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Autore: Xephil    06/07/2016    7 recensioni
Dopo aver salvato Asia, Zayden è stato 'costretto' ad unirsi al Club di Ricerca dell'Occulto da Rias.
Malgrado tutto, la loro vita sembra procedere tranquilla finché un certo diavolo di Alta Classe non si presenta nel mondo reale per portare via per sempre Rias.
Tuttavia, il Sekiryutei non è intenzionato a restare a guardare e il suo intervento sarà fondamentale per insegnare una cosa importante all'erede dei Gremory: la libertà è qualcosa che va difesa ad ogni costo e quella di un leader è legata irrimediabilmente a quella dei suoi subordinati, per questo egli deve comprendere che il suo destino è legato indissolubilmente al loro e che anche solo una sua decisione può cambiarli tutti radicalmente.
E mentre soffia aria di battaglia... Il drago addormentato sta finalmente per risvegliarsi.
Dalla storia:
[“Tu contro tutti noi? Sei disposto a metterti in gioco così? Devi essere pazzo! E comunque, chi ci garantisce che possiamo fidarci? E perché dovremmo accettare?”
...
“Allora, cosa dite? Accettate.. o una sfida palesemente svantaggiosa per me è troppo per voi?”]
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'DxD: A Dragon's Fate'
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Life 1: Sfida

 

Quando la mattina dopo mi risvegliai, la confusione che avevo in testa non aveva pari.
Gli eventi della notte appena trascorsa e lo strano comportamento di Rias mi avevano turbato al punto che, dopo che se n'era andata, avevo impiegato ore per riuscire a rilassarmi e addormentarmi. Mi era chiaro ben poco dei motivi che potevano averla spinta a fare qualcosa del genere, ma avevo capito una cosa: c'entrava con la sua famiglia, soprattutto con suo fratello, il Maou Lucifer.
Senza dubbio si è messa in qualche casino con loro e ha cercato di uscirne venendo qui e offrendosi a me... Ma perché? Che cosa può essere successo di così grave da farle compiere un gesto tanto incosciente?
Normalmente mi sarei infuriato all'idea di qualcuno che mi sfruttava per qualcosa, ma le circostanze e la tristezza che avevo visto sul volto di Rias mi rendevano più perplesso e preoccupato che arrabbiato. Doveva essere qualcosa di davvero grave.

Un improvviso bussare alla porta mi riscosse dai miei pensieri. “Zayden-san, sei sveglio? La colazione è quasi pronta!” mi gridò la voce di Asia da dietro di essa.

Mi schiarii la voce arrochita dalla notte. “Sì, arrivo subito! Aspettami pure a tavola!”

Sentii i passi della mia amica allontanarsi rapidamente e mi ricordai che, prima di andarsene, Rias ci aveva detto di venire al club oggi.
E va bene. Vuol dire che avrò le mie risposte quando ci rincontreremo, mi dissi alzandomi e dirigendomi all'armadio per prendere la mia uniforme.

 

*
 

“Buchou ha dei problemi? Forse hanno a che fare con la casata dei Gremory.”

Questa fu la risposta di Kiba quando gli chiesi se aveva notato che Rias era un po' diversa dal solito e se sapeva se le era successo qualcosa di particolare negli ultimi tempi. Io, lui e Asia ci stavamo dirigendo verso il Club di Ricerca dell'Occulto dopo la fine delle lezioni, come al solito.

“In effetti, anche a me è sembrato che fosse un po' strana ultimamente” si aggiunse Asia, lo sguardo pensieroso. “Speravo che fosse solo una mia impressione, ma se l'hai notata anche tu, allora forse c'è davvero qualcosa che non va.”

Ovviamente non avevo detto loro niente riguardo ciò che era successo la scorsa notte, ma non avevo potuto fare a meno di provare a indagare anche tra i pensieri degli altri membri del club. E così pure Kiba pensava che c'entrasse la famiglia di Rias con i suoi eventuali problemi.. comprensibile considerando che è la prossima erede ad una delle più antiche e nobili famiglie degli Inferi.. tuttavia, ci doveva essere qualcosa in particolare, vista la rabbia che aveva mostrato verso Grayfia...
Mi ricordai di una cosa e subito domandai: “Pensi che Akeno possa saperne di più?”

Kiba annuì. “Akeno-san è la serva più fidata di Buchou, quindi, se ci fosse qualche problema, lei dovrebbe ovviamente saperlo.”

Asia si accigliò lievemente. “Spero che non sia nulla di grave...”

Sorrisi alla sua gentilezza e le accarezzai rassicurante la testa. Quando però aprii la bocca per parlare, la stanchezza accumulata dalla notte insonne mi fece invece uscire uno sbadiglio tale da far impallidire un alligatore e non potei non strofinarmi gli occhi per tenerli aperti. Che palle, è tutto il giorno che sembro uno zombie!

Sia Asia che Kiba sembrarono notarlo perché la prima mi guardò perplessa e il secondo mi chiese: “Stai bene, Zayden-senpai? Sembri davvero esausto.”

“No.. non è niente. Solo un po' di sonno arretrato. Nessun problema, tranquilli” risposi cercando di sembrare più convincente possibile.

Mi mancava solo questa. Un altro motivo per attirare l'attenzione e sentirmi in imbarazzo... Rias Gremory, mi auguro per il tuo bene che tu abbia avuto una buona motivazione per ieri notte o la mia lista della vendetta si allungherà ancora di più...

Qualche minuto dopo arrivammo davanti alla porta del vecchio edificio scolastico. In quel momento, percepì una presenza insolita ma familiare all'interno; l'avevo sentita solo un'altra volta nella vita ed era stato solo poche ore fa, perciò mi fu subito chiaro chi fosse. Tuttavia, non era la sola cosa insolita: sentivo che c'era qualcos'altro che non mi piaceva, anche se non capivo ancora che cosa potesse essere.

Accanto a me, Kiba sembrò irrigidirsi. “...Rendermi conto di questa presenza solo dopo essere arrivato qui...” A quanto pareva, l'aveva percepito anche lui.

Entrammo nella sala del club e ci trovammo davanti Rias, Akeno e Koneko insieme alla Regina del Maou Lucifer, Grayfia Lucifuge. Ognuno di loro aveva un'espressione diversa: Grayfia era fredda e impassibile come la scorsa notte, Rias sembrava molto turbata, Akeno sorrideva come suo solito ma sembrava piuttosto tesa e Koneko se ne stava seduta su una sedia in un angolino in silenzio, come se non volesse essere coinvolta. Il silenzio che regnava nella stanza era a dir poco opprimente e nemmeno il nostro arrivo aveva alleggerito l'atmosfera abbastanza perché qualcuno si sentisse in vena di parlare per primo.
Sentii Kiba dire con calma dietro di me: “Questo è un male”, ma non seppi chiedergli cosa intendesse. Anche Asia non poté non sentirsi a disagio e strinse il mio blazer con una faccia preoccupata. Le accarezzai di nuovo la testa per calmarla, poi mi appoggiai al muro di schiena e incrociai le braccia al petto, in attesa che qualcuno parlasse.

Dopo averci guardati uno ad uno, Rias parlò: “Sembra che ci siamo tutti. Prima di iniziare con il club, c'è qualcosa che ho bisogno di dirvi.”

“Ojousama, vuole che spieghi io la situazione?” la interruppe Grayfia.

Rias rifiutò con un piccolo gesto della mano. “La verità è...”

Ancora una volta venne interrotta, ma stavolta da qualcos'altro: al centro della stanza era comparso all'improvviso un cerchio magico di teletrasporto diverso da quello dei Gremory. I simboli al suo interno erano differenti e il colore, invece che rosso cremisi, era dorato-ambrato; numerose fiamme stavano iniziando a formarsi da esso.

“...Phoenix.”

Quell'unica parola pronunciata da Kiba al mio fianco bastò a farmi capire chi stava arrivando: un componente della casata dei Phoenix, un'altra delle più antiche e nobili famiglie dei diavoli, alla pari o forse addirittura più importante di quella dei Gremory. Me la ricordavo bene quella casata perché avevo già avuto a che fare con essa qualche anno prima. Un'esperienza, per molti aspetti, decisamente spiacevole.

Dalle fiamme del cerchio, alla fine, si materializzò un giovane uomo che indossava un vestito casual con camicia bianca aperta fino al petto, pantaloni e giacca rossi. Dall'aspetto sembrava avere sui 20 anni o poco più; aveva corti capelli sparati biondi, occhi azzurri e un volto da 'bad guy': bello ma arrogante. Sembrava per certi versi un gigolò.
Il ragazzo sospirò. “Era da un po' che non venivo nel mondo umano” disse per poi guardarsi attorno. Dopo alcuni secondi, il suo sguardo si bloccò su Rias. “Mia amata Rias! Sono venuto a prenderti!”

 


Come? Mia amata? Ma chi è questo? Un suo spasimante?

