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Autore: YoongiYah    07/07/2016    9 recensioni
"Quando Jin varcò la soglia di quel loft, ritrovandosi davanti tre ragazzi, capì subito di aver interpretato male l'annuncio trovato su internet"
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[NamJin] [YoonSeok] [TaeJiKook]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Forse dovrei scusarmi per la lunghezza del capitolo, ma non lo farò.
Sono di parte e non me ne vergogno affatto.

 

 

 

 

 

 

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Hoseok, in balia di un mix di rabbia e follia, aveva passato tutta la notte a rivoluzionare interamente il loft, spostando tutto quello che gli era possibile spostare -le cose troppo pesanti erano rimaste dove erano, lui comunque aveva provato anche con quelle, mettendosi in ridicolo con chiunque fosse a portata d'orecchio- e tirando fuori ogni cosa fosse contenuta in mobili, cassettiere, mensole e armadi. Il tutto, ovviamente, fu rimesso a posto subito dopo, esattamente come era prima. Aveva iniziato a mezzanotte ormai passata, dopo aver chiamato Yoongi per l'ennesima volta senza ottenere alcun apparente risultato, ancora. Subito dopo, però, gli arrivò un messaggio dal ragazzo composto da un unica, sola parola: "Idiota".

Poteva anche credergli, sul serio. Doveva ammettere che da quando si frequentavano era sempre stato l'altro ad aver ragione e, le poche volte in cui sembrava non averla, riusciva sempre ad esporre i fatti in modo tale da non poterlo contraddire. O almeno, lui non riusciva a contraddirlo, ma come poteva dargli torto quando continuava ad essere sempre così dannatamente carino?! Comunque, tornando alla questione principale, poteva anche credere di essersi comportato come uno stupido, lo sostenevano anche Namjoon e Jin -non che il loro parere contasse qualcosa per lui al momento- ma gli sarebbe piaciuto sapere cosa esattamente avesse fatto di stupido. Era convinto andasse tutto alla grande tra loro e quelle settimane trascorse insieme erano state a dir poco le più belle e le più rilassate che la sua memoria riuscisse a riportare alla luce. Non aveva nemmeno mai perso la ragione, non fino a quel momento, quindi gli era proprio impossibile spiegarsi cosa avesse fatto quella volta per meritare l'appellativo di idiota, cosa avesse portato Yoongi ad andarsene in quel modo dopo che gli aveva semplicemente offerto un passaggio e perché continuasse ancora ad ignorare le sue chiamate.

Furono questi interrogativi a far scattare quella cosa nella sua testa e a portarlo ad irrompere nella zona giorno dell'appartamento, costringendo Namjoon e Jin ad interrompere i loro ricongiungimento fatto di sguardi colmi d'amore e a farli rifugiare in camera di uno dei due. Namjoon aveva pure provato a parlargli, prima di lasciarlo solo a svuotare la credenza della cucina, ma tutto quello che gli fece ottenere fu un secco "No". Perché se il messaggio di Yoongi e quei quesiti che continuavano a frullargli in mente, provocando quel dannato prurito che nessuno poteva grattare, furono solo la goccia che fece traboccare il proverbiale vaso, i suoi coinquilini (compreso quello che credeva essere la sua anima gemella) erano la causa indiscussa di tutto.  Quei tre, infatti, avevano deciso di rovinargli la vita e di voltargli le spalle tramando contro di lui in favore di un accidenti di cane spuntato fuori dal nulla.

Quella era la vera follia, non di certo il suo comportamento!

E dire che era stato ben chiaro, quando all'epoca lui e Nam si erano messi a cercare nuovi coinquilini. L'aveva pure scritto sull'annuncio che avevano messo su internet: in quel loft tutto doveva rimanere esattamente come era, dall'arredamento alla specie di inquilini che vi abitavano! Certo, per non far capire quanto fosse in realtà mentalmente rigido nei confronti dei cambiamenti e un tantino fissato per l'ordine e la pulizia aveva pure scritto di essere allergico più o meno a tutto (inclusi polvere e pelo di qualsiasi tipo di animale), ma una piccola bugia del genere non aveva poi tutta questa importanza e, soprattutto, gli altri non avevano prove per dimostrare il contrario. Tranne Namjoon, ovviamente, e lui si era già rivelato essere uno sporco traditore, solo perché si era fatto abbindolare dal suo nuovo fidanzato, neanche fosse il più grande seduttore di tutta la città. Traditore anch'egli, considerando come si era presentato; sembrava essere il suo alleato perfetto, attento e preciso quasi quanto lui. Invece, per un broncio e un paio di occhi dolci, aveva capitolato come la peggiore mammina pronta a viziare il figlio ad ogni più piccolo capriccio.

Così, spaesato, arrabbiato e metaforicamente col sedere per terra si era accanito col disordine da lui stesso creato, cercando quel controllo che a quanto pareva il resto del mondo aveva deciso di sottrargli.

Non che avesse funzionato, chiaramente.

 

Arrivò così all'alba della mattina dopo, ancora impegnato a sistemare i suoi vestiti in camera sua, la stanza che aveva lasciato per ultima, piegandoli con gesti secchi e decisi. E fu esattamente in quello stato che lo trovò Namjoon, mentre lo guardava dalla soglia della porta, con una spalla appoggiata allo stipite e le braccia incrociate al petto. Hoseok si accorse della sua presenza solo quando lo sentì dire "Tutto questo fa molto casalinga disperata"

Semplicemente, si limitò ad alzare lo sguardo e, senza smettere di piegare la t-shirt che aveva tra le mani, a regalargli la più truce delle sue espressioni. L'altro, visibilmente senza prenderlo sul serio, sospirò "Non ci hai fatto chiudere occhio, lo sai?"

