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Autore: Sofy_Weasley    07/07/2016    0 recensioni
Può un sasso con un biglietto attaccato,lanciato nella finestra di camera sua, essere l'inizio dell'avventura più pericolosa e inaspettata della sua vita?
Genere: Azione, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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The Wanted ||H.S.
Heilà! La storia è disponibile anche su Wattpad con anche la playlist! a breve uscirà anche il trailer :)
Aggiungetemi su Wattpad, sono SophiaReddie (Addictedtoyou).




Come tutto ebbe inizio.


Le sedie dei banchi di scuola del liceo statale Hamilton erano sempre state fredde come il ghiaccio.
Tutte le volte che entravo in classe e mi sedevo nel mio posto mi ghiacciavo il culo, e non capivo il motivo.
Che motivo avevano i bidelli della scuola a tenere basso il riscaldamento?
Proprio non capivo.
La lezione era cominciata da almeno 40 minuti ma la mia mente era altrove già da qualche ora probabilmente.
Pensavo a quanto tempo avrei dovuto spendere ancora in quel posto di merda, con banchi freddi e il cibo della mensa che faceva schifo pure al mio migliore amico Niall che mangiava qualsiasi cosa avesse davanti.
"Styles? Sapresti risolvere alla lavagna  l'esercizio sulle equazioni parametriche?" Mi chiese il professor Morris, ma cosa ne sapevo io che ero entrato a scuola solo da due ore? Non davano nemmeno il tempo per riprendersi.
"A dir la verità,professore, direi proprio di no." Gli risposi rivolgendogli un sorriso, sono un ragazzo educato io.
Lui sbuffó e poi ricominció a parlare: " Styles...non so piú come dirtelo, magari studiare, sarà la soluzione al tuo essere incapace di risolvere qualsiasi esercizio di matematica."
"Vede, professor Morris, nonostante io pensi che queste cose non mi servano a nulla nella mia vita quando usciró di qua, come tutto il suo programma, un giorno forse proveró ad aprire il libro e forse non per fare un aereo planino di carta come al solito, ma oggi direi proprio di no." Tutti gli sguardi dei miei compagni di classe erano su di me.
Ognuno di loro provava un'emozione diversa dipinta sul loro volto; c'era chi si divertiva e se la rideva, chi rimaneva impassibile e chi aveva un'espressione impaurita per me.
"Complimenti, ti sei appena guadagnato un'altra visita nell'ufficio del preside, ti consiglio di andarci subito, Styles."
Mi alzai velocemente dal mio posto freddo, uscí dall'aula e mi diressi verso la presidenza.
Notando che dall'ufficio del preside si sentiva abbastanza chiasso, rimasi in attesa di entrare sedendomi sulle sedie accanto alla porta dell'infermieria.
"Harry? Ma che ci fai ancora qui..."
Chiese una voce dietro le mie spalle, mi voltai e notai Dalia, l'infermiera della scuola.
"Oh, ciao Dalia, Morris mi ha rispedito qui."
"Ormai, vedo piú te aspettare su quelle sedie per parlare col preside che i miei pazienti.. Quando vorrai smetterla e cominciare a rigare dritto?"
"Non saprei Dalia, la prossima volta te lo faró sapere." Le dissi sorridendole.
La porta della presidenza si aprí e si riveló il preside indaffarato mentre parlava al telefono.
"Si sì, senti non mi interessa quanto abbia speso la squadra di football, quest'anno le mie cheerleader dovranno fare un torneo importante e i fondi per quello penso che siano abbastanza per tutto il campionato!
No, ascolta non abbiamo finito i soldi del budget okay? Ci penseró piú tardi, ora ho da fare." Detto questo attaccó e mi guardó furioso, forse non avevo beccato il momento giusto per farmi mandare dal preside..
"Hai 5 minuti per spiegarmi che cosa è successo, al momento sono abbastanza impegnato." Disse lui prendendo qualche documento dal cassetto.
"Oh, immagino... I fondi per il campionato delle cheerleader non sono abbastanza, tutto questo perchè ha speso troppi soldi per il budget di quei scimmioni della squadra di football."
"Senti, non ti ci mettere anche tu! Ci pensa già il vice preside Benson a rompere con questa storia... E comunque stavamo parlando di te, che diavolo è successo questa volta, Harry?"
"Ho solo espresso la mia opinione sulle equazioni parametriche."
"Accidenti, Harry... Devi smetterla con questi giochetti da idioti okay?! Sono stufo, vieni dentro al mio ufficio 2 volte a settimana ormai, non volevo arrivare a questo punto ma mi ci ha proprio costretto." Disse prendendo un foglio dal cassetto e cominciando a scrivere su di esso.
"Ma che sta facendo?"
"Che sto facendo? Sto compilando il tuo modulo di sospensione, Harry."
