Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: starmars    06/07/2016    5 recensioni
Sono passati dieci anni da quando Arya Stark è entrata nella casa del bianco e del nero. Dopo aver imparato a combattere e ad uccidere, deciderà di tornare nel continente occidentale per ottenere vendetta.
“Perchè il Nord non dimentica, e di certo non l'avrebbe fatto lei.”
Non sarà la sola a compiere questa scelta. Anche i Targaryen stanno tornando e i regni del Westeros, dopo una pace durata anni, ricadranno in un periodo di tumulti e di guerre.
**La fanfic prende in considerazione le vicende delle prime quattro stagioni della serie Tv, alcune nozioni aggiuntive sono state prese dai libri della saga. Non c'è alcun riferimento alla quinta stagione.**
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Daenerys Targaryen, Nuovo personaggio, Tyrion Lannister
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il sole pallido di un mattino freddo e oscuro gli accarezzò la pelle. Sentiva tutto il brivido e la freschezza di una giornata che stava per arrivare. Ma non era una giornata che poteva essere considerata di gioia.

I Lannister il dì precedente avevano attaccato l'esercito della Regina di ghiaccio di sorpresa e già lì poteva essere considerata una tragica disfatta. Poi era arrivato suo fratello. Baldanzoso e spavaldo sopra Drogon, che i sette Dei solo sapevano come avesse fatto per convincere quell'enorme ombra nera a farsi domare. Sopra le loro teste, aveva fatto strage di tutti indistintamente. Erano riusciti ad avvertire i generali del suo esercito e molti uomini degli Stark e di Dorne si erano salvati.

Arya Stark...quei suoi occhi grigi e spenti li osservava fissare il vuoto orizzonte, seduta poco più avanti di lui su quel campo di cenere e di brace ardente che il fuoco del drago aveva generato. Il fedele lupo albino ritrovato salvo e incolume, le si sedeva accanto immobile come una statua, un custode segreto del suo dolore.

Non l'aveva mai assaporata la sconfitta, ma non quella di una battaglia, quella che si insinua dentro l'animo, la pura sconfitta morale.

“Gendry è morto.” aveva mormorato con una voce priva di colore e un'espressione assente alla fine di quel caos. Avevano ritrovato il suo corpo carbonizzato, steso, ammassato insieme a quelli di molti altri, dai colori diversi e dai colori uguali.

L'aveva vista allontanarsi da tutto e da tutti senza che nessuno avesse osato disturbarla nella sua quiete distorta, nemmeno il folletto suo amico si era prodigato a rintracciarla per rinforzare il suo animo.

Era in collera con lui? Con suo fratello o odiava se stessa? Nessuna delle tre opzioni poteva in qualche modo piacergli.

“Perchè stai li impalato a fissarmi?” Gli disse finalmente dopo un lungo periodo di silenzio. Aerys accennò un passo verso di lei, che immobile ancora sedeva nelle ceneri.

“Vattene” pronunciò imperiosa, ma lui sordo tentò ancora un altro passo. Non durò molto questa sua breve dimostrazione di spavalderia, Spettro si voltò abbaiando e digrignando i denti rabbioso mentre lei urlò ancora. “Vattene!”

Aerys indietreggiò, abbassò la testa e si allontanò da Arya senza riuscire a dirle niente.

 

 

 

“Non c'è niente di meglio che l'odore di Lannister carbonizzato la mattina per colazione.” Il re Aegon Targaryen sedeva al tavolo della sua tenda, allestita in fretta e furia. Sgranocchiò del pane imbevuto di vino insieme a dei grossi pezzi di cervo cacciato pochi giorni prima. Aerys lo osservava, a sedere di fronte a lui, con un' espressione di disgusto.

 Biascicante e irriverente, l'altro sorrise. “Che cosa c'è fratellino? Non sei contento che sia riuscito finalmente a cavalcare quel drago?” 

“Mi chiedo solo come abbia fatto a sopportare il tuo peso, tra la tua spocchia e la tua infinita arroganza.” rispose per niente divertito.

Ma Aegon rise. “Sei solo invidioso. Non hai un drago, non hai un regno, se non all'estremo Sud di questo paese. Anche se Dorne non sarà tua fino a che non riuscirai a sposare quella loro principessa dai facili costumi.”

 Aerys strinse i pugni sentendo dentro di sé una rabbia incontrollabile. Non ce la fece più a trattenersi. “IDIOTA!” gridò in preda all'ira. “Hai ucciso uomini del Nord e di Dorne e solo per questa tua bravata sono morti a migliaia!”