Rias, dal canto suo, sembrava tutto fuorché contenta e la sua espressione s'irrigidì ancora di più quando quel ragazzo la prese per un polso con l'intento di trascinarla dicendo: “Allora, Rias, andiamo a dare un'occhiata alla sala della cerimonia. La data è decisa quindi dobbiamo controllarla prima di allora.”

“...Lasciami andare, Raiser” replicò freddamente lei prima di togliersi la sua mano di dosso.

L'altro, dal canto suo, non sembrò preoccuparsi della reazione di Rias, anzi pareva piuttosto divertito dalla sua evidente ostilità. Aveva il classico atteggiamento del bulletto che è sicuro d'imporsi su una tipa che gli piace e questo m'infastidiva parecchio; ho sempre odiato i prepotenti e quelli che fanno i galletti con le ragazze credendosi chissà chi.
In quel momento, gli occhi del ragazzo chiamato Raiser si posarono prima su Asia e poi su di me e il modo in cui ci guardò mi fece irritare ancora di più: era uno sguardo di pura superiorità, come se stesse guardando degli esseri inferiori o dei rifiuti.
“E loro? Sono tuoi nuovi servi, Rias?” chiese poi.

Un nuovo moto di nervosismo mi fece stringere i pugni. Lo sapevo. Ero sicuro che mi avrebbero preso per uno dei suoi servi solo perché sto in loro compagnia... Questa cosa mi dà davvero fastidio...

“A proposito, a parte la tua Regina, hai detto loro di noi due? Dovranno esserne al corrente per quando arriverà il momento della cerimonia” continuò Raiser senza attendere risposta alla sua precedente domanda, come se l'avesse data per scontata.

“No, non gli ho detto niente perché non ce n'era bisogno” replicò secca Rias.

“Ara ara, dura come sempre, eh? Ahahah!” rise il ragazzo.

Mentre discutevano, ripensai alle parole pronunciate da Raiser poco fa. Aveva menzionato una cerimonia, o sbaglio? Ed era chiaramente interessato a lei... Allora possibile che lui potesse essere..?

In quel momento s'intromise Grayfia: “Asia Argento-sama. Zayden Ward-san. Questi è Raiser Phoenix-sama. È un diavolo di Alta Classe e terzogenito dell'attuale capofamiglia della casata dei Phoenix.” Fece una pausa come a volerci far metabolizzare quelle informazioni prima di continuare: “Ed è anche il promesso sposo della futura erede della casata dei Gremory.”

Non mi servì nient'altro per capire. In parole povere questo tizio era...

“ È il fidanzato di Rias-ojousama.” Proprio come pensavo!

 

*


Qualche minuto dopo, Raiser era seduto accanto a Rias sul divano della sala del club intento a sorseggiare una tazza di tè preparata da Akeno e a flirtare con la sua presunta 'fidanzata'. Continuava a toccarle i capelli, le spalle, le braccia e qualche volta anche le cosce, solo per essere continuamente allontanato dalla rossa che mal nascondeva la sua insofferenza per quelle attenzioni indesiderate. Sicuramente anche Raiser aveva notato il suo fastidio, eppure non smetteva, anzi sembrava divertirsi ancora di più.
Dovevo ammettere che anche a me quel tipo dava sempre più sui nervi. Il suo comportamento spavaldo e irrispettoso era qualcosa che non riuscivo a sopportare, era il classico atteggiamento del nobile medio e io lo odiavo. Senza contare il suo modo di trattare le ragazze, da vero playboy che crede di poter farle cadere tutte ai suoi piedi e, per questo, di essere autorizzato a fare tutto quello che vuole con loro. Non potevo biasimare Rias se non le piaceva come fidanzato. Se lei faticava per stargli così vicino, io faticavo per non spaccargli quella faccia da culo.
Perché cazzo si è fidanzata con un tipo simile? Aspetta.. aveva problemi con la sua famiglia... Non dirmi che è una merda di matrimonio arrangiato?!

“Zayden-san, qualcosa non va?” sentii Asia chiedermi. Evidentemente, malgrado stessi facendo il possibile per nascondere la mia irritazione, un minimo di tensione dovevo averla mostrata.

La guardai sforzandomi di sorridere. “No, niente. Tranquilla, Asia.”

“Smettila!”

La voce rabbiosa di Rias richiamò l'attenzione di tutti. Era scattata in piedi e fissava malamente Raiser, che invece continuava a sorridere divertito. L'aura demoniaca della prima iniziò ad aumentare rapidamente. Era proprio incazzata nera!

“Raiser, te l'ho già detto prima! Non ti sposerò!”

“Sì, ti ho sentita. Ma sai che non andrà come vuoi, vero, Rias? Se non sbaglio, la tua casata è in piena corsa per superare la crisi.”

“Questi non sono affari tuoi! Se io sono la prossima erede della casata dei Gremory, allora ho il diritto di scegliere io chi diventerà mio marito! Mi era stato anche promesso che sarei stata libera fino alla laurea per l'università!”

“Proprio così. Infatti sarai libera. Potrai andare all'università e fare quello che vuoi con i tuoi servi. Ma tuo padre e Sirzechs-sama sono preoccupati. Hanno paura che la vostra casata si estingua. Nell'ultima guerra abbiamo perso un gran numero di diavoli purosangue e anche se ora la guerra è finita, le nostre rivalità con gli angeli caduti e Dio non sono ancora sparite. Non è raro che un diavolo purosangue venga ucciso a causa delle inutili battaglie fra di loro e che questo porti all'estinzione della sua casata. Quindi per i diavoli purosangue, tanto più se sono di Alta Classe, mettersi insieme sarebbe la soluzione migliore in assoluto per risolvere questo problema. Un diavolo purosangue di Alta Classe. Anche tu sai che i bambini che nasceranno da ora in poi saranno importanti, giusto?”

Anche se ancor furiosa, Rias sembrò calmarsi un po' quando Raiser tirò fuori quell'argomento.
Dopo aver bevuto il tè, quest'ultimo riprese a parlare: “La nuova generazione di diavoli. Quelli come i tuoi servi, i diavoli reincarnati, si stanno espandendo in termini di forza, ma questo sta facendo perdere a noi, i diavoli purosangue di Alta Classe con un lungo passato alle spalle, il nostro posto. Ci sono vecchi nobili che si avvicinano ai diavoli reincarnati perché sono molto potenti. Bé, anche questo va bene. Anche questa nuova generazione di diavoli è importante per il futuro. Ma non possiamo permettere che i diavoli purosangue si estinguano, giusto? Noi due siamo stati scelti allo scopo di evitare che i purosangue scompaiano. Nella mia casata ho i miei fratelli maggiori, quindi la sua sopravvivenza è assicurata. Ma poi ci sei tu, Rias, che sei invece la sola che può ereditare la casata dei Gremory. Se non prendi un marito, essa si estinguerà con la tua generazione. Stai cercando di distruggere la casata che è stata nella storia fin dai tempi antichi? Ricorda che, a causa della guerra passata, non c'è più nemmeno la metà dei diavoli che erano chiamati 'I 72 Pilastri'. Perciò, questo matrimonio ha il futuro dei diavoli nelle sue mani.”

Ora mi era davvero tutto chiaro. Anche il motivo per cui Rias aveva provato a sedurmi era ormai evidente. La famiglia dei Gremory, per assicurarsi una discendenza con il suo sangue e dunque la sua sopravvivenza, aveva promesso in sposa la propria erede a un figlio della famiglia dei Phoenix, cosa che andava a vantaggio anche di questi ultimi perché si sarebbero così legati a una delle casate più importanti e potenti e questo avrebbe aumentato enormemente il loro potere e prestigio. Due casate purosangue unite in matrimonio. Qualcosa che andava a vantaggio di tutti, meno che a una persona...

“Non ho intenzione di far estinguere la mia casata. Prenderò un marito” disse infine Rias con voce risoluta.

Raiser fece un gran sorriso a quelle parole. “Oh, come c'era da aspettarsi da Rias! Allora andiamo...”

“Ma non ti sposerò, Raiser. Sposerò solo colui che riconoscerò. Anche i diavoli delle vecchie casate nobili hanno il diritto di scegliere.”

Uhh.. l'ha detto! Allora ce l'ha la volontà di imporsi sulle decisioni della sua famiglia quando vuole, pensai divertito sapendo ciò che sarebbe successo tra poco.
Difatti, proprio come immaginavo, quel rifiuto così secco e deciso fece cambiare espressione a Raiser: il bulletto assunse un'espressione tagliente ed emise un suono con la lingua.

“...Lo sai, Rias. Sono anch'io un diavolo che porta sulle sue spalle il nome della casata dei Phoenix. Non posso permettere che quel nome venga infangato. A dire il vero, non volevo nemmeno venire in un piccolo, vecchio edificio nel mondo umano. Questo mondo non mi piace affatto. Il suo fuoco e il suo vento sono sporchi. Per un diavolo come me, che simboleggia il fuoco e il vento, è insopportabile!” La sua aura prese ad aumentare e dal suo corpo iniziarono a formarsi delle fiamme; anche intorno a noi si creò qualche lingua di fuoco. “Ti riporterò negli Inferi, anche se dovessi ridurre in cenere tutti i tuoi servi!”