Sospensione? Ma che cazzo.
"Questa, è stata l'ultima goccia, una settimana dovrebbe bastare per farti pensare al tuo comportamento, chiameró io personalmente la tua famiglia per informarla."
Rimasi un po' spiazzato a quell'affermazione, mia madre ne sarebbe venuta a conoscenza...forse era davvero meglio tacere.
"Ora puoi andare, da domani comincerà la tua punizione."
Mi alzai velocemente senza dire una parola e chiudendo la porta sbattendo un po' troppo.
-----
"Amico, sta volta l'hai combinata grossa." Era ora di pranzo e Niall mentre mangiava cercava di fare conversazione dopo quello che gli avevo raccontato.
"Oh sì, perchè tu vai meglio no?"
"Finferamente fono piú bravfo di tfe." Ma perchè parlava mentre mangiava? Dio, che schifo.
"Smettila di parlare mentre mangi, sei disgustoso, e non riesco a nemmeno a capire per quale motivo riesci a mangiare quella merda di purè che qui chiamano 'cibo'."
"Non è male quando ti abitui al retro gusto di calzini sporchi."
Sbuffai e presi il cellulare per controllare se mamma mi aveva chiamato.
Niente, per ora sono salvo.
"Anne ti farà il culo quando tornerai a casa." Disse prendendo un'altro boccone di purè, ma la smette o cosa?
Decisi di ignorarlo e di guardare invece le persone che erano a mensa.
È cosí un cliché, pensai.
Tutto era come dovrebbe essere, I secchioni con i secchioni, le cheerleader con gli atleti, gli sfigati al tavolo vicino al bidone del rusco, e i professori al tavolo dei professori.
Improvvisamente una ragazza che non avevo mai notato, entró in mensa sbattendo la porta e andandosi e sedere in un tavolo un po' lontano dal nostro.
Aveva dei capelli abbastanza corti neri, la pelle bianca come il latte e occhi azzurri, fisico slanciato e né troppo alta né troppo bassa.
Era molto carina, e non l'avevo mai notata.
"Becka, per favore fermati." Le ordinó un ragazzo che dalla divisa sembrava proprio appartenere alla squadra di football.
"CHE COSA VUOI ANCORA? Lasciami stare e vattene da quella sgualdrina!" Gli urló lei.
Tipico dei giocatori di football mettere le corna alla ragazze che non se lo meritano.
"Uoh, a quanto pare comincia lo spettacolo." Disse Niall guardando la scena insieme a me e tutti gli altri studenti che erano in mensa.
"Non è successo nulla! La stavo solo aiutando con i compiti!" Quasi mi mettevo a ridere, povera ragazza.
"Certo, il tuo quoziente intellettivo equivale a quello di uno scimpanzé di un circo! Non prendermi per il culo Cal."Non avrei saputo rispondergli meglio, questa ragazza mi piace, pensai.
"Okay, vuoi la verità? Sei molto acida in questo periodo non capisco che cosa ti stia prendendo!" Aia. Mai e dico mai, dire ad una ragazza che è acida.
"Ma dico, spero starai scherzando! Sei andato da quella sciacquetta insulsa solo perchè io non ti ho mai aperto le gambe! Sei solo un viscido stronzo, non rivolgermi mai piú la parola." Detto questo se ne andó prendendo la sua roba.
"Wow, quella ragazza c'ha veramente le palle quadrate." Detto da Niall, questa cosa fa onore.
"Gli ha solo sbattuto la verità su quella faccia da imbranato che si ritrova."
Niall sospiró e poi guardó il mio piatto ancora pieno...sapevo cosa stava per chiedermi.
"Niall, guarda che puoi mangiare anche il mio, tieni."
"Oh, grazie Harry. Sto morendo di fame."
Si, mangiava come un maiale.
---------
L'ora X era arrivata, andai a casa finita a scuola al pomeriggio tardi verso  le 18:30 entrando dalla porta sul retro, cercando di non farmi vedere né da mia sorella, né da mamma.
"È inutile che passi dalla porta sul retro,Harry. Mamma lo sa già che cosa hai combinato tanto." Disse Paige appoggiata al tavolo della cucina.
Paige, mia sorella. Aveva 10 anni e mi somigliava un sacco, stessi occhi e stesso colore di capelli e stessa pelle chiara ma sopratutto avevamo lo stesso carattere di merda, con la differenza che lei a volte era piú gentile di me.
Era bassina e magra, i capelli castani le arrivavano ormai al fondoschiena,si era impuntata di non tagliare i capelli perchè le piacevano i suoi boccoli che aveva in fondo.
"Ciao stronzetta, come ti è andata a scuola?"
" Meglio che a te sicuramente, prima la mamma ha lanciato un piatto comunque."
Sempre diretta questa qui, eh.
