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Autore: Cacciatrice di Risate    06/07/2016    3 recensioni
“C'è quel che è bene e quel che è male... e in qualche male non c'è male.” (Arizona Junior)
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO 1: Vita sociale tra 3, 2, 1...



 
È passato quasi un mese da quando Cameron e Jason hanno fatto irruzione in casa mia per impormi di essere presente al matrimonio del padre di Cameron e della sua fidanzata. Sinceramente mi piacciono i matrimoni, perché si mangia un sacco. Beh, non bisogna fraintendere, in realtà vado lì per festeggiare l’amore vero in una coppia, però il pranzo abbondante non mi dispiace per niente. Comunque non siamo qui per parlare di cibo, ma del mio presunto accompagnatore che, sfigata quale sono, non ho ancora trovato. Ho supplicato per un giorno intero Cameron e Jason perché mi facessero da cavalieri, ma il primo sta cercando di conquistare una ragazza che a mio parere gli sta già morendo dietro, quell’altro ci va con la sua nuova fidanzata – se resta la stessa, dato che entrambi la cambiano ogni tre mesi – e poi insistono sul fatto che debba essere una persona non ancora invitata alla cerimonia. Ma io di ragazzi non conosco proprio nessuno se non loro due! Okay, conosco il padrone quarantenne del ristorante in cui lavoro, due cuochi della terza età e un ragazzo che fa il cameriere con me, ma no, non se ne parla, non gliel’ho nemmeno accennato. Lui lo nega, ma si vede lontano un miglio che è un drogato e un alcolizzato. Quindi gli sto alla larga.
Insomma, sono messa bene, no? Sola come un cane.
L’aprirsi della porta del ristorante mi costringe a smettere di rimuginare su questi pensieri. Entrano tre ragazzi, uno più uguale all’altro. Credo siano tre gemelli. Addirittura affascinanti. Se ne occupa Philip, il drogato. Non so cosa si stanno dicendo, ma il mio collega li fa sedere a un tavolo da cinque persone. Probabilmente stanno aspettando qualcuno, spero non altri due gemelli altrimenti impazzisco.
Appoggio i gomiti al bancone, nascondendo il viso dietro la cassa, per evitare il sole di mezzogiorno che filtra dalla finestra parallela a me.
Non passa neanche un minuto che la porta si riapre, stranissimo per questo orario e per essere martedì. Varcano la soglia altri due ragazzi, che mi sembrano tantissimo Jason e Cam… Sono Jason e Cameron.
Cameron mi fissa con uno sguardo furbo e Jason mi ammicca. Poi si dirigono e si siedono al tavolo dei tre gemelli. Ma quindi si conoscono! Si salutano con una stretta di man… no, quella che fanno i maschi non è una civile stretta di mano ma un tentato omicidio alla spalla del loro povero conoscente. Iniziano subito a ridacchiare e io cerco di capire chi possano essere quei tre gemelli – dal momento che Jason e Cameron mi raccontano sempre dei loro amici –, mentre osservo Philip portare loro il menu.
Io nel frattempo servo una cliente che è seduta al tavolo con una bambina, ma non richiedono tanto se non dell’acqua fresca e due hamburger.
Passano dieci minuti e Cameron si alza. Si avvicina a me, che torno dalla cucina con tre pizze per una famiglia chiassosa al centro della sala.
“Attenta a non farle cadere” mi sussurra all’orecchio il mio amico, camminando verso il bagno.
Sbatto le palpebre nervosa, sistemando i piatti sul tavolo richiesto.
Torno verso il mio bancone e Cameron è già di ritorno, quindi si ferma con un sorriso beffardo, appoggiandosi comodo sul tavolo a cui sto dietro ogni giorno.
“Come va?” mi domanda. “Trovato un bel cavaliere?”
“Secondo te?” rispondo, stringendo i denti.
“Ehm, vediamo… no”
“Hai azzeccato”
“Beh, adesso puoi sceglierne uno con cura. Te ne ho portati tre. Sì, sono tutti uguali come viso, ma il carattere è completamente diverso e mi sono sembrati perfetti per te. Sono entrati nella squadra di basket proprio ieri”
“Perché ho la strana impressione che tu stia parlando di quei tre gemelli seduti affianco a te e a Jason?”
“Perché sto parlando proprio di loro” risponde semplicemente. “Che hai? Sono troppo brutti per una fanciulla splendida come te?” mi prende in giro.
Alzo gli occhi al cielo. “No, più che altro sono troppo belli per me! E adesso vattene che è pronto un risotto”
Cameron mi fissa, e sento che lo fa anche mentre sto andando verso la cucina, prima di sparire dietro la porta. Non cambierà mai. Non che mi dispiaccia.
 
“Stasera lavori?” mi domanda Jason, con il portafoglio aperto pronto a pagare. Dietro di lui ci sono tutti gli altri.
“No, perché?”
“C’è una festa a casa della mia ragazza, è il suo compleanno, vieni, così te la faccio conoscere. E poi ci sono tanti ragazzi”
“Jason..” lo rimprovero, mentre infilo nella cassa i soldi che mi ha dato. “Lo sai che non mi importa conoscere ragazzi solo per quel matrimonio. Non mi vuole nessuno”
“Smettila di dire così! Sei una ragazza fantastica!” continua, mentre Cameron lo affianca, aprendo il taccuino.
“Una principessa proprio” continua Cameron, sorridendo beffardo.
“Ti odio quando fai così”
“Così come?”
Cerco di mantenere la calma quando mi rendo conto che i tre gemelli dietro i miei amici mi stanno fissando.
Quando arriva il loro turno di pagare, non riesco a capire chi ha già pagato e chi no perché sono talmente uguali che non li riconosco. No, okay, c’è qualche sottigliezza per la quale si capisce la loro minima diversità ma la riesco a notare solo se stanno uno di fianco all’altro ma se lo vedo uno alla volta mi sembra impossibile riconoscerli.
 
