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Autore: therub    06/07/2016    0 recensioni
...la mattina dopo Fabrizio si sveglia, ma il mondo intorno a sé, che prima era colorato e variopinto, adesso è inspiegabilmente in bianco e nero.
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fabrizio Toschi è un giovane poco più che trentenne che si è trasferito in America da quasi un anno. Qui trova lavoro come grafico presso una delle più importanti case di produzione videoludiche del paese. In ufficio, tra i tanti colleghi, incontra Miriam che nel giro di pochi appuntamenti diventa la Signora Toschi. I due vanno a vivere in una lussuosa villa con giardino poco fuori Malibu, California.
Nove mesi dopo il loro insediamento nasce la loro primogenita Natalie.  

Il tempo passa e quattro anni dopo la nascita di Natalie, a Fabrizio è commissionato lo sviluppo degli effetti grafici e cromatici di un videogioco il cui lancio è previsto poche settimane dopo la festa di Halloween. Puntualmente, come ogni anno, giunge la notte delle streghe.
Per festeggiare assieme alla figlia, Fabrizio e Miriam organizzano un party a tema nel loro giardino. Per rendere il tutto ancora più coinvolgente, decidono di vestirsi loro stessi da zombie indossando anche lenti a contatto colorate per essere ancora più spaventosi. Mettendosi le lenti, Fabrizio osserva il vaso di orchidee che si trova su uno scaffale accanto allo specchio.
La festa procede tranquillamente e gli invitati rincasano soddisfatti e divertiti a fine serata. Anche Natalie va a dormire felice.
 
La mattina dopo Fabrizio si sveglia, ma il mondo intorno a sé, che prima era colorato e variopinto, adesso è inspiegabilmente in bianco e nero.
Fabrizio sbatte ripetutamente le palpebre e si stropiccia più volte gli occhi, ma si rende conto di essere effettivamente sveglio e corre in bagno. Davanti allo specchio guarda la sua immagine riflessa, ma anch’essa, come tutto l’arredamento attorno a sé, è priva di ogni colore: anche le orchidee che prima erano di un rosa acceso, ora sono in bianco e nero.
 
Fabrizio si precipita dalla moglie e la sveglia, le spiega la situazione e, attribuendo la causa del malessere alle lenti a contatto usate la sera prima, le chiede se anche lei veda in bianco e nero. Questa però gli dice di star bene e suggerisce di andar subito al pronto soccorso. Arrivati in ospedale, un oculista visita Fabrizio senza riscontrare alcuna anomalia, ma consiglia comunque una visita neurologica. Seguendo il suggerimento, i due si recano immediatamente da un neurologo che, però, esclude qualsiasi disfunzione celebrale conosciuta.
 
I veri problemi di Fabrizio incominciano il pomeriggio stesso quando si reca a lavoro: cerca di tenere nascosto il suo dicromatismo e continua a lavorare davanti al suo pc; i suoi colleghi però, passando accanto alla sua postazione, notano subito che qualcosa non va: Fabrizio sta colorando tutti gli oggetti con la stessa tonalità. Quando i suoi colleghi gli fanno domande sulla sua salute, lui giustifica il suo comportamento e, dicendo di aver affaticato la vista, lascia l’ufficio e va a casa.
 
Arrivato, trova Miriam ad aspettarlo che subito gli chiede con ansia come sia andato il pomeriggio e se abbia avuto problemi a lavoro. Lui risponde che ha dovuto nascondere la sua condizione e che ha lasciato la postazione anzitempo per evitare complicazioni. Miriam, inaspettatamente, si arrabbia e lo accusa di stare impazzendo, di essere diventato troppo egocentrico e di stare trascurando la figlia per colpa della sua immaginazione. Fabrizio tronca a metà la conversazione e va nel suo studio, chiude la porta e si siede alla sua scrivania, dove inizia a fissare una foto che lo ritrae accanto a Miriam con in braccio Natalie. Anche questa è priva di colori.
Mentre fissa la foto, improvvisamente entra nel suo studio la piccola Natalie con un foglio in mano. Fiera della sua opera, chiede al padre se la tonalità di verde usata per dipingere vada bene, ma il padre, vedendo tutto in bianco e nero, non può rispondere.
Fabrizio la prende in braccio e cerca di spiegarle nel modo più gentile possibile la sua situazione. Sorprendentemente, però, la bambina si dimostra molto comprensiva e fa commuovere il padre dicendogli che non le importa che lui non possa vedere i colori e che gli disegnerà solo bellissimi quadri in bianco e nero.
 
Motivato dalla proposta della figlia, decide di tornare in ufficio e di finire nel migliore dei modi il progetto cui stava lavorando, poiché il giorno successivo è fissata la scadenza di consegna per la progettazione grafica.
Arrivato sul luogo di lavoro, è già calata la notte: l’ufficio, vista la tarda ora, è praticamente vuoto. Una volta riaperto il software, ritrova il progetto da dove l’ha interrotto. Grazie all’idea della figlia, decide di sviluppare tutti gli effetti cromatici del gioco in produzione completamente in bianco e nero.
E’ ormai tarda notte quando termina il lavoro: tutti gli effetti sono completati.
 
La mattina successiva, è pronto per mostrare i progressi ottenuti durante la notte. Finita la presentazione del suo lavoro ai colleghi e al suo superiore, Fabrizio attende nervosamente il giudizio finale. Tutto l’ufficio applaude e si congratula con lui per l’eccezionale e innovativa trovata grafica. Il suo capo gli spiega, infatti, che ad oggi non esiste sul mercato un titolo videoludico che sia stato completamente sviluppato in bianco e nero, cosa che rende il tutto più retrò e intrigante per il videogiocatore. Termina il suo discorso a Fabrizio promuovendolo e garantendogli un aumento di stipendio davanti a tutti i colleghi.
 
Fabrizio, scosso e commosso, ringrazia tutti e lascia l’ufficio. Giunto a casa racconta l’accaduto a Miriam e Natalie che, incredule, si scambiano veloci uno sguardo e corrono ad abbracciare Fabrizio, che ricambia baciando Miriam e accarezzando Natalie.
 
La sveglia indica le ore 7:29, un secondo dopo scattano le sette e mezza e questa inizia a suonare.
Fabrizio, come ogni mattina, si alza, fa colazione, saluta Miriam e Natalie, prende al guinzaglio il suo cane da guida di nome Custer, imbraccia il suo bastone e si dirige lentamente verso il suo ufficio: arriva al museo dov’è allestita una mostra interattiva sulla vita quotidiana dei ciechi, ideata dallo stesso e organizzata dall’American Foundation For The Blind. Qui saluta il direttore, che ha appena aperto il museo, dicendogli di aver fatto un sogno.



NOTA DELL'AUTORE: Questa storia non è stata pensata come short story in realtà, ma come soggetto cinematografico. Ho voluto mantenere la struttura e il carattere uguali a quelli che si usano effettivamente per scrivere un soggetto di questo tipo. Non avendo trovato una sezione apposita per lavori del genere l'ho messa in questa categoria.
Spero che piaccia un'idea del genere. Se vi va lasciate un feedback.

R.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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