Eccomi
di nuovo qui con un nuovo capitolo,
forse l’ultimo del mese, visto che il prossimo
lunedì vado a fare una piccola
escursione alle Eolie...
Allora...
dovrei tornare Mercoledì sera...
quindi spero di riuscire ad aggiornare Giovedì, ma molto
probabilmente no...
Vi
lascio al capitolo!
23.
Nulla è come sembra (parte 2)
Tel
Aviv 20:05 ora locale
Quartier
generale del Mossad
Ziva
lo seguì con lo sguardo mentre si
sedeva comodamente sul suo divanetto.
-
Ti prego ragiona! Pensa a tutte le vite
che andranno perse...- cercò ancora di convincerlo.
Hazif
fece un sorriso folle.
-
Ma moriranno per una giusta causa... anzi
giustissima... cherié!-
rispose il
Direttore in inglese, chiaramente voleva che anche DiNozzo sentisse
quello che
si dicevano.
A
Tony però venne solo una gran voglia di
spaccare quel bel visino che si ritrovava, ad Hazif
Ziva
si accorse che fremeva di rabbia e
così lo intimò con lo sguardo a stare calmo.
Lui
sbuffò e incrociò le braccia sul petto.
Perché
sembravano avere tutta quella confidenza?!?
Cosa
c’era stato tra quei due?!?
Ziva
chiuse gli occhi cercando di darsi una
calmata...
Anche
lei aveva gli stessi impulsi omicida
di Dinozzo...
Quando
li riaprì però era riuscita a
riprendere il controllo.
-
Ti prego...- sussurrò.
Hazif
scoppiò in una risata isterica e
piuttosto irritante.
-
E da quando mi preghi... Ziva David?!?-
Continuò
a tenersi la pancia per le risate,
poi ad un certo punto si calmò e cercò di tornare
serio.
-
Sei incredibilmente cambiata...- disse
sorridendo e ciondolando i piedi, poi si rivolse a Tony.
-
L’hai cambiata tu... Come hai fatto? Come
hai fatto brutto bastardo americano?-
A
quel punto il ragazzo non ci vide più
dalla rabbia e tentò di lanciarsi addosso ad Hazif, ma due
mani piccole ma
forti lo trattennero.
Si
girò e notò che era Ziva che lo teneva
stretto per un braccio...
Non
aveva un aspetto molto amichevole...
-
Fermo Tony... non ne vale la pena...- gli
suggerì a denti stretti.
Hazif
si alzò dal divanetto di scattò, era
nervoso.
-
Ah! Adesso non ne vale la pena? Non
dicevi così prima...- disse con un sorriso malizioso.
Tony
li fissò alternativamente piuttosto
confuso...
E
se non fosse solo una sua impressione...
e se c’era stato davvero qualcosa tra quei due?
-
Che intende dire?- domandò a Ziva
piuttosto curioso e nervoso allo stesso tempo.
-
Non lo ascoltare...- disse lei non
degnandolo di uno sguardo e fulminando il Direttore del Mossad.
-
Non glielo hai detto vero? Ziva... Ziva...
ma quante altre cose gli hai tenuto nascoste?- fece quello con tono
canzonatorio.
Stava
riuscendo a farli litigare...
E
gli stava riuscendo più facile del
previsto...
Hazif
sorrise compiaciuto di se stesso...
-
Che sta dicendo?!?- stavolta Tony era
davvero preoccupato.
Ziva
gli stava veramente nascondendo
qualcosa?
-
Lascialo perdere è pazzo!- insistette lei
un po’ in difficoltà.
Hazif
stava tentando di separarli...
E
odiava ammetterlo ma se avesse continuato
a parlare ci sarebbe riuscito...
Ancora
una volta gli errori del suo passato
si stavano per ripercuotere sulla sua vita...
-
Beh...- cominciò Hazif dirigendosi verso
il mobile dove teneva tutti i liquori - sarò anche pazzo...
ma tu sei venuta lo
stesso a letto con me l’altra sera...- completò
tranquillamente prendendo una
bottiglia di Tequila, quella che in America Latina aveva comprato con
Ziva.
Il
cuore di Tony smise di battere...
Non
era possibile...
-
Sta mentendo vero?- chiese con un filo di
voce rivolto a Ziva.
Lei
rimase in silenzio e fissò per terra.
-
Dimmi che non è vero...- la pregò
disperato.
