Sono tornata!!
Questa è una storia che avevo già messo, ma
ora la sto sistemando.
Prologo.
Quando Lily si sveglia ha una strana sensazione. Il suo
sesto senso che non ne sbaglia una le fa intuire che quello stesso giorno
sarebbe successo qualcosa. Si alza controvoglia e persino di malumore, e
in cammino verso il bagno nota che la
porta della stanza di Al è aperta, e che il suo letto è intatto. Suo fratello
però non è per niente un tipo mattiniero, e Lily si rende immediatamente conto che deve aver passato la
notte fuori casa. Pensierosa, a malapena si accorge che nel corridoio non è
sola.
-James! – Dice.
– Lo sai che Al non è tornato stanotte? - Aggrotta le sopracciglia quando lo guarda meglio: ha i vestiti stropicciati, l’aria stanca, gli
occhi arrossati dal sonno e i capelli ancora più ribelli del solito –
Aspetta, tu stai rientrando ora?-
James si stropiccia i capelli e guarda
altrove, cercando una via di fuga. Non trovandola, confessa: - Già, ma da brava sorellina tu non lo dirai alla mamma, vero?-
-Non dirmi che cosa James Sirius Potter?- James
sussulta girandosi immediatamente. Sua madre Ginny a braccia conserte lo sta
guardando in cagnesco. Anche se indossa un buffo pigiama con dei
boccini doro, che James ricorda fosse un regalo del padre, è comunque
spaventosa. Gli ricorda tanto la nonna, e fa paura. James deglutisce a
vuoto:
-Giorno mammina!- Sorride
facendo il finto tonto.
-È l’ora di rientrare?- Lo inchioda sul posto - Ringrazia che
tuo padre non c'è. Lo sai che in
questo periodo sta succedendo qualcosa
di grave, e tu che sei un Auror dovresti avere più sale in zucca!-
Lily che fino ad allora è rimasta muta, li lascia discutere e se ne va in bagno
come programmato.
Con movimenti lenti si sveste, si toglie gli orecchini ed entra nella doccia. Il getto
bollente che le scorre addosso, le lascia una strana sensazione di calore e pace.
E’ come se ogni goccia stesse
cancellando ogni suo tormento, e l’ansia
si affievolisce, almeno per qualche
secondo. I pensieri, infatti, come fastidiose mosche ritornano
prepotentemente a ronzare nella sua mente; si muovono a ruota libera e si concentrano sulle parole di sua
madre.
Stava succedendo qualcosa di
brutto, in quel periodo: aggressioni, morti, e per quanto la riguardava diverse volte aveva avuto l’impressione
di essere seguita.
La cosa l'aveva spaventata molto e il solo pensiero la spaventa tutt'ora. Sente
addosso ansia e inquietudine. Spesso quando comincia a rimuginare sull'accaduto
sente il bisogno di parlarne con il padre, ma ovviamente non può farlo. Suo padre è iperprotettivo
nei suoi confronti, e una notizia del
genere anche se non vera potrebbe comportare gravi conseguenze, ma per lei. Già ora le è difficile uscire di casa, andare a mare o
fare shopping con le amiche senza qualcuno che le faccia da sentinella, figuriamoci se venisse a sapere anche questo.
Tra un pensiero e l'altro l'acqua si era raffreddata, quindi Lily la chiude ed esce dal box
doccia. Con le guance arrossate dal
calore, i capelli ancora bagnati
e l’accappatoio addosso, cerca di
tornare in camera sua.
In corridoio però si
ritrova davanti la seconda discussione della mattina. Lily guarda suo padre e James che
discutono, e alza gli occhi al cielo. Lei l’aveva detto che sarebbe stato un pessimo giorno, e il suo sesto senso
non sbaglia mai.
-Ok, la prossima volta mando un patronus per farti sapere
dove sono. Perché invece non ti
preoccupi di Al? - Sbuffa James.
