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Autore: JulyChan    03/07/2016    11 recensioni
Attendeva, come una fiera selvaggia e affamata, un predatore paziente che aspetta il momento più propizio per attaccare. Attendeva, Daphne, di vedere Astoria crollare al suolo in un mucchietto d'ossa e il suo sorriso incrinarsi in una maschera grottesca capace di corroderle i tratti infantili del viso.
[Daphne/Draco]
Genere: Dark, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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la tempesta perfetta
| t h e y ’ l l   n e v e r   l o v e   y o u   l i k e   I   c a n |
 



 

 
  Le avevano detto che l’amore si accontenta di poco, che l’amore rende liberi ed è sempre paziente.

  Si ricordava ancora il loro primo bacio.

  Un timido contatto, un avvicinarsi inesperto, parole atrofizzate nel gelido bagliore di una mattinata di Novembre. E i giorni successivi trascorsi con una lentezza esasperante a cercare una spiegazione, una giustificazione al fatto che lui evitasse di degnarla di uno sguardo, che nei corridoi rifuggisse ogni occasione di poterla incrociare, che, quando lei varcava la soglia della biblioteca, lui stesse parlando con un’altra.

  Alla fine del mese, la MacDougal aveva perso quasi tutti i capelli.




 
***




  Si ricordava ancora la loro prima volta.

  Erano fuggiti di nascosto dalla Sala Grande, mentre tutti gli altri festeggiavano l’arrivo delle vacanze natalizie continuandosi a passare sottobanco del succo di zucca corretto. L’aveva tirata per il braccio per tutto il tragitto, finché non erano giunti in una vecchia aula polverosa e l’aveva spinta a sedersi sul bordo di un banco. Lei non era riuscita a reprimere una risatina sommessa, un po’ per la situazione rischiosa, un po’ per la soddisfazione di averlo di nuovo per sé, un po’ forse anche per il Whisky Incendiario bevuto, e parve rimuovere dalla mente il fatto che lui avesse passato l’intera cena a guardare un’altra. Gli sguardi intimoriti, i gesti insicuri delle mani, l’imbarazzo talmente palpabile da sembrare un terzo incomodo. Una fitta lancinante al basso ventre, le lacrime invischiate tra le ciglia, le dita di lui intrecciate alle sue a rassicurarla, a sussurrarle che sarebbe andato tutto bene.

  Dopo quella sera, Padma Patil aveva trascorso sette giorni a vomitare ininterrottamente.




 
***




  Si ricordava ancora il loro primo litigio.

  Per lei il bocciolo acerbo di quell’amore adolescenziale era esploso al primo barlume di luce, mentre il viso di lui continuava a rispecchiare giorno dopo giorno un’indolenza acuminata. Lei aveva tentato di prendergli la mano mentre si dirigevano a lezione, lui si era divincolato e aveva accelerato il passo. Lei aveva provato a proporgli una passeggiata sulle rive del lago, lui l’aveva ignorata e aveva iniziato a rileggere per la terza volta il tema di Pozioni. Lei era andata a Hogsmeade per fargli un regalo con cui stupirlo, lui era lì che camminava abbracciato a un’altra, il viso inclinato pericolosamente, le labbra che si aprivano in un sussurro all’orecchio. Lei l’aveva seguito di nascosto per sorprenderlo da solo in un corridoio pressoché deserto, lui aveva inarcato sprezzante un sopracciglio mentre lei gli sbraitava contro come un’ossessa.

  Madama Chips aveva dovuto riattaccare tre dita a Pansy Parkinson.




 
***




  Si ricordava ancora tutto quello che aveva fatto per lui.

 Aveva accettato ogni compromesso, si era adattata a ogni situazione, aveva ricacciato ogni lacrima indietro, per lui. Aveva acconsentito a una relazione segreta, aveva tollerato ogni silenzio e ogni invettiva, aveva chiuso dentro di sé ogni remora, per lui. Aveva messo a tacere ogni dubbio, aveva imparato a conoscere il rovescio della medaglia, aveva imparato ad amare tutti i suoi demoni, per lui. Aveva iniziato a vivere a sua immagine e somiglianza, ad annullarsi completamente, a svestirsi di ogni dignità e compiacerlo in ogni suo desiderio, per lui.




