dio, Oliver.”  Felicity lo abbracciò. Adesso proprio qui era l'unico posto in cui si sentiva amato. L'unico posto  in cui poteva essere se stesso. Tutte le diverse parti di lui erano qui con lei .
Felicity sciolse l'abbraccio, lo prese per mano e lo portò nella loro camera da letto. Lo mise a letto.
Si tolse i tacchi e il vestito e poi si distese anche lei. Si accoccolarono l'uno sull'altra silenziosamente. Rimasero così per tutta la notte.
Oliver iniziò a piangere e lei come solo lei poteva fare lenì il suo dolore.
Oliver aveva dovuto fare cose impensabili per tenerla al sicuro, per stare con lei.
Il cuore di Felicity si spezzò per lui.
Non sapeva per quale motivo Mckenna era stata uccisa e se doveva essere sincera non le importava anche se questo la rendeva una persona orribile. Tutto quello che le importava  era che suo marito stava soffrendo. Suo cognato  ha dovuto farlo. Questo avrebbe cambiato Tommy. Pianse anche lei per lui.
Questa notte Felicity era forte per lui. Doveva esserlo. Promise a se stessa mentre Oliver finalmente si era addormentato con fatica accanto a lei, che avrebbe fatto in modo di essere l'unica persona su cui Oliver potesse contare. L'unica persona  per cui lui non doveva essere sempre forte e che non importava cosa, lei lo avrebbe sempre amato.
Felicity si chinò e lo baciò, “ MIO........” Bisbigliò.
Non gli permetterò di portarti via da me.....”

   
 
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