La
Stanza delle Necessità (parte 2)
Ovvero: Hermy, cosa ci fai lì in ginocchio?
Ovvero: Hermy, cosa ci fai lì in ginocchio?
Prima di
cominciare: ed ecco, dopo anni, il nuovo capitolo. Non so come
ringraziarvi di essere ancora qui. Vi adoro, ed è grazie a
voi se sono tornata su EFP. Come state? Cosa avete fatto in questo
periodo?
Fra qualche riga, eccovi il nuovo capitolo. Vi invito nuovamente a controllare i vecchi capitoli, rivisitati e modificati. E nulla... Grazie a voi che mi tenete ancora fra le seguite/preferite/ricordate, grazie ai nuovi lettori approdati qui dopo l'avviso di stamattina, grazie a chi recensirà, grazie ai lettori silenti. Questo è per voi.
Fra qualche riga, eccovi il nuovo capitolo. Vi invito nuovamente a controllare i vecchi capitoli, rivisitati e modificati. E nulla... Grazie a voi che mi tenete ancora fra le seguite/preferite/ricordate, grazie ai nuovi lettori approdati qui dopo l'avviso di stamattina, grazie a chi recensirà, grazie ai lettori silenti. Questo è per voi.
Quando
Hermione e Ginny arrivarono di fronte alla Stanza delle
Necessità, la professoressa Umbridge, Draco e Blaise erano
già lì ad aspettarle.
"Ora che ci siamo tutti" iniziò la Umbridge appena le vide arrivare "la punizione potrà iniziare. Dovrete stare tutta la notte nella stanza e obbedirete agli ordini che vi verranno impartiti".
Ignorando la regola secondo cui la Stanza si sarebbe aperta solo in casi di estrema necessità, la professoressa tese la mano e dal nulla apparve una porta. Era tutta rosa, e al centro, in rosso, c'era scritto "LA STANZA DELL'AMORE".
Draco guardò schifato quella scritta, mentre Ginny tentava di prendere la mano a Blaise.
La Umbridge fece loro segno di entrare, poi, quando furono tutti dentro disse loro con tono malizioso "Buonanotte", e poi chiuse la porta con una chiave.
"Ma come hai fatto ad alterare il funzionamento della Stanza de..." iniziò Hermione, pensando, curiosa di sapere quanto fosse potente quella voce che la torturava da qualche giorno, ma si interruppe quando vide l'arredamento che la circondava.
Ogni cosa era rossa e rosa - tappezzerie, imbottiture delle sedie e dei divanetti - piena di cuoricini, ma soprattutto la intmorivano le due porte che si vedevano alla fine del corridoio. Fra mille cuoricini, su una c'era scritto "Draky e Mione", sull'altra "Ginnina e Ble".
Ginny sembrava ubriaca: rideva senza un motivo apparente, barcollava sui tacchi, che fino a qualche secondo prima aveva portato impeccabilmente, e cercava ogni scusa per stare accanto a Blaise. Il poverino, dal suo canto, era torturato dalla solita voce, che gli stava ordinando di "baciarla appassionatamente".
Hermione era sconfortata.
"Beh, che aspetti a farle i complimenti?" chiese intanto la voce a Draco.
"Io non le farò proprio nessun complimento! Già è difficile stare in questa stanza con una Mezzosangue ed una traditrice del suo sangue!"
Nel frattempo, senza alcun motivo, uno dei tacchi di Hermione si spezzò. La ragazza fu presa di sorpresa, a tal punto che si ritrovò con le ginocchia a terra... proprio di fronte a Malfoy.
"Allora" le disse maliziosamente la voce, mentre lei provava invano a rialzarsi "non ti viene in mente nulla che potresti fare in questa posizione?"
"Che schifo!!!" esclamò ad alta voce lei, con tono disgustato.
"Ho capitooooo! Che sciocca sono stata! Avete bisogno di conoscervi meglio prima di fare gli sporcaccioni!" esclamò la voce nella testa di Hermione.
