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Autore: Lonely Tales    04/07/2016    0 recensioni
“Non prendo mai ispirazione da eventi realmente accaduti o persone che conosco. Mi limito a descrivere i luoghi che vedo quotidianamente ed in essi posiziono i miei personaggi. Se ci pensiamo, tutte le nostre azioni sono condizionate da dove ci troviamo, no?”
Una scrittrice italiana, all'alba dei trent'anni, che vuole solo arrivare a fine giornata e scrivere. I suoi libri sono apprezzati da molti lettori in tutto il mondo, dall'Asia all'Europa. Ma c'è un pezzo mancante, che lei cerca disperatamente. Vittoria si sente sfiorire e desidera sbocciare di nuovo.
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"Scoppio a ridere, è una scena troppo divertente. La sua risata arriva in ritardo ma almeno arriva.
Sembra quasi una melodia. E’ un suono piacevole, così tanto che quando finisce inizio a sentirne la mancanza.
La voglio risentire, altre mille volte ancora."
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(Note: apparizioni di altri idol al di fuori degli EXO)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6
 
Jongdae si avvicina a me quando io e Chanyeol raggiungiamo tutti.
“Tutto bene?” mi chiede a bassa voce. Io annuisco con un sorriso. Sicuramente aveva percepito l’imbarazzo tra me e Chanyeol quando siamo arrivati ed era preoccupato per lui quando ci ha visti arrivare da soli.
“Tranquillo.”
 
Ci sono anche Joohyun e Wendy.
“Eccovi! Dopo il discorso vi avevo perso! Dove siete andate?”
Wendy mi spiega che non si stava sentendo bene ed è andata di corsa al bagno e Joohyun l’aveva seguita per aiutarla.
“Ma adesso sto meglio, tranquilla!”
“Sicura? Però che cavolo! Mi avete fatto prendere un colpo!”
“Scusaci.” Dicono entrambe all’unisono facendo un inchino.
 
Iniziamo a discutere sul da farsi. Baekhyun se ne vuole andare.
“Tanto la festa stava per finire comunque!”
“Okay ma sarebbe scortese andarsene senza salutare!” risponde Yeri.
“Ha ragione.” Dico io.
“Uffa… okay forza, facciamo questi saluti.”
“Quanto sei scortese.”
Rientriamo dentro ed iniziamo a salutare i nostri colleghi e gli auguriamo buone feste. Il mio sguardo cerca disperatamente Yifan. Voglio salutarlo prima che parta per la Cina. Ma non lo trovo da nessuna parte. Decido di provare nel suo ufficio al piano di sopra.
Come pensavo, la luce è accesa.
“Permesso?” dico piano.
“Vittoria?”
Entro per farmi vedere. Lo trovo mentre sta ordinando alcune cose sulla sua scrivania.
“Fai le ultime pulizie?” chiedo quasi ridendo.
“Che ci posso fare se gli inservienti non fanno il loro lavoro! Comunque… te ne stai andando?”
Annuisco e mi avvicino verso di lui.
“ Volevo salutarti prima che partissi.”
Il mio amico sgrana gli occhi ed inizia a scavare dentro un cassetto per poi prendere in mano una bustina.
“Mi ero quasi dimenticato, grazie per avermelo ricordato.”
Lo fisso con stupore mentre mi porge la bustina.
“Non c’era bisogno Yifan, davvero… non dovevi disturbarti.”
“E’ una sciocchezza, tranquilla.”
“Ma…”
“Niente ma! Aprilo e basta.”
Decido di arrendermi ed aprire il regalo.
Tutti i sonetti di Shakespeare?”
“So probabilmente ne hai mille di copie ma ho pensato che ti mancasse in coreano.”
“Ed avevi ragione.” Dico sorridendo. “Grazie mille. Be’.. già che ci sono posso darti il mio regalo.” Esclamo.
Lui non mi crede all’inizio ma poi quando tiro fuori un pacchetto dalla borsa mi squadra.
“Ah, e poi ero io quello che non doveva disturbarsi.”
Così apre il mio regalo. Inizia a guardarmi brutto mentre io rido sotto i baffi.
365 proverbi cinesi?” esclama lui tra l’irritazione e il divertimento.
“E dai! Guarda che sono molto utili!”
“Si certo!” iniziamo a ridere.
“Grazie mille.” Dice terminando il momento ludico dato che sembra essersi prolungato troppo a lungo.
“ Non devi ringraziarmi, gli amici servono a questo.”
Riflettendoci, forse non era la frase più accurata da dire in questa situazione.
Amici?!Ma come diavolo ti è venuto in mente, idiota! Penso tra me.
“Già…” sussurra Yifan “amici.”
Sento le guance avvamparsi per l’imbarazzo. Hai un potere per creare situazioni scomode, eh?
“Be’… sono felice di considerarmi un tuo amico.” Conclude lui lasciandomi senza parole.
Ci scambiamo un ultimo saluto e poi esco definitivamente da quell’ufficio.
 
