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Autore: LorasWeasley    01/07/2016    8 recensioni
AU [Solangelo|Caleo|Percabeth|Frazel|Jasper]
"-Prima di iniziare voglio ricordarvi che questo non è un gioco, non vi state allenando, qui se sbagliate siete morti. Siete i migliori ragazzi in addestramento che siamo riusciti a trovare, venite da diverse parti del mondo, ma ci servite tutti.
...
Spero di non aver sbagliato a fidarmi di voi. Riuscite a portare a termine questa missione e tutto il mondo vi ricorderà come degli eroi."
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank/Hazel, Jason/Piper, Leo/Calipso, Nico/Will, Percy/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'CIA'
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42.Incubi


Calypso si svegliò quando Leo iniziò a stringere il suo fianco con una presa salda, quasi a farle male.
La ragazza aprì gli occhi con una smorfia, stava per chiedere al suo ragazzo cosa diavolo stesse facendo quando notò che lui stava ancora dormendo.
Si stava agitando nel sonno, aveva una smorfia in viso e parole incomprensibili uscirono dalla sue labbra.
-Hey…- Calypso gli posò una mano sulla spalla cercando di farlo svegliare –Va tutto bene, è solo un sogno, Leo…
Il ragazzo sbarrò gli occhi di scatto urlando la parola “mamma”. Aveva il respiro affannato e cercò di capire dove fosse mentre gli occhi si riempivano di lacrime.
A Calypso le si strinse il cuore – Sono io, sono Calypso – sussurrò mentre gli accarezzava dolcemente una guancia.
Lui chiuse gli occhi beandosi di quel contatto, ma durò un solo istante, poi si portò le mani al viso e si coprì gli occhi, non voleva far vedere a Calypso di star piangendo.
Ma lei non volle sentire ragioni, lo abbraccio stringendolo forte, gli accarezzava i capelli mentre continuava a sussurrare “Va tutto bene, va tutto bene ora”.
E Leo si aggrappò completamente a lei.
-E’ colpa mia Calypso, è tutta colpa mia… Se mia madre è morta è solo perché sono un’incompetente.
-Di che stai parlando?- Sussurrò lei non lasciando la sua presa.
-Lei… è stata il fuoco ad ucciderla, avevamo un’officina e un giorno è scoppiato un incendio. Io… Non ricordo- strinse la sua maglietta frustato – Non ricordo se ho scordato io acceso qualche strumento, conoscendomi si. Ma non sapere se sono stato davvero io ad ucciderla o no è così logorante, Calypso… Quando la CIA mi ha trovato era di nuovo fuggito dall’ottava famiglia affidataria a cui mi avevano scaricato. Ma nessuno mi vuole, sono un mostro. Non me lo perdonerò mai, non servo a nulla …
-Smettila.
Quello era quasi un urlo, la ragazza gli afferrò il viso e lo costrinse ad alzarlo, facendo in modo che i loro occhi scuri si incontrassero.
-Non dire mai più una cosa del genere Leo Valdez. Tu non hai idea di quanto sei importante, importante per la missione, importante per i nostri amici e, soprattutto, importante per me.
Leo chiuse gli occhi sospirando, quando li riaprì sussurrò –Penso di amarti Calypso.
Lei rispose con un sorriso dolce –Si, lo penso anche io –poi gli lasciò un leggero bacio sulle labbra.
 
Una luce bianca lo accecava.
Non riusciva a muoversi, i polsi e le caviglie legati a quella stupida sedia.
Qualcuno gli alzò il viso tirandolo per i capelli.
-Parla, o ti uccidiamo.
Nico gli sputò in faccia – Tanto mi uccidete comunque.
Questo gli procurò un manrovescio che gli fece sputare un grumo di sangue, ma sorrise comunque, pensando che ne sia almeno valsa la pena.
-Certo che ti uccideremo comunque, sta a te decidere se vuoi una cosa veloce e indolore o continuare così, sinceramente sono proprio curioso di vedere quanto resisti.
Poi tutto si dissolve e passa a una diversa scena.
Sono passati due giorni da quella prima volta, la volontà di Nico sta cedendo mentre ogni singola cellula del suo corpo chiede pietà.
