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Autore: __World_Of_Dreams__    19/04/2009    1 recensioni
[500 views!!!! Grazieeee XD] Cosa succederebbe se si venisse cataplutati all'improvviso dalla sorte più nera alla speranza più pura di Spira? Se si devesse far fronte ad un proprio alterego ('seconda identità'), con un passato oscuro e forse orribile? E qual è la potenza delle cinque Arti Proibite, tra cui il segretissimo Sacrificio, tenuto nascosto dal clero per evitare il panico e il caos tra la gente? Entra nei panni di una ragazza orfana di diciassette anni, di nome Noemi, e rivivi speciali avventure in tutto il magico continente, ed un lungo viaggio con tutti i tuoi personaggi preferiti, tra nuovi amici e bizzarri antagonisti, e tanti segreti misteri da svelare ed inseguire... Capitolo per capitolo, trova la chiave per capire come tornare a Metropolis e cambiare il destino infelice della ragazza, di Tidus e di tutti gli altri. Per cambiare il proprio futuro, molti pericoli si devono affrontare... [Aggiornamento ad ogni mese o meno^^]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La nuvolosità del cielo rendeva i raggi solari deboli e fiochi, e difficoltosa un poco la vista da lontano. Anima era ancora lì, a lanciare grida e stridii per il suo dolore, e stava per essere seguita da Yuna. Wakka si era appena ripreso dalla botta in testa, e credeva di avere ancora alcune allucinazioni e confusioni, e Hypnel, invece, aveva perso totalmente il sorriso, e stava già pensando alla via di fuga. ‘Ma Auron dove finito??’ si chiedeva Kimahri, pensando che l’ipnotizzatore e Tidus non fossero gli unici traditori, o semplici “bambolotti” del vero nemico. Così restò sempre con la sua lancia tesa e puntata, pronto per attaccare senza vedere in faccia nessuno Hypnel appena questo avesse deciso di fuggire senza pentirsi. La maga era ancora debole, ed anche stranamente dispiaciuta per il compagno caduto, che tanto chiamava “rimbambito”, semplicemente perché non aveva l’esperienza di un guardiano vero anche per via della sua giovane età. L’ex-capitano subito si vide i sogni dell’amicizia e delle partite andare in fumo, così, improvvisamente, appena vide cosa c’era nel campo di battaglia. Nessuno agiva in quell’istante, alcuni perché tramortiti dagli avvenimenti, altri perché concentrati su Hypnel, altri ancora perché colpiti dalla magia, come Shelinda.

‘Pe…pe…perdonami… Io…non…volevo…’ disse l’invocatrice piangendo ai piedi dell’amico caduto, che tenne gli occhi nerissimi socchiusi al cielo plumbeo e sembrava ancora capace di muoversi e respirare. Gli effluvi concentrati dopo un poco erano tornati ad essere fumo, lasciando libera l’emorragia, coperta dalla sua mano sinistra, che tremando si avvicinò ad essa.

La maga si avvicinò a passi lenti, e vedendo quella scena si ricordò ancora la povera Belgemine. Era così, distesa a pancia in su, senza espressione, senza rimpianti… forse era anche per questo che in fondo in fondo dispiaceva pure a lei…

Lui respirava a gran fatica ed ansimando, con voce tremante, e sempre robotica, pronunciò quasi senza farsi sentire Areiz, e il suo guanto verde sopra la ferita si illuminò di una bianchissima luce, e il cielo nuvoloso sopra di lui si aprì di colpo, dal quale partirono dei raggi splendenti e luminosi, forse di più dei raggi solari che riescono a penetrare le nuvole dopo un temporale. L’ipnotizzatore e la maga si ritrassero un poco, soprattutto la seconda, che pensò a come fosse possibile fare quella magia che conosceva senza la sfera di Bevelle, mentre il primo tornò a sorridere, trovando un’altra certezza di quello che davvero desiderava…

La luce illuminò il caduto da capo a piedi per pochi secondi, per poi svanire nel nulla di colpo. Tutto poi rimase fermo, silenzioso, vuoto… dopo quella magia non ci fu più nulla. Nemmeno una parola.