L'ostilità e l'istinto omicida di Raiser aumentarono ancora e puntarono contro i servi di Rias e me. Quello stronzo faceva sul serio: se lei si fosse opposta ancora, ci avrebbe sicuramente attaccati.
Vidi Kiba e Koneko prepararsi a contrattaccare e sentii Asia stringersi al mio braccio, terrorizzata dall'aura e dall'istinto omicida emessi da Raiser. La avvicinai ancora di più a me per rassicurarla, mentre Rias si metteva in guardia ed espandeva a sua volta l'aura; intorno al suo corpo si formò uno strato di energia cremisi.
Le fiamme generate da Raiser aumentarono ancora e si convogliarono dietro alle sue spalle formando due ali di uccello, mentre la temperatura nella stanza aumentava considerevolmente. Potevo sentire chiaramente il suo desiderio di incenerirci tutti senza pietà, ma la cosa non mi dispiaceva affatto.

Bravo, continua così. Prova ad attaccarci, forza. Dammi un motivo per romperti il culo, non aspetto altro! Non vedo l'ora di ricacciarti in gola tutte le stronzate che hai detto! Avanti, fai il bravo bulletto e attacca! Che aspetti?!, pensai trattenendo a fatica un sorrisetto maligno e sentendo le dita della mano destra formicolarmi.

La mia speranza svanì quando, ad avanzare in mezzo ai due, fu Grayfia. “Ojousama, Raiser-sama, per favore, calmatevi” disse con voce perfettamente pacata ma risoluta. “Se entrambi continuaste, allora nemmeno io rimarrei più calma a riguardo. E per l'onore di Sirzechs-sama, non mi tratterrei.”

Non aveva emesso nessuna aura, ma le sue sole parole bastarono per rendere immediatamente più nervosi sia Rias che Raiser. Era comprensibile dopotutto: anche se l'avevo incontrata solo da poco, conoscevo fin troppo bene la fama di Grayfia Lucifuge e sapevo che non era solo la Regina di Sirzechs Lucifer e la serva della sua vecchia casata, ma anche la sua stessa moglie. Sì, proprio così. Quella era la moglie di Lucifero in persona! Dunque, in confronto a lei, era chiaro che due semplici diavoli di Alta Classe come loro fossero impotenti. Diamine, persino io avrei avuto qualche problema ad affrontarla se anche solo la metà dei racconti sulla sua presunta forza fossero stati veri.
Ora agiva da cameriera della casata Gremory, ma stava solo a Rias e Raiser se avesse continuato a comportarsi come tale o se avesse dovuto invece comportarsi come Regina del Maou Lucifer.
Qualche secondo dopo, le fiamme che circondavano Raiser e l'aura di Rias svanirono com'erano comparse ed entrambi sembrarono tranquillizzarsi almeno un po'.

“...Per essere chiamata la 'Regina Suprema', anche io ne sarei spaventato... Non ho assolutamente intenzione di combattere contro coloro che provengono dal gruppo di Sirzechs-sama, che si dice sia composto da mostri” disse Raiser alzando le mani in segno di resa. Vicino a lui, anche Rias abbandonò la posizione di guardia.

Bé, almeno non è così stupido da attaccar briga con qualcuno che sa essere chiaramente più forte, pensai lievemente deluso. Peccato. Ormai ci speravo che provasse ad attaccare. Così non solo gli avrei dato una lezione, ma mi sarei scrollato un po' di sonnolenza di dosso... Pazienza.
Notai in quel momento che alcune delle fiamme di Raiser che stavano ancora svanendo erano vicine al mio fianco e, con un gesto rapido, ne afferrai una piccola manciata con la mia mano destra senza che gli altri se ne accorgessero. Le tenni e sfregai tra le mie dita per qualche secondo, saggiandone il calore e l'intensità. Infine, simulando il volermi strofinare il naso, le portai alla bocca e le ingoiai dopo averle gustate per un po'.
Piuttosto fredda e.. insipida. Sembra più una goccia di rugiada che una fiamma. Davvero deludente per un membro della casata che porta il nome della leggendaria araba fenice. E si autodefinisce un diavolo che simboleggia il fuoco e il vento? Che patetico buffone. Faccio di meglio da quand'ero un marmocchio di nove anni...

Ero così impegnato a deridere Raiser mentalmente che quasi non mi accorsi che Grayfia stava di nuovo parlando: “Il padrone, Sirzechs-sama e le altre persone della casata dei Phoenix sapevano che sarebbe successo qualcosa del genere. A dire il vero, questo doveva essere l'ultimo incontro sulla discussione, però, tutti sapevano che non si sarebbe risolto nulla, così hanno deciso di ricorrere ad un'ultima risorsa.”

“Ultima risorsa? Che cosa vuoi dire, Grayfia?” chiese Rias perplessa.

“Ojousama, se è così decisa a far valere i propri desideri, che ne dice di risolvere la questione con Raiser-sama mediante un Rating Game?”

Rias rimase senza parole dopo aver sentito quel nome.

Un Rating Game. Lo conoscevo solo di fama: un gioco simile agli scacchi molto diffuso tra i diavoli di alto rango, nel quale questi combattevano usando i propri servi in un'ampia varietà di sfide anche molto diverse tra loro. Era anche per via di tali giochi che i poteri dei vari Evil Pieces dei diavoli servitori si basavano sugli scacchi. Per spiegarla in poche parole, in un Rating Game, il diavolo di alto rango assume il ruolo che negli scacchi avrebbe il 'Re', mentre i suoi servi acquisiscono un ruolo corrispondente agli Evil Pieces usati per reincarnarli: Regina, Alfiere, Cavallo, Torre e Pedone, ognuno dotato di capacità particolari proprio in base a tali pezzi. La vittoria si conquistava sconfiggendo il Re nemico -quindi una sorta di 'scacco matto'-, o costringendolo alla resa, o completando un particolare obiettivo o la sfida assegnata per quella partita. Almeno era quello che avevo sentito.

“Proprio come sa, Ojousama, il Rating Game può essere giocato solo da diavoli maturi” continuò a parlare Grayfia. “Ma se il match non è ufficiale, allora anche un diavolo che non ha raggiunto la maturità può partecipare. In questo caso...”

“È insolito che vengano immischiati i problemi della famiglia e della casata, giusto?” disse Rias facendo un sospiro. “In altre parole Otosama e gli altri hanno scelto di farci fare questo Game come ultima risorsa nel caso avessi rifiutato, vero? ...Quanto mi dà i nervi che debbano continuare a controllare la mia vita..!” Dire che era incazzata era un eufemismo.

“Sta dicendo che quindi intende rifiutare anche di partecipare al Game, Ojousama?” chiese Grayfia.

Lei scosse la testa. “No. Anche questa è una possibilità per sistemare le cose. E sia allora. Decidiamo con il Game, Raiser.”

Quest'ultimo, nell'udire quelle parole, fece un sorriso di sfida. “Davvero stai accettando? Oh bé, non importa. Io sono un diavolo maturo e ho già giocato molte partite vincendo la maggior parte delle volte, mentre tu non hai alcuna esperienza. Anche dopo aver sentito questo, vuoi ancora giocare, Rias?”

Rias lo guardò con una smorfia, ma sostenne il suo sguardo. “Giocherò. Giocherò e ti annienterò, Raiser!”

“Bene. Se vinci tu, farai quello che vuoi. Ma se vinco io, dovrai sposarmi subito senza fare storie!”

L'unica risposta alle condizioni poste fu un'occhiata tagliente.
Non ci credo. Quella sciocca sta davvero accettando?!

“Ho capito. Io, Grayfia, confermo le opinioni di entrambi i lati. Sarò la responsabile del Game tra le due parti. Va bene?”

“Sì.”

“Sì.”

Sia Rias che Raiser accettarono le parole della cameriera dai capelli argentati.

“Okay. Allora informerò le due casate” concluse chinando il capo.

Raiser passò poi a osservare il gruppo della sua 'fidanzata'/avversaria e fece una smorfia divertita. “Rias, solo per esserne sicuro, sono tutti qui i tuoi servi?”

“E se anche fosse?”

Il galletto scoppiò a ridere. “Allora questo Game sarà uno scherzo. Solo la tua Regina, la 'Sacerdotessa dei Fulmini', può combattere alla pari con le mie serve. Sai.. io ho un set completo.”
Detto questo, schioccò le dita e un nuovo cerchio magico col simbolo dei Phoenix comparve alle sue spalle. Da esso iniziarono ad apparire una serie di figure.. ma quante erano? In poco tempo, quindici diverse persone si erano materializzate nella sala ed erano.. tutte ragazze! Una indossava un'armatura da cavaliere, un'altra aveva un cappuccio da mago, un'altra ancora indossava un vestito di fattura cinese, due avevano delle curiose orecchie da gatto, altre due sembravano gemelle, un'altra aveva un abito da lolita, poi due ragazze più grandi molto formose e dai vestiti molto scollati, una che indossava un kimono, un'altra invece un vestito come quello di una principessa europea, un'altra ancora portava anch'ella un'armatura e uno spadone sulla sua schiena, poi vi era una ragazza che indossava un vestito da ballerina e, infine, una che portava una maschera che le nascondeva metà del viso.

