Ho bisogno di una cotta estiva, una di quelle che terminano a fine agosto, giusto per svagarsi un po' dalla solita routine mattutina. Una cotta che mi possa tenere occupato il pomeriggio, la sera, il giorno. Voglio divertirmi, fare cazzate, comprare un motorino, correre a piedi nudi sulla sabbia bollente, mangiare un gelato in riva al mare, ballare al tramonto. Ho bisogno di qualcuno che colori le mie giornate, rendendole più belle. Avrei bisogno di tante cose per l'inizio dell'estate, ma i miei piani super mega fantasticamente meravigliosi, sono stati sbriciolati lentamente da un'idea proposta da i miei genitori: una vacanza a Doncaster. Ecco com'è andata: Dormivo, come mio solito. Il fiochi raggi del sol- no scherzo, erano le 4 di mattina, e i miei genitori fecero la loro apparizione nella mia bolla di letargo. "Harry..." sentii sussurrare. "Harry...!" ripeté una voce a me tanto lontana. Non passarono più di 5 minuti che mi ritrovai con il culo per terra, e i capelli come se avessero preso una scossa elettrica. Mi ritrovai di fronte due pazzi in pigiama, con le braccia conserte e la forte corrucciata. Mi guardavano male, e in mano, riuscii a scorgere una scatola di vetro blu, contornata di un fiocchetto rosa barbie. Li guardai a mia volta, cercando intorno a me una base piatta su cui appoggiarmi. "Ehy, ma non troppe cose tutte insieme! Non riesco a capire nulla, parlate di meno." scherzai sopra Anne mi poggiò la scatola sul letto e mi aiutò ad alzarmi, poi come se la cosa che stava per dire non fosse alquanto assurda, se ne uscì con una frase del tipo: "Harry, non possiamo aspettare che tu ti svegli. Io devo guardare Uomini e donne, hanno spostato gli orari." prese a dire seria. Mio padre si spalmò la mano in faccia, e prendendo da una spalla mia madre la intimò a non dire più niente. Scoppiai a ridere, la scena che mi ritrovavo davanti era alquanto bizzarra. "Apri la scatola." sbottò mio padre. Mi avvicinai al letto con un sorriso, ma sinceramente non mi ricordavo fosse oggi il mio compleanno, o nemmeno il mio onomastico, o perlopiù il mio complimese. Quindi questo regalo, per cosa? Feci come mi aveva detto, e all'interno ci trovai un biglietto più simile ad un ticket per un concerto. All'improvviso mi venne in mente il giorno in cui dissi a mia madre che volevo andare al concerto dei Queen, e il mio sorriso fece spazio sul mio viso. D'istinto mi alzai ed andai ad abbracciare mia madre, ringranziandola per il regalo. "Oddio, ho sempre voluto andarci! Grazie mille mamma!" Poi mi rivolsi verso mio padre, che ricambiando l'abbraccio disse: "Sapevamo che Doncaster faceva per te!" Mi bloccai sul posto, e mi spostai lentamente da mio padre confuso. "Cos- Io.." - "Ma non-.." spalancai gli occhi e sprofondai sul mio letto per vedere di cosa si trattava. Su un biglietto bianco e blu, c'erano testuali parole: "Siamo felice di informare i signori Anne e Mark, che l'affare si è concluso come doveva. Holmes Chapel - Doncaster. 2 Ragazzi." Sbuffai profondamente. "Grazie.." finsi un sorriso, poi rilessi meglio. Due ragazzi. "Gemma! C'è anche lei!" urlai felicemente sorpreso. Ma mia madre mimò un 'no' come risposta. "Beh, a dire il vero..pensavamo che farti passare l'estate con una persona non di tuo gradimento, ti avrebbe fatto cambiare idea su di essa..." sorrise beffardamente. Cosa? "Mamma....di chi stai parlando?" dissi intimorito e curioso allo stesso tempo di scoprire chi era. Papà non sembrava essere d'accordo, infatti sospirò chiudendo gli occhi. "Louis Tomlinson, no?" disse.