 

Poi, un’ improvvisa folata di vento attraversò Yuna e Kimahri, e raggiunse poi Anima velocissimamente, che iniziò a lanciare un grido fortissimo, come se colpito da qualcosa, come se fosse giunta la sua ora. Hypnel rideva alla grande. Era stato colpito davvero… sul petto aveva conficcata la magica Fraternity, e da quella parte si liberarono degli squarci azzurrini, che si diffusero per l’intero corpo dell’Eone, assumendo forme come venature, dalle quali iniziarono a volare lunioli continuamente. Era ancora vivo, tra loro, con il braccio destro gettato in avanti che impugnava la spada cristallina. L’espressione di tristezza si trasformò in stupore puro. Nessuno era riuscito a vederlo, forse nemmeno l’Eone, conficcato al suolo. L’invocatrice si alzò lentamente aiutandosi con la sua asta, mentre non credeva ai suoi occhi, che vedevano Tidus avvicinarsi a lei, che si lasciava dietro una cascata rovesciata di lunioli dell’Eone abbattuto, che erano così i tanti che sembravano illuminare l’intera area di bianco. Si avvicinava a passo lunghissimo e lento, con la punta della spada che era verso il suolo terroso, con i pantaloni neri rovinati dall’attacco mortale precedente, con l’addome ora intatto e tutto scoperto. La maga era sempre meno convinta della sua esperienza. Quel chakra era più potente di quanto aveva immaginato. Quella magia aveva curato tutte le sue ferite in brevissimo tempo, e quella velocità non poteva essere attribuibile ad una come Yuna, benché invocatrice. Doveva nascondere qualcosa, nel suo passato o da qualche parte. Ma un conto era averlo come compagno, ma un altro come nemico. Se nemmeno un Eone era sufficiente, era necessario usare la diplomazia e non la forza. Questo era quello che Belgemine le aveva sempre detto. Wakka si avvicinò ancora una volta, ponendosi davanti a Yuna, e lanciando occhiate ad Hypnel che si godeva lo spettacolo meraviglioso per lui. Aveva forse un motivo in più per riprovarci: dopo quella magia rigeneratrice, le pupille dell’amico sembravano essersi ristrette un poco e la stessa espressione passò da quella immobile e senza espressione a quella di confusione manifestata. Alcune volte si muoveva come se gli girasse la testa, e teneva la spada più debolmente di prima. Che l’ipnosi abbia un po’ diminuito i suoi effetti con quella magia bianca? L’ipnosi, infatti, era una sorta di magia nera, e quella bianca di solito agisce in maniera opposta. Sì c’era una speranza…

‘WAKKA!!! WAKKA!!! Sono Wakka!!!’—disse lui davanti all’amico, gesticolando alla grande—‘Possibile che non ti ricordi più di me??!! Ti prego…ascoltami!!!...’.

‘Co…cosa…t…tu…i…io…?’.

Nonostante la voce fioca e tremante del ‘vero’ Tidus, Hypnel lo sentì e subito iniziò a ribattere urlando.

‘Cosa fai?? Perché ora esiti alla mia parola??... Loro cercano di confonderti, la tua forza ce la fa da sola… non ricadere nel loro mondo, lo sai che il tempo vola!!!’.

‘No!!! Non stare a sentirlo!!! Lui è un traditore!! Ci sta ingannando tutti!!!!’ continuò Yuna, avvicinandosi con fiducia sfacciata al biondo, che iniziò a non capire più niente e a rivedere e non contorni sbiaditi, alternati a quelle spirali che comparivano ai suoi occhi ogni volta che sentiva le parole dell’ipnotizzatore. Egli si coprì le orecchie con le mani, chiuse gli occhi con forza e girò la testa qua e là come un perfetto pazzo.

Hypnel si avvicinò allo schiavo per farsi sentire di più, mentre Kimahri lo seguiva in ogni passo, millimetro per millimetro.

‘Vorresti aspettare ancora? Dopo ben mille e dieci anni?... Sperando che qualcuno ti accolga, fuori dal mondo degli inni??...Ed ora che sei qui, ti rifiuti di por fine ai sogni perenni??...’.

A quelle parole Tidus iniziò a gridare con tutta la forza che aveva in gola. Si piegò sulle sue ginocchia, e subito il suo chakra passò da un colore azzurrino più intenso nel collo ad un colore simile all’oro purissimo e brillante, che lo investì completamente, più di prima. Lulu si trasse indietro e prese l’invocatrice per il braccio destro.

‘Presto…andiamo VIA!!! Lo dicevo, lo dicevo che quello non era un chak…’.

Kimahri approfittò del momento di distrazione di Hypnel per colpirlo di taglio in pieno da dietro: egli cadde a terra per poi alzarsi supino, e ritrovarsi a pochi centimetri la punta della lancia del coraggioso leone davanti.

‘Tu…non presentare più vicino a Yuna!!! Torna da dove sei venuto e non fare te più vedere!!!’.