Appena uscita mi ritrovo Chanyeol davanti. Stava ascoltando? Da quanto tempo è qui?
“Vittoria-ssi…mi hanno mandato a c-cercarti quindi s-sono salito a v-vedere se fossi q-ui e poi…”
Io lo prendo per le braccia e lo costringo a guardarmi negli occhi. Lui sembra paralizzarsi.
“Chanyeol, va tutto bene. Mi hai trovata. Ora andiamo.”
Sento la tensione lasciare il suo corpo. Appena percepisco questa sensazione lascio la presa.
“Okay, andiamo.”
 
Così ci ritroviamo a passeggiare per le strade di Seoul, una città che non dorme mai.
Ci sono così tante cose da fare e risulta difficile scegliere.
Decidiamo di prendere un po’ di cibo d’asporto e mangiarlo vicino al fiume Han.
“Wow, mi sembra di tornare ai tempi del liceo.” Dice Junmyeon mentre gusta i suoi tteokbokki.
“Sembra che siano passati milioni di anni, davvero.” Risponde Baekhyun.
Iniziamo così a rivangare le nostre “avventure” giovanili.
Jongdae ci racconta di quando aveva chiesto a una ragazza di uscire. Ma lei in realtà voleva uscire con un suo amico.
“ E ti a sfruttato?!” esclama Yeri con un’espressione disgustata. Il nostro amico scuote la testa.
“Peggio…pensava che fossi gay.” Tutti iniziamo a ridere.
“Zitti zitti. Allora dove ero rimasto… Ah si! Allora organizza questo doppio appuntamento. E…”
E niente, l’amico della ragazza era anche abbastanza attraente però doveva rinunciare per forze maggiori.
 
“Dai Chanyeol, raccontaci qualcosa!” dice Jongdae evidentemente sotto l’effetto di troppo soju.
“Io?” tutti rispondo in coro con un sì.
“Okay, allora…” si schiarisce la voce.
“Una volta…stavo leggendo su una panchina, molto tranquillo e poi… una ragazza mi si è…” si interrompe, in preda all’imbarazzo, e tutti noi aspettiamo di sentire il seguito.
“Mi si è seduta sopra!”
“Cosa!?” diciamo tutti.
“Proprio come in Princess Diaries?!” Dice Baek.
“Si… ha detto che non mi aveva visto.”
“Ma se sembri un albero!” quasi urla Wendy, anche lei ha avuto troppi bicchierini.
E’ bella l’atmosfera che si è creata, sembra quasi che ci conosciamo da anni.
Tutti sono a proprio agio su quel prato.
Mi giro verso Chanyeol. Lui ricambia lo sguardo, in modo timoroso.
“Chanyeol…” appena sente il suo nome il suo sguardo diventa più fisso.
“Dimmi.”
“D’ora in poi…” prendo fiato. “ Non trattarmi come un tuo superiore, trattami come una ragazza qualunque.”
Lui distoglie lo sguardo e riflette sulle mie parole. Poi si rigira.
“Ci proverò.”
Non so perché ma la sua risposta mi da una gioia immensa. Finalmente il muro invisibile è stato abbattuto? Magari non del tutto, ma buona parte è ceduta.
 
   
 
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