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Autore: Cronos22    04/07/2016    1 recensioni
Il Demone Nekroz è stato sconfitto,la pace regna apparentemente sovrana su Homeworld e sulla Terra,ma un nuovo male sembra destarsi dalle profondità oscure dell’universo,spingendo i nostri eroi ad affrontare un nemico ancora più temibile del precedente.
Sequel de “Le Cronache di una gemma:Le ombre dell’universo”
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Pearl/Perla, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di una gemma'
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Le tre divinità
 
In un luogo etero dove sembrasse non essere mai giunta la fame e la pestilenza delle guerre,un luogo dove il sole risplendeva limpido sopra una lunga e vasta distesa di erba,le nuvole nel cielo immobili sembravano osservare quello strano frammento di terra,con il vento che accarezzava dolcemente ogni singolo filamento d’erba,dando ad ognuno di loro una propria vitalità ed un proprio vigore,ma questa calma eterea venne spezzata da un’esplosione luminosa bianca apparire improvvisamente sopra il grande campo erboso,materializzando sopra di esso le gemme e lo strano essere mascherato appena scampati alla furia dell’antico serafico Serienor.
Le Crystal Gems,poste dietro il loro enigmatico salvatore,cominciarono a piangere incontrollabilmente la perdita del giovane ibrido Steven,con Connie avvinghiata tra le braccia di Perla,urlavano all’unisono la perdita dell’amato per la prima e del figlio per la seconda,Garnet riusciva a malapena a rimanere un tutt’uno con se stessa,rinchiudendosi dentro la sua mente,dove Rubino e Zaffiro discutevano animatamente sul da farsi,senza riuscire a trovare un’intesa,Ametista era piombata in uno strano silenzio innaturale,osservando con malinconia Lapis che singhiozzante veniva consolata da Peridot,che non riusciva,pur provando a rimanere forte per la gemma blu,a trattenere le proprie lacrime di tristezza.
I tre comandanti ed i due diamanti a differenza delle gemme terrestri si osservavano tra di loro,scambiandosi sguardi perplessi ed inquisitori,cercando di incolparsi tra di loro per quello che era successo al tempio delle sabbie,ma fra tutto il gruppo solo la perla rosa sembrava avere la calma necessaria per poter analizzare il luogo dove l’entità mascherata lì aveva condotti,domandandosi il perché egli le avesse portate in quello strano campo,avvicinandosi a lui con passo lento e timoroso,sfregandosi le mani,cercando di trovare le parole giuste per interagire con quella strana entità,fermandosi al suo fianco con respiro affannato,quasi provasse una paura irrazionale nei confronti di un qualcuno che non aveva mai conosciuto durante i suoi anni di vita.
-Il tempo è poco,dovete seguirmi-esclamò senza voltarsi l’essere mascherato –Riferiscilo anche alle tue compagne,io nel frattempo vi aspetterò qui in attesa-incrociando le braccia al petto
La perla rosa non ebbe il coraggio di ribattere quelle parole cercando di ottenere delle informazioni da lui,girandosi,con la testa rivolta verso il manto erboso,verso il gruppo di gemme,deglutendo per la pressione nel vedere nuovamente la tristezza ed il rancore accumularsi dentro gli animi di altre gemme.