Arrivata finalmente a casa, non faccio altro che fiondarmi in bagno per una doccia.
Spogliata, entro e mi lascio cullare dall’acqua fresca e…
Il telefono.
Adesso.
Spengo l’acqua, esco dalla doccia e mi avvolgo l’asciugamano attorno al corpo. Non trovando le ciabatte, vado in salotto scalza, con i piedi bagnati. Il cellulare è appoggiato sul tavolino, accanto alla borsa, così faccio una corsa e non badando alle impronte che sto lasciando sul pavimento arrivo al cellulare, mi allungo per prenderlo e mentre schiaccio il pulsante per rispondere, scivolo e finisco lunga distesa per terra.
“Pronto? Kaylee?” sento la voce di Jason che mi chiama dall’altra parte del telefono.
“Pronto!” esclamo, mentre cerco di alzarmi senza scivolare un’altra volta.
“Sono Jason”
“Lo so” rispondo, irritata.
“Che stai facendo?”
“Ero in doccia, quando mi hai chiamato tu e sono dovuta uscire, sono scivolata e…”
“Ok, calmati, mi dispiace per la tua disavventura, comunque io sono fuori casa tua. Devo parlarti”
“Fuori casa mia? Ma non ho sentito il campanello”
“Forse è rotto”
“Mh. Arrivo ad aprirti”
“Ricevuto”
Cammino verso la porta cercando di non ammazzarmi di nuovo e, una volta aperta, mi ritrovo davanti un Jason particolarmente sereno.
“Aspetti qui che finisco la doccia?”
Ridacchia. “D’accordo” e si butta sul divano. Come ogni santa volta.
 
Quando torno, trovo Jason addormentato. Mi avvicino, ma prima di svegliarlo resto ad osservarlo. È davvero una persona speciale. Se non fosse per lui, in questo momento non avrei un lavoro e non abiterei da sola come una donna indipendente. Fin da piccoli, lui era quello che risolveva la situazione con le sue brillanti idee e la sua forza di volontà. Adesso è cresciuto ed è un po’ meno dolce con me, ma sarà per via dell’età. Resta comunque il ragazzo più tenero che abbia mai conosciuto. Fine momento strappalacrime. È un rompi coglioni.
Lo scuoto. Jason sobbalza e poi sorride. “Ehi, mi sono addormentato”
“Ho notato”
“È che i tuoi cinque minuti sono stati quasi un’ora”
“Mh, capita, sai sono una donna”
“Ma davvero..?”
Scoppio a ridere, scrutando il suo misterioso sorriso.
“Perché sei così felice?”
“Ho detto ti amo alla mia ragazza. E anche lei a me. Sai, non mi era mai successo”
“Davvero? Oh, ma quindi stavolta è una relazione seria! Lei è una ragazza seria! Mi prendi in giro? Wow!”
“No, dico sul serio. Comunque, non siamo qui per parlare di me, ma di te”
“Oh, no. Oh, no, no, no. Sei qui per l’accompagnatore al matrimonio. Tu e Cameron mi avete lasciata in pace per un mese, adesso non potete ricominciare a stressarmi”
Lui non bada a ciò che ho detto ma continua per la sua strada. “Come ti avevo già accennato, stasera c’è la festa di compleanno della mia ragazza, a casa sua, lei ti vuole conoscere, quindi in fin dei conti vieni per lei. Hai presente i tre gemelli? Sono cugini della mia fidanzata e saranno presenti, potresti provare a conoscerli, non hanno pregiudizi sulle ragazze”
“Jason…”
“Kaylee, per una volta esci da questa casa! E non per andare al lavoro, ma per iniziare ad avere una vita sociale!”
“Stai insinuando… Tu… Io ho una vita sociale!” esclamo, incrociando le braccia.
Lui mi guarda divertito, ma non dice niente. “Okay, hai ragione tu. Però stasera sii presente”
“Non ho nessun regalo da dare alla tua…”
“Non importa, lei non è così superficiale. Mi raccomando, ti viene a prendere Cameron alle sette” e dopo questa frase, mi lascia un bacio sulla guancia ed esce, senza lasciarmi dire una parola.
Perfetto. Stasera inizierò ad avere una vita sociale.










ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Come va? Sopravvivete al caldo?
Sono contentissima innanzi tutto che il prologo di questa storia vi sia piaciuto :)
Spero che anche questo capitolo non vi sia sembrato troppo male! Fatemi sapere cosa ne pensate, soprattutto del comportamento un po' stressante di Cameron e Jason nei confronti di Kaylee :)
Sotto vi lascio una foto dei tre gemelli (LI ADORO, anche se da questo capitolo si sa pochissimo di loro), cioè è solo un attore ovviamente, voi immaginate che ci siano altri due ragazzi praticamente uguali che assomigliano a lui ;)
Non so quando aggiornerò, io spero una volta alla settimana! Finora ci sto riuscendo ahahaha!
Un abbraccio e grazie inifinite per chi ha recensito ma anche per chi ha semplicemente letto ♥
Cacciatrice di Risate



I gemelli (
Colin O'Donoghue) http://images6.fanpop.com/image/photos/33700000/Colin-O-Donoghue-colin-odonoghue-33720687-245-245.gif

 
   
 
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