Hypnel vide la scia di chakra dorato incontrollabile che iniziò a sgusciare qua e là per il bosco ai lati, e iniziò di nuovo a ridere come un dannato vero e proprio, e parlò indicando con l’indice Tidus.

‘Ahahah Voi siete solo dei pazzi!!!... Non avete con voi una persona ragazzi… ma solo il contenitore di un vero e proprio mostro… che porta dolore, distruzione, ed è oscuro e tetro… voi vi state fidando troppo del vostro amico… sul fatto se è umano o no io sono in bilico… affari vostri quando mostrerà di sé l’aspetto più bellico!!!’.

Detto questo, l’ipnotizzatore scappò a gambe levate e con fatica per la ferita verso il Fluvilunio, senza perdere il suo perfido sorriso, ormai certo di aver identificato la preda, ed anche forse il suo punto debole.

Illusi…tornerò!!! Molto più presto di quanto pensiate!!!... Il suo chakra dorato è un pericolo che troppo sottovalutate… e la prossima volta sarà mio, senza che voi fermarmi possiate!!!!!!!’.

Un urlo che sembrava la confusione pura, esaurì anche le ultime energie di Tidus, che dopo aver liberato chissà da dove un’energia che accecò ed arretrò un poco i presenti, cadde a terra senza sensi e senza luci. Ed anche senza i suoi capelli biondi…

‘Noemi!!!! RISPONDI!!!’ dissero insieme Yuna e Wakka, che si chinarono davanti a lei, sperando che non fosse la fine, un’altra volta. La maga si avvicinò con il fiatone, in parte per la stanchezza, in parte per lo spavento, e la vide sul viso. La spada era magicamente sparita dissolvendosi.

‘E’ svenuta… è senza forze…’ disse lei a voce semirotta. Nessuno le rispose, forse perché tutti erano ancora un po’ tramortiti dagli avvenimenti. L’effetto della magia sulla sacerdotessa Shelinda terminò e questa venne poi aiutata dall’ex-capitano, che iniziò a fare le sue classiche lamentele.

‘MA AURON DOV’E’??? DOV’E’ ANDATO??? CHE FINE HA FATTO????’.

Kimahri lo fulminò di colpo con lo sguardo, mentre abbracciò Yuna che non smise di piangere.

‘Il problema è scoprire che cosa sotto… cosa si nasconde… non potere noi fidarci troppo di Tidus ora… istinto Ronso lo dice e lo insegna…’.

‘Lo…lo lasciamo?? Ma così lasceremo anche la ragazza… non possiamo!!!!’ ribadì Yuna con occhi lucidi, che in parte avevano bagnato il “vestito” in pelle di Kimahri. Wakka a fatica ragionava.

‘MA SE E’ STATO QUEL TIPO!!! LUI NON C’ENTRA, E’ STATA L’IPNOSI!!!’.

‘No!!!’—disse secca Lulu—‘Il chakra non dipende dagli effetti magici esterni. Sembra che abbia un chakra nascosto sotto di quello azzurro, e dorato…l’ho già visto…e poi quelle scritte sulla Fraternity…’.

‘E sentito…’—continuò in ritardo l’invocatrice—‘…Ma non voglio lasciarli qui tutti e due. Io sono l’invocatrice!!! Ed IO correrò i rischi!!!!’.

A quelle parole i guardiani tutti ubbidirono senza fare motto. Wakka prese in braccio il corpo inerte della ragazza, mentre Kimahri ritirò la sua lancia ed aiutò Yuna, stanca dopo l’invocazione, e Lulu insieme. Come potevano continuare il pellegrinaggio con Auron sparito chissà dove, le due ragazze stanche, Noemi svenuta, e Kimahri da solo?? Sicuramente si sarebbero fermati nel posto di riposo più vicino, situato dall’altra parte del Fluvilunio, così come fu suggerito dalla sacerdotessa, che, ripresasi dallo spavento, decise di tornare al tempio di Djose, senza nemmeno salutare.