"L'ho fatto con piacere" il che non era vero, non era quella la sua intenzione, ma almeno così potevano capire una misera parte di tutto quello che stava provando lui. Seriamente, doveva esserci qualcosa che non andava in loro se credevano di avere il dritto di infrangere le sue regole così all'improvviso, senza neanche chiedergli un parere con largo anticipo -era pur disposto a sentire le ragioni degli altri prima di rispondere col suo prevedibile e categorico no. Vide con la coda dell'occhio -lui si era rimesso a piegare quelle maledette maglie con ancora più energia-  l'altro separarsi dal suo provvisorio appoggio per pronunciare il suo nome con tono di semi avvertimento non troppo convincente.

 "Hoseok"

Il suo, di tono, voleva far capire quanto fosse pronto alla guerra "Fedifrago"

"Dio santo, sono troppo sobrio per una cosa del genere adesso"

A quanto pareva almeno la prima battaglia glie l'aveva lasciata vincere: dopo aver pronunciato quella frase, il suo amico alzò gli occhi al cielo e se ne andò, lasciandolo nuovamente solo con gli ultimi capi da sistemare.

 

Quando tutto fu rimesso al proprio posto, Hoseok cercò di rilassarsi facendosi una doccia calda, fallendo ancora una volta, perché era ovvio che una doccia non potesse lavar via quel prurito che sentiva. Dopo essersi vestito con uno dei suoi completi grigi, abbinando una camicia semplice e una cravatta blu che aveva deciso di dover assolutamente indossare. A quel punto, mise su la sua migliore e più convincente espressione truce e si diresse a passo di marcia verso il corridoio, attraversandolo fino a ritrovarsi davanti i traditori, che stavano facendo allegramente colazione come se niente fosse successo.

Ok, forse le loro facce non erano troppo allegre, ma in quel momento erano il nemico ed era ovvio che qualsiasi cosa facessero non andasse bene. Mentre Namjoon si limitò a regalargli il suo sguardo falsamente annoiato, Taehyung lo guardò col suo sguardo indifeso, con tanto di broncio e occhi lucidi. Come se lui potesse farsi rivoltare come un calzino dai capricci di un bambino. C'era solo una persona che poteva riuscire in quell'impresa e non era di certo Taehyung. In ogni caso, fece finta di non vederlo neanche, avendo precedentemente deciso di ignorare la sua esistenza. Seokjin, invece, aveva evidentemente deciso di autonominarsi pacificatore di animi: gli sorrise, calorosamente, augurandogli un buongiorno.

Hoseok, senza smettere di guardarlo torvo, gli rispose a suo modo "Delatore"; poi, salutò inutilmente anche Namjoon col Fedifrago di prima, più per far capire al più giovane della stanza come aveva intenzione di agire nei suoi confronti che altro.

Namjoon alzò nuovamente gli occhi al cielo e Tae aggrottò le sopracciglia, offeso dall'essere stato escluso dalla gang dei voltagabbana. Jin, rimanendo fedele al suo nuovo ruolo, sospirò paziente "Hoseok, perché non lasci perdere e vieni a fare colazione con noi? Guarda, ho preparato i pancake. Ti piacciono, no?"

Come se una semplice colazione, per quanto buona potesse sembrare, riuscisse a compensare un tradimento di quella portata. Loro volevano distruggere il suo ecosistema e in cambio gli offrivano pancake. E poi era lui il folle!

"Non ho intenzione di sedermi a questa tavola fino a che voi non ricomincerete a ragionare!"

"Dimmi che stai scherzando e che ti rendi conto di essere tu quello che ha smesso di ragionare, ti prego"

Assottigliò gli occhi e si girò nella direzione di Namjoon tanto velocemente da farsi male al collo -cercando di non far vedere niente a nessuno, ovviamente "Tu potrai parlarmi solo in presenza del mio avvocato divorzista"

"Dimmi quando e dove, ci sarò"

Quello probabilmente fu peggio di una pugnalata al cuore e poteva dargli la stessa valutazione che aveva dato al messaggio che Yoongi gli aveva scritto quella notte, se mai avesse fatto un elenco delle cose che lo avevano ferito nell'ultimo anno -non che facesse questo genere di cose, era un uomo adulto ormai. Comunque non ebbe il tempo di esternare il suo essere ferito; non subito, almeno. Tae si mise in mezzo, cercando di attirare la sua attenzione, guardandolo supplichevole e chiamandolo "Hyung -" ma il suo quasi ex migliore amico riprese parola, fermandolo prima che potesse farlo lui stesso "Tae, sei l'unico fortunato a ricevere il trattamento del silenzio. Non cercare di cambiare la tua situazione, fallo per me che vorrei essere al tuo posto"

Fu a quel punto che decise di andarsene, preferendo passare una mezz'ora in più con le sue odiate colleghe che all'interno della sua stessa casa. Almeno nessuna di loro aveva voglia di portarsi dietro degli stupidi animali per rovinargli la vita.

"Sappi che mi stai spezzando il cuore, Nam" e dopo aver detto questo raggiunse la porta in due sole grandi falcate, la spalancò e ne attraversò la soglia. Dopodiché afferrò la maniglia e strinse forte, facendo diventare tutte rosse le nocche della mano, e pronunciò solennemente "Nessun pelosissimo animale metterà mai piede in casa mia!" per poi sbattersi la porta alle spalle e uscendo teatralmente di scena.

Era evidente che la prima battaglia non l'aveva di certo vinta lui. Di certo non si sentiva molto vittorioso in quel momento.

