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Autore: Scarlett Carson    05/07/2016    1 recensioni
E se Aoko avesse sempre avuto con sè la gemma Pandora? Se nascondesse un segreto che si tramanda nella sua famiglia da generazioni. Se le avesse donato dei poteri incredibili. E se su quel dirigibile sperduto nel cielo avesse visto tutto. E se ci fosse davvero lo zampino dell'organizzazione che cerca la gemma più di tutto. Se solo Aoko sapesse come proteggere tutti ma la loro salvezza avesse un prezzo immenso. Cosa farebbe Kaito, alias Kid, se dovesse prendere una decisione.
What if ? del film 14 il dirigibile sperduto nel cielo. Cross over con la mia stessa storia DNAngel Jeanne!
Sono tornata in questa sezione! secondo me stavate meglio senza di me xD
Come potete vedere l'ho inserita come serie insieme alla storia DnAngel Jeanne. una specie di storia extra. spero vi piaccia quest'idea ;) Leggete e commentate in tanti sono curiosa di leggere le vostre critiche
Scarlett Carson (ex Shana17 per chi non lo sapesse ancora ;) )
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13. Il cuore spezzato

Era tutto finito.

Quello che rimaneva del demone era ormai solo un ricordo.

“É finita” disse Shinichi per interrompere quel silenzio che si era creato.

“Siete stati degli incoscienti” disse Jeanne sgridandoli “ma molto coraggiosi” terminò, con immenso stupore sia dei presenti sia della stessa Aoko.

“Jeanne, grazie per essere venuta” le disse Sonoko, chiaramente molto grata di quello che aveva fatto la ladra.

“Mio dovere” le rispose e fece per andarsene quando una voce la fermò.

“Aoko...” disse solo Kaito.

La ragazza, sentendosi chiamare rimase di sasso quando lo sentì pronunciare il suo nome con tono così supplichevole.

“Sta bene, è nella sua stanza che dorme” gli rispose la ladra per tranquillizzarlo.

E, in un attimo, lui corse fuori dalla stanza, nello stesso momento che la ladra spiccò il volo fuggendo dal dirigibile.

 

Kaito era arrivato come una furia, spalando la porta della cabina della ragazza di suo interesse.

Aprì la porta piano e la vide, sdraiata sul letto incosciente, esattamente come aveva detto la ladra.

Grazie, Jeanne”pensò tra sé.

La osservò a lungo, non osò fare altro.

Non si avvicinò, non l' accarezzò, come avrebbe voluto fare in realtà, felice che lei fosse lì e sana e salva, ma grazie a qualcuno che non era lui.

Aveva sempre provato quel senso di possessione nei suoi confronti, l'ossessione che sarebbe sempre e soltanto lui a salvarla; essere il suo eroe era sempre stato lo scopo che si era prefissato per avere la scusa per starle sempre accanto.

Era un egoista, perchè la voleva soltanto per lui, nessun altro avrebbe dovuto farla felice, come faceva lui, nessun altro avrebbe dovuto salvarla dai pericoli quando era solo lui ad avere quel privilegio.

Quando si erano allontanati, era arrabbiato perchè non capiva cosa li stesse separando così.

I nostri stramaledetti segreti. È tutta colpa loro” pensò il ragazzo, riversando la sua rabbia e la sua frustrazione in essi.

E con questi pensieri, il moro decise di uscire dalla stanza, in silenzio.

 

In seguito, l'ispettore e il detective vennero salvati; il signor Suzuki fu lasciato tranquillo a riposare, l'effetto dei sonniferi non era ancora svanito; anche il Dottor Agasa si riprese coi bambini che corsero come dei forsennati a chiedere notizie sugli ultimi avvenimenti.

Kaito aveva ripreso il travestimento del cameriere, sotto consiglio del cugino, che potè aggirarsi libero per i corridoi del dirigibile che era pronto a fare dietro front.

“Ehi Shinichi, ma tuo cugino?” gli chiese Ran.

“Probabilmente sarà in giro. Ma vorrei chiedervi di non dire ad Aoko della sua presenza” disse svelto il giovane detective.

“Perchè?” chiese Kazuha.