 

Il Fluvilunio era un fiume che ben meritava l’appellativo “luminoso” ma che, purtroppo, non venne ammirato in tutta la sua bellezza per colpa degli effetti ancora presenti dell’attacco di Hypnel. I “lillà lunalis”, ovvero quei fiori di colore viola che sbucavano dalle ninfee diffusissime che ben resistevano contro le onde leggere, lanciavano nel cielo polline dai colori dell’arcobaleno, che illuminavano tutta la superficie dell’acqua e zone vicine, che stavano già assumendo i colori del tramonto, con il sole posto proprio dietro la riva nord, la destinazione. La giornata, nonostante tutto, era passata davvero velocemente tra mostri e viaggi. I fiori cullavano la vista, con quei loro dolcissimi movimenti, prima a destra, e poi a sinistra: chissà come doveva essere di notte quel fiume!! Purtroppo non era il momento per ammirare tutta quella bellezza. Il leone aiutò il gruppo, che arrivò fino alla stazione per il transito. Le persone là presenti erano già state avvertite dell’arrivo dell’invocatrice, che assieme ai guardiani aveva la priorità di attraversare per prima il fiume. Ma alla vista di questi, fiaccati e sfiniti, molti corsero spediti specialmente verso di lei, preoccupatissimi di quello che era successo. Videro Yuna con i capelli scompigliati e qualche lacrima rimasta sul viso, e gli altri guardiani, più composti, ai quali vennero dedicate scettiche occhiatacce. La pazienza di Kimahri era però già da tempo finita: dopo alcuni secondi egli si mise davanti a tutti, tagliando la folla ed allontanandola dall’interessata.

‘Voi lontani…lei assieme ad altri dovere riposare…!!! Lasciate noi passare subito!!!’.

Le parole furono così serie e dure che il gruppo più che essere avvisato sembrava più minacciato. In breve tempo fu chiamato il conduttore dello “shoopuf”, il mezzo di trasporto.

Frattanto ci fu la carissima sorpresa. Quasi dal nulla sbucò tra la folla Auron, che beveva abbondantemente dalla sua borraccia, ora ben riempita. Ma quanto di quel liquore poteva contenere?? E soprattutto per quanto tempo era rimasto lontano da Yuna?? Alla vista del “guardiano professionista” Wakka gli si scagliò addosso, senza spostarsi, mantenendo Noemi sulle braccia, inerte.

‘TU!!! HAI PURE IL CORAGGIO DI RIPRESENTARTI,EH????’ urlò l’ex-capitano, tanto che tutti si girarono curiosi.

‘Ho avuto un contrattempo… cosa diavolo è successo???!!’.

A quelle parole Wakka divenne un diavolo in faccia, soprattutto dopo averlo visto bere.

‘E TU TI RITIENI IL PIU’ GRANDE GUARDIANO DI TUTTI I TEMPI??!! GUARDA CHE HA FATTO IL NOSTRO AMICO HYPNEL!!’—ed indica tutti, in primis la ragazza—‘GUARDA!!! E Tidus ci stava pure lasciando le…’.

A quelle parole il volto di Auron, che dapprima mostrava quanto mai prima d’ora la sua colpevolezza gravissima ma purtroppo necessaria e di estrema importanza, divenne serissimo, avvicinandosi all’ex-capitano con occhi perforanti.

Il chakra… è successo??’.

Lui non fece altro che annuire, per rispondere alla domanda fatta sottovoce. E che sforzo che fece per non scoppiare!

Il litigio venne interrotto dall’arrivo del conduttore, appartenente alla razza Hypello: degli esseri acquatici, che sapevano vivere sia sulla terra sia nell’acqua, bassi di statura, che possedevano piedi totalmente palmati, e mani le cui dita terminavano con forme sferiche gialle sui polpastrelli. Che dire degli occhi? Gialli e sferici, enormi, affiancati da guance gonfissime ed azzurrine, e sulla testa, senza né capelli, né peli, spuntavano due specie di antennine molto corte, che facevano una classica forma a V. Erano piuttosto lenti a camminare, ma quando si trattava di nuotare non li batteva nessuno, e preferivano vivere vicino al Fluvilunio, in quell’ambiente umido e mai eccessivamente caldo, forse dannoso per loro, che sembravano respirare tramite la pelle blu un po’ come le rane.

‘Shoopuf pronto!! Venite a bordo!! L’attraversata sarà leggera e comoda… appena arriverete dall’altra parte un posto di alloggio vi aspetterà…!!!’ disse quel tappetto blu, cercando di tranquillizzare gli agitati. Egli guidò il gruppo attraverso la via e la folla, fino ad arrivare ad un’enorme area, al centro della quale si trovava una specie di gru, che però terminava nel suo braccio non da un gancio o una cosa simile, ma da un ripiano su cui potevano salire le persone, un po’ come una sorta di ascensore. Già, ma portava dove?? Non portava di certo ad un piano superiore.

‘Venite…per di qua...’.