 


“Queste sono le mie serve carine” le presentò Raiser con un ghigno. “ Vuoi ancora andare avanti, Rias? Pensi ancora di poter vincere?”

Si è fatto un set completo di quindici pezzi con solo ragazze? Che merda di playboy, mi fa davvero vomitare... E vuole pure la moglie? Ok che i diavoli accettano senza problemi la poligamia e gli harem, ma questo mi sembra davvero un po' troppo. Ci scommetto che per lui Rias sarebbe solo un'altra aggiunta al suo suddetto harem più che una moglie. Schifoso maniaco..., pensai guardando prima lui e poi la suddetta rossa, mentre il mio sguardo disgustato diventava uno più riflessivo. Ad ogni modo, è un bel guaio per lei. Mi secca essere d'accordo con quello stronzo, ma ha ragione: non ha possibilità di vittoria contro di lui. Oh bé, se Rias è davvero furba come pensa, saprà cosa fare per uscire da questa situazione senza troppi intoppi. Non deve partecipare a questa farsa, né ne ha certo bisogno...

Ma le parole successive di Rias smentirono i miei pensieri su di lei: “Non m'importa se siete in superiorità numerica e se non ho la tua esperienza. Raiser.. io, anzi noi ti sconfiggeremo comunque! Ad ogni costo!”

Intorno a me i membri del suo gruppo annuirono decisi e persino Asia cercò di assumere un'espressione risoluta. L'unico a rimanere impassibile fui io.
E probabilmente ero anche l'unico che stava pensando: Razza di stupida ragazza ingenua. Ti sei rovinata da sola.
Avevo visto e sentito anche troppo per i miei gusti e ne avevo abbastanza. Questa farsa non mi divertiva affatto, perciò mi staccai dal muro e, sotto lo sguardo perplesso di tutti i presenti, mi avviai verso la porta d'uscita.

“Dove stai andando, Zayden-san?” sentii Asia chiedermi.

Voltai la testa verso di lei. “Vado a casa.”

“Cosa? Così all'improvviso? Perché?” esclamò lei. Anche gli altri mi guardarono sorpresi, compresi Rias e Raiser. L'unica imperturbata era Grayfia.

“Perché sono stufo. Ora ho finalmente capito qual era il problema di Rias e vedere come è stata gestita la situazione finora mi ha dato sui nervi. Tutta questa storia del fidanzato della casata dei Phoenix, del matrimonio forzato e del Rating Game... Sinceramente non ho mai visto e sentito così tante stronzate in vita mia. Mi sono stancato di star ad ascoltare queste buffonate e di certo non starò a guardare una partita il cui risultato è già deciso. Non c'è niente di più noioso e patetico. Per questo me ne vado a casa. Ho perso anche troppo tempo.” E ripresi ad avanzare verso la porta.

“Che cosa vorresti dire?” Questa volta la voce era quella di Rias. Mi voltai di nuovo e vidi che mi fissava con uno sguardo ferito, come se non si aspettasse le mie parole. “Stronzate? Buffonate? Risultato già deciso? Come ti permetti di parlare con tanta leggerezza di questa storia! È molto seria per me! Per tutti noi!”

La mia risposta fu una risatina sarcastica. “Correggiti, bellezza: è importante per voi, non per me. Io non ho niente a che fare con tutto questo. E se parlo con quella che tu chiami leggerezza, è perché è la verità.” Le rivolsi uno sguardo più duro. “Io dico le cose come stanno, senza giri di parole, dovresti averlo capito ormai, no? E dico che la tua famiglia deve volerti davvero bene per importi i suoi voleri con una simile farsa. Inoltre, vista la tua intelligenza, dovresti aver capito anche tu che questo Game non è una sfida che puoi vincere, eppure invece di importi in altro modo facendo valere le tue più che giuste e legittime ragioni, accetti di stare a queste condizioni ridicole e di combattere una battaglia già persa. Praticamente stai solo ritardando l'inevitabile senza avere o anche solo pensare a un piano di scorta. Come dovrei giudicare questa storia se non una buffonata? Ti facevo più astuta e intraprendente, Rias Gremory.”

La sua espressione divenne di sorpresa prima di rabbuiarsi; piegò il capo verso terra nascondendo i suoi occhi con la frangia e vidi le sue labbra tremare, incapaci di controbattere. Koneko e Akeno mi rivolsero uno sguardo tagliente, Kiba uno accusatorio e Asia uno triste e un po' di disappunto.
Potevo capirli, non era piaciuto neanche a me essere così duro e diretto, ma non sono mai riuscito a non dire il mio reale pensiero in situazioni delicate come questa. Trovavo che una qualunque bugia sarebbe servita solo a peggiorare tutto. Perciò, mi limitai a scrollare le spalle e a rivolgermi di nuovo verso la porta.

Ancora una volta una voce mi fermò e, purtroppo, era quella di lui: “Ehi ehi, Rias. Ma che cosa insegni ai tuoi servi? Gli permetti davvero di essere così irrispettosi e di fare come gli pare? È un affronto bello e buono sia verso di te che verso tutti i diavoli dotati di un proprio set di Evil Pieces. Simili soggetti andrebbero puniti all'istante!”

Ok, ora mi sono stancato di questa storia del cazzo.
“Per tua informazione, Raiser P., io non sono un servo di Rias Gremory, per questo mi permetto di parlare come mi pare. Non te ne sei accorto? Io non ho una fottuta aura demoniaca!” sbottai girandomi verso di lui.

Raiser mi fissò interdetto per qualche secondo, poi parlò sprezzante: “...Ora capisco perché sentivo puzza di umano. Credevo fosse per via del fatto che siamo sulla Terra, invece c'era davvero un misero essere umano in questa stanza. Ehi, Rias, sei impazzita? Ora porti anche gli umani nel tuo gruppo? E perché sa di noi diavoli?”

“Fa parte anche lui del mio club scolastico e, perciò, ritenevo opportuno che partecipasse alla nostra riunione odierna. Per quanto riguarda la sua conoscenza, è un possessore di Sacred Gear, quindi sa tutto dei nostri mondi e dei loro abitanti” rispose Rias che sembrava essersi ripresa. “Non è un mio servo, vero, e difatti non era mia intenzione coinvolgerlo in questa storia, ma sei arrivato prima di quanto pensassi. Diciamo che è stato un caso che assistesse alla nostra discussione.”

“Capisco. Un possessore di Sacred Gear, eh?” Il galletto mi fissò con aria di scherno. “E hai pure una lingua bella lunga... Se fossi in te, la terrei a freno. Lo sai che siamo diavoli di Alta Classe che...”

PRRRRRTTT

Non appena feci quella pernacchia con la bocca, tutti mi guardarono interdetti, in particolare Raiser sembrava sconvolto.
Ghignai. “Scusa, non credo di aver capito. Stavi dicendo qualcosa riguardo ai diavoli, ma c'è stato un rumore di disturbo nel sottofondo. Potresti ripetere?”

Lui mi guardò chiaramente irritato, ma parlò di nuovo: “Stavo dicendo che dovresti imparare qual è il tuo posto, umano. Siamo diavoli di Alta...”

PRRRRRTTT

La seconda pernacchia suscitò delle risatine sommesse da parte del gruppo Gremory, Rias compresa, ma Raiser s'infuriò: “Adesso basta! Falla finita! Non ti permetto di..!”

PRRRRRTTT

L'aura demoniaca del galletto si espanse di nuovo e un alone incandescente lo avvolse, mentre i suoi occhi mandavano lampi di rabbia. “Ora ne ho abbastanza.” Si voltò verso il suo gruppo. “Mira.”

Si fece avanti una ragazza dai capelli blu minuta quanto Koneko, vestita con uno yukata bianco molto corto che si fermava a metà coscia, una giacca rossa, delle bende avvolte intorno alle caviglie e dei sandali; in mano maneggiava un lungo bastone. Percepivo un'aura piuttosto bassa proveniente da lei, anche rispetto a quasi tutte le sue compagne, quindi forse era la più debole o una delle più deboli.

 


Pensava forse di umiliarmi con il minimo della sua forza servitrice? Idiota.

“Procedi. Dagli un assaggio.”

“Sì, Raiser-sama.”

