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Autore: moronae    04/07/2016    1 recensioni
"capita a tutti, di avere il cuore spezzato" mi ripeto, quasi per rassicurarmi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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non so come fare iniziare la nostra storia.
non posso cominciare dicendo dove ci siamo conosciuti, semplicemente perché noi ci conosciamo da sempre.
"sempre", beh, molto tempo.
ti sei seduto davanti a me durante quel pranzo di lavoro, e nonostante io non creda a cose del genere, per me questo è un felice errore causato da un evento casuale.
non mi sono mai spiegata come gli errori possano essere felici al tempo stesso, ma poi sei 'arrivato' tu.
i ragazzi soliti fanno battutine di cattivo gusto, e tu questa volta non ti associ, ma li guardi con i tuoi occhi verdi e spigolosi.
la sera stessa mi chiami, ma non rispondo.
al mattino mi ritrovo piena di messaggi.
sono tutti tuoi, nel primo mi dai il buongiorno, negli altri mi dici che non hai più rete e quindi mi chiedi di toglierti dal gruppo whatsapp che abbiamo insieme agli altri. Dopo che ti scrivo "fatto" mi mandi uno smile e dopo neanche cinque minuti mi chiedi di scendere per fumarci insieme una sigaretta.
figurarsi che non sapevo neanche che tu fumassi.
quando mi chiudo il portone alle spalle vedo una scena che rimane impressa nella mia mente: hai lo sguardo basso, ti guardi le scarpe mentre scalci i sassolini neri sull'asfalto. ti accorgi della mia presenza e sorridi guardandomi. il tuo sorriso diventa timido e imbarazzato quando mi vedi sfilare il pacchetto di sigarette dalla tasca. capisco che non ne hai, e allora te ne porgo una.
probabilmente fumi da poco, perché si vede che non sai molto bene cosa fare, e alcuni tiri li butti via senza neanche respirarli.
cala un silenzio imbarazzante. decido allora di chiederti il motivo per cui ieri mi avevi chiamato. balbetti un poco, ma poi trovi una giustificazione: "volevo vedere se il cellulare poteva chiamare".
ridacchio di nuovo. ora la conversazione è spedita, ci guardiamo in faccia e quando il nostro sguardi inciampa negli occhi dell'altro arrossiamo e ridiamo imbarazzati. mi sono accorta di qualcosa nel viso che, seppur sono abituata a vedere tutti i giorni, non ho notato fino ad all'ora.
succede tutto in fretta, ed è forse per questo che non voglio che tutti sappiano di noi due, quindi insieme scegliamo un gruppo e diciamo loro che cosa sta succedendo tra di noi.
il tuo gruppo si fa più grande sin da subito, e ti giustifichi con un 'devono saperlo tutti'.
passa qualche giorno prima che io mi liberi, e finalmente ho tempo per te. ci vediamo, fumiamo la solita chesterfield blu, e poi ci baciamo. ci baciamo, e il tuo sapore mi invade la bocca. è per via di questo sapore che andiamo avanti. è che tra noi c'è sempre voglia, mai stanchezza, mai voglia di fermarsi. è passato qualche mese.
sono alle giostre con delle mie amiche, tu sei con degli amici. incontro Joseph davati ad una giostra, una di quelle pericolose. mi bacia sulle guance e mi abbraccia affettuosamente. mi dice che sono cresciuta e poi ci salutiamo. l'ho sentito, il tuo sguardo spigoloso. ma io e te ulimamente non parliamo molto. è solo una questione di baci. freddi, ma voluti.
poi spac, tra di noi finisce tutto, quasi come se fosse un giro su una giostra. finisce dopo gli alti, i bassi, i giri della morte e tutta l'adrenalina.
"capita a tutti, di avere il cuore spezzato" mi ripeto, quasi per rassicurarmi.

è passato poco ma ormai non sei più un pensiero fisso. gli unici due periodi critici sono state le due settimane dopo la nostra rottura, costretta a guardarti e a lavorare con te nonostante tutto quello che volevo fare era prenderti a calci.
ora c'è Joseph. Jos è dolce, è carino, somiglia molto ad un gran bel attore, certo, ma subito mi accorgo che lui non è il mio pensiero fisso. Sono le tue labbra, ancora. Sono le tue mani sulla mia vita, ancora. Sei tu, ancora.
Quando mi vedi per strada, mano nella mano con lui, non dici nulla, guardi e basta. Io e te non ci siamo mai presi per mano. Mai baciati sulle panchine, e mai abbracciati nel parco.
Tu e lui siete due cose diverse, ma vedendoti passarmi davanti più e più volte, mi rendo conto che lui non è te.
Mi chiede perché ho deciso di finirla, e gli dico parte della verità. "Non ho bisogno di te, al momento".
"Allora di cosa hai bisogno", chiede.
Scuoto la testa, come per significare niente, ma in realtà ciò di cui avevo bisogno eri tu.
Quando pensavo al mio bisogno mi appariva l'immagine del tuo profilo, mentre hai la testa bassa, che osservi le scarpe mentre scalci via i sassolini dell'asfalto.
Io e te abbiamo ripreso a parlare, parliamo del più e del meno, adesso. credo che ora sia più brava a nascondere ciò che provo. È il compleanno di Marisol, una tua parente. tra gli invitati anche Alexis, la tua ragazza. La guardi, lo sguardo spigoloso ora lo rivolgi a chi le parla indiscretamente. Ti avvicini a lei e le posi la mano sui fianchi, come per dire che è solo tua.
Qualcosa dentro di me si fa a pezzi.
Mi passo una mano sul viso. Quando riapro gli occhi mi guardi, ma è solo un attimo.
I ragazzi fanno battutine, ma tu non mi sei seduto di fronte, e quindi non gli rivolgi il tuo sguardo spigoloso.
non trovo parole per descrivere come mi sento, quindi, come si dice:
ti auguro il meglio, ma il meglio ero io.

 

   
 
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