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Autore: Angel TR    06/07/2016    2 recensioni
She saw my silver spurs and said let's pass some time
And I will give to you summer wine

Lana del Rey - Summer Wine.
{Avvertimenti e note all'interno | Raccolta disomogenea | LilixAsuka}
{Storie partecipanti alla "Le situazioni di lei&lei" indetta da starhunter Challenge indetta su EFP}
{Partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" indetta da Sou_Shine su EFP}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Bondage, Gender Bender
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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Nickname: Angel Texas Ranger
prompt: Il loro matrimonio
48. "Posso provarci, ma non sono molto bravo."
Rating: verde
Titolo: Assicurazioni per La Vita
genere: commedia, fluff

«Lili, ma è proprio necessario? Tuo padre non aveva detto che ci avrebbe tirato fuori da questa situazione? Perché, sai, io posso provarci, ma non sono molto brava» biascicò Asuka, una sfumatura lievissima d'isteria nella voce.

Lili alzò un sopracciglio perfettamente arcuato. L'ombretto polveroso bianco (''perché dà luce'', aveva detto lei) sotto di esso donò al suo volto un aspetto extraterrestre — in senso buono, s'intende.

«Asuka, santo Dio, devo un poco sganciarmi da papà e spiccare il volo dal nido una buona volta, no?»

Aveva l'aria decisa e sicura, un po' snob, solita dei momenti in cui Asuka soleva rimproverarla per qualche scelta assurda.

Come quel giorno.

Insomma, quale neurone si era suicidato quella mattina nella testa della bionda pazza perché decidesse di sposarsi quel giorno stesso, di percorrere davvero le scale del Comune e di mettere la maledetta firma sul maledettissimo contratto?
La genia bionda aveva in mente un piano per recuperare le finanze dopo la guerra: sposarsi, recarsi da qualche associazione per assicurazioni sulla vita (o sulla morte, Asuka tanto ne capiva), far finta di morire e ricevere un indennizzo.

Ovviamente, sarebbe stata Asuka ad incassarlo.
Poi Lili sarebbe misteriosamente resuscitata e via, tutti felici e contenti e, soprattutto, di nuovo ricchi.

«Ma, davvero, perché dovevi invitare tutta la tua famiglia?» chiese Asuka nervosa, registrando tutti quegli sguardi che la squadravano da testa a piede.
La cosa che più la sorprendeva era che, tra quegli sguardi aristocratici, ne spiccava uno caldo e vitale, brillante.

Il padre di Lili era raggiante; sembrava che il fatto che la sua amatissima figlia avesse deciso improvvisamente di sposare la sua migliore amica non gli destasse il minimo sospetto e nemmeno un briciolo di confusione e delusione.

«Deve sembrare il più vero possibile» rispose la bionda, il braccio coperto dai guanti in pizzo sangallo sotto a quello avvolto in un elegante completo giacca-pantalone di Asuka.

«Kami, è vero! Per questo schifosissimo Paese, noi saremo sposate! L'intero Principato di Monaco in questa sala non renderà il tutto più reale!» la voce di Asuka salì di un'ottava.

«Per me e per l'assicurazione, sì. O credi che siamo solo noi i geni del crimine?» la zittì Lili, acconciandosi il velo.

Sembrava così a suo agio, dannatamente a suo agio nell'abito bianco a sirena, mentre sulle sue labbra morbide — "ho fatto lo scrub!'', aveva detto — si apriva un sorriso diretto ai parenti.

Asuka la osservò imbambolata. «E serviva anche l'abito? E poi perché io il maschio?!» continuò a lamentarsi sottovoce .

Questa volta non ci fu neppure bisogno che la bionda si girasse per sapere che l'aveva sparata grossa.

Lili si erse sui tacchi a spillo delle sue spettacolari decolleté e, con un ghignetto di chi la sa lunga, affermò «È evidente il perché».

Zac, chiusa. Asuka tacque, il suo cervello ribolliva alla ricerca di una risposta adeguata.

Poi la trovò.

Si voltò maligna verso Lili e disse «Intanto io le ho più grosse»

Sentire il respiro mozzato di una indignatissima Lili fu rigenerante; quasi quasi era contenta di aver accettato le nozze — scritto 'nozze' ma letto 'piano folle di Emilie'.

Peccato che Lili non aveva finito. Nei suoi occhi brillò un guizzo malizioso che non piacque per nulla alla brunetta.

«Non vedo l'ora di scoprirlo durante la nostra Luna di Miele» sussurrò con un tono lascivo che non le si addiceva.

«Santi Kami» fu la risposta di Asuka. Distolse subito lo sguardo dalla sposa — si rifiutava di pensare che fosse 'la sua sposa — e... oddio, forse sarebbe stato meglio riportarlo su Lili.

Davanti a lei si ergeva in tutta la sua statura da ufficiale, l'uomo che avrebbe sancito l'unione falsissima tra Lili e Asuka.

«Ma chi me l'ha fatto fare!» borbottò Asuka tra i denti, prima di accingersi a subirsi i discorsi dei parenti di Lili, le foto dei parenti di Lili, le lacrime dei parenti di Lili, gli abbracci dei parenti di Lili e, soprattutto, quel malefico, falso, altissimo — pure in cielo lo avevano sentito — grido ''Evviva le spose!''.

  
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