L'espressione di suo fratello si fece dura e cupa. Si alzò in piedi avvicinandosi a dove si trovava lui seduto. “Come hai osato chiamarmi?” gli parlò a denti stretti. Aerys, il giovane drago moro sembrò imperturbabile. “Idiota. È un appellativo più che appropriato per un re che agisce senza pensare. Esattamente come hai fatto tu.”

Il re lo prese all'improvviso con una mano alla veste, afferrandolo vicino al collo. Lo alzò dalla sua sedia di peso e Aerys reagì stringendogli il polso più forte che potè. “Come fai a provare pietà per queste persone? Hai forse dimenticato che gli Stark sono nostri nemici? Quella puttana può forse proclamarsi come loro regina, ma il Nord rimane mio e più uomini faccio fuori più riuscirò ad indebolirla e toglierla di mezzo.” lo lasciò andare sorridendo nuovamente a denti stretti mentre il principe Targaryen lo guardava con ancora più odio nello sguardo.

“Come mi sembra di averti già detto, Arya è la loro Regina. Non stiamo parlando di un popolo qualunque. Fai loro del male e loro te ne faranno il doppio.” fece per andarsene voltandogli energicamente le spalle, ma sentì Aegon parlare ancora.

“Arya Stark è un problema. Ti stai infatuando di una nostra nemica e non va bene. Presto dovrò prendere provvedimenti.”

 

 

Camminò a lungo per quell'accampamento semi deserto con l'aria gelida che gli penetrava nelle ossa. I pochi soldati che si avventuravano all'esterno non gli rivolgevano il ben che minimo saluto.

Mio fratello ha bruciato i loro compagni non posso biasimarli.

Sperava di incontrarla per le viuzze scavate nella neve, insieme al suo fedele metalupo. Di lì a poco infatti ci sarebbe stata una cerimonia per commemorare i morti e sopratutto il suo amico Gendry.

Passato qualche minuto però decise che la cosa migliore sarebbe stata andarle a parlare di persona senza che l'incontro sembrasse semplicemente casuale. Si avvicinò piano alla sua tenda disposta un po' ai margini dell'accampamento e sentì da dentro le voci di Tyrion e di Arya discutere animatamente.

“...senza uomini a sufficienza è praticamente impossibile sbaragliare le difese di Approdo del re nemmeno con una flotta consistente.” diceva il piccolo folletto.

“Non mi arrendo solo perché c'è stata una lieve difficoltà nel percorso. Arriverò alla capitale con quello che ho dell'esercito e a costo di abbattere le mura con le mani, andrò lì.”

“Mio zio Kevan non lascerà così facilmente la città a voi, un drago o anche un mostro marino, potrebbero intervenire in battaglia ma lui persevererà nella difesa.”

“Bene allora io farò in modo che la sua perseveranza venga meno infilandogli una spada nella pancia.”

“Non puoi agire sempre d'istinto, devi ragionare prima di fare una mossa qualsiasi, specialmente con un Lannister. Arya non fare l'errore di tuo fratello Robb di sottovalutare la situazione, ti prego.”

Ci fu un breve silenzio dopo la frase di Tyrion, dei piccoli passi si avviarono all'esterno. Aerys fece appena in tempo a scansarsi dall'entrata che il piccolo Lannister se lo ritrovò davanti. “Ma guarda un Targaryen alla porta che origlia, pensavo che voi signori dei draghi aveste di meglio da fare.”

“Toglietevi di mezzo folletto, devo parlare con la Regina.” lo scansò ed entrò all'interno lasciando Tyrion di sasso fuori dalla tenda.

 Fu accolto dallo sguardo gelido di Arya, seduta davanti ad un pasto caldo. Si guardò intorno con circospezione, ma non rilevando affatto la presenza del metalupo albino. “Non mi sembrava di averti detto che potevi farmi visita.”