Ne
aveva sopportate troppe...
-
Scusami... io...- disse lei.
-
Il bambino quindi... è...-
-
Non lo so Tony... non lo so...- rispose
lei fissandolo dispiaciuta.
Non
sapeva se questa volta Tony sarebbe
stato disposto a passarci sopra...
In
fondo gli aveva tenuto nascosta una cosa
del genere...
-
Quale bambino cherié?
Non mi dire che sei incinta!- esclamò Hazif facendo quasi
cadere il bicchiere di tequila che si era appena versato.
-
Fatti i cazzi tuoi Hazif!- gridò la
ragazza con rabbia.
Era
tutta colpa sua... era colpa di Hazif!
-
Volevo solo sapere se sto per diventare ab
o no... ma visto che osi anche
mancarmi di rispetto cherié, nonostante
tutto quello che ho fatto per te, racconterò al tuo
amichetto anche del vero
motivo per cui sei stata mandata all’NCIS...-
Ziva
si gelò...
Se
fosse venuto a saperlo DiNozzo non
avrebbe più potuto fissarla negli occhi... tanto sarebbe
stato arrabbiato e
deluso da lei.
-
Stai zitto! Stai zitto!- gridò quasi
isterica, poi si rivolse a Tony - Ti prego non lo ascoltare...-
Ma
lui le fece cenno di stare zitta e ad Hazif
di continuare.
E
quest’ultimo ne fu particolarmente
entusiasta...
-
Sai... quando Ziva è venuta la prima
volta da voi all’NCIS era per quella questione di Ari
Haswari... penso la
ricorderai visto che era morta una tua collega se non sbaglio...-
Tony
strinse più forte i pugni...
Non
bastava solo il dolore che stava
provando ora...
Gli
toccava fare i conti anche con vecchie
ferite...
-
Si... me lo ricordo...- rispose a denti
stretti.
-
Beh... quando Ziva è tornata in Israele a
suo padre è venuta la brillante idea di rimandarla da voi
visto che aveva
conquistato la vostra fiducia e di usarla come spia che ci passava le
informazioni top secret sul vostro paese... solo grazie alle sue
informazioni
sulle basi nucleari americane e sul loro livello di sviluppo
l’Operazione Messiada
potrà cominciare! Grazie Ziva a nome d’Israele! Lechaym!- disse l’uomo alzando
il bicchiere a mò di
brindisi, poi lo buttò giù tutto in un sorso.
Stavolta
il ragazzo era veramente
furioso...
-
E’ vero?- domandò cercando di mantenere
la calma.
Ziva
abbassò di nuovo gli occhi in
difficoltà...
-
Beh... io...-
-
E’ vero?- gridò Tony.
Lei
alzò la testa e lo fissò intensamente.
-
Si...-
Quella
era la goccia che faceva traboccare
il vaso...
Tony
la fissò deluso...
Mise
in quello sguardo tutto il suo
dolore...
L’aveva
tradito ancora una volta...
Per
l’ultima volta!
Si
voltò e si diresse verso la porta.
-
Non andare ti prego... io ho parlato con mio
padre solo il primo anno... te l’ho detto!-
Lui
si voltò di scatto e lei si accorse con
grande stupore che stava piangendo...
-
Perchè ti dovrei credere? Mi hai mentito
per tutto il tempo! Ho vissuto due anni di bugie! E pensare che mi sono
fidato
di te come un pivello!!- fece per andare, poi si voltò di
nuovo - Ah! Un’ultima
cosa...-
-
Cosa?- domandò lei ormai impotente.
-
Venire a letto con me faceva pare del tuo
piano, vero?-
-
No! Non è vero! Io...- non riuscì a
dirlo.
Lo
stava perdendo e non riusciva a
dirglielo...
Non
riusciva a fargli capire quanto lo
amava... quanto
avrebbe desiderato stare
con lui fregandosene di tutto e di tutti... persino di quella stupida
regola di
Gibbs!
-
E pensare che mi sono innamorato di
te...- disse infine Tony.
Poi
si voltò e si diresse a passi
inesorabili verso la porta.
-
Tony!- lo chiamò di nuovo Ziva.
Ma
lui non si voltò...
Poi
uscì dalla stanza lasciando Ziva sola
con un gongolante Hazif.
