“ No” disse Elsa rialzandosi dalla neve sulla quale era caduta.
Il cuore le batteva all’impazzata. Non era possibile!
“ Cosa abbiamo sbagliato?! Non abbiamo usato scorciatoie!” affermò Jack incredulo guardandosi attorno.
Elsa, frenetica, aveva iniziato a correre nel punto in cui prima c’era il fiore.
Sollevò la neve, guardò dietro a dei piccoli arbusti, tra le rocce, senza fermarsi un secondo, continuando a negare per l’inaspettata ingiustizia.
Jack corse da lei e la fermò, ma lei si dimenò e cadde a terra, sconfitta, coprendosi il volto con le mani.
Provava rabbia, amarezza, delusione.
Aveva perso e finalmente si lasciò andare.
Permise al forte dolore, che nascondeva dentro di sé, di scatenarsi.
Non voleva più celare, domare, non mostrare e per questo una scarica del suo potere ghiacciò completamente le rocce circostanti.
“ Io non lo accetto! Anna non può andarsene! Io non posso vivere senza di lei! Ho sopportato già la morte dei miei genitori, ma non portatemi via mia sorella! Non è giusto” urlò disperata.
Un grido talmente forte che lacerò ciò che la circondava e l’eco ripeteva perfettamente questa sofferenza.
Jack si chinò addolorato e la abbracciò.
Fu allora che la regina, finalmente, iniziò a piangere ed abbassò le barriere.
Non mandò giù nulla questa volta e i suoi singhiozzi riuscirono a scuotere il guardiano nel profondo.
Non l’aveva mai sentita piangere così, ininterrottamente, di un pianto che faceva male e per questo cercò di stringerla ancora più forte e pure lui soffrì.
Fu allora, al culmine di quel dolore, che i due vennero sorpresi ed avvolti da una luce accecante che li costrinse a chiudere gli occhi.
Accanto a loro, un fiore dorato brillava.
“ E’ necessario soffrire per raggiungere il fiore” queste furono le parole che rimbombarono nella mente di Jack pronunciate da Granpapà, dopo la sorpresa alla quale assisterono. Ecco cosa mancava! Oltre alla fatica era necessario anche il dolore! Elsa aveva dimostrato il vero amore per sua sorella ed aveva finalmente mostrato il suo dolore facendo riapparire la magia.
Il ragazzo le sorrise e si allontanò, perché sapeva che doveva essere Elsa a prendere la cura.
La regina si asciugò gli occhi, ancora incredula e si avvicinò al fiore.
Lo toccò, un po’ intimorita, e venne avvolta da uno scudo protettivo, probabilmente necessario per l’accordo che sapeva di dover stringere con la magia, come era stato predetto da Granpapà, per questo Jack non la vide ne sentì più.
“ Dimmi stregone, cosa vuoi ricevere da me?” chiese lei alla magia attorno e sentì una voce profonda rispondere.
“ Dovrai darmi qualcosa di speciale” rispose la voce maschile.
“ Ti potrò dare tutto l’oro che desideri”
“ Non voglio ricchezze. Questa è magia potente regina, questo fiore ti permetterà di salvare tua sorella e suo figlio, ma per farlo, un’altra vita dovrà essere offerta”
Elsa rimase pietrificata:
Era uno scambio!
“ Qualcuno dovrà morire a posto loro?!” domandò Elsa intontita, con voce tremante, percorsa per la prima volta in vita sua da un brivido ghiacciato e con il cuore e la testa che scoppiavano dopo questa notizia.
“ Esatto, a te la scelta” rispose la voce lasciando tutto nel silenzio.
Elsa non esitò.
Per sua sorella avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Per questo disse prontamente:
“ Prendi me”
Doveva essere lei, non avrebbe mai permesso a qualcun altro di perdere la vita.
Lo stregone non parlò per qualche minuto, poi rispose:
“ Il tuo è un gesto eroico che verrà apprezzato.
Guarda la tua rosa magica.
Ora potrete tornare da tua sorella anche volando, non ho più bisogno della vostra fatica. Nel momento in cui lei guarirà, la rosa che sta perdendo petali rappresenterà la tua vita. Quando l’ultimo petalo cadrà, morirai” e detto questo la voce e lo scudo sparirono.
Elsa si ritrovò con il fiore tra le mani.
“ Ce l’hai fatta! Cosa ti ha chiesto?!” domandò Jack agitato con il fiato sospeso dopo il suo improvviso ritorno.
Elsa non sapeva cosa rispondere!
Non poteva dirgli che avrebbe perso la vita al posto di Anna! Nemmeno lei riusciva ancora a credere al patto che aveva stretto!
Fu per questo che mentì:
“ Mi ha chiesto la collana che tu mi hai regalato… mi dispiace…dovevo donare un oggetto al quale tenevo molto. Ora andiamo, presto”
Disse lei in modo frettoloso per cambiare discorso e Jack le prese la mano per volare fino al castello.
Elsa si guardò indietro, deglutì e chiuse gli occhi per assaporare il profumo dell’aria fresca che lei conosceva bene: era una delle ultime volte in cui avrebbe visto la neve, le montagne e ciò che faceva parte di lei…prima di lasciare quel mondo…per sempre.