"Guardo verso il basso, immaginando il rigoglioso riflesso del mio volto stinto nella fresca pozzanghera, un giorno d’estate.
E sento i bulbi oculari seguire lo sguardo e scivolare giù, così li contengo con le palpebre e nel buio mi capita di ricordare.
Ripenso al riflesso luccicante, che dovrebbe essere romantico ma non lo è, giacché liane incrostate di sporco mi avvincono le gambe, e boschi di rovi viscidi mi tirano i capelli all’indietro, mentre un Nemico invisibile mi sottrae lo scalpo."