 
***




  Le avevano detto che l’amore è il più grande dei poteri, che l’amore vince sempre e supera ogni avversità.

  Ma, mentre la marcia nuziale accennava le prime note timide, era il volto di Astoria che si apriva lentamente in un sorriso, erano le mani di Astoria che stringevano febbrili le rose selvatiche, erano i piedi di Astoria che percorrevano con schiva solennità i pochi metri che la separavano da lui. Daphne sedeva composta in una delle ultime file, bevendosi ogni singolo istante senza staccare gli occhi dalla figura della sorella. Attendeva, come una fiera selvaggia e affamata, un predatore paziente che aspetta il momento più propizio per attaccare. Attendeva, Daphne, di vedere le gambe di Astoria vacillare e lei crollare al suolo in un mucchietto d'ossa, le spine nascoste pungere quelle dita sottili e farla cadere in un sonno perpetuo, quel sorriso incrinarsi in una maschera grottesca capace di corroderle i tratti infantili del viso.

  Ma tutto ciò che Daphne percepì, fu solo lo sgretolarsi in mille pezzi della sua parte più nascosta e il proprio cuore iniziare a sanguinare.




 
***




  Le avevano detto che l’amore è più forte di tutto, che l’amore va oltre ogni cosa, anche oltre la morte.

  E quindi ne morì, Daphne, di quell’amore, e quell’amore disgraziato morì con lei, appassendo debolmente alle prime luci dell’alba, mentre la bacchetta le scivolava tra le dita e l’ampolla di arsenico si infrangeva sul marmo screziato. Ma non la gelosia, non il tormento, non l’ossessione: quelle rimasero lì, ad aleggiare tra i due corpi ormai gelidi, fondendosi con l’aria greve di morte. Nell’istante in cui varcò la soglia, Draco ne sentì l’effluvio insinuarsi nelle narici e seppe che l’avrebbero perseguitato per sempre.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 

 
NOTE:
Un’altra Daphne/Draco… ebbene sì! L’avevo detto che questa coppia sarebbe diventata la mia nuova ossessione! Ovviamente, non ha nessun legame con la precedente “Quando il tempo non passava”; l’unica cosa che hanno in comune sono i personaggi protagonisti e il not so happy ending per la coppia principale (anche se qui, forse, ho esagerato con il not :D). Lo ribadisco, nonostante si tratti della mia attuale OTP, non riesco a vedere comunque un lieto fine per loro: sono un po’ una fanatica di mio dei drammi, ma loro me li ispirano ancor di più. Comunque, se vi va di leggere anche l’altra, siete in benvenuti.
Questa storia ha vinto il PRIMO posto e il PREMIO SPECIALE "Pacchetto Emozionato" nel contest "Pacchetti Misti!" di The_Malevolent_Girl ed è arrivata SECONDA nel contest "Have you ever been in love?" di Jadis_; QUI potete trovare il fantastico banner fatto dalla seconda giudicia! *_*
Seconda classificata al contest "Pazzi/e/ie... d'amore" indetto da Nirvana_04 con la citazione "Si ama solo ciò che non si possiede del tutto" di Marcel Proust.

Terza classificata al contest "The Breaking Point" indetto da Angie97



 
RIFERIMENTI:
  • La tempesta perfetta: no, il film omonimo non c’entra niente. Ho utilizzato questo titolo proprio per il suo significato in ambito meteorologico, ovvero: un ipotetico uragano che colpisce esattamente l’area più vulnerabile di un territorio, provocando il massimo danno possibile. Un po' quello che fa Daphne durante tutta la storia: all’inizio è solo un vento fastidioso, ma in seguito comincia a creare scompiglio, per poi scatenarsi in tutta la sua forza nell’atto finale, colpendo il punto nevralgico del suo territorio, uccidendo non solo Astoria, ma anche se stessa, e lasciando dietro di sé una scia di devastazione.
  • They’ll never love you like I can: dalla canzone “Like I can” di Sam Smith;
  • MacDougal: Morag MacDougal, Corvonero, personaggio realmente esistente nella saga della Rowling;
  • Le avevano detto che l’amore è più forte di tutto, che l’amore va oltre ogni cosa, anche oltre la morte: rivisitazione di “non so se la vita è più forte della morte, ma l’amore è più forte di tutto” dal film “Tristano e Isotta”.
 
   
 
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