Sakura socchiuse i dolci occhi verdi e sorrise al rumore ritmico dei piedi sul pavimento finchè ad un tratto questo si bloccò. Allora, afferrato il bastone, lentamente avanzò verso l’Uchiha, fermo all’angolo del corridoio e solo quando gli fu accanto, assieme proseguirono, mescolando i loro passi in un unico suono, sconnesso, imperfetto e scoordinato com’era stata la loro vita e la loro relazione e, nonostante tutto, presente, rimbombante nelle stanze vuote, univoco.