 

 

---

 

 

Ovviamente, la giornata di lavoro andò a dir poco uno schifo. La sua concentrazione era stata risucchiata interamente dal geniale piano che aveva elaborato per riuscire finalmente a parlare con Yoongi, una volta lasciato il suo ufficio. Nei momenti in cui non aveva pensato a questo, era troppo preso dal cercare una valida soluzione alla questione della salvaguardia del suo habitat dall'invasione canina -l'unica cosa che gli era venuta in mente era rinchiudere Tae in una gabbia e di spedire lui in un canile. Comunque, tutto aveva fatto tranne che concentrarsi sull'ennesima presentazione che doveva preparare. Poco male, tanto la campagna pubblicitaria non glie l'avrebbero comunque assegnata; almeno questa volta poteva dire che la sua capa aveva un'ottima ragione per non lasciarlo interagire col cliente. Per di più, aveva iniziato a prepararsi ben prima del suo orario di uscita e, nel momento in cui l'orologio aveva segnato le diciotto in punto, si era precipitato di corsa fuori dall'edificio, raggiungendo l'auto alla velocità della luce per poi partire subito verso casa di Yoongi. O quella che credeva fosse casa sua. Una volta arrivato lì, fu ancora una volta Bellissimo ad aprirgli e a decidere, evidentemente, di sfidarlo a chi riuscisse a sorprendere più l'altro, con una serie di sguardi sbigottiti e stupide domande come "Che diavolo ci fai tu qui?". Hoseok, dopo avergli detto di voler ovviamente parlare con Yoongi, si vide costretto a nominarlo vincitore della gara quando si sentì rispondere "Non viene più qui da quando ha mollato. Non dovevi ospitarlo tu per il momento?"

Se fino ad allora si era soltanto sentito spaesato, a quelle parole avvertì il peso dell'intero mondo cadergli sulle spalle e scendere lentamente fino ad arrivargli allo stomaco, esplodendo in un'insopportabile nausea. Le sue seguenti azioni furono a dir poco confuse; non si era nemmeno reso conto di essere tornato in auto che era già per strada, tornando a casa senza perdere ulteriore tempo e senza salutare nessuno. Era evidente che Yoongi non avesse alcuna intenzione di dirgli dove si trovasse e la cosa più sensata da fare era estorcere l'informazione a Jin, perché lui doveva per forza sapere dove fosse il suo migliore amico. Una volta arrivato al condominio, si fiondò fuori dall'auto e ignorò l'ascensore, iniziando a correre per le rampe di scale, scontrandosi coi traslocatori che lavoravano al terzo piano e facendo quasi cadere gli scatoloni che trasportavano, fino a che non arrivò al loft tutto rosso e col fiatone.

"Jin hyung!" lo chiamò a gran voce mentre si dirigeva verso la stanza del più grande, non avendo trovato nessuno né in cucina né in salotto. Spalancò la porta, per poi fare lo stesso con quella della camera di Namjoon e a quella del bagno. Ovviamente, la sua sfortuna non poteva avere fine, non così, essendo l'appartamento completamente vuoto.

"Sono usciti. Jin hyung sta lavorando e Namjoonie hyung doveva andare al pub"

O apparentemente vuoto. Sobbalzò, sorpreso dalla voce di Taehyung che proveniva da dietro di lui.  Prendendo mentalmente nota del fatto che quei due perdigiorno avessero da fare tanto bene quella sera, quando aveva bisogno di loro, serrò la mascella e si morse la lingua per evitare di mettersi ad urlare. Sentiva che stava per esplodere ma non voleva darla vinta a più giovane, ammettendo di averlo sentito e di conseguenza ammettendo la sua esistenza. Si girò e senza neanche guardarlo se ne tornò verso l'ingresso a passo svelto, per poi bloccarsi quando realizzò di non avere la più pallida idea di dove potesse andare per cercare Yoongi. Estrasse il cellulare dalla tasca della giacca e compose nuovamente il numero del ragazzo. Non si aspettava una risposta, logicamente; tutto quello che voleva era lasciargli un messaggio in segreteria, nella speranza che l'altro l'ascoltasse "Yoongi io... Io non so cosa sia successo e non so perché ti stia rifiutando di parlarmi ma ti prego, dimmi dove sei. Sono preoccupato per te.  - "

Mordendosi il labbro, chiuse lì la chiamata con un lungo silenzio come conclusione del messaggio. Si buttò sul divano e ci si accasciò, gemendo frustrato e chiudendo gli occhi. Almeno ora, pensò, il prurito e la rabbia erano finalmente spariti. In compenso, non sapeva nemmeno più cosa sentisse. Erano talmente tanti i quesiti, talmente tanta la confusione che aveva in testa, che non riusciva più a sentire niente.

"Yoongi hyung non ti ha ancora richiamato?"

Tranne la voce di Taehyung, quella purtroppo riusciva a sentirla ancora. E anche la voglia di strisciarsene a piagnucolare sotto le coperte come il vecchio Hoseok faceva quando si sentiva crollare il mondo addosso. Era più spaventoso quello della sua mania per il controllo, Namjoon aveva torto quando gli diceva il contrario.

"Io... Io non penso che lui sia arrabbiato con te, hyung. Forse è offeso, ma credo sia più che altro spaventato"

Cercò con tutte le sue forze di non dare a vedere quanto quelle due semplici frasi fossero riuscite a confonderlo ancor di più, facendo aumentare a dismisura le domande a cui non riusciva a trovare risposta. Ad esempio, cosa aveva fatto per offenderlo? Da cosa Yoongi era spaventato? Perché Taehyung sapeva tutte quelle cose e lui no?

"Hyung, parla con me. Per favore"

A quella richiesta non riuscì più a trattenersi e con tono ricco di amarezza riuscì a sputar fuori "Tu fai tornare tutto com'era prima e io ricomincerò a parlarti" e, a dispetto di quello che aveva appena dichiarato, non riuscì più a fermarsi. Si alzò in piedi e ignorando l'intenzione dell'altro di dire qualcosa, riprese a parlare, iniziando a camminare per tutto il salotto -senza impedirsi di toccare e cambiare l'angolazione degli oggetti che incontrava lungo il suo tragitto- "Un cane, Taehyung? Un cane? Sai perfettamente quali sono le regole per abitare qui, l'hai sempre saputo e hai accettato le mie condizioni prima di trasferirti! Io credevo che le tue fossero solo le chiacchiere di un ragazzino eccentrico, non pensavo che alla fine mi avresti fatto questo sul serio!"