Detto questo, senza preavviso, la ragazzina scattò rapida in avanti e mi colpì allo stomaco con un affondo del bastone. Avrei potuto evitarla, ma volevo sentire sulla mia pelle la sua forza. Il colpo mi spinse indietro di qualche metro e mi fece tremare un po', ma il dolore che provavo non era niente in confronto a quello che mi ero abituato a provare in tutta la mia vita.
Rias e gli altri sobbalzarono per l'aggressione improvvisa, ma io alzai lo sguardo verso Mira e le feci un sorrisetto di scherno. “Tutto qua?”

Lei digrignò i denti e attaccò ancora, ma stavolta non avevo intenzione di subire. Non appena provò a colpirmi con una rotazione del bastone, alzai la mano destra e lo afferrai al volo per poi tirarla verso di me, prenderla sottobraccio col sinistro e sollevarla in modo da avere la sua testa dalla parte della mia schiena e il suo posteriore davanti a me. “Ehi, che stai facendo?!” strillò la ragazzina, agitata più per la posizione che per altro.

“Ti do una lezione. Se c'è una cosa che non sopporto, oltre ai galletti presuntuosi e strafottenti come il tuo padrone, sono le mocciose come te che si comportano in modo irrispettoso verso quelli più grandi solo per compiacere chi piace loro e che s'immischiano volontariamente in atti decisamente sconvenienti. E so bene qual è la punizione perfetta per quelle come te.” Alzai la mano destra e la abbattei con forza sulle sue natiche. Lei gridò di dolore, mentre ripetevo il colpo più volte. “Se c'è una cosa che rimette in riga le bambine cattive, è una sonora sculacciata! Così forse imparerai un minimo di decenza!”
Continuai a sculacciarla per un altro po', poi la lasciai andare tenendomi però il suo bastone. “Tornatene a casa ora!” esclamai spezzando l'arma in due e gettandola via.

Mira si alzò a fatica reggendosi il fondoschiena dolorante e corse dalle sue compagne con le lacrime agli occhi. Queste ultime mi fissarono con un misto di disgusto, rabbia, stupore e.. paura.
Raiser, dal canto suo, era livido. “Come hai osato... Tu, misero umano... Come hai..?”

“Io oso perché non m'interessa se siete creature sovrannaturali” replicai ripetendogli le stesse parole che avevo detto a Raynare. “Credi che solo perché sei un diavolo nobile, io debba portarti rispetto? Ma per favore! Io me ne sbatto di titoli o identità! Il rispetto è una cosa che va guadagnata, non pretesa, e tu, galletto dei miei stivali, non lo meriti affatto! Guardati, ai miei occhi sei solo un patetico playboy da quattro soldi che crede di poter fare tutto quello che vuole solo per il suo titolo. Hai accettato un matrimonio combinato solo per avere un'altra donna a tua disposizione e per aumentare la tua fama. Per giunta, visto che sei troppo codardo per sistemare da solo le cose in modo onorevole e da vero uomo, accetti una sfida fin troppo scontata alla 'ti piace vincere facile' e mandi avanti le tue servitrici a fare quello che dovresti fare tu. Sei un vigliacco senza palle e un arrogante galletto, ecco cosa penso tu sia, Raiser P.!”

Il suddetto galletto mi guardò ancor più furioso e sconvolto, era chiaro che nessuno gli aveva mai parlato così. “Tu, MALEDETTO! Non ti permetto di parlarmi così, schifoso umano! Io sono un diavolo di Alta Classe appartenente alla casata dei Phoenix e tu solo un mortale inferiore! Quelli come te non dovrebbero nemmeno osare rivolgersi a noi in quel tono così insolente e..!”

“Ma taci! Fai un favore a tutti: TACI! Piuttosto che continuare a sparare cazzate, è meglio se stai zitto! Da quando sei arrivato qui, ogni singola parola che hai detto non era che una stronzata! La più grande buffonata di questa storia è il fatto che la famiglia di Rias sia davvero d'accordo nel costringerla a sposare un demente stupido e arrogante come te! Perciò, stai zitto che è meglio, Raiser P.!”

“Non tollererò oltre questi tuoi insulti, sappilo! Come.. e poi come mi chiami? Perché storpi il mio nome? Io sono Raiser Phoenix!”

“Mi rifiuto.”

“...Cosa?”

Gli rivolsi un ghigno ancora più provocatorio e beffardo di prima. “Mi rifiuto di chiamarti così. È un insulto al nome della leggendaria araba fenice associare la tua faccia ad esso!” Mi godetti la sua faccia allibita e offesa oltre ogni immaginazione, ma non mi fermai lì: “Trovo invece che questo cognome ti si addica di più. Sai, è ispirato a un famoso romanzo italiano della mia razza... Come si chiamava... Ah, ecco: 'Cento colpi di spazzola'! È di tipo erotico, quindi sono sicuro che ti sarebbe piaciuto molto... A me ha convinto un amico a leggerlo, ma non l'ho apprezzato molto. Non è il mio genere.” Parlavo in modo tranquillo e schietto, come se mi stessi rivolgendo proprio a un amico, ma senza perdere l'evidente nota sarcastica che avevo. Lui mi guardava sempre più incazzato, mentre Rias e gli altri sembravano faticare per non ridere. “Ne hanno tratto anche un film e, nel suo titolo, era usata proprio la lettera P insieme al nome della protagonista. Sai che parole in lingua italiana possono iniziare con la 'P', no? Riesci a immaginare, se era di argomento erotico, quali parole le malelingue abbiano finito per associare a quel titolo? Ecco, direi che per te è esattamente la stessa cosa. Una fenice? Ma per favore! Se proprio ti devo associare il nome di un animale.. facciamo il.. il.. ecco! Il porco! No, anzi, il pollo! Così rimaniamo sempre tra gli uccelli! E se aggiungiamo il fuoco, facciamo un bel fritto! Raiser Pollo Fritto! Ci sta ancora meglio!”

“BASTAAAAAA!!!!!”

Quell'urlo rabbioso fu accompagnato dall'emissione improvvisa dalla mano alzata di Raiser di una grossa onda di fuoco diretta verso di me. La sua reazione era stata così impulsiva e immediata che ne fui sorpreso per un attimo e mi venne da alzare d'istinto le braccia per proteggermi. La fiammata mi investì sbattendomi indietro, bruciando la mia uniforme e distruggendo il muro alle mie spalle.
Mi ritrovai a precipitare nel vuoto e capii che mi aveva sbattuto fuori dall'edificio. Ero momentaneamente accecato dal colpo, ma sapevo qual era l'altezza del piano della sala e cosa c'era sotto di me, perciò mi limitai a piegare lievemente le gambe e, non appena sentii i miei piedi toccare qualcosa, cedetti in avanti trasformando così la caduta in una capriola sul prato su cui ero atterrato e rimettendomi in piedi all'istante. Mi guardai: la parte superiore della mia uniforme era a pezzi, a parte una piccola porzione di camicia bruciacchiata che ancora mi copriva la metà sinistra del busto, e i pantaloni erano anch'essi pieni di bruciature. Spensi con un gesto disinvolto una fiammella che mi ardeva ancora sulla spalla e notai che, come avevo immaginato, il colpo non mi aveva fatto niente. Anzi, avevo a malapena sentito calore quando mi aveva colpito.
Tsk! E questa è la potenza che attribuiscono attualmente all'araba fenice? Ma per favore! Si sentirebbe come minimo oltraggiata se venisse a sapere di essere accostata a queste fiammelle! Persino un phon mi avrebbe fatto sentire più caldo! Tuttavia.. non posso negare una cosa: quello era un colpo letale per un essere umano normale. Quello stronzo ha provato davvero a uccidermi.
Alzai lo sguardo e vidi che buona parte della parete del piano della sala era stata distrutta e un gran fumo usciva da essa; dall'interno sentivo le voci di Asia e Rias che rispettivamente urlavano di paura e imprecavano contro Raiser. Udii quest'ultimo ribattere: “Era solo un umano insolente e borioso! La vita di esseri come quello non vale niente, perciò non venirmi a fare la paternale, Rias! Devo dire che sei davvero caduta in basso a mescolarti con gente simile! Ad ogni modo, ora non potrà più..!”

“Non potrò più cosa, Pollo Fritto?”

Con mio sommo piacere, l'intera sala si ammutolì quando gridai quella frase. Concentrai tutta la mia forza nelle gambe e balzai nel buco che si era formato al secondo piano, ritrovandomi così di nuovo nella sala del club e facendo sobbalzare tutti i presenti. Raiser, in particolare, mi guardava sconvolto.

“Zayden-san! Stai bene!” mi gridò Asia sollevata.

Le sorrisi. “Certo che sto bene. Non sono un tipo che tira le cuoia così facilmente!” Poi mi voltai verso Raiser e, fissandolo tagliente, mi strappai di dosso ciò che restava della camicia e la agitai davanti a me. “Piuttosto.. lo sai che questa era l'unica uniforme che avevo?! Ed era pure nuova! Hai un qualche indirizzo a cui posso mandarti il conto della tintoria dopo che ti avrò rotto il culo?!”