-Al mi ha mandato un patronus per dirmi che rimaneva da
Alice. E no, signorino, finché vivi su questo tetto la scusa della maggiore età
non vale una bella pluffa. - Lo informa
il padre, prima di girare i
tacchi. Non c'è niente da discutere: è come dice lui e basta. James entra in camera sua e sbatte la porta in segno di
protesta.
Lily guarda verso la sua stanza. Lì l’attende la sua crema
profumata da stendere su tutto il corpo, il pettine per sistemare i capelli,
nonché una sezione di pedicure e manicure da fare. Vuole pensare a se stessa e rilassarsi, e d’altra parte non è
affatto tenuta a parlare con il fratello. Che risolva da solo i suoi problemi!
Eppure la cosa migliore da fare è proprio andare a parlare con James, e Lily
con rassegnazione entra nella stanza apposta.
Bussa alla porta, e conoscendo la ritrosia del fratello la apre senza
attendere la risposta. Lo trova lo trova sdraiato a letto, stanco ma ancora
arrabbiato).
-Cosa c’è? – Chiede seccato.
-Papà è solo preoccupato, lo sai – Dice Lily, avvicinandosi.
-Lo so, ma non potevo farci nulla. Dormire fuori non era in programma. E’
capitato, tutto qui. -
- Perché non l'hai detto subito a papà?-
- Non sopporto queste pressioni. Conosco la situazione, ma sono in grado di
prendere le mie decisioni da solo –
Lily sospira per la testa dura del fratello: - Non farne un dramma, lo sai com’è fatto papà. E poi non
lo voglio un omicidio in casa mia, perciò stai più attento per favore. – Lo
guarda sorridendo. Allora un piccolo sorriso scappa anche a James e la sua
faccia si fa meno imbronciata.
Chiudendosi la porta alle spalle, Lily sorride contenta di se stessa. Fatta la sua
buona azione quotidiana, ora può finalmente dar via alle due ore di relax.
Quando scende in cucina, trova suo padre e sua madre che fanno colazione.
-Lily, ma come ti sei vestita? – Le chiede suo padre.
Lily si guarda e non trova nulla di male in quello che ha scelto: i colori
erano abbinati, e inoltre la maglietta e quella gonna la fanno apparire ancora
più snella, motivo per cui li aveva
indossati. Alzando gli occhi guarda il padre interrogativa.
- Quella gonna è troppo corta e la maglia è troppo aderente -
Ginny gli da uno scappellotto per farlo tacere.
-Esco solo a fare un giro a Diagon Alley. Ci sono un paio di negozi aperti la
mattina-
- É meglio che non ci vai da sola! Vedi se James può accompagnati, se
no vengo io con te -
-Papà tranquillo!- dice Lily. - Non sarò sola, ci sono i miei amici. – mentì lei
Detto ciò si defila immediatamente, per non lasciare tempo al padre di cambiare idea.
Giunta a Diagon Alley fa un ampio sospiro. Quant'è bella la libertà! Sorridendo comincia a guardarsi attorno,
ma subito ne rimane delusa: per essere una bella giornata ci sono davvero poche
persone in giro. Camminando incontra comunque
alcuni ragazzi che ad Hogwarts frequentavano il suo stesso anno, e si ferma a
scambiare due chiacchiere. Per il resto, entra in alcuni negozi e finisce per
fermarsi davanti a uno di questi, indecisa se entrare o no. Ad un certo punto
si sente toccare una spalla. Spaventata, si gira, portando la mano nella tasca
dove tiene la sua bacchetta.
-Mi vuoi schiantare?- Chiede sarcastica una voce calma e
familiare. Lily allontana la mano dalla bacchetta. Si gira, sorpresa per
trovarsi davanti proprio quel ragazzo.
-Scorpius?- Riesce solo a
mormorare
-In persona. L’unico e il solo. - Ride il biondo.
-Mi hai spaventata! - Lo rimprovera,
dopo un attimo di smarrimento.
