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Autore: Lelasuprema87    07/07/2016    3 recensioni
Era la prima volta da quando l'avevamo presa al Grady che sorrideva. Non era il suo solito sorriso ma era comunque qualcosa... qualcosa di bello.
E lei era così dannatamente bella.
Volevo baciarla, toccarla… E non dovevo pensare a Beth in quel modo, ma lei mi stava praticamente violentando il cervello.
[MOMENTANEAMENTE INTERROTTA]
[CAPITOLI IN REVISIONE !]
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Cap 12.  Lei non resterà più sola.
 

Lasciai che Beth desse libero sfogo al suo pianto, probabilmente ne aveva bisogno. Stava facendo i conti con se stessa definendosi un mostro, solo perché questo fottuto mondo l’aveva costretta a cambiare, ad essere diversa dalla dolce ragazzina conosciuta alla fattoria. La strinsi più forte al mio petto ripensando al motivo del suo cambiamento, per quello che aveva passato.
<< Credevo fossi morto >> disse con un sussurro, stringendomi anche lei più forte.
<< Stupida >>
<< Dovevi portarmi con te >> disse scostandosi dall’abbraccio.
<< Lo so >> dissi guardando i suoi occhi arrossati, intrecciando così in nostri sguardi. Cazzo era sempre bellissima.
<< Non puoi lasciarmi più sola Daryl Dixon >> disse asciugandosi con la mano la guancia bagnata da una lacrima. Le annuii.
No, non l’avrei più lasciata sola, mai più.
<< Cos’è successo la fuori? Perché ci hai messo così tanto? >> mi chiese.
Feci un sospiro e cominciai a raccontarle tutto. Le raccontai di quello che ci aveva detto Rick e del perché gli zombie dietro di noi si erano dimezzati. Di come eravamo stati attaccati e fui costretto ad allontanarmi da Sasha e Abraham, dell’incontro con quei ragazzini che mi avevano derubato della balestra e della moto. E poi le raccontai di quei coglioni, uomini di un certo Negan.
<< Qui che è successo >> le domandai senza staccare il mio sguardo dal suo. Beth scrollo le spalle prima d’iniziare a parlare.
<< Ero in casa a leggere quando dalle strade sentì delle urla, ci stavano quegli uomini con la “w” che uccidevano a sangue freddo chiunque incontravano. Carol è corsa subito fuori per fermarli, stavo per uscire anche io, ma lei mi ha fermato >> disse facendo una smorfia.
<< Ha fatto bene >> dissi con tono fermo, lei sbuffò. Carol era stata di parola, me l’aveva controllata.
<< Comunque, sono riusciti a fermarli, anche se avevano ucciso diverse persone. Poi arrivò Rick correndo, seguito da centinaia di zombie >> fece una pausa, poi continuò << Tu non eri tornato >> disse con tono triste.
<< Poi? >> la invitai a continuare.
<< Gli zombie si erano radunati fuori il cancello, eravamo bloccati tra queste mura, ma… >>
<< Ma? >>
<< Volevo venirti a cercare >> disse abbassando lo sguardo, facendomi rabbrividire.
<< Non lo hai fatto? Vero? >> dissi con una vena di rimprovero.
<< Che avrei dovuto fare Daryl? Era passato un giorno e non sapevo che fine avessi fatto, se eri vivo >> disse alzando il tono della voce.
<< Dimmi che non l’hai fatto >> le ripetei ignorando le sue parole. Beth abbassò lo sguardo.
<< Ho chiesto ad Aaron di aiutarmi >> disse riducendo nuovamente il tono ad un filo di voce.
<< Sei diventata completamente scema? >> dissi alzando la voce, facendola sobbalzare. Ma che cazzo!
<< Non arrabbiarti… tanto non è successo niente, abbiamo provato ad uscire per le fognature di Alexandria, ma Aaron non faceva altro che dirmi che saresti tornato, che eri vivo e che ti saresti incazzato se avresti saputo che ero uscita là fuori a cercarti >> 
<< Se >> mugugnai tra me e me. Almeno Aaron aveva avuto un briciolo di buon senso a riportarmela indietro. Beth ha sempre queste idee del cazzo nel mettere costantemente a rischio la sua vita.
<< Poi che è successo? >> continuai cambiando discorso. Volevo sapere tutto, ogni minimo dettaglio.
<< Carol aveva visto per strada Morgan con Denise, le sembrava sospetto così decise di seguirli. Sono andata con lei >> disse. L’ascoltai con attenzione, annuendo per farla continuare.
<< Li avevamo seguiti fino alle prigioni, e lì che trovammo quell’uomo con la “w”. Era ferito e da quello che intuimmo, Morgan aveva portato lì Denise per curarlo >>
<< Idiota! >> affermai quasi ringhiando.
<< Carol cominciò a discutere animatamente con Morgan, erano tutti distratti dalla loro lite. Così ne approfittai… uccidendo quell’uomo con il mio coltello… quando ho visto tutto quel sangue sulle mie mani, era come se mi fossi paralizzata… sono rimasta là per tutta la notte >> concluse riabbassando lo sguardo.
<< Ho capito >> dissi alzandomi dal bordo della vasca, tenevo i pugni stretti dalla rabbia.
<< Dove stai andando? >> chiese seguendomi con lo sguardo.
<< Vado a fare due chiacchiere con l’idiota >> dissi ringhiando senza guardarla.
<< Daryl >> mi richiamò debolmente. La ignorai. Afferrai la maniglia della porta ma la mia vista cominciò ad appannarsi leggermente facendomi barcollare per un attimo.
<< Devi riposarti >> mi disse Beth afferrandomi un braccio. Neanche mi ero accorto che mi aveva raggiunto. Mi voltai per guardarla, aveva uno sguardo preoccupato. Mi sforzai di assecondarla facendo un cenno del capo, e anche se non volevo ammetterlo aveva ragione, avevo bisogno di riposare.
Mi sdraiai sul letto quasi tuffandomici, lasciando libero un lungo sospiro di sollievo. Sentì Beth soffocare una risata.
<< Che c’è >> dissi sbuffando.
<< Niente super Dixon >> disse con tono divertito sdraiandosi accanto a me. Cominciai a fissarla per un tempo indefinito prima di addormentarmi con lei accanto.
 
