Serie TV > The Walking Dead
Segui la storia  |       
Autore: Lelasuprema87    02/07/2016    2 recensioni
Era la prima volta da quando l'avevamo presa al Grady che sorrideva. Non era il suo solito sorriso ma era comunque qualcosa... qualcosa di bello.
E lei era così dannatamente bella.
Volevo baciarla, toccarla… E non dovevo pensare a Beth in quel modo, ma lei mi stava praticamente violentando il cervello.
[MOMENTANEAMENTE INTERROTTA]
[CAPITOLI IN REVISIONE !]
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 11  In pensiero per lei.
 


Quella dannata missione era durata più del previsto, ci avevamo messo un giorno in più per ritornare. Eravamo stati attaccati da degli uomini e per salvarci, mi ero diviso da Sasha e Abraham. Successivamente mi ero imbattuto in dei ragazzini, e come un coglione mi ero fatto raggirare, facendomi rubandomi la moto e la balestra. Fortunatamente trovai un camion, ricongiungendomi con i miei compagni. Anche sulla via del ritorno trovammo degli uomini ad aspettarci, in sella alle loro moto. Blateravano che tutto quello che avevamo da quel momento apparteneva ad un certo Negan. Che teste di cazzo.
Riuscimmo a cavarcela anche in quella situazione, fortunatamente sul retro del camion trovai un bazooka, riducendo quei coglioni in cenere.
 
Mentre guidavo quel furgone in direzione di Alexandria, cercavo di mantenere lucidità, ma ero completamente avvolto in uno stato d’ansia. Chissà che cazzo era successo ad Alexandria?
Rick aveva detto di aver sentito degli spari provenienti da casa, ma aveva anche detto di continuare con la missione, che se la sarebbero cavata. Nonostante cercò di rassicurarci, ero dannatamente preoccupato… preoccupato per lei.
Dovevo tornare cazzo. E lo avevo quasi fatto, ma poi come uno stronzo ero tornato a seguire il piano, tornato da i miei compagni per allontanare il più possibile quei maledetti vaganti.
Avevo preso quella decisione così giusta per tutti, ma così sbagliata per me.
“Voglio venire anch’io”
Le parole di Beth mi pulsavano nella testa, e forse avrei davvero dovuto farla venire con me. Almeno adesso saprei che sta bene, e qualunque tipo di pericolo, c’ero io a proteggerla. Ad Alexandria chi l’avrebbe protetta?
Ormai era diventato il mio unico pensiero, e se durante la mia assenza le fosse successo qualcosa, non me lo sarei mai perdonato.
Dannazione Beth. Mi hai fatto innamorare e adesso mi sento così vulnerabile cazzo.
 
<< Sei nervoso? >> mi chiese Sasha dopo aver notato le mie mani che stringevano violentemente il volante. Neanche me ne ero reso conto. Rimasi in silenzio continuando a guardare la strada davanti a me.
<< Vedrai che è tutto apposto >> continuò la donna, cercando di rassicurarmi. Già, era la stessa cazzata che mi ripetevo ininterrottamente da ieri.
È tutto apposto, stanno bene, sta bene…
 
No, non era tutto apposto, non era apposto un cazzo.
Era buio quando arrivammo ad Alexandria, invasa da centinaia di zombie. Non ne avevo mai visti così tanti tutti insieme. Cominciai a guardarmi intorno, uno scenario raccapricciante.
 