Il galletto mi guardò sconvolto squadrandomi da capo a piedi, apparentemente incapace di parlare. Con la coda nell'occhio, mentre gettavo via la camicia strappata e bruciata, vidi che anche le sue serve e i membri del gruppo Gremory mi guardavano basiti. Il motivo mi fu subito chiaro: era la prima volta che mi vedevano davvero.. che vedevano il mio torso pieno zeppo di cicatrici.
Innumerevoli segni nodosi di tagli, abrasioni e vecchie ferite solcavano il mio petto e il mio addome in una sorta di inquietante ragnatela impressa sul mio corpo, le mie braccia presentavano soprattutto al di sopra dei gomiti tracce di squarci e lividi e due grosse cicatrici da ustione tiravano la mia pelle sulla scapola destra e sotto la spalla sinistra; su alcuni punti, inoltre, avevo dei piccoli segni circolari dai contorni frastagliati, indici di zone in cui ero stato trapassato da armi o altri attacchi.
Tutti mi fissavano sconvolti e inorriditi. Le serve di Raiser sembravano chiedersi che cosa mi fosse successo, mentre i membri del gruppo Gremory dovevano essersi resi conto per la prima volta di quanto fossero stati veramente duri quegli undici anni di scontri e sangue che dicevo di aver vissuto. L'unica che mi guardava un po' meno sorpresa degli altri era Rias; non mi stupiva visto che mi aveva già visto nudo almeno due volte, ma anche il suo sguardo era comunque rigido e addolorato mentre mi fissava. Similmente, Grayfia non aveva mostrato segni particolari di sorpresa quando mi aveva visto, ma mi sembrò che i suoi occhi fossero diventati più freddi di prima.

Raiser mi guardò con un'espressione insolita per qualche altro secondo, poi sghignazzò. “Ma guarda. A quanto pare non sei solo parole, umano. Tutte quelle cicatrici indicano chiaramente che devi aver vissuto una vita di battaglie. Mai visto niente di simile, sai? Impressionante.. e a dir poco ributtante. Non posso credere che tu non abbia cercato di far sparire quegli obbrobri e che nemmeno ti preoccupi di non mostrarli. Anzi, sembri quasi andarne fiero... Ridicolo! Non hai visto che reazione susciti in coloro che ti guardano, soprattutto nelle donne? Non ti vergogni a mostrare uno spettacolo tanto rivoltante? Sei rovinato, straziato, grottesco.. insomma, sei disgustoso!”

Io rivolsi un'altra occhiata alle sue serve prima di riportare gli occhi su di lui e, con sua somma sorpresa, gli restituì il suo stesso sghignazzo. Questo idiota non aveva ancora capito con chi aveva a che fare! “Tu dici che io sono disgustoso, eh? Dici che chi vede il mio corpo prova ribrezzo? Sì, probabilmente hai ragione... Tuttavia, anche se fosse vero, sappi che non me ne potrebbe fregare di meno. Queste cicatrici forse saranno brutte a vedersi dal punto di vista estetico, ma non me le farei mai rimuovere per due motivi. Uno, non m'importa granché della mia estetica, non sono vissuto finora per partecipare alle sfilate e ai concorsi di bellezza. Due, sono importanti per me perché simboleggiano quella che è stata la mia vita. Ognuna di esse è indice di un momento duro della mia vita, degli allenamenti che ho sostenuto per diventare più forte, degli avversari più forti che ho affrontato, delle mie vittorie e delle mie sconfitte e per questo significano molto per me. Ogni volta che le guardo, queste cicatrici mi ricordano a cosa sono passato attraverso nella mia vita, tutte le avversità che ho affrontato e superato per arrivare fin qui e tutte quelle che probabilmente dovrò ancora affrontare per raggiungere i miei obiettivi e i miei sogni e mi spronano per questo ad andare avanti senza voltarmi indietro. Ecco perché ne sono fiero e non faccio nulla per nasconderle o cancellarle.”
L'espressione assunta dal galletto era impagabile: evidentemente non si aspettava una risposta così convinta e forte da parte mia. Decisi di approfittarne per incalzare ancora di più: “Piuttosto.. sbaglio o mi hai fissato in modo strano prima di cercare di sfottermi? Non è che forse eri invidioso perché, sotto queste cicatrici, dimostro un fisico migliore del tuo? O sono proprio queste cicatrici che deridi ciò che, in realtà, vorresti avere anche tu? ”

La faccia di Raiser divenne ancor più comica quando annaspò alle mie parole come un pesce fuor d'acqua. “Co-cosa dici, maledetto? Io.. il grande Raiser Phoenix dovrei essere invidioso del corpo martoriato di un misero essere umano?! Non ho mai sentito una sciocchezza simile!”

Disse il pollo a cui tremava la voce davanti alla mannaia del cuoco! “Eppure mi fissavi come se stessi pensando: 'Però... Certo che ne ha di muscoli! Anche più di me!' e dopo che ho lodato le mie cicatrici ti sei ammutolito subito... Forse ora le vuoi anche tu? Dopotutto si dice che le cicatrici invece piacciano alle donne... Ora che ci penso, se non sbaglio i membri della tua casata hanno capacità rigenerative simili a quelle della fenice, giusto? Scommetto dunque che il tuo corpo è immacolato, candido come quello di un neonato, dal momento che non possono rimanerti cicatrici... Con un corpo così perfetto.. come puoi dimostrare che le tue battaglie sono state davvero così dure? Se poi sei anche il classico tipo 'ti piace vincere facile', allora non sei un potente diavolo, ma una barzelletta! E pure scadente!”

Raiser divenne praticamente viola, mentre digrignava i denti e la sua aura aumentava sempre di più, al punto da ricreare le fiamme di prima e riformare le sue ali da uccello; il suo stesso istinto omicida stava crescendo a un ritmo preoccupante. “Adesso BASTA! Mi hai STUFATO! Non tollererò oltre la tua insolenza, SCHIFOSO UMANO!”

Dovevo ammetterlo: anch'io mi ero stufato di sentirlo pronunciare la parola 'umano' come se stesse sputando qualcosa di disgustoso. È ora che qualcuno t'insegni quanto gli umani possono essere terrificanti..., pensai prima di rilasciare a mia volta la mia aura e il mio istinto omicida, generando un alone scarlatto intorno al mio corpo ancora più intenso del suo e facendo sì che l'atmosfera nella stanza diventasse immediatamente più opprimente.
Raiser sgranò gli occhi alla mia dimostrazione di potere e io, ghignando come mio solito, dissi: “Credo che tu abbia dimenticato un particolare molto importante, caro il mio Pollo Fritto... Io non sono un comune essere umano, ricordi? E sappi che non sono nemmeno un normale possessore di Sacred Gear. Dentro di me...” alzai il braccio destro e feci comparire il Boosted Gear “...alberga il Drago Celeste che faceva cagare sotto di paura sia Dio che Satana!”

Le serve di Raiser sbiancarono alle mie parole e lui stesso trasalì per un attimo, chiaramente preso in contropiede; dopo qualche secondo, però, riacquistò il suo sguardo arrogante. “Ora capisco. Ma certo, ecco perché sei sopravvissuto al mio precedente attacco. Allora non sei un semplice, fragile ammasso di carne e ossa... Il Drago Celeste, eh? Devo presumere che quello sia il tanto famigerato Longinus, Boosted Gear?”

Il mio ghigno si allargò mentre facevo sparire il guanto e m'inchinavo in modo palesemente provocatorio. “Permettimi di presentarmi formalmente, Raiser Pollo Fritto.” Alzai gli occhi giusto per godermi il lampo di stizza che gli attraversò il volto nel sentire quel nome prima di continuare: “Il mio nome è Zayden Ward, studente della Kuoh Academy, membro onorario del Club di Ricerca dell'Occulto di Rias Gremory e.. attuale Sekiryutei. Molto piacere di conoscerti.” Mi raddrizzai espandendo nel contempo ancora di più la mia aura, al punto che l'edificio iniziò a vibrare e delle crepe si formarono sul pavimento sotto i miei piedi. “E ora ti informo che sto per romperti il culo. È tempo per te di imparare un po' di educazione e soprattutto di umiltà! Scusami, Rias” le rivolsi una breve occhiata prima di iniziare a schioccarmi le nocche, “ma temo che non avrai mai occasione di sfidarlo.. perché sto per infliggergli una cicatrice che né sparirà né dimenticherà per tutta la sua vita!”

Raiser, dal canto suo, accolse le mie parole con un sorrisetto strafottente ed espanse a sua volta l'aura. “Forse sarai un avversario più divertente di quanto credessi, Sekiryutei... Ma ti consiglio di non farti illusioni! Il colpo con cui ti ho attaccato prima era solo una piccola parte della mia vera forza! Ora ti mostrerò cosa possono davvero le fiamme di un Phoenix! Sarai tu a rimpiangere questo scontro per il resto della tua vita!”

