Dubbi e timori
Dopo aver dormito tutta la notte, Kain fu svegliato dalle grida di qualcuno, appena fuori dalla porta.
-Come sarebbe non posso vederlo? Lo conosco fin da quando era bambino, fa praticamente parte della mia famiglia!- era Cid. Il ragazzo non poté trattenersi dal sorridere nell'immaginare la faccia dell'uomo in quel momento.
-Cid, calmati. Non ti fa bene agitarti in questo modo, soprattutto alla tua età.- rispose un'altra voce maschile, che Kain non riuscì a identificare.
-Stai per caso insinuando che sono vecchio?-
La porta si aprì di scatto senza preavviso, mostrando la figura di Cid sulla soglia, che sorrise non appena lo vide: -Lo sapevo che eri sveglio!-
-Con quelle grida, sfido chiunque a non svegliarsi.- replicò il dragone, ricambiando il sorriso.
L'uomo fece per rispondere qualcosa, ma qualcuno dietro di lui si schiarì la gola: era un mago bianco, non più molto giovane, che fissava Cid con una faccia contrariata.
Non appena l'ingegnere si fu calmato, il mago si rivolse al ragazzo: -Come ti senti, stamattina?-
-Molto meglio.- fu la sua risposta, ed era vero: era ancora un po' debole, ma poteva dire di essersi rimesso quasi del tutto.
-Me l'aspettavo! Ci vuole ben altro per mettere fuori combattimento uno come te!- esclamò Cid, dandogli una pacca sulla schiena, fortunatamente non troppo energica.
“Se avesse visto com'ero messo ieri, non ne sarebbe così convinto...”
-Cid, è stato già abbastanza male senza che tu gli rompa qualche osso.- il mago bianco gli si avvicinò e iniziò ad esaminargli la schiena, poi il petto e le braccia.
-Sembra tutto a posto.- aggiunse soddisfatto -Ti consiglio, però, di continuare a riposarti almeno per questa mattina. E di mangiare.- e uscì dalla stanza, lasciando Kain in compagnia dell'amico ingegnere.
-Allora, cos'è successo a Mist? E che fine ha fatto Cecil?- iniziò subito quest'ultimo.
“Dritto al punto come al solito.” pensò sospirando il ragazzo, per poi iniziare a raccontare del drago, dell'anello e della bambina che aveva causato il terremoto.
-Non so dove possa essere finito Cecil. Quando mi sono svegliato, non c'era da nessuna parte, al villaggio.- concluse il dragone.
Cid rimase a lungo in silenzio, cosa molto strana da parte sua, prima di chiedere: -Non potrebbe essere rimasto dall'altra parte di quelle montagne che hai detto?-
-È quello che spero anch'io.- ci fu ancora silenzio, quindi Kain fece una domanda che gli stava a cuore -E Rosa? Mi hanno detto che è sparita.-
-Il terremoto si è sentito fin qui, e quando si è saputo che a Mist era stato molto più violento, ha iniziato a girare la voce che fossero tutti morti, o quasi. Il fatto che tu sia tornato da solo probabilmente l'ha confermato. Comunque, lei è sparita prima che tornassi. Credo volesse trovarvi.-
Kain chiuse gli occhi: quindi non lo aveva pensato solo lui. Chissà dov'era in quel momento. E anche Cecil. Si rifiutava di credere che fosse morto, erano praticamente cresciuti insieme, non credeva che avrebbe potuto sopportare il fatto di non vederlo più, di non allenarsi insieme e vedere chi fosse il più forte.
“Se Cecil muore, Rosa...” fece una voce dentro di lui, una voce che ogni tanto si faceva sentire, e che lui metteva subito a tacere. Si rifiutava di credere che fosse un suo pensiero. Lui non avrebbe mai desiderato la morte dell'amico.
“Ma è davvero così?”
Kain scosse la testa, e Cid lo riscosse da quelle riflessioni, chiedendogli cosa ci fosse che non andava.
-Niente, stavo solo pensando.- liquidò in fretta la domanda, poi cercò un modo di cambiare discorso -Ho sentito che stai costruendo una nuova aereonave.-
La reazione, però, non fu quella aspettata. Il voltò di Cid si incupì in modo preoccupante, soprattutto perché si trattava della sua passione.
-Il re mi ha ordinato di costruire una nuova aereonave da guerra, anche se sa che detesto che le mie piccole vengano usate per uccidere.-
Il ragazzo non poté trattenere un altro sospiro: il re stava veramente cambiando, e in peggio.
-E poi, dopo che siete partiti, è arrivato al castello un uomo misterioso, e il re ha iniziato a comportarsi in modo ancora più strano.-
Questo attirò l'attenzione del dragone: -Un uomo? Chi è?-
-Nessuno sa quasi niente di lui, solo che si chiama Golbez, e sembra emanare un'energia negativa. Non è piacevole stargli vicino. E il re gli ha dato il comando delle Ali Rosse!-
-Cosa?- esclamò Kain, colto totalmente di sorpresa. Davano già Cecil per morto, tanto da affidare il comando della flotta a questo Golbez, che nessuno conosceva? Certo, il re aveva tolto l'incarico a Cecil, ma aveva pensato che non fosse definitiva come cosa. In fondo, era suo figlio, seppur adottivo.
-Hai capito. E ora le Ali Rosse sono da qualche parte in missione ai comandi di quell'uomo.-
Il ragazzo strinse forte i pugni. Cosa stava succedendo a Baron?
Dopo quella conversazione, Kain pranzò con i suoi dragoni, poi fece un giro in città a recuperare l'armatura riparata. Parlò con la gente e i soldati, e tutti dicevano la stessa cosa: il re e il regno non erano più gli stessi. Fece visita anche alla madre di Rosa, ma nemmeno lei sapeva niente della figlia.
Quando, quella sera, andò a dormire, si sentiva più demoralizzato che mai.