Lei
trattenne le lacrime a stento e cercò
di trasformare il dolore in rabbia... rabbia che avrebbe riversato
sull’uomo
che le aveva appena rovinato la vita.
-
Hazif tu ora morirai...- disse lei con un
tono calmo ma per niente amichevole.
Poi
con un movimento fulmineo lo afferrò e
gli sbatte la testa contro il mobile, facendo presa sul braccio destro
e sulla
nuca...
-
Ho solo detto la verità!! Cosa che a
quanto vedo tu non fai molto spesso...- si lamentò lui.
Questo
fece solo imbestialire di più Ziva
che spinse di più il braccio.
-
Come hai potuto farmi questo?- gridò
fuori di sé.
-
Io ti amo Ziva! Farei di tutto per
averti...- disse lui cogliendola di sorpresa.
-
Tu sei pazzo...- fece mollando un po’ la
presa.
-
Lo so... pazzo di te...- rispose Hazif
accennando ad un sorriso nonostante avesse la testa spiaccicata contro
il
mobile – Non ti ho mai dimenticata dopo il Cile ti ho cercato
ovunque ma eri
già in America... io ti amo!-
-
Per questo hai tentato di uccidere prima Tony
e dopo me?- disse lei velenosa – Se non potevi avermi non mi
avrebbe avuto
nessuno?!?-
-
Di cosa stai parlando?- domandò lui
confuso.
-
Non sei stato tu a ordinare quegli
attentati?-
-
Io? No... perché avrei dovuto? Ti amo,
non potrei mai farti del male cherié!-
Lei
lo lasciò andare sconvolta...
Che
significava tutto quello?!?
Se
non era stato Hazif chi era stato?!?
Il
telefono dell’uomo cominciò a squillare
distraendola dai suoi pensieri...
-
Rispondi...- gli ordinò.
Lui
annuì e si affrettò ad obbedire.
-
Hazif
Shamir... ma pitom?!? Ma ze habdi’ ha ha zo?!?-
allontanò il cellulare
dall’orecchio e fissò il vuoto...
Pareva
parecchio sconvolto...
Si
passò una mano sui capelli poi riportò
il telefono all’orecchio.
-
Az
ma?- seguì una lunga pausa - Tov...
shalom...-
Hazif
posò il telefono pallidissimo.
-
L’Operazione Messiada è fallita...
c’è
una talpa di Hamas nel Mossad... il piano con tutti i particolari
è arrivato nelle
mani delle maggiori cariche mondiali...- si sedette privo di energie in
un
divanetto.
-
Ana
ad hoshiya!- urlò quasi piangendo.
Anche
Ziva impallidì.
-
Un’altra talpa?- chiese dubitante.
-
Si... è...-
Hazif
non potè mai dirle chi era la talpa
perché fu crivellato di pallottole e si accasciò
a terra senza vita.
Ziva
volse lo sguardo verso il punto da cui
erano arrivate i colpi mortali: c’erano alcuni uomini sulla
soglia e non
avevano l’aria per niente amichevole...
Avevano
in mano delle mitragliette Uzi
russe, e avevano il volto coperto ma Ziva capì subito di chi
si trattava: erano
membri di Hamas.
Si
nascose dietro il divano appena in tempo
per evitare una nuvola di colpi...
Tirò
fuori la sua pistola, una Sig Sauer P228,
in quanto Vicedirettore la poteva portare all’interno del
palazzo, e sparò
qualche colpo...
Da
dove erano spuntati? E soprattutto: come
avevano fatto ad entrare?
I
suoi spari fecero allarmare gli
aggressori che si allontanarono dalla porta e si andarono a nascondere
dietro
qualcosa, chi di un mobile, chi di una scrivania, cosa che le diede
modo di
fuggire verso l’uscita sparandosi dietro come copertura.
E
una volta in corridoio con sua enorme
sorpresa si accorse che Tony le stava venendo incontro correndo.
Tel
Aviv 20:17 ora locale
Quartier
generale del Mossad
Non
appena sentì gli spari DiNozzo corse immediatamente
in quella direzione...
Con
orrore capì che provenivano
dall’ufficio di Hazif...
Cosa
stava succedendo?
Ziva
stava bene?
Scacciò
dalla mente quelle domande e tirò
fuori la pistola che, in quanto accompagnatore del Vicedirettore, gli
avevano
fatto tenere...
Doveva
essere pronto ad ogni evenienza...