Che coglione... Credi davvero di spaventarmi? È tempo che ti mostri che cosa significa possedere la vera potenza del fuoco!

Proprio quando stavamo per scagliarci l'uno contro l'altro, tuttavia, fu l'urlo inatteso di Rias a fermarci: “FERMI DOVE SIETE!!”

Il grido era così carico di rabbia e autorevolezza che sia io che Raiser ci voltammo a guardarla sorpresi. La rossa era circondata dalla sua aura cremisi e aveva un cipiglio a dir poco furente. “Credete davvero di potermi mettere così da parte e di poter fare i vostri comodi come se niente fosse?! Bé, vi sbagliate di grosso!” sbottò ad alta voce. “Zayden, hai detto tu stesso che non hai nulla a che fare con noi della casata dei Gremory, giusto? È vero, hai assolutamente ragione! Proprio per questo, non ti permetto di intrometterti, anche indirettamente, in questa storia! Se sconfiggerai Raiser prima di me, considerando cosa fai ai tuoi avversari, non sarò più in grado di affrontarlo e non potrò dimostrare la mia risolutezza e far valere le mie ragioni! Perciò non ti permetterò di combatterci finché non avremo il nostro Rating Game!”

La sua determinazione e sicurezza mi sorpresero, ma nel contempo mi sentii ancor più frustrato per esse. “Possibile che tu non riesca a capirlo, principessina? Se farai quel Game, perderai e il destino a cui vuoi tanto sfuggire diventerà inevitabile!” replicai a voce altrettanto alta. “Perché ti ostini a voler risolvere la faccenda in questo modo?! Potresti benissimo farlo in altre maniere ben più sicure e giuste, parole comprese, e invece vuoi a tutti i costi combattere una battaglia già persa animata da chissà quale sicurezza o falsa speranza! Perché devi essere così immatura e irrazionale, eh?”

Rias si mise davanti a me e mi guardò dritto negli occhi, le mani ai fianchi e lo sguardo non più rabbioso ma pieno solo di determinazione. “E chi sei tu per dire che questo è uno scontro a senso unico? Come puoi dire con assoluta certezza che sono destinata a perdere in ogni caso? Se è vero che le cose non vanno mai come ci si aspetta, allora potrebbe anche essere che vadano come tu non pensi sia possibile! Potrai anche considerare la mia come una speranza infantile e forse hai ragione, ma, a differenza di quanto tu pensi, è anche la mia migliore e vera possibilità di uscire da questa dannata storia! Credi che non abbia pensato ad altri modi per cavarmela? Fidati se ti dico che ci ho provato per anni, ma ogni volta i miei sforzi venivano vanificati in qualche modo e mi ritrovavo così sempre al punto di partenza... Questa invece è un qualcosa a cui nessuno potrà più opporsi perché i Rating Game sono praticamente sacri per i diavoli nobili! Inoltre, non è solo per rompere il matrimonio che lo faccio...” I suoi occhi si abbassarono per un attimo prima di tornare a fissarmi ancor più carichi di ardore. “Un giorno dovrò anch'io partecipare ufficialmente ai Rating Game e questa è dunque anche un'ottima occasione per iniziare ad avere esperienza con il loro mondo. Io intendo diventare la prossima campionessa dei Rating Game degli Inferi e, perciò, non posso tirarmi indietro ora che mi è stata lanciata una sfida! Non ne va dell'onore della mia famiglia, ma del mio e dei miei obiettivi! Ecco perché io giocherò quella partita e vincerò! E questo è tutto!”

Dovevo ammetterlo: quella ragazza mi stava davvero dando sui nervi.. ma nel contempo ne ero ammirato. Il modo e la sicurezza con cui mi aveva risposto erano encomiabili. Quella risolutezza non era cosa da poco, né le sue parole erano campate per aria. Aveva parlato sicura di ogni singola cosa e, anche se sembrava sapere pure lei che la sua era una speranza vana, questo non le impediva di volerci provare lo stesso e smentire quel risultato già dato per scontato. Di ribaltarlo con la forza della sua volontà.
Questo, tuttavia, non cambiava niente. Espirai prima di parlare: “...Cocciuta fino alla fine, eh? Devo riconoscere che il tuo ardore è ammirevole... Ma non cambia il fatto che sei davvero troppo ingenua, ragazza!”

“E tu sei fin troppo petulante, ragazzo!” ribatté lei sarcastica.

“Vuoi forse provocarmi? Posso sistemarti anche prima di quel galletto se ti va!”

“Sempre che non sia io a sistemarti per prima!”

A quel punto Raiser, che doveva sentirsi messo da parte, tentò stupidamente di intervenire: “Ehi, voi due! Piantatela adesso! Come osate affermare di potermi sconfiggere senza..!”

““STAI ZITTO!!”” fu la risposta congiunta di me e Rias che lo fece ammutolire all'istante con un'espressione a dir poco nervosa stampata in volto.

“Ojousama, Zayden-san, ora vi prego di calmarvi” fu Grayfia a parlare stavolta, sempre nel suo solito tono calmo ma autorevole. “Capisco le ragioni di entrambi, ma devo dar ragione a Rias-ojousama. Zayden-san, lei non ha il diritto di imporsi sulle sue decisioni e nemmeno nel Game tra lei e Raiser-sama. Non può impedirlo semplicemente sfidando Raiser-sama e reclamando il diritto di affrontarlo per primo senza tenere conto dell'opinione di entrambe le parti, nemmeno se la sua sfida è stata già raccolta.” I suoi occhi si concentrarono sui miei e mi sembrò di vedere una strana luce in essi. Mi chiedo cosa stia pensando adesso... “A meno che, naturalmente, non intenda farlo con un tono diverso e proponendo determinate condizioni. Per essere giudicata alla pari di un Rating Game, non può essere una sfida normale.”

Non solo io, ma anche Rias e Raiser fissarono Grayfia ammutoliti. Davvero aveva detto questo? Che potevo sfidare lui ignorando le proteste di lei solo se avessi fatto le cose in grande stile? Non sapevo perché, ma avevo quasi l'impressione che la cosiddetta 'Regina Suprema' ci tenesse che io sconfiggessi quel pollo arrogante prima della sua padrona. Aspetta, non è che sa benissimo cosa succede a chi affronta impreparato un drago? Prima avevo detto che... Allora vuole davvero che lo faccia? O è qualcun altro che lo vuole e lei sta cercando di realizzare la sua volontà? Tsk! Non ho prove di ciò che penso, ma la sola idea di poter essere sfruttato mi fa incazzare... Oh bé, quello stronzo mi ha fatto già incazzare anche troppo, quindi va bene. Facciamo questo gioco, ma non sarà niente che chiunque possa pensare! Si gioca con le mie regole, gente!

“Ehi, Raiser Pollo Fritto” mi voltai verso il suddetto diavolo e proseguì prima che m'imprecasse dietro. “Visto che Rias è svantaggiata, pensavi di darle almeno qualche giorno per prepararsi al match?”

Raiser mi guardò in cagnesco per qualche secondo, ma poi rispose: “C'avevo pensato, sì. Per rendere le cose più divertenti, intendo darle 10 giorni a partire da domani per prepararsi e allenare i suoi servi per il nostro Game. Così sarebbe stato tutto molto più interessante. Perché me lo chiedi?”

Rias stava per replicare, ma bloccai anche lei alzando una mano e spostandomi poi verso il muro alle mie spalle in modo da avere entrambi gli interessati e Grayfia davanti a me. Incrociai le braccia e presi un bel respiro prima di parlare con voce chiara e decisa: “Sia ben chiaro: di questo matrimonio e delle vostre beghe con la famiglia, non me ne importa un accidente. Ad essere sincero, fino a poco fa avevo voglia di andarmene e fregarmene di tutto e tutti... Ma ora trovo che abbiate bisogno entrambi di una lezione di umiltà. Tu” guardai Rias “per imparare quali siano i tuoi limiti e non peccare di superbia come è solita fare la maggior parte di quelli della tua razza. E tu invece” guardai Raiser “perché è meglio se abbassi la cresta e capisci che l'essere parte di una potente e nobile casata non ti rende invincibile o ti dà il diritto di fare tutto ciò che vuoi.. e anche perché mi stai sulle palle e ho voglia di spaccarti la faccia. Perciò, ecco la mia sfida: io vi sfido entrambi a un game speciale in cui sarete voi e tutti i vostri servi contro di me da solo.” I due sobbalzarono alle mie parole facendomi ghignare. “Fra 10 giorni, quindi quando tu, Rias, e i tuoi servi avrete completato l'allenamento, voi per primi mi affronterete in uno scontro in cui io adotterò le regole del Rating Game e quindi dovrò solo e obbligatoriamente mettervi fuori combattimento, mentre voi potrete venire verso di me con l'intento di uccidermi. Potrai usare qualunque strategia o abilità per battermi o farmi fuori e, se riuscirai davvero a battermi, allora potrai affrontare Raiser nel vostro Game. Se invece perderai, sarò io ad affrontarlo il giorno dopo in una battaglia identica a quella avuta con te e, se lui vincerà, allora sarà libero di sposarti. Ma non solo: chiunque di voi riuscirà a sconfiggermi senza nel processo uccidermi.. riceverà la mia eterna fedeltà di Sekiryutei. Sarò ai vostri ordini e farò tutto ciò che vorrete proprio come se fossi un vostro servo.”