***
 
Quando mi svegliai il sole stava per tramontare, avevo dormito per tutto il giorno. La prima cosa che vidi fu’ Beth, che mi fissava con i suoi grandi occhi azzurri. Rimasi in silenzio e istintivamente con una mano le sfiorai i capelli, scostandoglieli dalla fronte. Lei con la sua mano tocco la mia guancia e cominciò a baciarmi. Intrecciai violentemente la mia lingua contro la sua e le mie mani afferrarono il suo viso. Una mano scese sotto la sua magliettina, cominciandole ad accarezzare uno dei seni. La sentì ansimare il mio nome, facendomi impazzire. Stavo per sfilarle la maglietta ma qualcuno cominciò a bussare alla porta della mia camera, facendoci sobbalzare.
Che cazzo.
<< Daryl, lo so che sei lì dentro >> disse Carol, continuando a bussare con insistenza.
<< Che palle, va via >> dissi sbuffando.
<< Rick vuole vederci tutti >> continuò, non risposi, guardai Beth che si tirava su, mettendosi seduta.
<< Daryl >> mi richiamò.
<< Si, ho capito, arrivo >> dissi quasi ringhiando. Carol non disse più nulla, si era allontanata.
Mi alzai dal letto di scatto, cercando di ricompormi sotto gli occhi attenti di Beth.
<< Che c’è >> le chiesi.
<< Esci così? >> disse indicando con lo sguardo la mia evidente erezione sotto ai pantaloni. Arrossì come un coglione, dandole le spalle imbarazzato.  La sentì ridere di gusto, sbuffai.
 