Aerys ignorò la sua infida accoglienza e si fece avanti, portandosi più vicino a lei. “La tua idea sarebbe quella di continuare la guerra verso Approdo del re?” lo pronunciò forse in maniera troppo dura e sarcastica perché lei si irrigidì e lo guardò se possibile ancora più rabbiosa. “Perché? Vuoi che mi ritiri e che lasci tutto a voi? Onore e gloria ai Targaryen, fate passare i Signori dei Sette regni!” scansò il piatto che stava mangiando e si alzò. “Non tornerò indietro, non mi tiro indietro. I Lannister hanno un grosso debito da pagarmi e stai sicuro che non la passeranno liscia per questo.” si tolse con foga il mantello con la pelliccia di lepre, lanciandola nell'unica poltrona presente, rimanendo solamente vestita di leggera stoffa, con delle maniche che stranamente le coprivano anche le braccia.

“Non riesci a capire che qui la faccenda si sta facendo più complicata del previsto.” insisté Aerys ma Arya non aveva orecchie per quelle parole.

“Capisco perfettamente invece. Capisco che tuo fratello voglia in tutti i modi farmi fuori di qui per avere finalmente il controllo sul Nord. Per i sette inferi! Al diavolo l'accordo vero? Non è molto meglio distruggere quasi tutto l'esercito della regina con un drago piuttosto che doverla fronteggiare in futuro?” il suo tono di voce si incrinò sempre di più, si lasciò andare all'isterismo della situazione, con il principe che la guardava con uno sguardo apparentemente stoico.

Le si avvicinò ancora afferrandola per le braccia, così minuta in quel momento le appariva e così fragile quella donna che aveva su di sé un peso enorme. “Non volevo che accadesse questo.” le disse quasi sussurrando, e lei sembrò calmarsi. La sentì rilassare la tensione dei muscoli e abbassare lo sguardo verso il basso.

“Ma è accaduto. I miei uomini sono morti, Gendry è morto. E ora Sansa è di nuovo sola per colpa mia....io l'avevo visto!” interruppe il principe Targaryen prima che potesse replicare. “L'avevo visto in quel sogno e io non l'ho capito.”

Sempre vicino a lei, la vide voltare il viso cercando con lo sguardo qualcosa alla sua destra e lì nello zigomo vide la cicatrice biancastra che le aveva procurato lui quel giorno. Sembravano passati anni, anche se erano solo passati mesi da quella battaglia. Invece era un anno, un anno e poco più da quel giorno a Braavos, dove l'aveva vista per la prima volta su quel balcone con quei suoi occhi fieri e l'atteggiamento forte. Si rese conto solo in quell'istante di quanto le fosse sembrata sempre bella.

In quel momento provò un calore inspiegabile dentro al suo petto, e levando la mano verso la sua guancia le accarezzò la cicatrice.

Arya lo guardò sorpresa a quel gesto e senza proferire. Poi come se il tempo si fosse fermato, vide piano piano il volto della ragazza avvicinarsi al suo. Fu talmente lento ed incerto quel movimento che nemmeno si rese conto di quello che stava accadendo. Solo il calore improvviso delle labbra morbide sulle sue lo risvegliò e allora dentro si sentì accendere qualcosa, una forza nuova che lo spinse ad afferrare il suo viso e a cercare sempre più insistentemente un contatto con un bacio.

 

 

                                                                                                           **

 

 

Non si pose nessun problema su quello che stava facendo. Dal momento che Aerys le aveva accarezzato la guancia con quel gesto così sovrannaturale per lei, la sua mente si era svuotata completamente.

 Non c'erano più battaglie, né guerre all'esterno di quella tenda. Quello che le importava era solo la presenza di Aerys lì con lei in quel momento. Lo baciò incerta, quasi titubante, perché mai lo aveva fatto volontariamente. Anche se lo sapeva dentro di sé, quello è il genere di cose che si fanno spontaneamente, senza averne mai provato l'esperienza. Si alzò lievemente in punta di piedi e fu allora che sentì la spinta necessaria che le veniva da dentro, per premere le sue labbra sulle sue. Non ci volle molto affinché Aerys prendesse l'iniziativa di quel nuovo gesto.

La baciò con voglia e sempre più con la voracità di un lupo affamato, le assaggiò le labbra cercando un contatto con lei e la sua lingua.

Lo percepì, il suo desiderio che cresceva sempre di più. Arya già sentiva la voglia di provare con lui quella vibrante sensazione di piacere che le donne del suo mondo in genere provano alla prima notte di matrimonio e così senza pensarci, tra un bacio caldo e l'altro, le loro mani si cercarono. Esplorarono frettolosamente i loro corpi, fino a che sentì Aerys spingerla piano verso il tavolo. Senza mai mancare dal calore delle loro labbra, la prese per i fianchi e facendo poi scivolare la mano sul vestito, le alzò la gonna scoprendole le gambe bianche e lisce. Arya cercò di armeggiare con la fibbia dei suoi pantaloni ma si sentiva talmente tremolante ed incerta, come mai lo era stata in nessun'altra situazione che fu Aerys alla fine a fare per lei.

