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Autore: Ilenia_Pedrali    07/07/2016    3 recensioni
Clarke e Bellamy sono vicini di casa e non si sopportano. Tuttavia c'è qualcosa che li lega, qualcosa che nemmeno loro riescono a spiegarsi e che riguarda il loro passato e i loro demoni interiori.
Fanfiction tutta Bellarke!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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10.
 
Le labbra di Bellamy raggiunsero quelle di Clarke, impazienti. Dio, non riusciva a staccarsi da quelle labbra perfette.
“Blake, controllati” si ammonì il ragazzo, per l’ennesima volta da quando Clarke era entrata nella sua vita.
Clarke gli sorrise e il cuore di Bellamy sembrò riempirsi improvvisamente, come se fino a quel momento fosse stato vuoto.
«Sai, Bellamy, è strano…» gli sussurrò, guardandolo negli occhi.
«Cosa?»
Lei stava preparando un tè caldo e lui semplicemente la fissava, beato, seduto su uno sgabello della cucina. Clarke arrossì a quello sguardo.
«Noi due… è strano, non trovi?»
«Sinceramente non riesco a pensare a nulla di meno strano in vita mia» sorrise lui.
«Davvero?»
«È da quando sei arrivata alla mia festa ad urlarmi contro che immagino di saltarti addosso, detta tra di noi» le confidò sorridendo, spavaldo.
Ma lei lo sorprese. Gli si avvicinò sorridendo e gli gettò le braccia al collo.
«Ma davvero? E cosa immaginavi di fare, sentiamo?» gli sussurrò all’orecchio maliziosa.
«Sono un signore io, non dico certe cose» scherzò Bellamy, mentre lottava per contenere l’erezione che rischiava di mostrarsi.
«E allora non mi interessa» obiettò Clarke allontanandosi e facendogli una linguaccia.
Ed eccoli lì.
Bellamy sentiva che avrebbe potuto rivivere scene come quella per ogni giorno della sua vita.
 
 
Dopo il tè, i due ragazzi si sedettero sul divano in un silenzio di complicità.
Fosse stato per l’eccitazione del momento, Clarke lo avrebbe trascinato in camera sua in due secondi, ma voleva andarci piano. Aveva avuto qualche esperienza di una sola notte, ma non si sentiva del tutto a suo agio e soprattutto… non con Bellamy.
Non voleva una cosa da una notte, voleva aspettare e far crescere quel sentimento che le squarciava il petto. Voleva lui. Capire cosa gli frugasse in testa, conoscerlo davvero.
E aveva paura che in qualche modo Bellamy non potesse provare le stesse cose. Forse voleva solo sesso, come con Raven… forse non gli importava così tanto, lo diceva solo per portarsela a letto.
Odiava sentirsi così vulnerabile.
Lei era sempre così sicura, così decisa.
Nessun ragazzo le aveva mai messo in testa certi dubbi.
Ma lui sembrava così tranquillo, osservò lei guardandolo ridere ad una scena del film. Le aveva messo un braccio intorno al collo e la stringeva a sé, come se avesse paura di farla scappare.
Clarke stava per dargli un altro bacio quando un rumore la catturò: una portiera di una macchina. Erano le undici e mezza di sera e solo una persona al mondo poteva piombare a casa sua a quell’ora.
«Oddio Bellamy! C’è mia madre! Devi andartene!» biascicò facendolo alzare dal divano.
«E che problema c’è? Mi presento, no?»
«Tu non la conosci! Andrebbe fuori di testa sapendo di un ragazzo in questa casa!» sbuffò Clarke spingendolo dalla porta sul retro.
«D’accordo, d’accordo! Mi arrendo… ti chiamo dopo?» le domandò alzando le braccia in segno di resa.
«Ok, a dopo!»
Clarke fece per voltarsi e tornare in casa, ma lui la afferrò per un gomito e le diede un lungo bacio.
«Si, decisamente a dopo» sussurrò sorridendole.
Clarke arrossì e scappò via.
 
 
Abby entrò in casa come una furia, gli occhi spalancati per l’agitazione.
«Clarke, oddio stai bene? Ero così preoccupata!» esclamò abbracciandola di corsa.
La ragazza strinse la madre sorridendo pacatamente, «Sto bene mamma»
Abby la guardò.
«Ehi, hai tutte le guance arrossate. Che succede?»
Clarke si sentì arrossire ancora di più.
«N-niente, perché?»
Abby la guardò di sottecchi, poi decise di far finta di niente.
«Tesoro, sono venuta qui stasera per accertarmi che stessi bene ma anche per dirti un’altra cosa… io e Markus ci sposiamo!»
Il colore sulle guance di Clarke si dissolse rapidamente.
«Vi sposate?» balbettò.
«Si! Non sei felice?»
 
 
Un’ora più tardi Clarke si chiuse la porta alle spalle con un gran sospiro. Sua madre si sarebbe sposata. O meglio, risposata.
Era una notizia molto dolorosa da digerire, anche se comprendeva che fosse un avvenimento normale per sua madre. Aveva apprezzato la discrezione di Kane che aveva accompagnato sua madre fin lì quella sera ma aveva aspettato in macchina per non mettere in imbarazzo Clarke nel ricevere la notizia.
Aveva bisogno di parlarne con Bellamy. Ma non aveva voglia di chiamarlo, voleva vederlo.
Sbirciando dalla finestra, vi era una piccola luce proprio in camera del ragazzo. Il resto era immerso nell’oscurità.
Uscì in giardino e scavalcò il recinto sul retro per entrare nella proprietà dei Blake. Si chiese dove fosse Octavia, ricordando poi quel fusto tatuato di nome Lincoln e dandosi una veloce risposta.
La porta sul retro era aperta, per cui Clarke entrò senza fare rumore. Si sentiva una ladra ad entrare così di nascosto, ma gli piaceva l’idea di piombare in camera sua senza che lui se l’aspettasse.
Salì silenziosamente le scale e con un sorriso aprì la porta della camera di Bellamy.
Ma non trovò Bellamy.
Trovò Raven.
Nel suo letto.
Nuda.
 