"Hyung io non avevo premeditato niente, posso giurartelo! Ho sempre desiderato un cane ma non avevo intenzione di portarne uno qui sul serio, all'inizio! Posso ammettere di averci pensato un paio di volte prima di iniziare ad andare al canile insieme a Jimin, ma non volevo farlo sul serio e -" si mordicchiò il labbro e poi riprese leggermente più incerto "Quando poi ho incontrato Donut io... Io ho sentito che doveva stare con me e non ce la faccio più a lasciarlo tutti i giorni per tornare qui e chiedermi se anche io manco a lui come lui manca a me. Non è solo un cane, è il mio cane!"

Hoseok a quelle ultime tre parole si fermò e si girò, riprendendo a guardare il più giovane dei suoi coinquilini. Forse poteva non capire di cosa parlasse, non poteva capire il legame che si creava tra una persona e un animale quando c'era affinità tra loro (anche se ne aveva sentito parlare più volte), ma poteva percepire quanto tutto questo non fosse solo un capriccio. E per di più gli stava anche facendo tornare in mente la volta in cui, proprio col ragazzo che gli stava di fronte, aveva visto il film Hachiko e Dio, se aveva pianto quella volta. Ignorò comunque quel pensiero e cercò di far ragionare l'altro "Tralasciando il fatto che avresti dovuto parlarmene prima piuttosto che mettermi contro Jin hyung e di conseguenza Namjoon - "

"Ci ho provato hyung, sei tu che ti sei rifiutato di prendermi sul serio!"

"Io non posso comunque permettertelo, ok? Non ce la faccio, non è così che le cose devono andare. Non è nei miei piani avere un cane, distruggerebbe tutto"

"Donut è bravissimo, non rovinerebbe mai nulla in casa!"

Esasperato, Hoseok alzò la voce "Metaforicamente, Taehyung!"

Dopo aver sospirato pesantemente si riavvicinò al divano, sedendosi all'estremità più lontana, mantenendo una certa distanza dall'altro, e poi cercò di spiegarsi "L'ingresso di un cane in casa per me non è altro che un imprevisto, oltre che un aumento di tempo da dedicare alle pulizie, lo capisci? Gli imprevisti non portano mai nulla di buono, tutto deve rimanere così com'è"

Di sicuro, non si sarebbe aspettato quell'espressione stupidamente confusa sul volto dell'altro. Era stato abbastanza chiaro, no?

No, altrimenti non si sarebbe mai sentito chiedere "Quindi sei un ipocrita". Non gli sembrava l'intonazione di un quesito, ma decise di interpretarla a quel modo lo stesso "Cosa? No!"

"Hyung, tutto questo è così stupido. Parli sempre di vivere secondo un piano ben preciso e non ti rendi neanche conto di quanto la tua esistenza ruoti intorno a Yoongi hyung, da quando l'hai conosciuto. E non provare a dirmi che era tutto pianificato perché la tua faccia dice il contrario"

Non aveva uno specchio per poter verificare, ma considerando la sensazione della mascella slogata, tanto la bocca gli si era spalancata, non se la sentiva proprio di dargli torto. Anche perché sapeva perfettamente di non aver mai, mai, avuto il controllo su quello che tra lui e Yoongi c'era. Da quando tra loro non c'era niente e lui voleva solo tener fede al patto che anni prima aveva fatto con se stesso, promettendosi che se ne avesse avuto l'occasione avrebbe fatto di tutto per portarsi a letto un idol -compreso il far venire in casa uno sconosciuto senza rifletterci sopra e senza guardare in faccia chi non era d'accordo con lui.

E sì, era anche vero che quel ragazzo riuscisse a farlo indecentemente capitolare ad ogni sillaba da quelle labbra pronunciata. Boccheggiò per un attimo, a corto di parole, fino a che non si ricordò del fatto che erano passate ormai più di ventiquattro ore dall'ultima volta che l'aveva visto. Allora si rabbuiò "Considerando che l'ultima volta che l'ho sentito mi ha insultato e che adesso non so nemmeno dove sia direi che tutto dimostra che ho ragione io. Gli imprevisti non portano mai niente di buono, solo tanta delusione"

Taehyung gli si fece più vicino mentre piano gli diceva "Non è così"

Gli mise un braccio intorno alle spalle, poggiando la mano su una di esse e la testa sull'altra. Hoseok, nonostante tutto, lo lasciò fare "Secondo me questa è la cosa migliore che ti potesse capitare. Hyung, io ci sono sempre stato, anche se tu non mi notavi. Ho visto e ho sentito tutto" si fermò, piegando le labbra all'ingiù "Anche troppo, per i miei gusti". Hoseok pensò per un attimo che forse avrebbe dovuto giustificare qualsiasi cosa avesse sentito, ma comunque l'altro non glie ne diede il tempo, riprendendo a parlare "Prima di conoscerlo facevi sempre le stesse cose, uscivi di casa per andare in ufficio e poi tornavi coi nervi a fior di pelle e ti mettevi a pulire tutto quanto. Viviamo insieme da tre anni e si può dire che il tuo mondo ruotasse intorno a questo e a Namjoon hyung. Non ti offendere ma è abbastanza triste"

Hoseok si girò per guardarlo attentamente, nonostante la difficoltà data dalla loro posizione.  Lui non si era mai considerato triste. Era solo un tipo abitudinario. E andava bene così, era quello il modo in cui era riuscito a lasciarsi alle spalle quel passato pieno di derisioni. Era quella la strada che doveva seguire per mantenere la tranquillità agognata. Lasciarsi andare, perdere il controllo e andare a briglia sciolta non erano di certo la soluzione per vivere al meglio. Almeno questo era quello che aveva sempre pensato fino a quel momento.