-Scusatemi,ma lui vuole che lo seguiamo-disse con timore quasi reverenziale,non incrociando lo sguardo verso nessuna di loro,con quest’ultime che non appena udirono le sue parole si voltarono ad osservarla con occhi spenti e privi di vitalità
-Se vuoi puoi pure seguirlo da sola-disse Ametista ringhiandole contro e guardandola con occhio pieno d’odio –Non vogliamo più avere a che fare con te oppure con lui-
-Ametista non mi sembra il caso di litigare tra di noi-ribatté Peridot mentre abbracciava la sua compagna –Ti ricordo che ci ha appena salvato da morte certa-
-Steven è morto,pensi che proprio adesso inizierò a prendere ordini da uno sconosciuto?!-
-Ametista comprendo il tuo dolore,ma se non vogliamo rendere vano il suo sacrificio dobbiamo fare qualcosa-esclamò
Garnet uscendo dal suo stato di trance,manifestando due lunghe scie di lacrime fuoriuscire da due dei suoi tre occhi coperti dal visore
-Non posso fidarmi di qualcuno che non si fa neanche vedere in volto-esclamò il quarzo viola sbattendo il piede a terra con violenza –Per quanto ne possiamo sapere lui può anche essere un agente di Serienor,incaricato di distruggerci dall’interno-
-Purtroppo anche se potresti avere ragione,noi ora non abbiamo scelta-disse Perla con voce singhiozzante,cercando di trattenere le lacrime e tenendo tra le braccia una Connie stanca ed afflitta
-Abbiamo perso fin troppo,non possiamo permetterci che le nostre emozioni ci ostacolino ancora-aggiunse Topaz camminando lentamente verso il piccolo gioiello viola –Dobbiamo essere forti ed andare avanti,proprio come quel ragazzino ha fatto fino alla fine-poggiandole una mano sopra la spalla,provando ad ottenere una reazione positiva e carica di orgoglio da lei,riuscendo solo a guadagnare una reazione rassegnata e priva di speranza
-Se volete pure seguirlo fatelo,ma non appena egli oserà tradirci,anche se fosse l’unica cosa che faccio prima di venire frantumata,lo eliminerò con le mie stesse mani-camminando verso lo strano essere,il quale senza emettere un fiato cominciò a camminare nell’immensa distesa erbosa,lungo un sentiero di cristallo,non appena vide con la coda dell’occhio le gemme avvicinarsi a lui,con in testa la perla rosa che non aveva il coraggio di voltarsi verso le sue compagne,quasi fosse in preda ai sensi di colpa per le sorti toccate al piccolo Steven,proseguendo il tratto tracciato dall’entità a testa bassa e con gli occhi socchiusi lucidi,che cercavano di non far fuoriuscire nemmeno una lacrima,mentre davanti a se si stava lentamente delineando una strana struttura piramidale trasparente come il cristallo,che rifletteva tutto l’ambiente circostante,divenendo quasi interamente un tutt’uno con il paesaggio,mimetizzandosi e rendendosi quasi invisibile al gruppo di viaggiatori,i quali non comprendevano l’esistenza di questo luogo apparentemente fuori dal tempo.
-Invenibus in tenebris lumen-pronunciò l’essere mascherato generando una sfera di luce nella sua mano destra,avvicinandosi lentamente allo strano portone di pietra trasparente e poggiando delicatamente l’arto sopra la superficie,che cominciò a brillare di luce bianca,svanendo nel nulla e lasciando solamente un varco oscuro e privo di luce davanti a loro,entrandovi senza paura al suo interno,venendo avvolti totalmente dall’oscurità di quel tetro corridoio,il quale sembrava farsi sempre più nero ed oscuro,con il gruppo di gemme spaventato dalla situazione cui l’essere mascherato le aveva portate,con quest’ultimo che con la sua mano irradiata dalla sfera di energia,cercava di creare un po’ di luce in modo tale da rendere il percorso meno tortuoso ed impervio.
Il lungo camminare delle gemme proseguì per un tempo quasi interminabile,alimentati unicamente dalla speranza di salvare l’universo ed i loro due pianeti,continuarono a seguire senza obiettare lo strano alieno mascherato,il quale le aveva condotte in quel luogo senza un apparentemente motivo valido,facendo loro da guida all’interno di quell’angusto tunnel,che lentamente veniva illuminato in lontananza da una luce quasi innaturale di colore biancastro provenire dall’altra estremità del passaggio,che consentì lui di interrompere l’incantesimo di luce e di uscire dall’interno di quel condotto,che portò tutti loro all’interno di una sala gigantesca,decorata da numerosi drappi,contenenti stemmi di dubbia decifratura e con un piano rialzato dove erano posti tre troni di marmo bianco,con tre esseri seduti rispettivamente sopra la propria postazione.