Ma
non era pronto a vedere Ziva che gli
veniva incontro urlando disperatamente il suo nome...
-
Tonyyy!-
Non
appena gli fu vicino lo afferrò e lo
spinse con forza verso un corridoio laterale in modo che il muro li
potesse
proteggere...
Poi
entrambi si misero in ginocchio con le
pistole pronte all’utilizzo...
Ziva
guardò dietro l’angolo e sparò un paio
di colpi...
Poi
si voltò verso Tony...
-
Scusami! Non volevo mentirti! Mi dispiace
per quello che ho fatto!-
Non
si accorse che dietro di lei era
spuntato un tipo che teneva una pistola minacciosamente puntata alla
sua
testa...
Il
ragazzo non perse tempo: fece per alzare
la propria pistola ma...
Ma
lei guardando appena all’indietro lo
uccise... sotto l’enorme stupore di Tony.
-
Ma ti pare il momento?!?- domandò
arrabbiato a Ziva, una volta ripresosi dal trauma.
Lei
non fece una piega...
-
Si... Tony... è il momento!-
Sparò
di nuovo oltre l’angolo e poi tornò a
fissarlo.
-
Non ti mentirò mai più! Ma ti prego... TI
PREGO... perdonami!-
Tony
la bloccò...
-
Va bene! Va bene! Ora pensiamo a salvarci
la pelle!!-
Insieme
spararono i consueti due colpi
oltre l’angolo circa ogni trenta secondi...
-
Mi sono rimasti pochi proiettili...
cazzo...- imprecò DiNozzo poi si rivolse di nuovo a Ziva -
come diavolo hanno
fatto a entrare con tutte quelle armi?!? Cioè io li ho visti
passare prima...
però se girovagavano per il Mossad ho pensato che fossero a
posto... che
fossero dei vostri agenti... ma non li hanno controllati o cose del
genere?!?-
-
C’è una talpa di Hamas nel Mossad! Ecco
perché sono riusciti ad entrare... e poi... avranno
semplicemente ucciso le
guardie che incrociavano sul loro cammino...-
-
C’è un’altra talpa nel Mossad?-
domandò
il ragazzo stupito.
-
Si... e stavolta non è un mio
fratello...- commentò Ziva sparando di nuovo oltre
l’angolo, ma stavolta ai
suoi colpi si unirono quelli di altre persone.
La
ragazza si alzò improvvisamente e voltò
l’angolo...
DiNozzo
allarmato la seguì...
Che
stava facendo?
Si
voleva fare ammazzare?!?
Ma
quando voltò anche lui l’ormai famoso
angolo si accorse che tutti i cattivoni erano stati fatti fuori da dei
tipi
vestiti con uniformi militari blu...
E
Ziva si era lanciata addosso ad un
ragazzo alto e piuttosto attraente che pareva il capo...
-
Chaim!- gridò Ziva stringendolo forte.
-
Ciao Ziva...- fece lui rispondendo alla
stretta felice di rivederla, ma nella sua voce si distingueva
chiaramente una
nota di tristezza.
-
Ziva... Sara... lei...-
Ziva
si staccò dall’abbraccio e lo fissò
negli occhi.
-
So quanto ci tenevi a lei, Chaim... lo so...
non c’è bisogno che tu dica nulla...-
Calò
un breve silenzio tra loro...
-
Cosa ci fai qui?- gli domandò la ragazza.
-
Ho dato le mie dimissioni e ora sono
tornato a essere capo delle guardie...-
-
L’ho notato... grazie per il tuo aiuto a
proposito...- gli disse lei cercando di sorridere.
-
Ci pensiamo noi qui... non vi
preoccupate... andate pure via... qui ci penso io...- li
incitò Chaim.
Lei
lo abbracciò di nuovo.
-
E’ lui il tuo “amico speciale”, Direttore
del Mossad?- le sussurrò il ragazzo all’orecchio
facendola sorridere.
-
Si... è lui...-
-
Mm... sembra un tipo a posto...-
-
Lo è... stai tranquillo...- e dicendo
così si staccò dall’abbraccio poi fece
per andare via con Tony al fianco.
Poi
si ricordo di una cosa...
-
Ma la talpa? Chi era?- domandò.
Forse
finalmente ci avrebbero capito
qualcosa in quella storia contorta fatta di morte e
crudeltà...
L’espressione
di Chaim si fece
mortificata...
