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Autore: Eneri_Mess    01/07/2016    3 recensioni
Tre momenti nel tempo.
Passato (AU!Quest): “Il nostro breve passato non vale abbastanza, Iwachan?”
Presente (Canon): « Non ci vedremo, non ci vedremo » cantilenava Oikawa, risalendo pericolosamente con le dita la sua coscia. « Avrai le lezioni, e poi sarai occupato con il nuovo club di pallavolo, e qualcun altro guarderà il tuo fondoschiena al posto mio e- »
Futuro (AU!Distopico): « Rude, Iwachan! » frignò, lasciando andare davvero qualche lacrima. « Sei ferito, resta fermo »
« Tu piantala di darmi per spacciato! »
[Corsa delle 48 Ore - II Edizione]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Challenge "La Corsa delle 48 Ore - II Edizione"
Prompt: Passato
Parole: 555



 
Il cielo rumoreggiò a ovest, verso un tramonto coperto da nubi temporalesche. A est l’azzurro era ancora pallido. Iniziò a piovere. Una pioggia leggera, rinfrescante, un’ultima benedizione.
Il Cavaliere rimase con le spalle al muro diroccato, sotto la tettoia di legno, lo sguardo rivolto all’orizzonte. I tamburi battevano ritmici, lontani, da quasi mezzora. Il vento iniziò a soffiare, dando vita agli stendardi umidi, sferzandoli nella direzione della battaglia imminente.
Quando un piccolo globo di luce apparve sospeso a mezzaria di fianco a Iwaizumi, questi non si mosse, seguitando a guardare davanti a sé. La sfera roteò nell’aria giocosa, portandosi all’altezza del suo broncio.
È così che finisce, Iwa-chan?
La provocazione venne dal pomo, la cui luce divenne opaca; si plasmò allungandosi e assumendo un profilo vagamente umano.
Hajime abbandonò la posizione comoda per ergersi dritto e sostenere lo sguardo dell’apparizione del Re Demone. Poteva vedere attraverso di lui, in lontananza, gli uomini radunati per combatterlo; poteva scorgere i suoi compagni d’avventura finire di prepararsi anche con la pioggia ad appesantirli. Per un istante, pregò che quelle vesti non si inumidissero di altro se non di acqua e sudore.
« Arrenditi, Re Demone » disse, senza vergognarsi della nota di supplica che trasparì dalla propria voce. Fissò i suoi occhi nocciola, resi meno vividi dalla trasparenza dello spettro, con i propri che sapeva contratti tanto da tremare.
Tooru si avvicinò di un passo, ma senza alcun rumore o spostamenti percepibili. In fondo, non era che un’illusione. Anche quando la mano si alzò a sfiorarlo, Iwaizumi non avvertì nulla. Solletico, brividi, tepore, niente.
Si erano già detti addio, la notte prima.
Quelle non erano che briciole di ciò che rimaneva di qualcosa che entrambi non erano stati in grado né di proteggere né di coltivare. Concedersi per lussuria, scappare da responsabilità e ruoli perché le loro anime si erano sfiorate, sentirsi vicini quando il sorriso di uno finiva in quello dell’altro, non erano state ragioni sufficientemente forti.
Se ci fossimo conosciuti prima, Iwachan… le cose sarebbero andate diversamente? Se fossimo, non so, cresciuti insieme per esempio, saresti stato in grado lo stesso di brandire la tua spada contro la mia gola?
Demone tentatore, pensò Hajime serrando la mascella.
La risposta fu una stretta di spine intorno al petto. Se quell’unico anno in cui si erano conosciuti e combattuti fossero stati molti altri, la risposta sarebbe stata sì a tutte le domande sussurrate nei luoghi segreti in cui avevano lasciato all’istinto e alla debolezza il comando delle loro azioni.
Rimarrai al mio fianco per sempre, Iwachan?
Sì.
Lasciamo tutto e tutti, Iwachan…?
Sì.
Mi ami, Iwachan?
Sì.
Hajime lo superò, passando attraverso l’illusione della sua magia. Osservò di nuovo l’orizzonte nero come il manto della morte, i fulmini come falci fugaci.
Se avessero avuto più tempo… si convinse che avrebbe potuto perdonare sbagli ed errori. L’orgoglio e il dovere sarebbero state due torri che avrebbe demolito a mani nude.
“Il nostro breve passato non vale abbastanza, Iwachan?”
« Arrenditi, Re Demone » ripeté, con l’amara consapevolezza che sarebbero state le sue ultime parole.
Ci fu silenzio, e poi Hajime avvertì un brivido conosciuto, lo stesso della prima volta che lo aveva visto, rammentandogli che prima di piegarsi ai desideri del cuore, il Cavaliere aveva temuto e disprezzato il Re Demone.
“Ti inginocchierai ai miei piedi, Iwachan. Ti aspetto”

 
 
 
Oh oh aspettavo questa Corsa da quando è stata annunciata! *W*
Quando poi è arrivata, stamattina, ho avuto il blackout delle idee. Bene.
Però mi sono sboccata con questa schiocchezza, prima di una breve raccolta di tre.
Grazie a SpigaRose che legge in anticipo e sopporta *love*
A più tardi con la prossima!
 
Nene ~
   
 
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