All’estrema destra della sala era seduto un essere simile ad un umano,vestito unicamente da una tunica bianca che copriva gran parte del suo corpo,lasciando scoperti solamente i capelli color rosso fuoco e gli occhi verdi come gli smeraldi,che scrutavano con attenzione il gruppo appena entrato in sala.
Al centro era posto un’entità simile ad una gemma,vestita con un’armatura dorata a placche che rivestiva interamente il suo corpo anziano e deturpato dal tempo,con una gioiello incolore romboidale esposto al centro del petto,una lunga chioma bianca che arrivava fino ai suoi piedi e degli strani gioielli collocati al posto dell’orecchio sinistro,stranamente assente e sostituito da un’appendice meccanica.
Alla sinistra invece l’essere che vi presidiava era vestito da un abito lungo nero che copriva il busto e parte delle gambe,le quali erano rivestite da un paio di stivali lunghi dello stesso colore,il volto stoico che fissava anch’ella i viaggiatori presenti all’interno della sala,con le sue labbra decorate da un rossetto nero ed i suoi occhi bianchi come la sua chioma,che osservava imperturbabile ogni singola gemma o umano fosse presente dinanzi a lei.
-Mia signora-disse l’entità elegante inginocchiandosi davanti a lei –Vi ho portato coloro che secondo me sono degni di essere i salvatori dell’universo-estendendo il suo braccio verso il gruppo di gemme di Homeworld
-Ottimo lavoro-disse la donna rivelando un paio di ali bianche luminescenti come il sole –Ma ti prego gentilmente di toglierti la maschera-disse materializzando un lungo bastone nero,dove all’estremità superiore era posto un sorta di bidente bianco ricurvo,sbattendolo con delicatezza a terra ed osservando l’entità togliersi lentamente la copertura dal volto,rivelando un viso simile in parte a quello di Lance,che spiazzò inizialmente tutte le gemme,tranne Lapis e Peridot che videro in passato quel viso,riconoscendo immediatamente la figura del serafico Kalimdor.
-Tu quindi sei Kalimdor?!-disse Lapis leggermente sorpresa nel vederlo vivo davanti a lei –Pensavo fossi morto-concluse sbracciandosi e ricevendo da lui una semplice occhiata gelida come la morte
-Io dovrei essere morto,ma i sovrani di questa dimensione hanno ritenuto che io ero fondamentale affinché le forze dell’universo rimanessero in equilibrio-voltando i suoi occhi versò l’entità poste sopra i loro troni
-La minaccia di Serienor ha necessitato l’esecuzione di misure drastiche-disse l’angelo sbattendo nuovamente il bidente sul terreno –La resurrezione di Kalimdor è stata la scelta più logica da compiere-
-Per decidere di ridestare dal suo sonno un morto…voi chi siete?-disse Peridot indietreggiando lentamente per la paura di essere distrutta dai guardiani
-Io sono Avacyn protettrice e progenitrice del popolo serafico–esclamò l’angelo alzandosi in piedi con forza
-Io sono Diamond protettrice e progenitrice del popolo gemmico-esclamò la donna anziana posta al centro della sala,trasformando lentamente il suo corpo rugoso in quello di una giovane ragazza aitante con i capelli blu lunghi brizzolati,che manifestavano diverse sfumature di quella tonalità
-Ed io sono Ulrich,protettore e progenitore degli umani-disse l’uomo alla sinistra della sala,privandosi della vestaglia nera e rivelando le sue numerose cicatrici decorargli il corpo,rimanendo con indosso solo dei lunghi pantaloni di pelle grigio scuro,sgualciti e logorati dal tempo.
