07/07/2016
1 recensioniE se fossi un Angelo senza ali...
Mi ameresti lo stesso?
Mi ameresti lo stesso?
Chiese una sera mentre era sdraiato sulle gambe di Tsurugi, comodamente seduto sul divano.
“Perché questa domanda?” chiese senza distogliere lo sguardo dal programma che stava guardando.
“Rispondi”
“Certo” disse prima di regalargli un bacio inaspettato e bellissimo. Poi spense la televisione e fece cadere il compagno.
“Hey!” Tenma era arrabbiato e a Tsurugi piace quando lui è arrabbiato.
“Scusa Principessa” ghignò prima di porgergli la mano, lui la prese senza problemi.
Con uno strattone portò Tenma vicino a lui. Era basso quindi la testa marrone gli arrivava al petto, “sei bellissimo quando ti arrabbi...” disse piano mentre gli alzargli il viso, rosso sia per la rabbia che per la vicinanza, stavano insieme da molto tempo, e ancora non si era abitato a quella vicinanza quotidiana.
Tenma si era perso in quei occhi dai colori inaspettatamente caldi, diversi dai colori che aveva visto la prima volta al campo da calcio, i suoi occhi così freddi urlavano aiuto, perché il loro amico cuore era gravemente ferito. Ma Tenma colse quel grido disperato e lo fece suo, rimise in sesto il cuore del cavaliere, e in poco tempo fu il suo a essere ferito.
Durante gli allenamenti Tenma fu colto da una fitta al petto, cadde in ginocchio davanti a Tsurugi, che non riusci a fare nulla, i suoi amici, quelli di Tenma, non i suoi, lo avevano portato all'ospedale.
Un soffio al cuore, disse il dottore, ma non era nulla di che, riposo e tranquillità, questo aveva bisogno il cuore ferito di Tenma.
E sopra tutto aveva bisogno di Tsurugi.
In un attimo di follia, dopo essersi svegliato dall'anestesia, Tenma era confuso e stranamente felice agli occhi dei compagni, che capirono subito che era colpa dal gas.
Uscirono tutti quanti, tutti apparte Tsurugi che rimase nella stanza insieme al suo amico.
“Tsurugi~” disse sorridendo al ragazzo, “se non avessi una gamba mi vorresti lo stesso come amico?” chiese mentre si mise a sedere, aiutato dall'altro ovviamente.
“Certo” rispose senza problemi, “e se non potessi più parlare tu mi parleresti ancora?” chiese sempre con un tono molto leggero e spensierato, “certo” rispose ancora, “se non potessi più sentire, tu troveresti un modo per conversare con me?” gli occhi puntati addosso al cavaliere, erano profondi, ti scrutavano dentro, sapevano dove trovare le tue più intime e segrete bugie, i piccoli segreti, le poche felicità e le innumerevoli menzogne, nessuno riusciva a tenere lo sguardo fisso sugli occhi di Tenma.
E lui, Tsurugi Kyousuke, non faceva eccezione.
Distolse il suo sguardo e riprese fiato, prima di rispondere come aveva fatto prima con un “certo”.
“E se fossi un Angelo senza ali...
Mi ameresti lo stesso?”
Il cuore di Tsurugi perse qualche battito per strada, cosa gli era successo?
L'anestesia gli aveva urtato quel poco di cervello invasato del calcio che gli era rimasto?
“E se io fossi un Demone venuto per ucciderti...
Tu mi ameresti lo stesso?”
Tu mi ameresti lo stesso?”
-Che cazzo sto dicendo?- pensò agitato, aveva mandato tutto al fuoco, si era trovato un amico e ora se ne era uscito con quella frase da delirio....
-Ecco sono fregato...- ripensò rassegnato, ma si riprese quando sentì la risposta.
Un semplice e innocente “Certo” uscito dalle labbra morbide e pallide del numero 8 della Raimon.
Sorrise, non era più sotto l'effetto del gas, si vedeva perché non rideva più come un forsennato, era calmo e gentile come sempre, Tsurugi si spaventò nel vederlo così quieto, e soprattutto pallido.
La vista di Tenma si fece offuscata, stava per cadere, ma due braccia forti lo presero e lo fecero sdraiare, “Tsurugi...” disse piano, l'altro gli stava sorridendo, un più unico che raro sorrise sulle labbra del cavaliere, fece allietare il ragazzo che si rilassò.
Stava per uscire quando si sentì tirare, “Tenma devi riposare” disse avvicinandosi ancora al letto, “non hai risposto alla mia domanda” disse in un soffio, senza distogliere i suoi occhi color cielo d'inverno negli occhi color tramonto di Tsurugi.
“Certo” disse appoggiando le sue labbra su quelle del suo Angelo senza ali, che le aveva perse per salvare quel povero Demone dalla sua gabbia di odio e rancore. “Sono felice” sorrise e si addormentò, il giorno dopo Tsurugi e Tenma erano una coppia fatta che finita, e quel giorno l'Angelo se lo ricorda benissimo.
“Ti sei perso nei miei occhi'” chiese sogghignando Tsurugi, facendolo risalire dai suoi pensieri.
“Si,” rispose l'altro, “i tuoi occhi sono la Terra sotto i miei piedi” disse piano sfiorando le sue labbra con quelle del suo Demone, “e i tuoi sono l'unico e solo Cielo che voglio vedere...” il bacio non durò molto ma non era quello che interessava a Demone e all'Angelo.
Loro erano nati per stare insieme, e insieme sarebbero stati per sempre.
Sia in salute che in malattia, in ricchezza e povertà, finché morte non li separi...
Aveano giurato i loro cuori davanti hai loro amici, si anche davanti agli amici di Tsurugi...