"Uhm, interessante. Dov'è ora?"
"In fondo alla strada a casa della signora Hernandez per portarle una torta."
Sbuffai e andai di sopra in camera mia salendo le scale.
Secondo i miei calcoli mi sarebbero rimasti altri 5 minuti prima che Satana ritorni a casa.
Quindi, avevo bisogno di una doccia per rallentare il tutto.
"IO MI FACCIO UNA DOCCIA." Urlai a Paige dal piano di sopra, ricevetti nessuna risposta quindi mi diressi verso il bagno è cominciai a spogliarmi e successivamente girai la manovella per accendere il getto d'acqua sotto la doccia.
Mentre mi insaponai il corpo sentii il portone al piano disotto che si chiuse, era tornata.
Decisi di farmi una luuuunghissima doccia di 2 ore, ma passata un'ora e mezza, Paige mi venne a bussare alla porta e a dirmi che dovevo scendere per la cena.
Mi legai un asciugamano alla vita, e andai in camera per mettermi dei vestiti puliti.
Tornai di sotto e trovai Paige e mia madre che ancora mi stavano aspettando per cenare.
"Mmmmmh, che profumino...che cos'è? Il tuo famoso polpettone?"
Dissi cercando di rallentare la pressione dato che mi stava fulminando con lo sguardo.
"Harry..." Cominció ma io non la feci continuare
"Adoro il tuo polpettone, è uno dei miei piatti preferiti in assoluto."
"Tu odi il mio polpettone, me l'hai sempre detto."
"Beh, oggi mi piace." Dissi sedendomi.
"Smettila di fare il cretino e ascoltami, mi ha chiamato il preside della tua scuola oggi."
"Oh, interessante...Paige passami il sale,grazie."
"No Paige, sta ferma! Harry sei stato sospeso...ma ti rendi conto?! Una settimana..questa volta l'hai fatta davvero grossa, ragazzino! Non uscirai per un mese e mi darai una mano con le pulizie e andrai a fare la spesa alla signora Hernandez, mi sono già messa d'accordo con lei, sono stata chiara?!"
Annuí soltanto, e ricominciammo a mangiare in silenzio.
-------
Dopo la cena ero andato di sopra in camera mia, ero rimasto per molte ore a guardare la tv e ricevendo qualche messaggio di Niall ma poi avevo chiuso gli occhi e mi ero addormentato, all'improvviso mi svegliai sentendo delle grida dalla camera di Paige.
Corsi subito da lei e notai che urlava nel sonno cosí mi stesi accanto a lei per tranquillizzarla e dicendole frasi dolci.
Accidenti, era la terza volta che capitava e tutte le volte toccava a me tranquillizzarla perchè mamma era di sotto e non sentiva.
"Harry..." Si era svegliata e aveva le lacrime agli occhi.
"Shhh, va tutto bene Paige, ci sono io qui."
"Ho fatto un incubo.."
"Sempre lo stesso?" Lei annuí solamente.
Continuava a sognare che la torturavano, tutta colpa di quei film dell'orrore che le faceva vedere la sua amichetta.
"Vieni qui." Dissi stendendomi meglio sul suo letto con le coperte rosa e abbracciandola.
"Sai, a volte immagino che ci sia lui al tuo posto, a stringermi forte in un abbraccio come questo."
Sapevo benissimo a chi si stesse riferendo con quel lui.
Papá.
Erano 8 anni che era scomparso e morto, senza un motivo.
Da quello che mi ricordo, era un gran padre, mi faceva fare tutto quello che volevo e mi portava sempre alle partite di Baseball, molte volte le guardavamo anche in tv.
Paige era molto piú piccola di me e non ricorda praticamente nulla, ma gli vuole bene comunque.
"È tardi ora, dormi." Dissi alzandomi dal letto, ma mi afferró un braccio.
"No no, dormi con me per favore."
Sbuffai e mi ristesti vicino a lei addormentandomi qualche minuto dopo.
Passó qualche ora e mamma mi venne a svegliare.
"Vai a letto se vuoi, ci sto io con lei." Disse con un sorriso
"D'accordo."
Presi il cellulare e guardai l'orario entrando in camera mia e chiudendo la porta.
2:40.
Mi stesi sul letto chiusi gli occhi per qualche minuto quando un sasso ruppe il vetro della mia camera andandosi a schiantare sul pavimento in legno.
Rimasi interdetto per qualche secondo, e poi sollevai il sasso, c'era un biglietto.
Chi diavolo si mette a lanciare sassi sfondando finestre in piena notte?!
Lessi il biglietto:
Guardati sempre le spalle, 4805.
Guardai fuori dalla finestra, non c'era nessuno.
Che fosse uno scherzo di Niall?
Sicuramente, pensai.
Cosí tornai a letto tranquillo,mi stesi e mi addormentai subito.
 
  
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