"Ho visto come Yoongi hyung riesce a farti uscire dai tuoi schemi, lui è riuscito a smuoverti ancor prima di degnarti di uno sguardo e credo tu abbia vissuto più in questi mesi con lui che da quando ci conosciamo"

Dalla sua prospettiva, non riusciva a dire quanto l'altro avesse ragione. Era innegabile, però, che Yoongi riuscisse a rendere sempre tutto più bello, anche quando non faceva altro che lamentarsi. Quando poi sentì dire all'altro "Io credo sia bellissimo. Non sai quanto ti invidio", Col cuore in gola e gli occhi che bruciavano, si ritrovò a pensare di essere perfettamente d'accordo con lui. Aveva sempre pensato che la sua vita post-college fosse l'apice del suo successo. Guardandosi indietro, ora che sapeva com'era la vita con Yoongi, doveva ammettere che gli sembrava tutto così grigio e non se la sentiva proprio di immergersi di nuovo in quel passato -anche se non troppo remoto- dopo che aveva scoperto com'era la vita a colori.

"Non puoi decidere in partenza come una giornata deve andare. Gli imprevisti capitano comunque, piacevoli o meno che siano. Si possono fare incontri che cambiano la vita, e tu e lui siete la dimostrazione perfetta di come questo a volte sia il meglio che possa capitare" Hoseok, totalmente rapito, lo guardò alzarsi appena, liberarlo dalla presa che aveva intorno alle sue spalle e poi dargli una leggera spintarella "Altrimenti sarebbe come guardare all'infinito quel noiosissimo film che Jin hyung metteva i primi giorni in cui si è trasferito qui"

A quel punto Taehyung si alzò e Hoseok, per la prima volta da quando era rientrato si permise di guardarlo per davvero, notando che ai piedi portava proprio quelle ridicole pantofole a forma di coniglio per cui era decisamente troppo cresciuto "Non ti facevo così...uhm -"

"Saggio? Sì, Namjoon hyung me l'ha già detto. Ma credo sia solo perché non mi considerate mai più di tanto voi due"

Spalancò la bocca, quasi offeso dalle sue ultime parole "Andiamo Tae, non esagerare adesso!"

Lui, invece, alzò appena le spalle e poi fece, quasi indifferente "Non dico che non mi vogliate bene o che non vi preoccupiate per me, ma... quelli che credevo essere i miei vantaggi in quanto più piccolo di casa si fermano a pasti gratis quando ordiniamo qualcosa. Guardati intorno, qui non c'è niente di mio. Sembra che io abbia solo la mia stanza in affitto. Prima non m'interessava un granché, ma adesso..." e si fermò lì, non avendo bisogno di aggiungere altro. Hoseok aveva capito perfettamente dove volesse arrivare e per questo si ritrovò quasi a mugolare infastidito. Quasi.

"Yoongi hyung ha passato la notte da Jimin. Mi devi un favore, adesso"

 

Dopo aver istintivamente abbracciato forte il suo dongsaeng e averlo ringraziato per avergli dato l'informazione che tanto agognava, senza dare troppo peso all'implicazione che l'ultima frase da lui pronunciata conteneva, si era precipitato facendo di nuovo di corsa le scale e inciampando di nuovo tra gli scatoloni al terzo piano. Il viaggio in auto verso i dormitori del college, poi, fu a dir poco esageratamente veloce. Ci mise un po' a ritrovare la stanza di Jimin tra quegli odiati corridoi ma quando alla fine ci riuscì, iniziò a bussare forte sulla porta, guadagnandosi le occhiatacce di tutti gli studenti che si trovavano nei dintorni. Niente di nuovo alla fine, per lui. Ad aprirgli non fu il piccolo ragazzo dai capelli castani come si era immaginato, e nemmeno Yoongi. Era un ragazzo decisamente più alto e più giovane, con un'espressione per i suoi gusti piuttosto arcigna "Beh? Hai intenzione di buttarla giù?"

Insolente, pure. Non riuscì comunque a dargli peso, non quando i suoi occhi incontrarono finalmente quelli di Yoongi, che se ne stava seduto sul letto a ridosso della parete di fondo della piccola stanza, proprio davanti alla porta, a gambe incrociate e con un portatile davanti a sé che gli illuminava un po' il viso e il broncio che, Hoseok aveva ormai imparato, metteva su ogni volta che ce l'aveva con lui. Jimin, molto velocemente, si mise in mezzo, prendendo l'atro ragazzo per mano l'altro, fece per uscire dalla stanza "Andiamo Kookie, lasciamo Yoongi hyung e Hoseok hyung da soli"; prima che la porta si fosse chiusa del tutto alle sue spalle, riuscì a sentire il ragazzetto -Kookie- dire "Aaaaah, è Hoseok. Si spiegano tante cose adesso"

Fu Hoseok ad imbronciarsi appena a quelle parole; Yoongi, d'altro canto, ridacchiò "Jungkook. Mi piace, è uno stronzetto"

Certo, non poteva essere altrimenti. Già riusciva ad immaginarli intendersela alla grande con quel loro modo di fare un po' arrogante. Almeno, Yoongi gli aveva appena rivolto la parola. Per apprezzare un'offesa nei suoi confronti, ma aveva parlato; era comunque qualcosa. Si avvicinò lentamente al letto con un passo felpato, quasi avesse paura di spaventarlo. Voleva evitare di farlo scappare un'altra volta, era decisamente stanco di rincorrerlo. L'avrebbe fatto ancora, ovvio, ma se avesse potuto evitare e risolvere entro la serata sarebbe stato meglio. Raggiunto il ragazzo, inspirò ed espirò profondamente per poi esordire con un "Io..." ma si bloccò subito dopo, riflettendo un attimo in più. Era abbastanza convinto di doversi scusare, altrimenti in quel momento non si sarebbero trovati in quella situazione, ma lui davvero non sapeva per cosa dovesse scusarsi "Posso capire cos'è successo?"