***
 

Quando Glenn salì sul furgone, sedendosi al mio fianco, gli chiesi cosa fosse successo, ma non mi seppe rispondere, era appena tornato anche lui. Subito dopo salì anche Maggie. Le chiesi subito dove fosse Beth, ma la sorella non ne aveva la minima idea. Al pensiero che le fosse accaduto qualcosa, raggelai.
Cercai di mantenere il mio solito sangue freddo, non c’era tempo per la mia angoscia, dovevamo agire. Appiccai un incendio con il bazooka, molti vaganti ne furono attratti, seguendo il fuoco fin ché non bruciarono. Rick, la mia famiglia e alcuni cittadini di Alexandria, stavano opponendo resistenza, combattendo gli zombie. Li raggiungemmo anche noi.
Eravamo tutti lì, ad affrontarli, ma Beth no, lei non era lì in mezzo. In cuor mio sperai che era al sicuro in qualche casa, doveva essere così per forza.
Combattemmo per tutta la notte, ma alla fine l’avevamo spuntata noi.
Quando tornò la calma, il sole ormai stava sorgendo. Ci eravamo recati tutti all’ambulatorio medico, completamente distrutti da quella lotta estenuante.
Cercai Beth in mezzo alla gente, ma di lei nessuna traccia, non trovarla mi provocò un brivido di terrore lungo la schiena. Stavo per andare a cercarla, ma Carol mi fermò per un braccio. Mi voltai verso di lei, fissandola negli occhi. Avevo quasi paura a sentirla parlare, e nell’attesa che dicesse qualcosa, il mio cuore si era fermato per un secondo.
<< Sta bene >> disse seria, intuendo i miei pensieri.
<< Dov’è? >> chiesi tutto d’un fiato.
<< Vieni con me >> continuò mantenendo quel tono che non piaceva per niente, sembrava nascondesse qualcosa.
<< Cos’è successo? >> chiesi cercando di mantenere un tono calmo, mentre camminavamo.
<< Ci hanno attaccato gli uomini con “w” >> disse. Deglutì ripensando a quei bastardi.
<< Senza pietà, hanno ucciso chiunque gli si trovava davanti, sono morte diverse persone… comunque siamo riusciti a uccidere una buona parte di loro, anche se Morgan, ne ha fatti scappare volutamente alcuni >>
<< Scappare hai detto? >> chiesi sorpreso. Scappare? Cazzo, quei pezzi di merda andavano uccisi tutti dal primo all’ultimo.
<< Si, uno di loro era ferito, e Morgan lo ha nascosto nelle prigioni per poterlo far visitare da Denise… >>
<< Continua >> dissi incitando la donna a continuare, cominciando a provare una rabbia incontrollata per quell’idiota di Morgan.
<< Quando l’ho scoperto, abbiamo avuto una discussione accesa, e mentre noi eravamo impegnati a litigare, Beth ha ucciso il lupo >> concluse, facendomi fermare.
<< Ha fatto quello che andava fatto >> dissi di getto, cercando di scacciare dalla mia testa eventuali pensieri di uno di quei bastardi che faceva del male a Beth.
<< Ne sei sicuro? >>
<< Che vuoi dire >> chiesi confuso. Carol fece un lungo sospiro.
<< Lo vedrai tu stesso >> disse fermandosi davanti alle prigioni, facendomi cenno di entrare. Guardai la donna per un lungo momento, prima di decidermi a varcare l’entrata che mi avrebbe condotto alle prigioni.
Una volta all’interno la prima cosa che notai fu del sangue sul pavimento, molto sangue. La seconda cosa, e che l’uomo con la “w” era disteso a terra senza vita con diverse coltellate sul torace. La terza cosa, era lei… Beth.
Era rannicchiata sul quel pavimento con la schiena poggiata alla parete, le mani erano ricoperte di sangue e il suo sguardo era perso nel vuoto. Vederla in quel modo, mi paralizzò per un istante.
Mi avvicinai lentamente, chinandomi davanti a lei.
<< Beth >> la chiamai, scuotendole la spalla dolcemente per attirare la sua attenzione. Dopo qualche minuto, i suoi occhi guardarono i miei.
<< Daryl… sei vivo >> disse debolmente.
<< Andiamo, ti porto a casa >> le dissi senza staccare i nostri sguardi. Lei mi annuì a malapena. Non le chiesi niente, per quello ci sarebbe stato tempo.
La presi in braccio, come alla casa del becchino, con l’unica differenza che quella volta, era felice. Le sue braccia avvolgevano pesantemente il mio collo, e il suo viso era nascosto nel mio petto. Silenziosamente la portai fuori da quelle prigioni.
 
Non era tutto apposto, non era apposto un cazzo.
 
***
 
Con ancora Beth tra le mie braccia, entrai in casa portandola nel bagno. L’aiutai a sedersi sul bordo della vasca e cominciai e pulire le sue mani dal sangue di quello stronzo.
 
<< Non ho provato nulla >> disse Beth con un filo di voce rompendo il silenzio.
<< Eh >>
<< Quando ho ucciso quell’uomo… e quell’altro uomo nei boschi, e Dawn… non ho provato niente >> mi confidò senza guardarmi.
<< Erano tutte delle teste di cazzo, nessuno sentirà la loro mancanza >> dissi sedendomi accanto a lei.
<< Dopo aver ucciso quell’uomo, ho ripensato a quando abbiamo litigato al rifugio, quando tu mi hai detto che non ero più la Beth che conoscevi e che non avrei dovuto uccidere quell’uomo in quel modo >> disse con tono triste tenendo lo sguardo basso. Cominciai a fissarla, mordendomi nervosamente il labbro inferiore. Ricordavo bene quella lite… non riuscivo ad accettare che fosse cambiata, che non era più la ragazzina che addirittura pregava anche per l’anima di uno zombie. Ma poi mi ero reso conto che dopo quello che le era capitato, era impossibile non cambiare. Dopo tutto l’orrore che aveva vissuto per mano di quei pezzi di merda del Grady, sarebbe stato strano il contrario.
<< E... >> riuscì a dire, come un coglione, per incitarla a continuare.
<< Ho ucciso e non ho provato niente >> disse guardandomi negli occhi questa volta. Ci fissammo per un tempo indefinito, prima che continuò a parlare. << Anzi, credo di trovare del piacere nel farlo >> mi confidò abbassando lo sguardo, come se si vergognasse. Rimasi impassibile a quella sua confessione. Posizionai due dita sotto il suo mento, obbligandole ad alzare lo sguardo per incontrare i miei occhi.
<< Non mi cambia un cazzo >> dissi con tono fermo. Ed era dannatamente vero.  
<< Sono un mostro Daryl >> disse con voce rotta mentre delle lacrime cominciavano a rigarle il viso. Feci un sospiro. Le poggiai una mano dietro la nuca, portandola al mio petto. Beth cominciò a dare sfogo a un pianto fatto solo di singhiozzi.
<< Non sei un mostro, capito? Non lo sei >> le sussurrai all’orecchio.
Non era lei il mostro in questo mondo. Non era lei.
 

 

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Walking Dead / Vai alla pagina dell'autore: Lelasuprema87