Difficile dire chi dei due fosse più sorpreso, ma il primo a replicare fu Raiser: “Tu contro tutti noi? Sei disposto a metterti in gioco così? Devi essere pazzo! E comunque, chi ci garantisce che possiamo fidarci? E perché dovremmo accettare?”

Il sorrisetto che gli rivolsi fu così inquietante che il galletto deglutì. “Vi do la mia parola di Sekiryutei, lo giuro sul mio onore e sulla mia vita. E, se anche voi avete davvero quel minimo di onore che sostenete di possedere come nobili, allora non potete rifiutare una simile sfida. Sarebbe disdicevole... E poi... Non ditemi che nessuno di voi non sarebbe entusiasta di possedere il potere di un Drago Celeste?”

Il silenzio regnò per circa un minuto prima che qualcuno parlasse di nuovo e stavolta fu Rias: “E se invece vincerai tu?”

Il mio ghigno si allargò ancora. “Nel tuo caso, dovrai sottostare senza storie ad una mia particolare condizione riguardo il nostro attuale.. chiamiamolo 'rapporto'.” Mi godetti lo sguardo confuso e un po' preoccupato della rossa, per poi voltarmi verso il galletto. “Quanto a te invece.. direi che un'altra bella punizione sia d'obbligo, perciò, se vinco io.. il matrimonio Gremory-Phoenix sarà annullato all'istante!”

“COSA?!” urlò Raiser, mentre Rias assumeva un'espressione esterrefatta. “Perché dovresti rovinare questo matrimonio? Che cazzo te ne frega, umano?”

“Per vendicarmi, Pollo Fritto. Tu hai sputato sulla mia identità e sul mio onore di essere umano e di Sekiryutei e questo è qualcosa che non ti farei passare liscia nemmeno se tu fossi Dio o Satana. Ritengo che rovinare i tuoi piani di gloria e lussuria sia la giusta punizione. Inoltre, è palese che questo matrimonio sia a senso unico.. e io odio queste cose, soprattutto se scherzano con la libertà di una persona.” Mi godetti la sua rabbia per qualche istante, poi, proprio quando stava per replicare, io mi rivolsi a Grayfia: “Grayfia Lucifuge. Io, Zayden Ward, attuale Sekiryutei, lancio questa sfida ai qui presenti Rias Gremory e Raiser P.” trattenni uno sghignazzo al ringhio che lasciò le labbra dello stronzo quando storpiai di nuovo e volutamente il suo cognome, persino davanti alla Regina del Maou Lucifer “confermando le condizioni che ho posto e chiedo per tale motivo la tua conferma in quanto emissaria della volontà del Principe dei Diavoli, Sirzechs Lucifer. È possibile tale sfida?”

Grayfia mi fissò per dei lunghissimi istanti con la sua solita espressione impassibile, ma alla fine disse: “Se vi è la conferma da entrambi i lati e un giuramento di rispetto delle condizioni poste, qualunque sfida è possibile.”

 


Ghignai di trionfo e riportai l'attenzione sui due davanti a me, che sembravano ancor più sconvolti di prima per la direzione presa dagli eventi. “Allora, cosa dite? Accettate.. o una sfida palesemente svantaggiosa per me è troppo per voi?”

Tutti e tre rimanemmo a fissarci per non so quanto tempo, con tre sguardi uno più diverso dell'altro; per un istante, mi sembrarono sul punto di rifiutare per poi ricredermi quando entrambi, praticamente nello stesso momento, dissero:

Sfida accettata
.”






Note:
Miei carissimi lettori, bentornati a tutti!! :D
Sì, lo so: sono passate un po' più di due settimane dall'ultimo aggiornamento, ma è sempre più difficile di quanto ogni volta pensi tenere due storie e mezzo insieme e contemporaneamente gestire gli esami o un trasloco imminente... Ma sapete una cosa: finché scrivere mi piacerà così tanto e voi sarete sempre contenti di leggere le mie storie, fregacazzi! Sarà sempre e solo un piacere per me continuare a farlo!! ;)
Passiamo ora al capitolo. Ditemi sinceramente: quanti di voi si aspettavano una simile proposta da parte di Zayden, o meglio una simile sfida? Vi posso assicurare che questo capitolo non è stato affatto facile perché non sapevo proprio come mettere la sfida verso Raiser. Dopotutto, Zayden non è un membro del gruppo Gremory e al momento non va nemmeno così tanto d'accordo con Rias da combattere al suo posto in maniera disinteressata, quindi non potevo fargli semplicemente sfidare quel galletto come se niente fosse... Alla fine, considerando come i nostri due rossi, Scarlatto-kun e Cremisi-chan, stavano discutendo, mi è venuto spontaneo: perché non una doppia sfida? Ci stava per regalare qualcosa di originale e poi era perfettamente in linea con il carattere di Zayden. Dunque ecco il risultato: il nostro Sekiryutei dovrà scontrarsi non con uno ma ben due diavoli di Alta Classe con in palio la sua stessa libertà e la sua stessa vita! Non male, eh? XD Vi anticipo subito che quella di Zayden non è arroganza, anche se può sembrare... è solo sicuro di sé perché conosce benissimo le proprie capacità e ha già anche una buona conoscenza di quelle dei suoi avversari. Inoltre, non è tipo da farsi scoraggiare per così poco o non sarebbe sopravvissuto per tutto questo tempo. Per quanto riguarda Rias e Raiser, beh, loro vedranno presto cosa vuol dire rompere le palle a un Drago Celeste... XD
Riguardo sempre Zayden, sappiate che le sue capacità col fuoco vanno ben oltre la semplice magia... ma credo che ve ne siate già accorti durante il capitolo, no? Vi anticipo subito che può sì mangiare le fiamme ed essere praticamente impermeabile ad esse, ma non è come il protagonista del manga/anime Fairy Tail, Natsu il Dragon Slayer del fuoco, il quale può divorare le fiamme per nutrirsi, ricaricare la propria energia e curare le proprie ferite. Il mio Sekiryutei può solo saggiare la forza del fuoco toccandolo ed eventualmente mangiandolo, ovvero dal calore e dal sapore può intuire quanto sia forte ma non ha nessun altro effetto benefico. Saprete di più sulla vera natura del suo potere tra qualche capitolo, ma vi anticipo che è qualcosa che ho inventato io di mia fantasia. Per quanto invece riguarda il suo carattere, che mi dite? Come avrete capito, è uno che non ha proprio peli sulla lingua, ma non è un semplice criticone: lui rimprovera più che criticare, perché in realtà certe situazioni fanno arrabbiare anche lui e ci resta male per le persone coinvolte più che per altro; insomma è dovuto più al fatto che tiene troppo a valori come libertà e altruismo per potersene stare tranquillo in silenzio davanti a simili ingiustizie. La sua sfuriata con Rias era invece più che altro per spronarla e cercare di farla ragionare, non per insultarla semplicemente (anche se alla fine ha finito per spazientirsi lo stesso... XD). Ah, a proposito, se volete avere un'idea di quante cicatrici abbia Zayden, date un'occhiata qui: 
http://www.geocities.ws/astainintime/pics/scars.jpg. Questo è Shinobu Sensui dal manga/anime Yu Yu Hakusho e le sue cicatrici sono quelle che più si avvicinano a quelle del mio protagonista sia per numero che per forma. Notevole, eh?
Per quanto invece riguarda Rias e Raiser, entrambi avranno la loro bella gatta da pelare, soprattutto il secondo... Ditemi, era stato anche a voi sulle palle quanto a me? Se sì, allora questo volume vi farà godere di brutto, fidatevi, perché indipendentemente dalla conclusione del primo scontro, lui vedrà il vero inferno... Sono malvagio, eh? XD
Giusto per dirlo, so che forse l'immagine di Grayfia non è del tutto necessaria qui, ma siccome nel precedente capitolo mi ero scordato di metterla, stavolta volevo almeno inserirla. Prometto di non scordarmi più delle immagini quando necessarie! XD
Non credo di avere altro da dire se non che spero vi sia piaciuto anche questo capitolo e che spero di sentirvi numerosi ed entusiasti! Noi intanto ci rivediamo tra non meno di due o massimo tre settimane, tuttavia sappiate che dalla prossima settimana anche i miei esami saranno per il momento terminati e dunque spero di poter scrivere più spesso o almeno velocemente!! E se qualcosa non vi è chiaro, scrivete sempre per messaggio privato, mail, pagina FB o quello che vi pare, e io sarò sempre lieto di darvi risposta!! ;)
Ja naa minna!!

 

   
 
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