Da quello che riesce a sentire comprende che i suoi amici ce l’hanno fatta, sono riusciti nella loro missione mentre il signor McLean ha perso. Se non fosse che ha un’ultima carta segreta: lui.
E Nico non vuole che lo usano, non vuole essere una sua pedina, non vuole essere un peso per nessuno, per questo quando sente la voce di Will al telefono si morde la lingua per non rispondere.
Ma poi il dolore del coltello che si infilza nella sua gamba è così forte che Nico non riesce a non urlare mentre la sua volontà si rompe in mille pezzi.
Aiuto. Ha bisogno di aiuto. Sa che non resisterà a lungo e l’unica cosa che può sperare è quella di cadere nell’oblio il più presto possibile.
Nella disperazione, infine, sussurra il nome di Will.
La scena cambia di nuovo, questa volta non è un ricordo, Nico ne è abbastanza certo, perché Will non era mai con lui in quella stanza bianca.
Ed è quando gli iniziano a fare tutto quello che ha passato il moro, mentre quest’ultimo può solo guardare impotente, che Nico si sveglia urlando.
Ci mette diversi secondi per riconnettersi alla realtà, per rendersi conto che erano solo degli incubi.
Ma questa consapevolezza non fa comunque fermare i brividi che lo percorrono e le lacrime che neanche si è reso conto di versare.
Nel suo campo visivo entrarono degli occhi dorati, sono terribilmente preoccupati.
La mente di Nico si rende conto che quei brevi ricordi di un salvataggio erano davvero reali.
La ragazza lo tiene fermo al letto, si gira solo un attimo e urla qualcosa a qualcuno che Nico non comprende, poi tutta la sua attenzione è di nuovo per il ragazzo.
Nico cerca di calmarsi con scarsi risultati, il respiro sempre più irregolare, però capta qualche frase della ragazza.
-Va tutto bene, Nico. Adesso sei qui con noi, sei al sicuro, va tutto bene.
-Will- sussurra –Dov’è Will?
-Sta bene- rispose subito la ragazza –Te lo giuro, Nico. Sta benissimo. Ho detto a Frank di andarlo a chiamare, sta venendo. Ma devi calmarti.
A quel punto una fitta lancinante invase lo stomaco del ragazzo, per lui era qualcosa di così familiare che non ci diede troppo peso.
Sapeva che non sarebbe mai riuscito ad arrivare al bagno, era abbastanza certo che la gamba non l’avrebbe retto.
Semplicemente si liberò dalla presa della ragazza, si piegò di lato e vomitò oltre il bordo del letto.
Non mangiava da giorni, così era un semplice miscuglio di acido e sangue.
Si reggeva sui gomiti mentre Hazel gli teneva una mano sulla fronte, per reggergli la testa ed eliminare il fastidio dei capelli.
Poi la sua presa scomparve e la sostituì una mano più grande e più calda. Gli fece alzare il volto e Nico incontrò i suoi grandi occhi blu, quelli che avevano invaso i suoi incubi.
-Shss- lo interruppe il biondo quando il più piccolo cercò di dire qualcosa di sconnesso – E’ tutto okay – sussurrò lasciandogli una leggere carezza sui capelli.
E Nico annuì aggrappandosi alla sua maglietta e nascondendo il volto nel suo collo.
Sentire il suo odore gli faceva davvero credere che andasse tutto bene.
Will si sedette sul bordo del letto e lo strinse a se, nel frattempo fissò il vomito a terra, poi si scambiò un lungo sguardo con Hazel.
-Sangue. Non dovrebbe vomitare sangue.
La ragazza non rispose, al suo posto lo fece il diretto interessato.
Will lo sentì scuotere la testa direttamente sul suo collo, con ancora la voce tremante poi disse –No, è normale. Lo faccio sempre dopo un incubo.
Will lo fece staccare leggermente, in modo da poterlo fissare negli occhi, per capire se fosse serio o stesse solo dicendo frasi sconnesse.
Ed Hazel non poté non abbassare il viso alla potenza di quello sguardo, era così intimo che si sentì subito di troppo.