"Draco! Raccontale del tuo passato tenebroso, di come tuo padre ti picchiasse quando eri piccolo!" ordinò sempre la voce al ragazzo.
"Io non sono stato picchiato proprio da nessuno!"
"Ci rinuncio!" rispose la voce, parlando nella testa di entrambi "ma solo per stasera... Avrò altre occasioni per farvi rendere conto che vi amate e che siete perfetti l'uno per l'altra! Prendete esempio dai vostri amici! Loro l'hanno capito subito di amarsi!"
All'unisono, orripilati, Draco e Hermione si voltarono verso la stanza dei loro amici. Anche se la porta era chiusa, si sentivano strani versi.
"L'amore trionferà! Anche per Tessa e Hardin è stato così!"
"Ora che ci siamo tutti" iniziò la Umbridge appena le vide arrivare "la punizione potrà iniziare. Dovrete stare tutta la notte nella stanza e obbedirete agli ordini che vi verranno impartiti".
Ignorando la regola secondo cui la Stanza si sarebbe aperta solo in casi di estrema necessità, la professoressa tese la mano e dal nulla apparve una porta. Era tutta rosa, e al centro, in rosso, c'era scritto "LA STANZA DELL'AMORE".
Draco guardò schifato quella scritta, mentre Ginny tentava di prendere la mano a Blaise.
La Umbridge fece loro segno di entrare, poi, quando furono tutti dentro disse loro con tono malizioso "Buonanotte", e poi chiuse la porta con una chiave.
"Ma come hai fatto ad alterare il funzionamento della Stanza de..." iniziò Hermione, pensando, curiosa di sapere quanto fosse potente quella voce che la torturava da qualche giorno, ma si interruppe quando vide l'arredamento che la circondava.
Ogni cosa era rossa e rosa - tappezzerie, imbottiture delle sedie e dei divanetti - piena di cuoricini, ma soprattutto la intmorivano le due porte che si vedevano alla fine del corridoio. Fra mille cuoricini, su una c'era scritto "Draky e Mione", sull'altra "Ginnina e Ble".
Ginny sembrava ubriaca: rideva senza un motivo apparente, barcollava sui tacchi, che fino a qualche secondo prima aveva portato impeccabilmente, e cercava ogni scusa per stare accanto a Blaise. Il poverino, dal suo canto, era torturato dalla solita voce, che gli stava ordinando di "baciarla appassionatamente".
Hermione era sconfortata.
"Beh, che aspetti a farle i complimenti?" chiese intanto la voce a Draco.
"Io non le farò proprio nessun complimento! Già è difficile stare in questa stanza con una Mezzosangue ed una traditrice del suo sangue!"
Nel frattempo, senza alcun motivo, uno dei tacchi di Hermione si spezzò. La ragazza fu presa di sorpresa, a tal punto che si ritrovò con le ginocchia a terra... proprio di fronte a Malfoy.
"Allora" le disse maliziosamente la voce, mentre lei provava invano a rialzarsi "non ti viene in mente nulla che potresti fare in questa posizione?"
"Che schifo!!!" esclamò ad alta voce lei, con tono disgustato.
"Ho capitooooo! Che sciocca sono stata! Avete bisogno di conoscervi meglio prima di fare gli sporcaccioni!" esclamò la voce nella testa di Hermione.
"Draco! Raccontale del tuo passato tenebroso, di come tuo padre ti picchiasse quando eri piccolo!" ordinò sempre la voce al ragazzo.
"Io non sono stato picchiato proprio da nessuno!"
"Ci rinuncio!" rispose la voce, parlando nella testa di entrambi "ma solo per stasera... Avrò altre occasioni per farvi rendere conto che vi amate e che siete perfetti l'uno per l'altra! Prendete esempio dai vostri amici! Loro l'hanno capito subito di amarsi!"
All'unisono, orripilati, Draco e Hermione si voltarono verso la stanza dei loro amici. Anche se la porta era chiusa, si sentivano strani versi.
"L'amore trionferà! Anche per Tessa e Hardin è stato così!"