Yoongi, sorprendendolo, gli fece spazio accanto a sé, invitandolo con la mano a sedersi sul materasso. Poi si morse il labbro inferiore per dire subito dopo "Non volevo farti preoccupare. Volevo solo farti sentire un cretino e... Farti sentire in colpa, ecco"

Destabilizzato, Hoseok inarcò le sopracciglia. Non ne era certo, ma sembrava quasi che l'altro volesse farlo sentire meglio con quelle parole. Non sapeva dire quanto avesse centrato il bersaglio, però  "Tranquillo, ci sei riuscito perfettamente"

Il lieve sorriso di Yoongi, però, ci riuscì perfettamente e non poté fare a meno di vederlo come la sua prima vera vittoria della giornata. O comunque fu così che interpretò quel minimo sollevato dell'angolo destro delle sue labbra. Si guardarono ancora per qualche secondo fino a che non vide l'altro abbassare lo sguardo e puntare gli occhi sulle sue gambe incrociate, iniziando a giocherellare con i fili dei jeans stracciati che stava indossando "Ho mollato la casa discografica e l'appartamento dove stavo, Hoseok. Loro non erano contenti delle mie scelte e io non sono più disposto a scendere a compromessi per loro"

Gli prese delicatamente la mano con cui tentava di allargare l'enorme strappo che metteva in mostra il suo ginocchio e, stringendo appena, cercando di attirare la sua attenzione e il suo sguardo, chiese a bassa voce "Quali scelte?"

L'espressione che Yoongi gli regalò a quella domanda, non lasciava molto all'interpretazione. Aveva ancora intenzione di farlo sentire uno stupido, chiaramente.

"Quella di tingermi i capelli di biondo di mia iniziativa. Pezzo di idiota"

Appunto.

Di sicuro il romanticismo non era proprio il suo forte. Poco male, lui lo era abbastanza per entrambi. Forse anche troppo emotivo, considerando il groppo in gola che gli si era appena formato nonostante l'amabile insulto. Non riuscì però a non farsi assalire da una nuova ondata di panico quando la sua mente venne sfiorata dall'ennesimo dubbio "Perché non me l'hai detto subito? Non sarà ancora per quella storia dell'idol, vero? Perché Yoongi, te l'ho già detto che no-"

"Non è per quello! Te lo volevo dire, davvero, volevo solo aspettare di aver trovato un lavoro. Credevo fosse più facile"

A quelle parole Hoseok si alzò di colpo, estraendo lo smartphone dalla tasca e iniziando a scorrere tra i suoi contatti in rubrica "Posso sentire se in agenzia c'è qualcosa da fare per qualcuno che non ha esperienza. Non sarà il massimo, però - " ma Yoongi lo fermò, coprendo lo schermo del telefono con la mano "Voglio farcela da solo. E'... Carino, da parte tua, ma questa è una cosa mia"

La decisione che lesse nei suoi occhi e il tono sicuro da lui utilizzato gli fecero accettare tutte le sue condizioni, fiero del ragazzo che gli stava di fronte. Cercò di rimettere con fatica il cellulare in tasca, prendendo però la mano che l'altro gli aveva prima avvicinato "Avresti però dovuto dirmi di aver bisogno di un posto dove stare. Ci saremmo evitati questa splendida giornata"

Piccato, l'altro lo fulminò, ritirando di scatto la mano "Non è così facile ammettere di essere un senzatetto, ok?" Incrociò le braccia al petto e, imbronciato, riprese a difendersi -da cosa Hoseok doveva ancora capirlo- "Sono stato sempre attento, ho provato a non lasciare nulla in giro per non fartelo capire ma io non sono preciso come te e ovviamente te ne sei accorto, mi sono sentito sottopressione e me ne sono andato dandoti la colpa"

Beh, per quanto stravedesse per lui non poteva negare che Yoongi avesse un qualche grave problema di comunicazione. E anche d'orgoglio, a quanto pareva. Non se la sentiva, comunque, di giudicare in alcun modo, non se ripensava alla notte che aveva da poco passato. Più che altro, non se la sentiva di rischiare; sapeva ormai quali erano le sue reazioni alle critiche e no, ci teneva ancora alle sue parti intime. Capì solo in quel momento, però, cosa Tae volesse dire con quel 'Credo sia solo spaventato'.

"Ok" Allungò il braccio, cercando di districare le sue, ancora allacciate tra loro, per poi riprendergli la mano "Capisco il tuo voler fare da solo e tutto il resto ma Yoongi, io e te siamo una coppia. Io voglio esserci per te, voglio ascoltarti e aiutarti quando hai un problema e sinceramente, oggi avrei voluto tanto averti con me per poter affrontare l'Alleanza Ribelle a casa"

"E' la prima volta che dici che siamo una coppia"

Hoseok, ignorando il fatto che Yoongi non avesse proprio colto il punto del suo discorso, lo guardò stralunato "Eh?" e l'altro, per tutta risposta, scrollò semplicemente le spalle "Non ne abbiamo mai parlato"

Bene, probabilmente erano entrambi ad avere dei problemi di comunicazione, ma lui era abbastanza convinto che fosse scontato come dato di fatto. Era ovvio che fossero una coppia, passavano ogni momento libero che avevano insieme!

"Non credevo ce ne fosse bisogno visto come stanno andando le cose tra noi ma se vuoi una proposta formale posso fartela" e senza mai lasciare la mano di Yoongi si mise in ginocchio e con tono solenne iniziò a dire "Min Yoongi -"

E quando l'altro si mise a ridere divertito, Hoseok fu certo che per lui avrebbe potuto comportarsi come un pagliaccio per il resto della vita, ogni volta fosse necessario. Quello era il miglior programma a lungo termine in cui uno come lui potesse sperare.