“Credo debbano chiarire alcune faccende da soli” disse Heiji.

“Aspettate, volete dire che è tuo cugino il ragazzo al quale alludeva all'inizio del viaggio? Quello per cui ti aveva scambiato, Shinichi?” disse Sonoko.

Peccato, era un ragazzo così carino”pensò tra di sé la giovane Suzuki.

“Sì, esatto, Sonoko” gli confermò il ragazzo.

“Insomma non è giusto, tocca sempre a voi grandi tutto il divertimento!” sbotto Mitsuiko.

“Guarda che non è stata una passeggiata, moccioso” disse Heiji irritato.

“Non avete catturato nessuno dei due ladri però” fece notare Genta.

“Abbiamo avuto altro a cui pensare” rispose Sonoko.

 

Nel mentre di quel battibecco tra persone che credevano che il peggio fosse ormai passato, un uomo rimasto nascosto, aveva deciso che era ormai giusto il momento.

Ormai ne ho le prove, so che è qui. Ce lo ha leipensò tra di sé.

Ormai il sole stava tramontando e nessuno si sarebbe accorto che un altro pericolo si aggirava su quel dannatissimo dirigibile.

 

Era ormai sera e Aoko che si era risvegliata da un pezzo, decide di concedersi una passeggiata per i corridoi, ormai sicuri del mezzo su cui era approdata quel giorno.

“Finalmente pace e tranquillità” disse tra sé.

Già, ormai possiamo stare tranquille. Il peggio è passato” irruppe Jeanne nei suoi pensieri.

“Secondo te, cosa voleva dire Beatrice quando ha detto che se non mi avesse uccisa lei lo avrebbe fatto qualcun altro?” chiese lei.

Quella frase l'aveva lasciata dubbiosa. Che sapesse qualcosa che lei non sapesse ancora?

Non lo so, magari era la sua solita convinzione che tutti muoiono assassinati. Comunque, penso piuttosto a come mai non ti abbia percepita quando eri me” le confidò la ladra.

“Ma si non pensiamoci più, ormai non ne abbiamo più motivo” disse Aoko, intenta a lasciarsi alle spalle quella brutta esperienza.

La ragazza, senza rendersi conto, si era ritrovata proprio in quella stanza dove avevano sconfitto il demone.

Era davanti alla porta d'ingresso ma si blocco quando vide una figura che stava davati alla teca, ormai vuota, della Lady of the Sky.

Kaito” ipotizzò la ragazza.

Si convinse che fosse lui quando un raggio si luna, penetrò per un attimo dai finestroni, illuminando la sua figura, seria, davati a quello che rimaneva della teca.

Mi chiedo cosa ci faccia qui e quando sia salito. Non mi pare di averlo notato a bordo” continuò ella con la sua solitaria riflessione.

Tornò a regnare il buio nella stanza ed Aoko, decise di uscire allo scoperto. Si avvicinò, facendo molto silenzio, a dov'era il ragazzo ma dovette nascondersi quando qualcuno entrò dalla porta.

Ma quella è Ran, ma cosa?” pensò mentre si nascose in un punto dove avrebbe potuto vedere tutta la scena, tuttavia non riuscì a sentire mezza parola.

 

La ragazza aveva corso per tutto il dirigibile nella speranza di trovare Shinichi. Lo aveva visto imboccare un corridoio ma poi si era persa, ritrovandolo quasi per caso nella stanza dove si erano ritrovati a fronteggiare il demone.

“Shinichi” sussurrò arrivata alle sue spalle.

Il ragazzo non si voltò ma disse solo:

“Ran, cosa ci fai qui?”

Per colpa della poca luce non lo vedeva bene in volto, ma la sua voce gli aveva confermato la sua identità.

“Shinichi, come mai sei qui?” gli chiese dolcemente.

“Nulla, pensavo a quello che è successo poco fa” disse, rimanendo sempre di schiena.

“Già, è stata una cosa orrenda” disse stringendosi le spalle, come se volesse proteggersi dal ricordo.

All'improvviso, come se volesse consolarsi, abbracciò il ragazzo da dietro, cogliendolo alla sprovvista.

Oh no, ora che faccio?” pensò il ragazzo.