-Avete dinanzi a voi i progenitori delle nostre tre razze-iniziò Kalimdor alzandosi in piedi,cominciando a camminare verso le tre divinità,salendo lentamente una lunga gradinata,fermandosi al fianco dell’angelo Avacyn,che imperturbabile guardava i presenti senza provare apparentemente alcuna emozione –Gli esseri più potenti che tutte le dimensioni abbiano mai conosciuto-
-Se sono davvero così potenti come dici-esclamò rabbiosamente Ametista,alimentando nuovamente la sua rabbia con pensieri negativi –Perché non hanno fermato Serienor quando ha cominciato a causare problemi nell’universo?!-
-Non ci è permesso invischiarci negli affari dei mortali-esclamò l’angelo con voce stoica,rivolgendo i suoi occhi verso il quarzo viola –La dea Naya ci ha incaricato di osservare e di mantenere l’equilibrio nell’universo-
-Ma per mantenere tale equilibrio siamo costretti a far ricorso a degli emissari che svolgano tale compito per noi-continuò Ulrich materializzando un lungo bastone di legno con una sfera di vetro posta sulla sommità dell’arma -Noi generiamo e riportiamo in vita solamente coloro che possano aiutarci in tale compito-
-Ma anche se fossimo intervenuti personalmente a fermare i folli intenti di Serienor,saremmo stati ugualmente sconfitti-continuò Diamond spaventando tutte le gemme nell’udire tali parole provenire da una divinità –Con la scomparsa della dea noi non abbiamo più molto potere e quel poco che ci resta,serve a tenere in piedi questa terra infradimensionale,che funge da corridoio per ogni universo conosciuto,sia terreno che ultraterreno-
-Ma allora se voi non avete la forza di fermarlo-esclamò Perla in preda alla rabbia ed alla tristezza –Come pensate che noi saremo in grado di farlo!-aggiunse correndo verso le tre entità,arrestando la sua avanzata davanti ad i gradini che conducevano alle divinità,generando la sua lancia e scagliandola con uno scatto d’ira incontrollato verso Diamond,la quale creando dal suo gioiello due lame ricurve argentate,tagliò in due parti con estrema facilità l’arma della ragzza,con i frammenti che deviati dal colpo della divinità,andarono ad affondare all’interno della parete bianca di marmo.
-E’ per questo motivo che vi abbiamo fatti condurre in questo luogo sacro-esclamò il diamante,sedendosi nuovamente sul suo trono –Noi possiamo fornirvi il potere necessario per sconfiggere il nostro nemico comune ed eliminarlo una volta per tutte-
-Allora che cosa stai aspettando a darci tale potere?!-esclamò Ametista sbattendo il piede a terra con violenza –Mentre noi stiamo parlando,lui potrebbe già aver scatenato tutte le sue armate contro persone innocenti-
-Non è così facile come pensi mio piccolo gioiello-disse Ulrich sedendosi anch’egli sul trono –Il potere a cui Diamond allude non si trova nel presente,ma bensì nel passato,esattamente nel pianeta Star Seraph durante la guerra contro le gemme-
-Serve uno di voi che torni indietro nel tempo e cerchi di acquisire tale capacità-esclamò Avacyn schioccando le dita,facendo apparire davanti a se cinque essere incappucciati,vestiti con delle cappe di cinque colori diversi,che si avvicinavano lentamente verso Perla,afferrandola con violenza per le braccia e trascinandola al centro della sala,con Ametista che nel vedere l’amica trattata in quel modo,si mise a correre verso di loro per liberarla,venendo però fermata da Kalimdor,il quale con balzo felino gli si parò davanti,afferrandola e lanciandola verso Garnet,che la afferrò,stringendola a se,impedendole di compiere un qualsiasi gesto dannoso e sconsiderato sia per lei che per la squadra
-Garnet lasciami andare-disse cercando di divincolarsi dalla presa dalla fusione
-Calmati e rimani ad osservare il tutto tra le mie braccia-disse stoicamente la gemma rossa,guardando i cinque esseri poggiare Perla al centro della sala,mettendosi in cerchio intorno a lei,con quest’ultima che urlava loro contro ogni possibile insulto esistente,quando improvvisamente uno degl’incappucciati,si avvicinò ad ella poggiandole dolcemente una mano sulla guancia,dandole un bacio sopra la gemma,lasciando la perla bianca apparentemente confusa,ma allo stesso tempo confortata da quel contatto quasi umano,simile a quello del ragazzo serafico.