-
Non era tra questi... erano “solo” agenti
di Hamas di medio rango...-
Ziva
fece una smorfia poi delusa si diresse
verso l’uscita... facendo prima cadere un biglietto per
terra...
Tel
Aviv 21:17 ora locale
Da
qualche parte
Stavano
camminando fianco a fianco da
un’ora per l’autostrada...
Intorno
a loro non c’era anima viva...
Il
sole era appena tramontato e una luce
rosata li circondava completamente...
E
loro non si erano scambiati una parola...
Certo...
a volte era meglio non parlare...
Però
a Ziva la situazione pesava...
Perché
se non parlavano significava che non
si chiarivano...
E
lei voleva con tutto il suo cuore
chiarirsi con Tony!
Lo
voleva più di qualunque altra cosa al
mondo...
-
Allora mi vuoi spiegare che c’è? Ti ho
chiesto scusa... ti ho supplicato di scusarmi! Perché non mi
parli?- domandò al
ragazzo fermandolo.
Lui
la fissò serio, con lo sguardo di un
uomo ferito e stanco di essere ingannato...
-
Guarda che io non ti ho ancora
perdonata... mi hai mentito due volte e su delle cose estremamente
importanti...-
Ziva
odiava mettersi a supplicare e
dargliela vinta, in particolare in quel modo deprimente,
però non poteva
permettersi di perderlo di nuovo, quindi per una volta mise da parte il
suo
orgoglio per dare ragione al suo, ormai stanco, cuore.
-
Scusami...- gli disse ancora una volta
con aria supplichevole - ti prego!!!-
-
Quando avevi intenzione di dirmi che il
bambino non è mio?!? Quando fosse nato un modello con gli
occhi azzurri e i
capelli biondi? E quando mi avresti detto che sei una spia? Anzi! Me lo
avresti
mai detto?!?-
-
Io ERO una spia... e mi dispiace per
quello che ho fatto... te l’ho già detto... e poi
non ti ho detto che sono
stata con Hazif perché
sapevo che ti
saresti arrabbiato e ingelosito... ma io non provo e non provavo niente
per
lui... niente! E poi quando è successo non ti avevo ancora
rincontrato...
credevo di averti perso per sempre, sai?- lo rassicurò lei
accarezzandogli la
guancia ruvida a causa della barba di due giorni.
Lui
scostò il volto.
-
Cosa ti costava dirmelo? Eh?!? Cosa ti
costava?!? Mi spieghi come posso tornare a fidarmi di te?!? Cazzo Ziva!
Come
non fai a capirlo?!? Io ho dato il mio occhio per te! Ma darei anche la
mia
vita pur di sapere che sei viva e al sicuro! Perché ti amo!
Mi spieghi però ora
come posso tornare a fidarmi di te?!?-
-
Hai ragione non puoi...- disse lei
voltandosi.
Per
colpa di due stupide bugie ora stava
perdendo l’uomo che amava...
Perché
non si era fidata di lui?!?
Perché
era stata così stupida?!?
Tony
la osservò mentre si girava...
-
Io volevo solo proteggerti Ziva... ma non
me lo hai mai permesso...-
-
Lo so...- rispose lei, asciugandosi le
guance bagnate a causa delle lacrime, rimanendo però sempre
girata.
-
Potevi morire... ricordi che fine ha
fatto Jonathan Polar?!? Eh?? Te lo ricordi?!?-
-
Si... me lo ricordo...-
-
Volevi fare la sua stessa fine?!? E
questa volta c’erano in gioco anche le vite di milioni di
persone! Volevi che
l’Operazione Messiada fosse messa in atto?!?-
-
No...-
-
E allora perché...-
Lei
si girò fulminea.
-
Non era per me stessa che lo facevo Tony!
Ti sembro così stupida?!? Lo facevo perché mi era
stato ordinato! Come hai
fatto anche tu quando eri con Jeanne! Mi pare che neanche tu mi avessi
detto
nulla in proposito... sono venuta a saperlo solo poco prima di vedere
esplodere
la tua macchina... non è stato piacevole sai?-
-
Jeanne ora non c’entra!-
-
Oh! C’entra eccome! Non ho sbagliato solo
io! Anche tu! Anche tu mi hai mentito! E non solo su di lei...-
abbassò un
attimo gli occhi sul cemento dell’asfalto, poi li
alzò di nuovo per incontrare
i suoi di occhi: uno cieco e uno verde che, ciascuno in modo diverso,
tentavano
di trasmetterle il loro amore per lei.