- Figurati se qualcosa riesce a spaventarti. Ma perché sei sola? –
Lily alza gli occhi al cielo:
-Non ti ci mettere pure tu per amor di Godric! -
-Guarda che i tuoi monologhi sull'indipendenza e sulla parità tra i sessi lo
conosco a memoria. Ma non mi piace lo stesso sapere che sei qui tutta sola. -
-Perché tu non sei qui solo?- Obbietta.
-É diverso. -
-Diverso? Perché sono una donna? - Domanda infuriata.
-No, non è questo che intendevo. Inoltre non sono solo, ero con un paio di
amici, ma poi ti ho visto, li ho mollati e sono venuto qui. -
Lei annuisce, e Scorpius la prende sottobraccio mentre guardandola gli sfugge
un sorriso.
-Scorpius che ti prende?-
-Stavo pensando. Dai andiamo a prendere qualcosa bere.-
Scorpius la porta verso quel nuovo
pub di Diagon Alley e le pare la
porta, facendole spazio per passare. Il locale è piccolo ma molto confortevole. Cercano un
tavolo e si siedono.
-Che cosa ti porto?-
-Whisky Incendiario-
Scorpius la guarda sorpreso.
-Perché mi guardi cosi?- Sbuffa Lily esasperata.
-Ne sei sicura? Non è troppo forte a quest’ora?- Domanda scettico.
-No, è perfetto. Sta tranquillo, non mi ubriacherò per cosi poco. -
-Come vuoi - la asseconda non del tutto convinto e al tempo stesso divertito.
Scorpius si allontana un attimo e ritorna con due Whisky
Incendiari tra le mani. Iniziano a bere, e intanto chiacchierano tra loro.
-Quindi che ci fai qui a Diagon Alley da sola?-
-Volevo fare una passeggiata. E poi non è che ti devo una spiegazione per ogni
mio spostamento. Voi uomini vi sentite chi sa chi solo per quei muscoli che vi
portate dietro. - Si lamenta, lanciandogli un occhiataccia.
- Che stress voi donne, non vi piace mai niente. –
Tenta di imitare la sua voce. Lily lo ricambia con un
occhiata gelida:
Non sei divertente. -
- E tu non sei coerente. - Avvicina il suo volto appoggiando le mai sul tavolo.
- Non eri tu quella che giudicava un uomo in base ai muscoli?-
- Quello al livello estetico e poi solo con gli sconosciuti-
- Certo, certo –
Lily si fa rossa in volto:
- Dico sul serio, mica mi piace una persona solo per i
suoi muscoli. Deve essere una persona intelligente, mica posso stare con un
gorilla ammaestrato -
Scorpius alza un sopracciglio e Lily arrossisce ancor di
più. Che le è saltato in mente di tirar fuori questo argomento? Si domanda.
Stava cercando alla svelta una via di uscita quando si accorge che fuori dal pub compare il patronus di un cervo…
Lily
va subito dagli zii e non tornare a casa per nessun motivo -
Panico.
Lily si alza di scatto. Deve assolutamente andare a casa, sta succedendo
qualcosa di grave se lo sente. Lei è un Auror: non può restare con le mani in
mano ad aspettare notizie, e non
ha alcuna intenzione di restare in disparte.
Esce come una furia, tira fuori la bacchetta e si smaterializza: nel momento in
cui sente lo strappo avverte anche una mano stretta al polso. Giunta a Godric's
Hollow viene tirata di lato, sta per protestare ma una mano le preme sulla bocca.
Si dimena, ma nessuno la nota. Ci sono più di venti auror
ma stanno tutti combattendo contro un numero altrettanto alto di uomini vestiti di nero.
Lily si dimena spaventata. Pensa che chi cerca di
sequestrarla sia uno di quegli uomini, e nella sua mente cominciò a immaginarsi
rinchiusa in uno sgabuzzino o in un vecchio magazzino, legata e imbavagliata...
- Smettila – La rimprovera Scorpius, bisbigliando al suo orecchio.
Lily lo riconosce e si calma, e
Scorpius la libera.
Si gira di scatto - Ma che caz... -
Scorpius le fa segno di stare zitta e poi la spinge sul muro. Si appoggia a lei
guardano verso destra, dove gli Auror
stavano ancora combattendo.
