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Autore: kerryjackson95    08/07/2016    1 recensioni
"Non puoi trovare la luce Michael, o ce l'hai o non ce l'hai!"
"Non è vero, basta cercarla Kim!"
"Il buio è assenza di luce Michael, non puoi pretendere di usare ciò che non hai!"
"Anche nella luce c'è un po' di buio, la luce non esisterebbe se non ci fosse l'oscurità; ogni cosa esiste solo se esiste anche il suo opposto!"
"Quindi vorresti dirmi che senza l guerra non potrebbe esserci la pace?"
"No assolutamente. La guerra non dovrebbe esistere come ogni cosa orribile creata dall'uomo. Ma ogni cosa donata a noi dal creatore è giusto che esista. E la cosa che amiamo esiste anche grazie a quella che ci piace di meno."
"Che senso ha cercare la luce, se poi tanto devo rischiare di piombare in un buio più profondo di prima?"
"Kim! Ti preoccupi troppo di ciò che era e sarà. Ieri è solo storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono. Non devi privarti di fare qualcosa di entusiasmante oggi per la paura di ciò che potrebbe succedere domani.!"
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Tat non voleva tornare a casa, sarebbe stata sola e aveva paura di se stessa da sola, quando era arrabbiata. Non poteva andare dai suoi genitori perché erano in vacanza, entrò in un bar. Ormai era sera… e quindi chi se ne fregava del tramonto? Dei lampioni? Della città? Del cielo quasi blu? Lui non c’era più, non aveva più niente in cui rifugiarsi e non aveva più un’amica con cui confidarsi, per la prima volta nella sa vita si sentì sola, sola completamente.
 
“Benvenuta al BLUE MOON, cosa le porto?” Le chiese una cameriera gentilmente.
“Qual è il dolce più calorico, malsano e da lavanda gastrica che hai?”
“C’è TRIONFO DI DELIZIA!”
“Cos’è?”
“Un gelato a cinque gusti con in un mare di nutella, ricoperto di panna, con m&ms, fragole, ciliegine, biscotti oreo, salsa alla fragola, pezzettini di torrone e meringhe e arachidi e nocciole caramellate.”
“Ne prendo uno!”
“E’ per cinque persone!”
“Credo che sta sera mi basterà! Anzi, se avessi voglia di qualcosa di salato?”
“Facciamo di tutto, dimmi tu cosa vuoi!”
“Carne ne fate?”
“Certo, facciamo tutti i tipi di carne, ma la nostra specialità è il pollo fritto!”
“Ok allora portami il pollo nel secchiello: dodici pezzi! E una porzione extra large di patatine piene di salse!”
“Basta che firmi un foglio che certifica che nel caso stai male, noi non finiamo in galera.”
“Tranquilla! Questa è a tutti gli effetti una missione suicida, ma prometto di morire a casa.”
“Mi dispiace tu sia giù di morale cara, il cibo ti tirerà su, ma ricorda… qualsiasi cosa ti è capitata, qualsiasi delusione, qualsiasi sofferenza tu debba sopportare ne uscirai una persona migliore e se è andata così vuol dire che presto la vita ti darà qualcosa di meglio.”
“Grazie mille…”
“Da bere cosa porto?”
“Un aranciata XL e acqua frizzante.”
Dall’altra parte del locale un ragazzo la fissava! Le dava molto sui nervi; detestava essere fissata in generale, figuriamoci adesso che stava passando il peggior giorno della sua vita.
Non era brutto, scuro, riccio, un po’ stravagante forse, con un pizzetto e barbetta un po’ incolta ma curata, lineamenti esotici, occhi scuri e magnetici, sguardo da seduttore… indossava una camicia nera con pantaloni scuri e Allstar nere. Aveva il viso appoggiato a una mano e portava un anello sull’anulare e uno sull’indice. Le ricordava qualcuno molto irritante e che avrebbe preso a schiaffi, ma non capiva perché dato che era così bello e sembrava anche perbene! Forse era solo dovuto al fatto che in quel momento detestasse tutto e tutti, e comunque non aveva la testa per pensare a chi le ricordava. Il ragazzo mangiava con appetito, ma anche con eleganza un piatto di costine alla messicana, patatine fritte e alette di pollo piccanti.