Resse
lo sguardo e completò il discorso.
-
Hai rischiato di morire! Eppure io sono
stata comprensiva... ho capito che se l’avevi fatto era per
una buona ragione! Ora
tocca a te essere comprensivo!-
Lui
la fissò severo, poi a poco a poco il
suo sguardo si addolcì di nuovo.
-
Il bambino?- domandò lui un po’ titubante
facendola sorridere.
L’uomo
sicuro e rigoroso di prima aveva
lasciato il posto a uno insicuro e impaurito da quella
novità.
-
Il bambino è tuo...- lo rassicurò.
-
E come fai a saperlo?-
Vero...
come faceva a saperlo?
Non
aveva una risposta a quella domanda
però dentro sapeva che il bambino era di Tony...
Era
dell’uomo che amava...
Lo
sentiva...
Lo
sapeva...
-
Lo so e basta DiNozzo... non fare domande...-
affermò lei girandosi e riprendendo a camminare...
-
Sei stata a letto pure con quel tipo... Chaim...
per caso?- le domandò improvvisamente Tony.
-
No!- rispose lei sconvolta per la
domanda.
-
E con Gibbs? Dai ormai siamo in tema di
confessioni no? Mi puoi dire tutto!-
-
Zitto!-
-
E con Afek? Ammettilo che ci hai fatto un
pensierino!-
Lei
si voltò e lo minacciò ridendo...
-
Ora ti do un pungo e
ti faccio saltare sino in Australia...-
-
Volare... non saltare...- la corresse
lui.
-
L’importante è che si capisce cosa voglio
dire! Voi americani e i vostri stupidi modi di dire...-
Camminarono
un altro po’ poi Tony pose un
interrogativo.
-
Come faremo a raggiungere un centro
abitato?-
-
Ci riusciremo tranquillo...- lo rassicurò
lei sempre camminandogli al fianco le mani si sfioravano ma nessuno dei
due
aveva il coraggio di fare la prima mossa.
-
E quando raggiungeremo un centro abitato
che faremo?-
Ziva
si fermò e lo guardò confusa...
-
Io non ne ho idea... poi ci penseremo
no?-
Fece
per girarsi ma Tony la trattenne di
nuovo per un braccio, e le cinse i fianchi in un abbraccio.
-
Beh... io ho pensato... che... insomma! Ti
va di tornare a casa con me rosh katan?
A me si...- le domandò sicuro.
L’insicurezza
di prima era stata spazzata
via del tutto... lasciando il posto al solito vecchio DiNozzo!
Ziva
fu felice di quella domanda...
Anche
a lei come Tony aveva una voglia
matta di tornare a casa... dalla propria famiglia...
Lo
fissò per un lungo minuto poi rispose
sorridendo e stringendo la sua mano...
-
Quando vuoi Tony...-
*
Wow oggi intere frasi in ebraico... ho
superato me stessa!!!
Lechaym!: Alla salute!(brindisi)
-
Hazif
Shamir... ma pitom?!? Ma ze habdi’ ha ha zo?!?- : - Hazif
Shamir... come
sarebbe?!? Che scherzo è?!?-
- Az
ma?- : - E allora?-
-
Tov... shalom...- : - Va bene... ciao...-
-
Ana
ad hoshiya!- : - Signore salvaci!-
*
Jonathan Pollard è un ebreo che lavorava
nella CIA che il 21 Novembre 1985 fu accusato di essere una spia di
Israele e
così fu condannato all’ergastolo.
*
Per quella cosa degli agenti di Hamas che
hanno le mitragliette Uzi russe... vale lo stesso discorso che ho fatto
qualche
capitolo fa con Al Qaeda. È una mia teoria e di altri
studiosi che i russi
supportino queste organizzazioni (ci sono gli indizi) potete crederci
come no!
*
Hazif ha avuto finalmente quello che si
meritava, è inutile che piangete e che me lo chiedete in
ginocchio membri del
suo fan club! Non risuscita! Capito?!? Anche perché se lo
facessi Roshy mi
farebbe fuori senza pensarci due volte... XD
* Ragazzi la storia non
è ancora finita!!!
Chi sarà la talpa? Riusciranno Tony e Ziva a comportarsi da
persone normali e a
restare insieme???