Il conduttore mostrò con la mano l’enorme “shoopuf”: una sorta di gigantesco elefante grigio-azzurrino, privo di zanne ed alto almeno venticinque metri, molto lento per la sua statura, che possedeva una coda simile a quella di un dinosauro, che iniziava con una scaglia verticale molto pronunciata come la pinna di uno squalo, e dotato anche di una simpatica “proboscide” davanti. Questa era più sottile e delicata rispetto a quella di un normale elefante, ed era tutta attorcigliata su se stessa a spirale, come la corda di uno yo-yo gigante. Gli occhi erano allungati come un cinese, e dal carattere l’animale si mostrava amichevole, estremamente pacifico ed addomesticabile. Sopra il suo dorso ampio si poteva scorgere una struttura quadrata, munita di alcuni sedili, forse per i passeggeri, appunto. E per arrivare lì quella gru era davvero necessaria. Di certo, quella pelle liscia dell’animale impediva perfino ai ragni di salirci sopra senza di essa.

Alla vista di quell’animale Wakka ne restò completamente impressionato. Non aveva mai visto una cosa simile dal vivo. Molti suoi amici gli avevano detto e raccontato tutto ciò, ma vedere tutto con i propri occhi era davvero molto diverso…

‘E’ vero che… non mangiano nulla questi animali??’ chiese lui, con Lulu che voleva lanciargli qualche magia addosso per evitare domande sciocche in un momento di così tale difficoltà e fretta.

‘Shoopuf non mangia… Sono semplicemente le acque del Fluvilunio a dargli l’energia per mantenere le sue dimensioni!!! Le acque di quel fiume, sono acque di pura vita ed energia, oltre che di luce!’.

Il gruppo evitò tutti i vari negozianti e mercanti, che non aspettavano altro che i viaggiatori, i quali per souvenir, armi e pozioni varie a prezzi esorbitanti, si divertivano a prosciugare i portafogli dei più ingenui. Il gruppo salì su quella gru che li portò sulla struttura sul dorso dello shoopuf, mentre l’Hypello andò sul collo dell’animale, prendendo redini e briglie per la partenza. Al suono di un campanellino, l’animale si destò lentamente sulle sue lunghe zampe prive di artigli e iniziò l’attraversata del fiume, dove per metà corpo ne restò sommerso.

Sullo shoopuf nessuno aveva voglia di parlare o fare commenti. Tra il pellegrinaggio, tra le novità del “tipo venuto dal mare”, e tutto, ormai anche un genio poteva perdere la testa nei pensieri più intricati. Le uniche note positive erano quello di non avere più l’ipnotizzatore tra i piedi ed avere in mano la sfera di Djose. E la prossima era un po’ più dopo Guadosalam, una delle città più importanti di Spira.

Lulu guardò la superficie del mare attentamente, notando qualcosa di sensazionale.

‘Wakka!! Vieni qui!!!’.

Egli si avvicinò di corsa sulla parte opposta della struttura di dove si trovava e si affacciò tenendosi sulle barriere con la mano destra. Kimahri restò vicino all’invocatrice, che si stava riprendendo, forse molto più velocemente delle altre precedenti invocazioni, segno che si stava abituando ad usare le giuste energie. Ella guardò l’orizzonte, dove il sole poco per volta calò e sparì sotto il panorama della riva nord, mentre le acque del Fluvilunio, per la luce solare ormai fioca, iniziava a brillare più intensamente dei sette colori.

‘Guarda!! Una città sommersa…sotto il fiume!!’.

L’ex-capitano fece la sua seconda faccia stupita del giorno. Sin da fuori era possibile scorgere strade interrotte a metà, ponti crollati, abitazioni assediate da alghe, metalli completamente arrugginiti, tra cui alcune macchine ben note.

‘Scommetto che è stata distrutta durante quell’interminabile guerra oppure da Sin… Vergogna!! Sfidare le leggi della natura in questo modo… costruendo una città sopra un fiume!!! Ben gli stanno a quei bradipi, che per colpa loro e delle loro dannate macchine ora ci ritroviamo Sin!!! E’ proprio questo che Yevon insegna!!! Più gli uomini hanno potere, più lo usano!!!’.

Lulu guardò profondamente le rovine come se vedesse il passato più passato, mentre era appoggiata sul bordone della struttura. ‘Già…Sin fermò la guerra tra le due fazioni ed ora ci punisce… Ora nemmeno i morti trovano pace…’.