Si alzò in modo calmo e pacato e si diresse verso il bagno passando vicino al suo tavolo e lasciando una scia di profumo fresca, mascolina, muschiata e intensa.
Tat si prese la testa tra le mani… in arrivo le lacrime, no! Doveva trattenersi! Non poteva permetterlo, non lì.
Ancora quel profumo, un tocco gentile sulla spalla di una mano lunga affusolata e morbida.
Si tolse le mani dal viso e vide il ragazzo, però! Era proprio un bel ragazzo.
“Tutto bene? Stai male?”
“No, no grazie è tutto ok! Sono solo un po’ stanca! Sto solo dormendo in piedi.”
“Però, non voglio essere invadente, ma ti scendono delle lacrime. Sicura che non hai bisogno di una mano?”
“Hai un soluzione per un cuore rotto da una schifosa traditrice e un viscido sciupafemmine?”
“No. Mi spiace, scusa non volevo intromettermi, ma quello che ti posso dire è che se ti hanno trattato così non conoscono il tuo valore e forse non ti meritavano così tanto.”
“Ma come siete tutti filosofi sta sera, grazie mille per la vostra carità, ma ho solo bisogno di riprendermi.” Disse scocciata.
“Scusa, hai ragione sono uno sciocco, non ti conosco nemmeno e pretendo di poterti aiutare.”
Già Tatum sei proprio scema a trattare così questo bel ragazzo che è così buono da volerti aiutare anche se non ti conosce…
“No scusa, in realtà sei gentilissimo, il vero motivo è che io sono impossibile sta sera perché ho appena perso le due cose più importanti che avevo.”
“Tutti dopo un abbandono diventano più aggressivi, non vogliamo soffrire ancora è normale.”
Il cuore batteva e batteva all’impazzata, che occhi magnetici! Che voce calda! Che pensieri profondi! Che dolcezza!
Stupida!  Ti sei già dimenticata il tuo cuore distrutto? Non dargli confidenza, potrebbe anche essere un maniaco sessuale, uno che abbindola le ragazze.
Ma è così dolce, non sembra una persona sporca, sembra dolce e pulito.
“Piacere! Mi chiamo Prince!”
Il sangue di Tat raggelò! Prince!!!!
“Prince? Prince Roger Nelson?”
“Si. Ma no urlare!”
“Se avessi saputo prima che eri tu, nemmeno ti avrei parlato!”
“Perché che ti ho fatto? Ho licenziato qualche tuo parente che lavorava per me?”
“No. Perché mi stai sullo stomaco e basta, so come ti comporti! Sei anche tu uno dei tanti fighetti che giocano col cuore delle ragazze!”
“Come? Questo non te lo permetto! Non puoi saperlo, non mi conosci neanche.”
“Mi è bastato leggere su di te e poi io, non potrei nemmeno parlare con te.”
“Perché?”
“Io sono una fan di Michael Jackson, anzi, fino a un paio d’ore fa… prima che se la facesse con la mia migliore amica.”
“Cosa? No! Questo ha dell’assurdo!”
“Beh, è assurdo anche che io lo stia raccontando proprio a te.”


“Ascolta, io non so cosa ti ho fatto dato che mi odi così tanto, me ne andrò e ti lascerò in pace ma questo posso dirtelo: è molto ingiusto criticare una persona per le voci che ci sono in giro su di lei senza provare a conoscerla ed anche molto scorretto, quindi faresti meglio a cambiare il tuo atteggiamento con tutti, non solo con me. Io sono colpevole solo di averti dato un un po’ di premura, pensavo non stessi bene e mi sono voluto sincerare che non avessi qualcosa, poi tu mi hai detto che stavi male emotivamente e te la sei presa con me perché tu hai voluto confidarti e perché mi chiamo Prince. Se per te è saggio e maturo comportarsi così, capisco perché hai questo umore, torno al mio tavolo.”
Scema, sei proprio patetica…
“No Prince, ti prego aspetta!”