 
*
 
 
Bellamy entrò in casa con un sospiro divertito, lanciando uno sguardo verso casa Griffin e domandandosi se avesse appena lasciato Clarke a subire un feroce interrogatorio.
Non fece neanche in tempo a sedersi sul divano che trillò il campanello e il ragazzo si trascinò ad aprire.
«Kane! Signore!» esclamò, correggendosi in fretta.
Il suo capo gli stava di fronte, in borghese, uno sguardo soddisfatto stampato in faccia.
«Ciao Bellamy. Scusami se piombo a casa tua a quest’ora ma ho trovato propizio il momento e volevo darti una grande notizia»
Il pensiero di Bellamy corse ad Abby Griffin e ad un possibile matrimonio, forse? O un pargolo? Come avrebbe reagito Clarke?
«Non ti preoccupare, niente di personale. Non per me almeno. Ma ti ricordi quella promozione a detective che speravi di ottenere? Beh, è tua. Abbiamo deciso di darti questa chance perché te la meriti Bellamy, sei coraggioso e leale. La decisione è stata presa qualche giorno fa ma con il tornado non c’è stata un’occasione propizia, per cui ne ho approfittato per dirtelo stasera. Inoltre» aggiunse dopo questo fiume di parole, «Abbiamo deciso di premiarti con un viaggio di una settimana alle Maldive. In questa busta ci sono tutte le informazioni che ti servono, più un modulo per la persona che deciderai ti accompagnerà. Congratulazioni, Detective Blake» esclamò sorridendo Kane, «Te lo sei meritato»
Quando Bellamy si chiuse la porta alle spalle, pensava di essere in un sogno assurdo. Sul serio? Kane a quell’ora a casa sua? Per dargli una notizia del genere?
Era senza parole.
Era incredibile! Aveva sempre sognato di diventare detective, aveva fatto il filo a quel posto per un sacco di tempo anche nella città precedente, e adesso finalmente era diventato realtà!
Non riusciva a crederci, doveva assolutamente dirlo a Clarke!
Quanto sarebbe stata contenta di venire alle Maldive insieme a lui? Si sentì entusiasta ed eccitato solo all’idea… una settimana intera da soli! Lui e Clarke.
Le avrebbe fatto una sorpresa, si decise. Afferrò il modulo dalla busta che gli aveva consegnato Kane e compilò tutto con i dati di Clarke.
Oh sì, non vedeva proprio l’ora!
 
Decise di farsi una doccia e di stendersi a leggere un po’ nell’attesa che Clarke lo contattasse. Ma quando aprì la porta della camera, ciò che trovò fu Raven nuda nel suo letto.
«Che cazzo ci fai tu qui?!» domandò imprecando.
Lei sorrise civettuola, «Sono venuta a festeggiare, no? Detective?»
«E tu come fai a saperlo?»
«Dimentichi il mio lavoro di meccanico alla centrale? Io so sempre tutto» sussurrò la ragazza, alzandosi e venendogli incontro.
Bellamy alzò le mani in segno di scusa.
«Mi dispiace Raven ma…»
«Andiamo Bellamy, non fare il guastafeste! Lo so che mi desideri»
Le labbra della ragazza si avvicinarono pericolosamente all’orecchio di lui. Le sue braccia gli circondarono il collo.
«Raven…» mormorò Bellamy sciogliendosi da quel contatto, «Mi dispiace ma c’è una persona adesso e… voglio capire cosa sta succedendo tra di noi. Non posso farlo, mi dispiace»
«Senti, senti… Bellamy Blake diventa ufficialmente una persona affidabile?» obiettò Raven, le braccia incrociate al petto.
«Ascoltami, non voglio rendere la situazione più imbarazzante di quanto non sia già. Ora vado a farmi una doccia e quando esco mi piacerebbe vederti con dei vestiti addosso. Non che non sia un belvedere eh…»
«D’accordo Bell, hai vinto» esclamò Raven con un sorriso di scusa, le mani alzate in segno di resa, «Mi rivesto»
Bellamy la ringraziò e sparì in bagno, lo scroscio dell’acqua sempre più forte.
Raven si stese sul letto, imprecando. Che smacco. Pensava che Bellamy fosse disponibile per una sana scopata e invece si era sbagliata.
“Beh, meglio rivestirsi e sparire. Sarà per la prossima volta!” pensò la ragazza.
Ma proprio mentre si stava alzando dal letto si aprì la porta della camera e Clarke Griffin le si presentò davanti, lo sguardo dapprima confuso e poi feroce.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao ragazzi! :D
Scusate il ritardo, sono stata impegnata con la terribile sessione estiva!
Che ne pensate di questo capitolo?
Grazie mille a tutti quelli che leggono questa storia e soprattutto a chi si prende un momento per commentarla!
Vi abbraccio tutti,
Ile
   
 
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