Mentre Noemi dormiva, con ancora i segni della fatica sul volto, Auron a quelle parole sembrava ricordare bene quella storia che tanto gli ribadiva Braska: quell’interminabile guerra, che portò alla creazione di Sin, e quella grande impresa con quell’invocatore, che aveva una dignità ed una sicurezza indistruttibile, dal quale in parte l’apprese. Come dimenticare??

‘Braska quando salimmo sullo shoopuf iniziò a raccontare quello che si diceva di quella guerra… anche se il discorso era ben altro…’ disse Auron ridendo con gusto, sempre con la bocca chiusa.

‘Cosa??’ chiesero Lulu e Wakka.

‘Del fatto che noi tre eravamo completamente senza soldi eheh… Appena appena che Jecht vide per la prima volta lo shoopuf si scagliò contro di esso con la spada… e per risarcire i danni abbiamo dovuto offrire tutto quello che avevamo.’.

‘Ma che uomo era quello???!!’ rispose la maga, mentre lo squadrava un poco.

‘Diciamo che era un perfetto zoticone… quasi sempre ubriaco. Infatti, aveva scambiato lo shoopuf per un mostro… Era molto coraggioso, ma mi diceva spesso di non sopportare i piagnucoloni, specie i “bambinetti”, così come li chiamava lui…eheh…’.

Yuna venne catturata dalle risate. Lei c’era già salita su quell’animale, e l’attraversata era sempre stata rilassante e bellissima, ma quell’altro guardiano di Braska catturò la sua attenzione.

‘Ma…non mi avevi detto che lo avremmo visto presto??’.

Auron si girò con sguardo più preoccupato che fiero.

‘Infatti… infatti…’ disse lui, guardando poi il cielo in parte rosso, in parte grigio per l’umidità, come se in esso vedesse ancora il suo compagno dalla voce rauca e sempre carica di risate esagerate che facevano assordare.

 

Da sott’acqua, lo shoopuf venne seguito in tutti i suoi movimenti da poco lontano.

‘Berrik!!! Cae celinu lra cey ihy piuhy etay?? Se cy lra xie le cuhu tia ehjulydune te sawwu!!!’ [Sei sicuro che sia una buona idea?? Mi sa che qui ci sono due invocatori di mezzo!!!] fece uno sul posto di comando di una strana macchina, dotata di tentacoli metallici che si muovevano dolcemente e che terminavano con una lucina bianca per illuminare il fondo marino. Il suo corpo, trasparente come il vetro, poteva contenere circa massimo cinque persone, ed in esso c’erano tre Albhed, tra cui gli stessi del rapimento di Yuna [cap.11].

‘Hu!!! Luhlahdneysule cim nykywwu... è em beù banelumucu... ru m'esbnaceuha lra cey bnubneu xiammu lra em lnatu ry lanlydu te uclinyna...!!’ [No!!! Concentriamoci sul ragazzo... è il più pericoloso... ho l'impresione che sia proprio quello che il credo ha cercato di oscurare...!!] ribadì quello dai capelli biondi che gli facevano in testa due “corna”, con gli occhialini che coprivano gli occhi come il suo compagno al posto di guida.

‘Sy cae bywwu!!! Bnahteysu mae!! A' mae lra tuppeysu bundyna viune ty xiacdy cduney!!’ [Ma sei pazzo!!! Prendiamo lei!! E' lei che dobbiamo portare fuori da questa storia!!] rispose l’altro, un po’ agitatuccio.

‘Ca huh mu dnujeysu ymmuny ykenasu lusa rye taddu di. Yhlra banlré...huh se caspny te yjanmu jecdu myccù...’ [Se non lo troviamo allora agiremo come hai detto tu. Anche perché...non mi sembra di averlo visto lassù...].

La macchina subacquea era anche dotata di alcuni piedi meccanici, nascosti sotto il posto di comando e l’armamento, dove era possibile anche osservare alcuni missili che vi spuntavano. Alcuni?? No… diciamo che era il necessario per l’attacco che avevano intenzione di fare…

I due stavano ancora borbottando quando dietro di loro sentirono una voce femminile molto severa, che portava i consueti occhialini come loro, e un vestito rosso aderente quanto un costume.

‘Te lre cdyjyda bynmyhtu?? Cymjeysu m'ehjulydnela a bundeysumy ty Cid... ca jue yddyllyda luh my syllrehy, eu clahtanò y danny at yhtnò ty munu...’ [Di chi stavate parlando?? Salviamo l'invocatrice e portiamola da Cid... se voi attaccate con la macchina, io scenderò a terra ed andrò da loro...].

  
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