Borbottò qualcosa che sembrava molto un – Vado a prendere qualcosa per pulire – e li lasciò soli.
Nico aveva gli occhi socchiusi e lucidi, gli zigomi rossi e caldi. Will era abbastanza certo che avesse ancora la febbre.
Decise che avrebbe affrontato quell’argomento in un secondo momento.
Lo fece stendere e gli sussurrò sul viso –Devi dormire, ne hai bisogno.
Il moro strabuzzò gli occhi terrorizzato, si aggrappò di nuovo convulsamente alla sua maglietta.
Will raggiunse la mano con la sua, gliela fece staccare e intrecciò le loro dita, poi lo calmò –Hey, sta tranquillo, okay? Resto qui, non me ne vado. Ricordi? Te l’ho promesso. Ho premesso che ti avrei protetto dagli incubi.
Nico non rispose, Will sapeva che non se lo poteva ricordare, gli aveva fatto quella promessa quando il moro non era per nulla lucido.
Ma alla fine una piccola scintilla passò sui suoi occhi.
Il biondo si chinò ancora di più e gli lasciò un leggero bacio in guancia. Seguito da un secondo sul naso e da un terzo in fronte.
Lo sentì rilassarsi e rilasciare un sospiro quasi di sollievo.
Chiuse gli occhi Nico, una lacrima rimase incastrata fra le sue ciglia scure mentre, quasi involontariamente, mormorava –Mi sei mancato così tanto.
Dopo qualche secondo stava di nuovo dormendo, continuando a stringere la mano di Will.
 
Hazel si richiuse la porta alle spalle con un sospiro.
Ad attenderla fuori c’era Frank, dopo aver chiamato Will aveva preferito aspettare fuori.
-Tutto questo li sta distruggendo- sospirò la ragazza ancora poggiata alla porta.
-Sapevamo a cosa saremo andati incontro accettando questo stile di vita.
-Come se avessimo avuto una qualche tipo di scelta … Sono felice di averti trovato, Frank.
Il ragazzo le sorrise e allungò una mano verso di lei, Hazel accettò la stretta intrecciando le loro dita.
Poi andò a cercare qualcosa per ripulire tutto quello che aveva fatto Nico.
Tornarono nella loro camera dopo svariati minuti, muniti di stracci e rotoli di carta.
Hazel aveva cercato di lasciare loro più tempo possibile per stare soli.
Li trovarono entrambi addormentati.
Nico sdraiato sulla schiena, Will al suo fianco, girato verso di lui in una posizione quasi scomoda, il braccio sotto la sua testa. Come se non avesse deciso di addormentarsi di sua volontà, ma poi aveva avuto la meglio la stanchezza.
La mano destra del moro era fortemente intrecciata con quella del biondo sopra lo stomaco del primo.
Hazel e Frank ripulirono tutto in estremo silenzio.
-E’ in buone mani Nico, non ha più bisogno della nostra supervisione, andiamo a dormire?
-Andiamo a dormire.
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Ciao! E chi mi aspettava di venerdì? Ahahah
Bè, domani parto e sto via tutto il fine settimana, quindi visto che non sono poi una persona così sadica ho deciso di aggiornare in anticipo invece che farvi aspettare fino a lunedì!
Parliamo del capitolo, ho messo un pò di Frazel perchè li trascuravo da molto tempo e sono una coppia dolcissima.
La Caleo era d'obbligo e ho accennato un pò al passato oscuro di Leo, che vi giuro aprofondirò in seguito.
Mentre negli scorsi capitoli, quando Nico era nelle mani di quelle "brave persone" non h scritto nulla dal suo punto di vista, quindi mi sembrava giusto far capire cosa aveva passato, anche se in sintesi, con dei flash nei suoi incubi. E far capire come si è procurato quella ferita alla gamba che si è poi infettata.
E per chi sperava sul serio per una bacio della Solangelo... Bè, avrei potuto metterlo ma Nico è ancora mezzo stordito e credo che per il loro primo vero bacio debbano essere entrambi pienamente consapevoli.
Ci sentiamo sabato prossimo! Deh
  
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