“No me ne vado, non voglio stare con chi pensa che io sia le notizie che ci sono sui tabloid.”
“Prince, ti prego aspetta.” Gli afferrò la mano mentre se ne stava andando…
Com’era morbida, calda, affusolata…
Lui rimase spiazzato, lei di più, quel gesto era tanto spontaneo quanto innaturale per lei.
“Ti prego scusami, te l’ho detto che sta sera sono intrattabile, ma non ce l’ho con te e ti chiedo perdono per quello che ti ho detto. Tu sei stato gentile con me io sono stata una stupida egoista e immatura. Vuoi sederti al tavolo con me?”
“Come? Qua adesso?”
“Si! Certo!”
“Beh, ok, ma io devo fare il secondo giro di cibo, ho mangiato poco!”
“Non importa, non ho voglia di andare a casa e poi io ho ordinato troppa roba, se vuoi la dividiamo!”
“Accetto, ma a patto che non ci sia nulla di salutare.”
“No tranquillo! Con me questo rischio non c’è!”
Guardò Prince spostare il suo piatto e portarlo verso il tavolo dove lei era seduta: assurdo! Prince Roger Nelson! A tavola con lei!
Se Kim lo avesse visto… No, Kim era morta, doveva ricordarselo.
 
 
  “Quindi raccontami! Come ti trovi in questa situazione così assurda e antipatica?”
“E’ una storia troppo lunga, ma per renderti l’idea sappi che in un giorno ho perso tutti i miei ideali.”
“Gli ideali non si perdono in funzione di un’esperienza vissuta che sembra confermarci il contrario di quello in cui crediamo… Diciamo che forse oggi è stata una giornata che non eri preparata ad affrontare.”
“Certe cose Prince, non si è mai preparati a sopportarle.”
“Questo è vero, ma il non essere preparati non significa necessariamente non  riuscirci.”
“Sono distrutta, non vedo come questo possa sistemarsi, non vedo una fine, un modo in cui questo potrebbe andare bene… mi sento… mi sento morta.” Una lacrima le cadde decisa dall’occhio sinistro, senza sforzo.
“Ehi?” disse Prince prendendole le mani: “Non c’è nulla di irrimediabile, credimi, so che sembra strano, ma è successo anche a me più di una volta e so come ci si sente… passerà te lo giuro!”
Com’è dolce, com’è sensuale, che sguardo magnetico ci morirei in quegli occhi…
“Come fai a essere così positivo e così forte se è vero che hai provato il mio dolore?”
“Non lo so Tat, credo che esista qualcuno che ci aiuti! O forse un po’ siamo forti anche noi.”
“Ecco il trionfo!” esclamò l ragazza portando in tavola il gelato.
“Ma e il pollo e le patatine?”
“Hai ordinato prima il dolce no?”
“Beh si!”
“Allora mangiatelo prima che si sciolga, dopo arriverà il pollo o siete così disperati che volete tutto insieme?”
“No no, aspettiamo dopo!”
Prince e Tat si fiondarono su quel gelato impossibile, ma non ci misero tanto a finirlo.
“Quindi siamo amici?” chiese Tat.
“Se stiamo mangiando nella stessa coppa gelato direi di si!”
“Ok. Quindi non ti dispiace se stiamo insieme anche domani?”
“Ma come, un’ora fa mi hai trattato come fossi IL Diavolo e ora? Vuoi vedermi anche domani.”
“Sto bene con te, mi hai tirato su… se ti fa piacere ovviamente.”
 “Certo! Cosa farai sta notte però?”
“Vado a casa e dormo!”
“Non è bene che tu rimanga sola in questa situazione! Non mi fraintendere, non ho cattive intenzioni, però sta sera sono invitato a un pigiama party ed è pieno di ragazze potresti venire e stare un po’ con loro chissà, potresti fati nuove amiche.”
“Non è che abbia molta voglia se devo essere onesta!”
“Lo so, ma a casa conciata così non puoi andare.”
“Non voglio stare in un ambiente pieno di alcool, sesso e magari dove girerà pure droga.”