Si sentì una bambina ingenua ed impacciata, ma lui la consolò baciandola nel collo. La guardò poco dopo con occhi fermi, si scambiarono quello sguardo complice, come se lui le stesse chiedendo un cenno, anche solo un piccolo gesto per poter andare avanti senza fermarsi. Arya ne era certa, non avrebbe voluto mai fermarsi proprio in quel momento e lo baciò come a voler confermare la sua decisa intenzione. Fu allora che Aerys delicatamente si insinuò in lei.

Arya strinse forte le sue spalle per il dolore improvviso poi piano piano naturalmente si lasciò andare, appoggiò la schiena su quel tavolo e lui l'avvolse con il calore del suo corpo. Per un breve momento si guardarono di nuovo e lei si sentì sprofondare nel blu dei suoi occhi come in una voragine da cui non avrebbe fatto più ritorno. Appoggiò la sua fronte sulla sua spalla in quella clavicola sporgente. Senza baciarla, lui si mosse sempre più ritmicamente e lei cadde nel piacere. Si confusero i loro sospiri, e i suoi gemiti lo incitavano come un violento sussurro all'orecchio. La sua mente vacillò tra l'oblio e la ragione mentre sentì come un fuoco sempre più forte e sempre più intenso pervaderla. Infine entrambi raggiunsero l'apice, stringendosi forte, con il respiro affannoso, come a non voler sciogliere più quell'abbraccio che aveva generato tanto calore.

 

 

 

**Note dell'autrice: Eccomi qui! Salve a tutti! Bentornati a leggere un nuovo capitolo.

Questo qui, il ventottesimo è stato difficile da scrivere. Per prima cosa, non sapevo come fare per “uccidere” qualcuno. Chi uccidere poi? Tyrion, Spettro, o Gendry? Ovviamente è su l'ultimo che ho deciso alla fine. Mi è costato molto dover prendere questa decisione, come se dovessi strappare un pezzo di anima ad Arya, così infatti è accaduto.

La seconda parte difficile è stata quella del rapporto con Aerys, non solo in senso fisico, parlo anche del loro rapporto mentale. Arya in questa sua forma a metà tra la disperazione e la determinazione che ancora non sembra voler cedere, si ritrovata spaesata per la sua prima volta e fa qualcosa che forse non avrebbe dovuto fare. Cedere alle sue emozioni e sentimenti. Già si era esposta troppo con Aerys nel capitolo precedente piangendogli davanti, rivelando una se stessa conosciuta a pochi, ma adesso si è davvero fatta trascinare in fondo. In una “voragine” da cui deve assolutamente risalire.

Il rapporto mentale tra i due è pericoloso per Arya tanto quanto lo è quello fisico. Le minacce di Aegon, la guerra ad Approdo del re che sta per arrivare, non devono essere prese sotto gamba dai nostri due protagonisti.

Aerys, però, da parte sua ha fatto quello che si sentiva di fare già da un po'. Arya non è solo la Regina del Nord impavida e forte, ma è anche la sua possibilità di scelta. Una donna diversa che non lo fa più sentire come il secondo in tutto.

Vorrei dirvi con tutto questo ciarlare, che non c'è un romanticismo da diabete tra i due, ci sono decisioni difficili, una caduta in picchiata. Ma uno dei due dovrà aprire gli occhi. Chi sarà a farlo?

Il rapporto fisico. È stato molto più difficile del previsto poterlo rendere come me lo immaginavo, senza prima di tutto sembrare una pervertita o una scrittrice porno. Martin non lascia tanto spazio alla fantasia quando descrive certe scene e ci va giù brutale come può. Io spero di aver trovato una via più soft. Lo ammetto non è da me descrivere certe cose. Preferisco le battaglie cruente ^^

Fatemi sapere cosa ne pensate. Questa volta, più di ogni altra volta ne ho bisogno.

Ringraziamenti : Grazie a Zoe di Angelo per aver inserito la storia tra le preferite. Grazie a BurnTheCandle per averla inserita nelle ricordate e grazie a kamura88 per aver iniziato a seguirla.

Alla prossima, un bacio a tutti! **

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: starmars