Senza smettere mai di ridere, Yoongi iniziò a tirarlo per il braccio, dicendogli di alzarsi; soddisfatto, lo accontentò, avvicinandolo ancora cingendogli la vita con un braccio "Torniamo da me, ti va? Potrei almeno aiutarti a cercare qualche annuncio di lavoro"

Yoongi non gli rispose, non a parole. Allacciò le braccia intorno al suo collo e si avvicinò ancora, cercando le sue labbra con le proprie. Lui, dal canto suo, non poté fare a meno di accontentarlo.

Almeno questa storia era ormai conclusa e tanto gli bastava. Al resto poteva pensarci con l'altro al suo fianco, come doveva essere.

 

 

---

 

 

Dopo essere riusciti a salutare velocemente Jimin e il suo fidanzatino -Yoongi l'aveva fatto, lui era ancora troppo offeso- ripartirono insieme verso il loft. Nessuno dei due aveva più detto una parola; Yoongi, appena entrato in macchina, aveva acceso lo stereo e, ovviamente, partì subito uno dei cd gli aveva fatto lasciare lì. Nonostante fosse ormai tutto chiarito, Hoseok aveva ancora una domanda a cui non era riuscito a trovare risposta "Da quando tu e Taehyung siete amici per la pelle?"

Non è che la cosa gli desse fastidio ma... Eh, il suo ragazzo si era confidato col piccolo traditore che l'aveva fregato per ben due volte in due giorni consecutivi anziché con lui. Un po' di gelosia ai suoi occhi era più che legittima.

Senza smettere di cercare la canzone che voleva ascoltare, l'altro gli rispose come se niente fosse "Da quando abbiamo iniziato a passare un sacco di tempo insieme. Jin hyung il più delle volte distraeva Namjoon per non fargli sapere che stavo da voi anche di giorno e io uscivo con Tae" continuò a premere i pulsanti dello stereo della macchina e poi, cautamente, aggiunse "E' carino il suo cagnolino, sai?"

Si girò per un attimo per guardarlo, riportando però subito gli occhi sulla strada "Non farai parte della rivolta, vero?"

"Come potrei, non è mica casa mia quella" e detto quello si tirò su, aderendo completamente al sedile e puntando gli occhi sul finestrino. Hoseok lo vide con la coda dell'occhio rabbuiarsi appena e decise di chiudere lì la questione, almeno con le parole. Almeno finché non arrivarono a destinazione.

Una volta dentro l'ascensore, Hoseok fu ben attento a coprire con la schiena la tastiera, dopo aver premuto il pulsante del piano che voleva raggiungere. Yoongi sembrò non farci caso, non finché la loro salita si fermò prima di quanto aveva previsto. Lui, senza farsi troppi problemi, uscì non appena le porte si aprirono davanti a loro, ignorando l'altro che diceva "Dove stai andando? E' il terzo piano questo"

Si fermò davanti all'appartamento, ormai completamente vuoto, in cui appena poche ore prima aveva visto lavorare i traslocatori, quelli che aveva travolto durante le sue folli maratone. Aspettò che l'altro lo raggiungesse e poi, sbirciando dentro, chiese "Che ne pensi?"

"Che non ho voglia di perdere tempo" lo sentì sospirare spazientito prima di aggiungere "Non credo tu abbia capito la situazione. Mi sento umiliato, sono senza un soldo e senza un tetto sopra la testa. Mi sono dovuto far ospitare da Jimin nella sua stanzetta al college, ok? Quello che vorrei ora è andare di sopra, chiuderci in camera tua e fare sesso per sentirmi meglio!"

In un momento diverso non avrebbe perso tempo e lo avrebbe accontentato seduta stante, ma lì, in quel preciso istante, non poteva ignorare la sua folle testa  "Sì sì, dopo lo facciamo. Adesso concentrati" si arrischiò, facendo un passo avanti in punta di piedi quasi avesse paura di farsi beccare da qualcuno e varcò la soglia "Credo che i vecchi inquilini l'abbiano lasciato proprio oggi. Potrebbe essere ancora disponibile"

"Che, devi controllare anche gli inquilini degli altri appartamenti adesso?"

Ignorò la battuta e iniziò a controllare la zona giorno, composta da una sala abbastanza spaziosa e una piccola cucina collegate tra loro "Non se ci venissimo ad abitare noi"

"Oddio"

Era abbastanza certo che da lì a poco l'avrebbe sentito dirgli per la prima volta che credeva fosse pazzo. Non perse tempo, allora, a fargli capire le sue intenzioni "Pensaci Yoongi, sarebbe la soluzione perfetta per tutto!"

L'altro, con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, era visibilmente a corto di parole. Non sapeva dire quanto fosse positivo, in realtà.

"Non puoi essere serio"

Infatti. Lo raggiunse, prendendolo per mano e portandolo dove immaginava si trovassero il resto delle stanze, che scoprirono essere due, non troppo grandi, più un bagno "Credo di non essere mai stato tanto serio in vita mia"

Yoongi, visibilmente incredulo e con gli occhi sgranati, iniziò a boccheggiare, fino a che non riuscì a dire "Ieri mattina ti sei comportato da stronzo solo perché avevo lasciato un fottuto caricabatterie in camera tua e adesso mi vieni a chiedere di venire a vivere qui con te?"

Non pensava di essere stato uno stronzo (tra l'altro, non si trattava solo di un caricabatterie, c'erano anche altre cose lì in mezzo!), ma ora gli era chiaro perché il giorno precedente Jin hyung lo avesse chiamato cretino. E perché Namjoon gli aveva detto di smetterla di affermare di non aver fatto nulla. O perché Taehyung credeva che Yoongi fosse offeso. Ok, effettivamente di segnali ne aveva avuti tanti, ma le sue intenzioni erano buone. E comunque, quella per lui continuava ad essere la soluzione perfetta.

