Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: hola1994    05/07/2016    2 recensioni
Jon Snow prima della guerra contro gli Estranei accompagna il suo amico Sam e la moglie a conoscere i genitori di lui... la lotta per il Trono Di Spade continua! Chi vincerà al Gioco Del Trono? I PERSONAGGI NON SONO MIEI!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aemon Targaryen, Jon Snow, Samwell Tarly, Spettro
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incest, Violenza
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à Era un mattino gelido e nevoso quando Sam, una volta indossato il suo mantello nero, uscì dalla sua stanza a sbrigare le solite faccende quotidiane. “Tarly!” tuonò improvvisamente Ser Alliser alle sue spalle “Dai il cambio a Edd per la guardia sulla barriera, muoviti!” Sam odiava il tono che usava, ma nonostante ciò, era ormai diventato parte della sua quotidianeità. “Certamente, mio signore…” si limitò a rispondere. Con un’aria rassegnata salì in cima alla barriera cercando di convincersi che l’altezza, dopo aver ucciso un estraneo, non era più la peggiore delle sue paure, anche sé nel profondo sapeva che non era così. Tutto quello che poteva fare durante il suo turno di guardia era pensare. Pensare, ricordare e, a volte, rimpiangere. Si appostò vicino al solito focolare, quello vicino al quale aveva raccontato a Jon di come suo padre l’aveva costretto a prendere il nero, la sera stessa del giorno in cui arrivò al Castello Nero. Gli tornò in mente Collina del Corno, quella che avrebbe dovuto essere la sua vera casa. Quella casa in cui tutti lo amavano per quello che era, tranne suo padre. Ma d’altronde, anche lì al Castello Nero, in una landa fredda e desolata ai piedi della barriera, aveva trovato chi gli voleva bene davvero: c’era Edd, certo. C’era Gilly, la donna di cui si era innamorato… ma il più importante era il suo migliore amico: Jon. Jon era l’unico che potesse capirlo davvero perché, alla fine, era stato cresciuto anche lui come fosse un figlio bastardo. “Non sei degno della mia terra e del mio titolo” ricordò le parole dette da suo padre il giorno della sua partenza: erano dolorose come coltellate . Adesso, non erano altro che un ronzio privo di significato, che però di tanto in tanto tornava a tormentarlo. Erano indelebili nella sua memoria, non avrebbe mai potuto dimenticarle. Se solo suo padre avesse saputo cosa era stato capace di fare suo figlio, forse si sarebbe pentito di tutto il male che gli aveva fatto… o forse no. Sentiva talvolta la mancanza di sua madre e di sua sorella, ma per quanto riguardava il resto, non gli mancava Collina del Corno. Per niente. Il suo posto, ora, era lì con Jon e Gilly. Quando aveva visto la barriera per la prima volta nella sua vita, non avrebbe mai immaginato che quel luogo freddo, desolato e pieno di pericoli, sarebbe diventato l’unico luogo in cui si sentisse a casa. E’ vero, i Guardiani della Notte non sono mai stati buoni con lui né gentili, ma tutta questa cattiveria non lo feriva più come all’inizio. Era diventato forte nonostante tutto. Anche se era negato nel combattimento, anche se era in carne e tutti lo chiamavano ‘lady piggy’. Lui aveva i libri e la saggezza di Maestro Aemon a sua disposizione. ‘non c’è arma più potente di una mente istruita’ pensò Sam. Immerso tra i suoi pensieri, accennò un sorriso. Forse non era così sfortunato come pensava. “Sam!” si sentì chiamare alle sue spalle. “Jon!” si alzò in piedi di colpo e gli andò incontro con un sorriso “che ci fai quassù?” “Il tuo turno di guardia è finito. Ser Alliser mi ha mandato a darti il cambio.” Jon sbuffò rumorosamente e una nuvola di fumo si formò al contatto tra l’aria gelida e il suo respiro. “Ah capisco!” Sam sembrò felice che finalmente avrebbe potuto aiutare il Maestro Aemon con le letture, ma notò sul volto di Jon un’espressione che era tutt’altro che felice. “Jon… è successo qualcosa? Va tutto bene?” “Alliser mi voleva mandare a caccia oltre la barriera nonostante la bufera…” “E…?” “Mi sono rifiutato. Ora devo stare qui a fare il turno di guardia di tutti gli altri… Sempre meglio che morire e diventare uno di loro!” “Io l’ho sempre detto che quello ci odia…”disse Sam quasi dispiaciuto. “Sai che novità! Una cosa è certa: il sentimento non è reciproco. Quel bastardo me la pagherà, un giorno.” Sam non l’aveva mai sentito così arrabbiato in cinque anni di amicizia. “Rimango qui con te, dai.” Sam era dispiaciuto per quanto successo, e sarebbe rimasto lì con il suo amico tutto il giorno, se fosse stato necessario. “Grazie, Sam.” Jon accennò un sorriso e si sedettero accanto al focolare uno accanto all’altro. “A proposito… Ho portato compagnia!” Jon fece un fischio e da dietro una parete di ghiaccio apparve Spettro, il suo metalupo. “Ehilà, Spettro!” Sam lo salutò con una carezza sulla testa e il metalupo sembrò felice della presenza di Sam. “Dai vieni qui!” Jon gli fece segno di sedersi e Spettro si sdraiò tra la gamba di Jon e quella di Sam, esattamente in mezzo a loro.
   
 
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