- Ma che cosa ti è preso? Venire qua - Le sussurra furioso
- Che pensavi di fare? Qui sei solo in pericolo e una distrazione per gli altri,
specialmente per tuo padre. Avrebbero pensato a difenderti e per loro sarebbe
potuto essere fatale. -
-Sono in grado di difendermi. Non sarò un peso. -
-Lily, resta al sicuro almeno tu! Vattene! -
-La mia famiglia rischia la vita. Non posso starmene a guardare, non sono quel
tipo di persona. - Lo spinge via - Lasciami andare, Scorpius -
- Assolutamente no -
Lily tenta di allontanarlo da lei, ma senza successo. Lily assottiglia lo sguardo
- Te la farò pagare. Lo sai, vero? -
- Lo so - sorride lui - E so anche che sarà doloroso, ma va bene così. –
Lily guarda verso il campo di battaglia, e Scorpius fa lo stesso, allentando la
presa. Lily allora se ne approfitta per strattonarlo e si allontana di corsa.
Si sente richiamare ma non si ferma, c'è il Marchio Nero sopra casa sua. Più
veloce che può apre la porta e risale le scale due alla volta fino a
raggiungere il salone da dove giungono le grida.
Trova James intento a combattere contro due avversari; tre
Auror che combattono contro altri tre, zio Ron che si protegge con un altro, la
mamma schianta un avversario per potersi difendere dall'altro.
-Papa, dove sei?- Grida Lily.
-Qui!- Esclama lui, dopo aver schiantato un uomo, ma altri due lo circondano.
Scorpius arriva dietro e tira fuori la bacchetta pronto ad utilizzarla in caso
di pericolo. Uno dei due uomini si accorge di lei e la prende di mira con la
bacchetta.
Lily scossa non riesce a fare un passo, e allora interviene Scorpius che la
spinge a terra e si butta su di lei. La
trascina dietro il divano, che li copre. Scorpius non riesce a credere a
quello che era appena successo. E’ riuscito a salvare Lily per un pelo.
- Scorpius - Lo richiama Lily sconvolta e allarmata. - Sei ferito, sei
ricoperto di sangue. –
Scorpius la guarda
sorpreso e poi abbassa lo sguardo per controllare. È tutto rosso. “Questo
colore mi perseguita”, pensa ridendo, ma anche ridere gli fa male. Inizia a sentirsi confuso. Si accorge di
vedere il volto di Lily sfocato, e subito dopo sviene.
Lily si alza per cercare aiuto. Dentro di sé sentiva una paura enorme di
perdere il suo amico.
Ginny stava combattendo con un avversario, ma questo non appena si accorge
della presenza di Lily le lancia un incantesimo.
-Sectumsempra!-
Lily viene colpita. Ginny con l’ansia in volto riesce a
schiantarlo e a immobilizzarlo.
-Lily!!- Urla disperata la donna.
La stanza a quel punto si era svuotata. Tutti i uomini in
nero sono morti e alcuni fuggiti.
Harry e Ron si girano e vedono
Ginny chinata su un corpo coperto di sangue. Si avvicinano, e rimangono scossi
vedendo che si tratta di Lily. Nel frattempo, Ron si accorge di Scorpius e lo
aiuta a rialzarsi.
- Harry fa qualcosa! - Lo esorta la moglie, facendolo
tornare in se. Harry cerca con un incantesimo di diminuire la fuoriuscita di
sangue, ma Lily ne ha perso fin troppo ed è di un pallore spettrale.
-Dobbiamo portarla al San Mungo, subito!-
Pochi minuti dopo, tutti gli auror che avevano preso parte al combattimento
sono in sala d’attesa per essere medicati. Ginny e Al sono
seduti, quest'ultimo è appena arrivato. Scorpius era seduto su una seggiola lì
vicino. Rifiutava di prendere l'ennesima ampolla curativa. Ormai stava bene, niente di rotto una piccola ferita che
con il giusto incantesimo poteva guarire.