"Se questa diventasse la nostra camera" disse, entrando nella stanza più grande dove poteva immaginare il suo letto a due piazze stare alla perfezione, proprio al centro, e le pareti tinte di un blu delicato "un rischio del genere non si presenterebbe più. Devi solo lasciarmi mettere a posto quando serve, tu non dovrai muovere un dito"

Yoongi, dopo averlo guardato, ancora per nulla convinto, si passò le mani sul viso e poi borbottò un qualcosa che suonava tanto come un "Tutto questo è assurdo"

"Più del rinunciare alla tua carriera per me? Davvero?"

Lasciando cadere le braccia lungo i fianchi, riportò lo sguardo su di lui, gli occhi nuovamente decisi "Io l'ho fatto per me. L'ho fatto perché non voglio chiedermi tra qualche anno come sarebbe andata tra noi"

"Anche messa così ai miei occhi rimane comunque la cosa più bella che potessi fare per me"gli si avvicinò ancora una e poi riprese "E comunque, anche io lo sto facendo per me"

Aggrottando le sopracciglia, l'altro chiese "Perché pensi sia meglio cambiare casa e vivere con me piuttosto che far entrare un cane nel loft, vero?"

Hoseok, inevitabilmente, gli sorrise "Direi più perché tu sei l'unico imprevisto che sono disposto a vivere volontariamente"

Non poteva definire esattamente cosa fosse, ma fu sicuro di vedere un cambiamento nello sguardo dell'altro. Lo vide concentrarsi, poteva vedere quanto velocemente la sua mente aveva iniziato a lavorare fino a che, mordicchiandosi il labbro, disse in quello che era poco più di un sussurro "Ma tu ami vivere in quel loft con Namjoon"

Già. Probabilmente, quando la rabbia nei confronti del suo migliore amico sarebbe scemata, si sarebbe sentito in colpa da morire. Ma non poteva più negare che era ormai un'altra la persona che gli era indispensabile e per la quale voleva esserlo a sua volta. Senza contare che era anche abbastanza convinto di lasciare Nam in buone mani.

"Amerei di più vivere con te"

"Non potrei comunque permettermi la metà dell'affitto per adesso"

Sospirò internamente, sperando che le stupide scuse che Yoongi si stava sforzando di cercare si esaurissero alla svelta "Con un appartamento del genere potrei cavarmela da solo per un po'. Tu puoi ripagarmi in natura fino a che non avrai uno stipendio tuo"

Yoongi rise, di nuovo e scosse leggermente la testa. Lui, a sua volta, non poté non mettersi a ridere, sapendo che le sue preghiere erano state ascoltate.

"Solo tu, Jung Hoseok, hai la capacità di convincermi a fare cose così stupide"

"Sono nel settore della pubblicità, è il mio lavoro. Ma credo che le mie abilità amatorie giochino un ruolo fondamentale, ammettilo" lo prese per mano e lo portò fuori dall'appartamento "Andiamo a sentire se l'appartamento è ancora disponibile, non so quanto tempo Taehyung sia disposto a darmi prima di portare quel coso peloso in casa"

In verità, Hoseok era abbastanza convinto che le cose non stavano come Yoongi aveva detto. Tae aveva ragione, con l'altro al suo fianco, lui riusciva ad essere se stesso. Non era né il ragazzetto ridicolo preso di mira di un tempo, né il maniaco del controllo di adesso. O forse era una via di mezzo di entrambi e per questo continuava a combinare un casino dietro l'altro. Ma, si disse, finché Yoongi -qualsiasi cosa sarebbe diventato- gli avrebbe permesso di stare bene con se stesso per la prima volta in vita sua, tutto sarebbe andato per il verso giusto. Eventi fuori programma compresi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buonasera a tutti *-*

Ah, stasera sono un po' a corto di parole -evento raro, per me xD

Questo è allo stesso tempo l'ultimo capitolo YoonSeok e il penultimo capitolo di The Loft e boh, forse sono un po' emozionata.
Hoseok è il mio personaggio preferito, gli ho dato tanto di mio (purtroppo per lui) e probabilmente non sono riuscita a rendergli giustizia, ma questo non pone alcun freno alla mia trepidazione.

Questa storia è nata per puro caso, per farmi una risata e fidatevi, non mi sarei mai immaginata di arrivare a questo punto. Questa è una cosa che ho già rivelato a qualcuno ma a questo punto mi pare giusto confessarla a tutti: io non avevo idea di quello che stavo facendo xD Non ho mai avuto una trama in mente, nemmeno io sapevo cosa sarebbe successo. Semplicemente, mi mettevo davanti al pc quando ne avevo voglia e scrivevo tutto quello che mi veniva in mente. Ogni capitolo ha influenzato l'altro, chiaro, ma gli unici capitoli ragionati veramente sono stati questi conclusivi.
Forse è per questo che sento di non aver reso giustizia alla mia otp, è per questo che non sempre i personaggi si sono dimostrati fedeli a loro stessi, ma è anche per questo che, nonostante tutto, mi sono divertita da morire.
Inizialmente non avevo nemmeno intenzione di pubblicarla xD Poi mi sono convinta a provarci e vedere un po', ma vi giuro che non avrei mai creduto di arrivare ad oggi e scrivere le note del penultimo aggiornamento.

Ovviamente, è solo merito vostro. E' stato il vostro sostegno a portarmi sin qui e ad ignorare tutte le mie insicurezze. Le mie tante, taaaaante, insicurezze.
Grazie. Ve ne sono grata e non posso fare a meno di ripeterlo ogni volta perché sul serio non me lo merito. Siete fantastici

 
L'ultimo capitolo arriverà. Non so quando, ma vi assicuro che arriverà. Promesso.

 

Buonanotte a tutti,
da YoongiYah e dal gatto che in barba al caldo ha deciso di dormirle sulle gambe xD

 A presto, spero

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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