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Autore: Aletorre22    02/07/2016    1 recensioni
Marta, dopo vari anni, ritorna nel suo vecchio liceo, ma stavolta si troverà nelle vesti di un'insegnante di inglese alle prime armi e con tanta voglia di imparare. Non le mancheranno i rapporti confidenziali con qualche alunno, le amicizie tra professori e gli amori.
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Avevo iniziato a scriverla l'anno scorso e poi ho interrotto. Ma adesso sono tornata carica di nuove idee.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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~~Ero seduta alla cattedra da un quarto d'ora e i ragazzi continuavano a parlare come se niente fosse. Inizialmente quando entrai, si erano girati tutti verso di me, qualcuno fischiando, qualche altro mi guardò perplesso e dopo qualche secondo persero il loro interesse nei miei confronti. Avevo anche provato a presentarmi e fare l'appello, ma nessuno mi aveva risposto tranne quelle due ragazzine sedute al primo banco molto composte. Luisa Marchetti e Fabiola Speranza, mi sembra si chiamassero così. Una delle mie doti era quella di memorizzare velocemente i nomi attribuendoli alle persone; almeno quello sarebbe stato un gioco da ragazzi, se anche gli altri si fossero presentati.. Sarebbe stato molto più semplice iniziare con un classe più piccola, non con una quinta liceo svogliata e irrispettosa, composta da 12 maschi e 3 ragazze. Ah no, forse 4 ragazze, pensai. Fissai attentamente una persona seduta in ultima fila, nonostante avesse i capelli molto corti e portasse un cappello in testa, aveva i lineamenti femminili, ma solo quelli, per il resto aveva il portamento di un ragazzo. Se ne stava sdraiata sulla sedia con i piedi allungati verso il banco e ascoltava musica con gli auricolari, mentre il suo compagno cercava di parlarle senza essere ascoltato.
"Ahi, ahi" sospirai. Se solo la loro professoressa non avesse accettato il trasferimento in un liceo più vicino casa, io non sarei qui, e neanche in un'altra classe. Gli altri insegnanti di inglese non avevano ora disponibili per poter fare lezione in questa classe e così avevano chiamato me. Queste furono le parole della preside, dispiaciuta per avermi potuto assegnare solo una classe e per giunta proprio questa, una delle più indisciplinate. Mi aveva proposto nelle ore buca, che sarebbero state molte, visto che la classe aveva lezione di inglese solo 3 volte a settimana, di andare a fare supplenza in altre qualora fossero mancati i professori. Questa giornata aveva preso ormai una piega sbagliata e al suono della campanella la maggior parte uscii dalla classe, tranne qualcuno che rimase, tra cui le due ragazze del primo banco. Mi avvicinai a loro volendo instaurare una minima conversazione
"Ciao ragazze! Ma gli altri si comportano sempre così?" chiesi impaurita leggermente.
"Si professoressa" rispose prontamente Luisa. "Solo con il professore di scienze stanno con due piedi in una scarpa, incute terrore. Ah e anche con la coppietta non si comportano tanto male, ma per il resto sembra uno zoo" aggiunse. Fabiola annuiva solamente.
"Ottimo, ci sarà di divertirsi allora.." affermai con un sorriso debole. "La coppietta? Chi sarebbero? Ancora non ho avuto modo di conoscere gli altri colleghi" riflettei.
Non fecero in tempo a darmi una risposta, che entrambe sobbalzarono e io con loro udendo delle urla forti.
"COSA DIAVOLO CI FATE FUORI DALLA CLASSE? SUBITO DENTRO! UNA BELLA NOTA NON VE LA LEVA NESSUNO!!"
Entrò un uomo pelato molto alto sulla cinquantina tutto rosso in viso.
"Lei deve essere quella nuova, immagino. Piacere Giacomo Conti, insegno scienze" e mi tese la mano.
"Si, oggi è il mio primo giorno e ho sentito già parlare del caro prof di scienze, qualche lezione sul metodo mi fare comodo " scherzai. "Posso darle del tu? Non mi sento molto a mio agio con i formalismi".
"Certo figurati! Comunque quando vuoi sono a disposizione, questi ragazzi devono essere messi in riga, non si può andare avanti così, altro che maturità..li rispedirei immediatamente all'asilo. Ah, aspetti, quanto inauguriamo questo nuovo anno con una nota di classe" rise divertito.
"No, dai non c'è bisogno, è stata colpa mia che non sono riuscita a mantenere l'ordine in aula, mi dispiace veramente. Per questa volta possiamo chiudere un occhio?" tentai di convincerlo. Sicuramente avrebbe fatto bene, però non me la sentivo di essere reputata come una professoressa stronza, senza neanche che mi conoscessero.
Si girò verso la classe e annunciò:" Per oggi siete salvi. Ringraziate la vostra insegnante Torini. Tranquilli che la prossima volta non ci sarà nessuno a salvarvi". Poi mi disse all'orecchio :"Gli occhi dolci con me non attaccano, quindi puoi anche risparmiarmeli. L'ho fatto solo perchè anche io ci tengo ai miei ragazzi, anche se non si vede". Mi fece cenno di andarmene, dopo averlo ringraziato ancora.
Fuori dall'aula decisi di provare il bar nel cortile, dovevo pur occupare il mio tempo in qualche modo fino alle ore 11, così durante la pausa della ricreazione avrei potuto conoscere gli altri miei colleghi e confrontarmi con loro. Rimasi meravigliata nel vedere quella stanza, piccola ma carina. Ai miei tempi non esisteva il bar dentro la scuola e alla fine delle lezioni correvamo tutti da Paolino che ci aspettava con un carrello piene di pizzette da mangiare, veramente buone.
 Mi avvicinai al bancone, ordinai un caffè e lo sorseggiai con calma seduta ad un tavolino.
"Ti dispiace se mi siedo qui? Solitamente occupo questo posto, sono un tipo abitudinario" mi chiese una donna, poco più grande di me, grassottella con una faccia buffa e due grandi occhi blu scuro. 
"Volentieri, nessun disturbo" accettai felice. Una donna con cui poter scambiare due chiacchiere finalmente. Parlammo del più e del meno e scoprimmo di insegnare lingue entrambe nella stessa classe, lei spagnolo e io inglese. Era una persona veramente piacevole. Anche lei come me aveva molte ore buca, però a differenza mia aveva tutta la sezione a sua completa disposizione, ma non riusciva proprio a farsi ascoltare dagli alunni, erano anni che ci provava e ormai si era rassegnata. Non sapeva comportarsi in modo duro con i ragazzi.  Mi raccontò anche degli altri nostri colleghi, aggiungendo qualche pettegolezzo, così da essere preparata per quando li avrei conosciuti.
   
 
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