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Autore: Grilla02    05/07/2016    0 recensioni
“Metaforicamente e letteralmente ne ho fatta di strada. La piccola bambina grassottella e bruttina oggi non c’è più. E di questo ne sono veramente felice.”
Pensavo a questo ad ogni singolo passo che facevo lungo quella piccola via vicino a casa mia ormai a me nota da molto tempo grazie alle innumerevoli volte nelle quali l’ho percorsa. Pensavo a questo mentre ascoltavo Ready To Run. Pensavo a questo mentre il Sole iniziava a salire sempre più in alto nel cielo.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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08.09.2016  5.14
POV’s Brooklyn
"Metaforicamente e letteralmente ne ho fatta di strada. La piccola bambina grassottella e bruttina oggi non c’è più. E di questo ne sono veramente felice."
Pensavo a questo ad ogni singolo passo che facevo lungo quella piccola via vicino a casa mia ormai a me nota da molto tempo grazie alle innumerevoli volte nelle quali l’ho percorsa. Pensavo a questo mentre ascoltavo Ready To Run. Pensavo a questo mentre il Sole iniziava a salire sempre più in alto nel cielo.
Sono sempre stata, fin dal asilo, la bambina grassa. Quella brutta che veniva presa in giro per i suoi chili di troppo. Quella che tornava a casa da scuola piena di lividi su tutto il corpo perché i suoi compagni la picchiavano ogni fottuto giorno, ma che nonostante tutto non lo diceva a nessuno perché si era convinta di fare schifo e di meritarsi tutti quei calci, quei pugni o quei pizzicotti. Sono stata in silenzio, non volendo piangere per non sembrare ancora più debole. 
"Ma ora basta." Mi ero detta verso maggio del 2016.
E così sono cambiata. Durante l’estate sono andata a correre di mattina presto, il pomeriggio e prima di cena. E quando non riuscivo a dormire anche di notte. 
All’inizio non è stato facile. Ma quand’è che la cose sono fin dal principio una passeggiata? Sono sempre state una corsa per me. Di quelle ad ostacoli. Piene di insidie senza nessuno che ti incoraggiasse, ma anzi, con molti che ti buttavano giù.
Prima mi vedevo grassa, gli altri aumentavano le mie insicurezze. Così non riuscivo ad essere me stessa. Ero arrivata al punto di farmi del male da sola. Ero al capolinea. Capii di essere arrivata alla fine.
Ho lavorato duramente su me stessa per quanto riguarda l’aspetto fisico. Poi sono andata da uno psicologo amico di mio papà che mi ha aiutato a rimanere in piedi, ad avere di nuovo il controllo sul mio corpo e ad avere di nuovo autostima. A lui ho raccontato buona parte delle cose che mi sono successe e di quello che ho subito, ma non gli ho detto tutto. Avrei dovuto, ma in fondo lui non è un mio vero amico. È la cosa più vicino ad un amico che io possa avere, ma non è la stessa cosa. 
Con un amico si possono fare molte cose, si può essere felici, condividere delle passioni e degli hobby, ma non si parla sempre di se stessi e dei propri problemi. 
Tra pochi giorni incomincerò il liceo linguistico. Lì troverò degli amici con cui sviluppare la mia passione: la fotografia.
Nel frattempo sono le 6.37 e io sto tornando a casa.

 
   
 
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