-Dopo che sarai tornata dal tuo viaggio temporale ogni cosa ti sarà spiegata-disse l’entità ritraendo lentamente la mano dal suo viso –Ti chiedo solamente di avere fiducia in me-ricevendo un cenno affermativo dalla gemma,che come ammaliata da lui,si sedette senza protestare sopra la dura pietra,con l’essere mascherato che si allontanava da lei,ricongiungendosi con i suoi simili,i quali alzarono tutte le loro braccia al cielo,generando una sorta di sfera trasparente,che avvolgeva completamente la gemma bianca,facendo brillare il suo corpo di una luce bianca intensa ed innaturale
-Illusio tempus est-esclamarono in corso le cinque figure,generando dei fasci luminosi di vari colori,che fecero svanire la forma fisica della gemma bianca,relegandola apparentemente all’interno del suo gioiello,con le gemme che agitate non capivano cosa avessero fatto alla loro amica,allarmandosi e voltandosi rabbiose verso il serafico che immobile osservava indifferente l’operato dei cinque protettori.
-CHE COSA LE AVETE FATTO?!-domandò Ametista urlando contro il serafico,provando nuovamente a liberarsi dalla presa di Garnet,senza riuscire a trovare uno spiraglio nella morsa dell’amica
-Affinché Perla potesse viaggiare nel tempo senza rischi abbiamo mandato solamente il corpo fisico indietro nel tempo-disse senza voltarsi –Anche se la gemma è ancora qui con noi,potrà ancora usufruire dei suoi poteri-
-Ma perché mandare proprio lei e non un’altra di noi?-domandò Diamante Giallo intromettendosi nella discussione,rimanendo a braccia conserte e con gli occhi chiusi,mentre cercava di elaborare tutto quello che era appena accaduto
-Perché lei è l’unica che ama a tal punto mi figlio da poter dare tutto pur di salvarlo-esclamò mordendosi le labbra per la rabbia,lasciando inizialmente pietrificate tutte le gemme per la rivelazione appena udita da Kalimdor,rimanendo ad osservare con tristezza il dolore che il serafico redivivo stava provando in quel momento –L’unica capace a porre rimedio dove io ho fallito-lasciandosi sfuggire per la prima volta una lacrima dal volto ed osservando insieme a tutte le ragazze presenti,la gemma di Perla che giaceva dolcemente sopra il pavimento,circondata dalle cinque entità che continuavano a recitare canti arcaici,affinché il viaggio temporale funzionasse,sperando che ella riuscisse a salvare suo figlio dalle grinfie di quel folle serafico,venendo per la prima volta confortato da Ametista,che liberata dalla fusione si avvicinò a lui,manifestando un sorriso forzato ma sincero,afferrandogli nel frattempo con dolcezza la mano,cercando di dargli conforto in questo momento di difficoltà,confidando entrambi nelle capacità di Perla e nel suo amore per Lance per portare nuovamente pace all’interno dell’universo.
 
Note dell’autore
Io:Tre divinità,cinque protettori e Kalimdor che torna in vita,quindi il festival del soprannaturale
Kalimdor:Tu rimani sempre l’autore più assurdo che abbia mai conosciuto
Io:Nonché il migliore
Kalimdor:No
Ametista:Concordo con il vecchietto,fai schifo
Kalimdor:Non sono poi così vecchio
Io:Sempre ad insultarmi
Kalimdor:E’ il minimo che possiamo fare
Ametista:Nonché un onore per noi,ma visto che sei qui perché non chiudi il capitolo
Io:Ma perché non lo fate voi?!
Kalimdor:Perché ci secchiamo e ci offendiamo se non lo fai tu
Io:Siete assurdi voi
Bene cari lettori e care lettrici ci vediamo al prossimo spumeggiante capitolo
  
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