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Autore: nishiro falls    06/07/2016    2 recensioni
[HeatxNepper] [ProminencePresence] [Verde] [Fluff | Slice of Life] [Raccolta di OneShot]
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Piccola raccolta di disastrosi inconvenienti quotidiani ritagliata dalla catastrofica settimana di vacanze dell'improbabile coppietta, alle prese con un estenuante soggiorno in una località balneare. Ogni OneShot cadenzerà un giorno differente, ma saranno comunque scollegate fra loro per trama e contenuti.
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1st Day ~ Bagagli
2nd Day ~ Ombrellone
3rd Day ~ Bagno
4th Day ~ ???
5th Day ~ ???
6th Day ~ ???
7th Day ~ ???
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Atsuishi Shigeto, Nepper/Natsuhiko Netsuha
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Bagagli
Rating: Verde
Personaggi: Atsuishi Shigeto, Netsuha Natsuhiko.
Pairings: Heat/Nepper, con adorabili accenni HiroMido. Che regna sovrana anche dove non centra.
Parole: 875 parole secondo Word.


 
Mentre Atsuishi ripiegava con precisione quasi maniacale le sgargianti magliette fluorescenti acquistate per l’occasione da Netsuha, un animalesco grido di battaglia lo fece sobbalzare. Scoccando un’occhiata sconsolata alla pila di indumenti -adesso sparpagliata confusamente a terra- il ragazzo sospirò, convinto ad indagare sui raccapriccianti cigolii metallici che stavano subentrando all’urlo di Tarzan.
Atsuishi varcò con cautela la soglia della stanza affianco, aspettandosi qualsiasi criminoso delitto da quel folle piromane del suo fidanzato. Comodini incendiati, cellulari incastrati nel tostapane, intercettazioni telefoniche alla caserma dei pompieri… Il culmine del suo vandalismo amatoriale era stato raggiunto durante l’allenamento con Midorikawa sulla manovra di Heimlich, ottenendo risultati completamente opposti.
Fortunatamente, pareva avesse solo ingaggiato un sanguinario combattimento di lotta greco-romana con la loro valigia. Valigia che sembrava nettamente in vantaggio, mantenendosi aperta nonostante tutte le gomitate e i calci sferrati in successione da Netsuha.
Il giovane si limitò ad accoglierlo asciugandosi il viso imperlato di sudore, ma non prima di assestare qualche altro gancio sinistro all’infido bagaglio.
“Sai, se tu non avessi ridotto la mia massa muscolare con quella stupidissima dieta vegana…” borbottò, abbandonandosi di peso ripetutamente sul coperchio per tentare di chiuderlo. “…forse sarei abbastanza grasso da aver già sistemato questa stronzetta.”         
Maledicendo con infiniti altri insulti le zucchine grigliate e i gambi di sedano sconditi che colmavano di bile il suo cuore (e il suo stomaco) da due settimane a quella parte, Netsuha iniziò a saltellare energicamente sulla cocciutissima valigia, causando una piccola sinfonia di scricchiolii sommessi.
“Ehi, non dateci troppo dentro, voi due. I vicini pensano sempre male per colpa dei tuoi rumori molesti” gli intimò minacciosamente il compagno puntandogli contro un indice accusatorio. Ripensando a tutte le occhiatacce bieche che lo perseguitavano da quando era costretto a camminare a gambe larghe, gli si accapponò la pelle.
Netsuha scacciò fiaccamente quel rimprovero -e il malizioso demonietto che gli suggeriva come continuare quell’interessante parentesi del loro discorso- con un gesto stanco della mano. Il tutto mentre parte della sua inestimabile collezione di fascette rosso fiammanti rigorosamente tutte identiche veniva sputato fuori da una tasca laterale. Non senza causare lo sconcerto di Atsuishi.
“Quindi” ricapitolò passandosi una mano fra la chioma albina, senza nascondere la sua silenziosa ira crescente. “mentre io condivido il fagotto che mi hai riservato con teli mare, riviste di parole crociate e creme solari, tu hai occupato il nostro unico bagaglio disponibile con accessori per i tuoi boccoli caramello, Natsuhiko-kun?” Dovette riflettere molto profondamente per ammettere che, uccidendolo sul momento per poi tentare la fuga in Messico, aveva più probabilità di essere arrestato, piuttosto che lasciandolo annegare accidentalmente sul bagnasciuga il giorno seguente. Già, accidentalmente.
Il diretto interessato, in tutta risposta, scoccò un sarcastico bacio volante in direzione del ragazzo per indorare la pillola -le vinceva sempre lui le dispute, d’altronde- ma l’attenzione di Atsuishi era già stata catturata dalla micidiale sirena emessa del cordless, sepolto chissà sotto quali bermuda.
“Con te non ho finito” lo avvisò il giovane, mentre la sua mansuetudine lasciava posto ad un liberatorio schizzo di rabbia quando gli tuonò di cambiare immediatamente suoneria al telefono di casa. “Tu e la tua ossessione per i vigili del fuoco dovreste consultare uno psicanalista. Uno bravo!” La linguaccia che ottenne come risposta, ovviamente, passò inosservata, occupato com’era a scaraventare senza rimorsi pantaloncini floreali e bandane a stampe esotiche per la camera nella sua disperata ricerca.
Premette con stizza il pulsante verde, soddisfatto di aver zittito quella combinazione letale di nih e noh. Ma quando Hiroto esordì trionfalmente con un raggiante buongiorno a 140 decibel, i suoi timpani martoriati non ebbero nemmeno il tempo di rabbrividire.
“Cos- n-no. Passami immediatamente Ryuuji. Deve sapere che mi hai appena chiesto di installare telecamere nascoste nelle cabine della spiaggia per spiare i bagnanti.”
Non ebbe il tempo materiale per sbollire della vampata di imbarazzo che gli aveva imporporato le guance, che Hiroto riattaccò, del tutto disinteressato per la scarsa complicità dell’amico. Secondo lui, era come sbirciare dalla serratura, ma in alta definizione: non lo avrebbe definito proprio un atto osceno. Soprattutto da quando Midorikawa aveva adottato la spiacevole abitudine di chiudersi a chiave in bagno, senza permettergli di sgattaiolare furtivamente in doccia con lui.
Galleggiando nello sconforto più totale e scuotendo ripetutamente la testa, Atsuishi decise di prendere la situazione in mano. Soprattutto non appena apprese che la tattica ideata da Netsuha per sconfiggere la diabolica valigia era ricoprirla di insulti pesanti.
Appallottolò gli ennesimi shorts a fantasia tropicale –doveva sequestrare la carta di credito a quel ragazzo, subito- e marciò con viso scuro verso quel bagaglio ostile alle maniere forti. Sfilò senza fiatare la benda elasticizzata del fidanzato, ancora incapace di trovare il punto debole della sua ultima strategia, e dilatandola al massimo, compresse assieme con proverbiale praticità le due metà del baule.
“Il prossimo anno, solamente zaini. E smettila di comprare pantaloni che sembrano tende.”
 
~ o ~
 
“Questa è la segreteria telefonica di casa Atsuishi. Nel caso stiate chiamando per il reclamo di un urgentissimo incendio doloso da estinguere, riagganciate pure la cornetta e dimenticatevi degli stupidi scherzi di qualcuno. Altrimenti, lasciate pure un messaggio dopo il segnale acustico. BIP.”
“Ehm… Si, ciao Atsuishi. Sono Hiroto. Volevo semplicemente informarti che, se registrare di nascosto degli individui ti turba, potresti sempre scattare delle fotografie. Buone vacanze!”
  
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