***
 
Ci eravamo tutti radunati in salotto, Rick voleva parlarci, sembrava molto stanco, aveva passato tutta la giornata al capezzale di Carl. Aveva lottava tra la vita e la morte. Gli avevano sparato ad un occhio. Fortunatamente Denise era riuscita a salvargli la vita.
Guardandomi intorno, il mio sguardo casco su quell’idiota di Morgan. Mi risalì il nervoso.
<< Vi starete chiedendo del perché di questa riunione >> disse Rick guardandoci. << Ma anche se siamo riusciti a proteggere Alexandria dagli zombie, alcuni dei lupi sono scappati, non so come, ma sono ancora lì fuori, e non sappiamo quando attaccheranno di nuovo. >>
Io e Carol ci guardammo, per lo stesso motivo, Morgan.
<< Che proponi >> disse Abrahams.
<< Raddoppiare i turni di guardia, e domani mattina faremo delle spedizioni per trovarli e ucciderli >> concluse Rick. Notai Morgan storcere la bocca.
<< È questo il piano Rick? >> parlò finalmente, nel suo tono si trapelava tutta la sua disapprovazione.
<< Ucciderli, prima che loro uccidano qualcun altro di noi >> intervenne Carol con tono fermo.
<< Non credo che ucciderli sia la cosa giusta >> continuò Morgan. C’era forte tensione tra i due.
<< No, dobbiamo ucciderli >> rispose Carol infastidita guardandolo. Ci fu’ silenzio per un attimo, prima che Morgan ricominciasse a parlare.
<< Rick, ascoltami. Lasciamoli stare, non è detto che ci attaccheranno di nuovo >> disse quasi implorandolo.
Cazzo, come si faceva ad essere così coglioni. Le sue parole m’irritarono così tanto che avrei voluto prendere il suo bastone e infilarglielo su per il culo. Dannazione.
<< Mettiamolo ai voti, chi è d’accordo con me alzi la mano >> disse Rick. Dopo un mormorio generale quasi tutti alzammo la mano. Quegli stronzi dovevano morire tutti, dal primo all’ultimo. Morgan ci guardò con delusione.
<< Bene è deciso, domani cominceremo a cercarli >> concluse Rick annuendo. La stanza cominciò a svuotarsi, eravamo rimasti lì solo io, Carol, Rick e Morgan.
<< Stai commettendo un errore >> disse Morgan prima di dileguarsi anche lui. Rick lo ignorò. Rimanemmo solo noi tre.
<< Dovremmo fare qualcosa >> disse Carol, indicando con lo sguardo l’uomo allontanarsi.
<< Che vuoi dire? >>
<< Vuole dire che il tuo amico è un coglione >> affermai. Rick ci guardò confuso.
<< Li ha fatti scappare lui >> continuò la donna.
<< Ma ne sei sicura? >>
<< Si, ne aveva anche nascosto uno, per curarlo >>
<< Capito, ci parlerò >> concluse Rick, facendoci un cenno con la testa.
 
***
 
Per quella notte mi offrì io di fare il turno di guardia. Avevo dormito per tutto il giorno quindi ero abbastanza riposato. Beth era al mio fianco sulla torretta di guardia, era come se entrambi non volevamo perderci di vista nemmeno per un minuto.
<< Domani andate fuori a cercarli? >>
<< Mmhmmh >> annuì senza smettere di guardare fuori dalle mura.
<< Lo sai che questa volta verrò anch’io >> affermò con tono compiaciuto.
<< Lo so >> dissi sbuffando. Questa volta non sarei riuscito a rinchiuderla ad Alexandria. Ed una parte di me, la preferiva al mio fianco lì fuori, dove avrei potuto tenerla costantemente d’occhio.
<< Ne sei felice signor Dixon? >> disse scherzando.
<< Non vedo l’ora >> risposi con sarcasmo, facendola ridere. Mi voltai per guardare il suo meraviglioso sorriso, mi contagiò e senza rendermene conto le accennai anch’io un sorriso.
L’indomani saremmo usciti lì fuori, non le sarebbe successo nulla, perché stava con me, perché ci sarei stato io a proteggerla… o per lo meno era quello che credevo.
 


 
   
 
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