“Shinichi, ti prego, non staccarmi da te” lo supplicò.

“Ran” disse, voltandosi verso di lei, sapendo che era troppo buio perchè potesse notare la differenza.

Si avvicinò a lei fino a che i loro visi non si sfiorarono.

 

Non poco distante da loro, una ragazza, avvolta dalle tenebre della notte, aveva visto l'intera scena.

Non aveva avuto bisogno di sentire cosa si stessero dicendo quei due, quello che aveva visto era bastato.

All'inizio era rimasta sconvolta da tutta quella loro confidenza che la portarono a chiedersi, come mai parevano conoscerlo tutti meglio di lei.

Poi ci fu l'abbraccio e aveva percepito dentro di lei come una fitta al cuore. Sentiva gli occhi bruciare, segno che le lacrime stavano cercando di uscire, ma le trattenne fino a che...

Perchè? Perchè devo sempre soffrire a causa sua? Perché non posso essere felice con lui?” si chiese mentre, alla vista di quello che le pareva un bacio passionale, era scoppiata in lacrime.

Riuscì, comunque, a non farsi scoprire e, nel silenzio della notte, scappò via col suo dolore. Aveva visto anche troppo ma abbastanza da sapere che lui non l'avrebbe mai amata come lei aveva scoperto di amare lui, con tutta se stessa.

Una volta nella sua cabina, chiusa a chiave per far si che nessuno la disturbasse, scoppiò in lacrime e liberò tutto il suo dolore.

Mi dispiace, Aoko”sentì dire da Jeanne, che l'aveva sempre sostenuta a tenere vivo il suo sentimento per lui.

“A quanto pare, sono destinata a soffrire” disse alla ladra tra i singhiozzi.

Libera tutte le tue lacrime e sofferenze, Aoko, vedrai che poi starai meglio”la consolò ma persino la ladra sapeva che non ci sarebbe riuscirà così facilmente.

 

“Ma che accidenti?” esclamò Ran per la sorpresa e completamente rossa per l'imbarazzo.

“Scherzetto, scusa Ran” le disse il ragazzo che, illuminato di nuovo dalla luna, scoprì la sua vera identità.

“Kaito! Come hai potuto?” lo rimproverò lei.

“Scusami davvero Ran, ma non ho saputo resistere”.

“Per fortuna me ne sono accorta in tempo! Non ci tengo a dare il mio primo bacio a te” gli confidò.

“Oh sì, lo so che preferisci mio cugino” disse beffandosi.

“Vai da lui, ti starà cercando e cerca di fare tutto quello che hai fatto a me ok? Anzi cerca di andare a fondo, stavolta” continuò il ragazzo e lei corse via, seguendo il suo consiglio.

“Non una parola con nessuno, intesi?” le disse lei prima di andare via.

“Sì, intesi, ora vai” gli disse, restando di nuovo solo coi suoi pensieri.

 

“Bene è il momento” disse l'uomo che fino ad allora era rimasto in disparte.

“Allora possiamo agire?” disse la donna nella stanza con lui, intenta a fumare una sigaretta.

“Sì, direi proprio di sì. Ho aspettato a lungo questo momento” disse spegnendo la sua sigaretta, spezzandola in due nel posacenere.

“Atteniamoci al piano e andrà tutto liscio come l'olio” continuò l'uomo, baciando con passione la donna che era con lui. Approfondendo il bacio, spingendosi sempre più oltre fino a che non si ritrovarono l'uno sull'altra a gemere di piacere per il momento d'estasi.



Angolo autrice:
mi sono messa sotto e sto finendo di scriverla a tempo di record anche perchè lìho abbandonata un pò troppo e ho deciso di rimediare, cercando di postare un capitolo al giorno ;) 
Spero che la storia nel complesso vi piaccia ;) 
Avete capito quale sarà il prossimo avversario che dovranno affrontare i nostri eroi? :) 
Ringrazio, come sempre, coloro che hanno commentato e seguito la storia, nonostante la mia lunga assenza in questa sezione :) ma come già accennato, mi sto dedicando ad altre storie ;) 
Alla prossima 
KIss KIss
Scarlett

 

  
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