“Tatum, scusa se te lo chiedo ma hai la testa piena di letame? Chi te le ha messe in testa queste idee, facciamo spesso ritrovi tra amici e amiche e non accade nulla di tutto questo.”
“Ah no certo! Immagino che guardate film d’amore, vi fate le unghie e mangiate schifezze giusto.”
“In realtà no, ma ti assicuro che è molto diverso da ciò che credi. Per esempio sta sera alle dieci ci troviamo tutti al Madison Square, andiamo a Disneyland che tiene aperto anche la notte in questo periodo, poi la festa verso le quattro si sposta a casa mia dove cantiamo, beviamo qualcosa ci facciamo la maratona dei film dell’orrore, poi guadiamo l’alba sulla spiaggia e poi il giorno dopo solitamente dormiamo tuti.”
“Non so Prince, sono così stanca e poi non ho niente da mettermi. Pensi sia un problema?”
“Si!”
“C’è una mi amica che ha la tua stessa taglia ed è molto fashion…”
“Si ma…”
Prince non l lasciò finire, compose il numero…
“Apollonia? Si! Ciao scusa il disturbo sono Princy ascolta, ho un’amica che si aggrega a noi sta sera se prima di trovarci al Mad alle dieci veniamo un attimo da te così le presti un vestito e la metti un attimo in tiro è un problema? No! Grazie Apo… sei fantastica ci vediamo tra un quarto d’ora allora ciao ciao!”
“Ok, Apo ti darà una sistemata. Contenta?”
“Non potrei rifiutarmi comunque!”
“Bene, sono felice che hai capito chi comanda qua!”
Risero entrambi e dopo aver finito la cena Prince si offrì di pagare per tutte due e con la sua Roll Royce sfrecciarono verso la casa di Apollonia.
Si ritrovarono di fronte a una villa con giardino, piscina e cameriere Apollonia li aspettava tutta in tiro all’ingresso sfoggiando pantaloni di pelle, maglia i pizzo a maniche corte e stivali borchiati coi tacchi, i capelli neri lunghi, mossi gli accarezzavano tutta la schiena il viso perfettamente truccato brillava di illuminante per viso.
“Ciao Princy!” lo salutò con un bacio sulla guancia poi baciò anche Tat:
“Piacere Apollonia!”
Poi la guardò:
“Ma che bella ragazza che sei tesoro, però hai l’aria troppo triste e sei vestita da depre, ci penso io a metterti in tiro, tra mezz’ora saremo pronte, Princy? Vai a prendere la tua moto e vieni qui tra mezz’ora.”
“Va bene Apo, ma tu mi raccomando tratta bene Tat!”
“Mi adorerà come io doro lei vedrai!”
Tatum la seguì di sopra in una camera grandissima, l’armadio della ragazza ea il doppio della sua camera.
La fece sedere alla specchiera, sciolse i capelli che Tatum aveva raccolto con un elastico.
“Così va molto meglio, li lavoriamo un po’ col ferro e siamo a posto!” dopo un quarto d’ora i capelli erano sistemati!
I ricci di Tatum le ricadevano lungo la schiena ed erano veramente belli, Apollonia era proprio brava, poi la truccò ombretto marrone, mascara Eyeliner nero, matita nera, un po’ di scuro sulle guance e terra brillantinata, il tutto completato da un rossetto molto naturale sul marrone. Poi la fece alzare e aprì l’armadio. E iniziò a parlare…
“Togliti subito quei calzoncini, quelle tennis e quella maglietta da scalatrice di montagne. Cosa ci vuole, a te sta bene qualsiasi colore, ma saremo tutti vestiti di scuro, ecco qua.”
Le diede un pantalone di pelli con borchie e chiodini, una maglietta nera di cotone con fuori la spalla di pizzo con la stoffa trasparente sulle maniche e stivaletti corti borchiati come i suoi.”
“Provali!”
Tatum li indossò controvoglia!
“Stai benissimo!” disse lei portandola davanti allo specchio.
“E vero!” esclamò Tat con entusiasmo, rimanendo meravigliate di come le stava tutto l’insieme.
“Pronta per divertirti tesoro?”
“Ora si!” esclamò Tatum finalmente più serena.
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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